Portafogli d'Investimento Teorici:

domenica 3 marzo 2019



Azionari a distribuzione
Dopo la crisi degli Income e dei redditi fissi internazionali (bond emergenti, rialzo tassi sul dollaro etc… come da precedenti analisi) mi si chiedevano recensioni su prodotti a distribuzione (mensile possibilmente) di natura azionaria. In questa fase di incertezza dei mercati e di aumentata volatilità mi sento di fare una fondamentale premessa sul mercato azionario. Questo anche perché nelle mie consulenze del 2017 ho spesso consigliato ai persone con approccio ‘prudente’ strategie a distribuzione per ‘sopravvivere’ durante probabili periodi di ‘rosso’ rispetto al controvalore iniziale dell’investimento, e l’utilizzo quindi di prodotti bilanciati e non esclusivamente obbligazionari (specie se a duration lunga) spesso con strategia Income. Tutti prodotti che spesso oggi sono sotto la pari, ma erano anche inseriti in un’ottica di difesa patrimoniale di lungo periodo di fronte a volatilità inattese.
La premessa è questa:  nel 1929 furono le tariffe smooth-hawley a innescare il crollo all'origine della grande depressione. Chi aveva investito in titoli azionari allora passò tutta la sua vita da adulto senza tornare al nominale del 1928. Il ruolo delle battaglie doganali nell'innescare la crisi è dibattuto tra gli storici, una minoranza dice che erano un sintomo della tempesta e non la causa. Ovviamente ogni scenario storico è a sé, però Canfora dice che la storia, se non si ripete proprio, quantomeno ha una struttura simmetrica, come una spirale, invece Braudel parla dei fenomeni economici interpretabili nella lunga durata… e che in qualche modo persistono. Però, qualsiasi cosa accada, la cedola non te la toglie nessuno (diversificando… quella delle subordinate, per dire, no).
LU1555763595 JPM GLOBAL DIVIDEND MTH
Azionario internazionale a dividendo mensile. Spese di gestioni annue del 2,55%, non è un equity, ha un portafoglio concentrato tra i 40 e i 90 titoli in tutto. 2/3 del portafoglio sono scelti, esplicitamente, per la loro capacità di generare reddito elevato. Risulta quindi, a mio avviso, piuttosto speculativo ed indicato per investimenti di lungo periodo. La metà circa è di titoli USA, ed un altro ottavo di titoli britannici. Diversificazione settoriale, con un 15% circa di settoriali (tra cui spicca Microsoft). Data la distribuzione dei proventi, e l’eventualità di dover quindi attendere a lungo per rimpinguare il NAV nel caso di un brusco storno dei mercati internazionali io lo metterei in un portafoglio con approccio prudenziale se fossi disposto a lasciarcelo almeno 10 anni.
LU1555763595 JPM EMERGING MARKETS DIVIDEND MTH
Azionario di paesi emergenti a dividendo mensile. Spese di gestione annue del 2,56%, è concentrato in maniera simile al precedente, ma è una buona ‘spalla’ perché sposta l’investimento per 2/3 in Asia e poco meno di un terzo diviso equamente tra sud-america e Russia, con una piccola ma significativa presenza di paesi africani e mediorientali promettenti. La concentrazione su Tecnologici e Finanziari secondo me non è compensata dall’esposizione su beni di consumo difensivi (settore del resto meno centrale negli emergenti di queste aree). Quindi il problema è che in un portafoglio prudenziale non andrebbe indicato: se investi i soldi in questo titolo puoi perderli, non saprei dare un orizzonte minimo di detenzione considerabile come ‘sicuro’. Però ovviamente le prospettive di crescita e l’Income generato (dividendo) sono di tutto rispetto. Può essere buono per ‘bilanciare’ in maniera aggressiva, investimenti simili ma in altre aree del mondo.
LU1555763249 JPM EUROPE STRATEGIC DIVIDEND MTH
Personalmente ritengo leggermente meno convincente il terzo ‘fratello’ della ‘collection’. L’europa strategic dividend è europeo, ma con una strategia di massimizzare il dividendo spostandosi molto sulla sterlina ed il regno unito ed è da intendersi come ‘europa e periferia’, c’è l’est emergente, ma cosa più preoccupante la Turchia ed altri paesi mediterranei non proprio centro-europei. Questo con una concentrazione dei titoli simile agli altri tre ed è costoso come gli altri tre. Come flusso cedolare è stato assolutamente significativo, però il meccanismo di distribuzione e la scelta di divisione ‘strategica’ fatta fino ad oggi secondo me lo rende un pò più speculativo di altri fondi azionari europei della casa.
ETF:
Sugli ETF permangono le raccomandazioni tipiche del prodotto: attenzione alla liquidabilità, meglio prenderne tranche più piccole che poi si sa di poter scambiare piuttosto che concentrarsi, soprattutto su ETF speculativi, con la difficoltà di rivenderli in un momento di volatilità dei mercati.
Potrebbero essere abbinati in un portafoglio di fondi a gestione attiva per diversificare come strategia e come costi. I fondi di cui sopra, ad esempio, sono abbastanza concentrati, è indispensabile l’abilità del gestore (per chi crede nella gestione attiva… qui è questione di fede e scuole di pensiero), e i costi elevati almeno hanno un contesto.
Ad essi si possono abbinare degli ETF: gestione meno attiva, minore concentrazione, minore incidenza dei costi nelle performance.
IE00BYYXBF44 INVESCO EMERGING HIGH DIVIDEND LOW VOLATILITY TOTAL RETURN
E’ un ETF total return, molto particolare come ‘stile’, quindi bisogna andarci piano con i volumi. Però è un azionario interessante. Massimizza il dividendo (pagato a fine marzo, fine giugno, fine settembre e fine dicembre) e selezione i titoli azionari per bassa volatilità. E’ un discorso molto interessante (ne ho già parlato su questo Blog), magari se associato all’emerging markets dividend mensile della JPM con la sua spiccata rischiosità. Diversifica anche la valuta: dollaro.
IE00B0M63060 ISHARES UK DIVIDEND PLUS GBP
Altra fonte di dividendi in stile. Diversifica invece in direzione del regno unito e della sterlina. Ne ho già parlato anche in questo caso. E’ abbastanza a ‘saldo’ dopo il voto sulla brexit. Lo seguo da 10 anni e personalmente mi son trovato bene. Anche se Morningstar negli ultimi anni gli ha decurtato le stelline (che però sappiamo quanto le stelline di morningstar lascino il tempo che trovano e giungano spesso a giochi fatti). Stacca sempre a giugno/marzo/settembre/dicembre).
IE00B4K6B022 HSBC EURO STOXX 50
Perché questo dividendo? Perché al profilo ‘sparpagliato’ del fondo JPM ed ai suoi costi di gestione, si può abbinare la più grande banca del mondo, che al costo dello 0,04% annuo (1/63esimo del fondo) concentra invece nello stock delle 50 società più importanti in europa. Il dividendo? Febbraio e Agosto.
IE00BZ4BMM98 INVESCO EURO STOXX HIGH DIVIDEND LOW VOLATILTY
Altra faccia della medaglia del precedente: sempre l’euro stoxx, ma concentrandosi su dividendo alto e volatilità bassa. Dividendi a Gennaio/Aprile/Luglio/Ottobre.
IE00B1W57M07 ISHARES BRIC 50 USD
Il BRIC 50 della Ishares infine è un assoluto cavallo di battaglia: Brasile-Russia-India-Cina, in dollari, stoxx 50, con dividendo semestrale. A Maggio e Novembre ovviamente.

Ecco composta la nostra bella rendita MENSILE (ipotizzo), tutta azionaria, razionalmente diversificata:
Diciamo che le tre sfere ‘centrali’ sono Europa/Emergenti/USA, con UK jolly a metà tra Euro e USA. Sono rimasti fuori Giappone e tanti altri paesi, coinvolti solo marginalmente e non considerati un ‘polo’ di questa analisi. Diciamo anche che il nostro asse è 4/5 fondi e 1/5 ETF (per i soliti problemi di negoziazione sugli ETF, certo non per i costi o per la speranza che i gestori dei fondi sappiano curare le scrofole con l’imposizione delle mani):
44% JPM GLOBAL DIVIDEND MTH
20% JPM EMERGING MARKETS DIVIDEND MTH
15% JPM EUROPE STRATEGIC DIVIDEND MTH
3% INVESCO EMERGING HIGH DIVIDEND LOW VOLATILITY TOTAL RETURN
4% ISHARES BRIC 50 USD
4%  HSBC EURO STOXX 50
3%  INVESCO EURO STOXX HIGH DIVIDEND LOW VOLATILTY
7% ISHARES UK DIVIDEND PLUS GBP

Il 21% è investito in ETF che, un mese uno ed un mese l’altro, assicurano complessivamente almeno 1 cedola ogni mese. Il 20% è nel cedola mensile emergente (che paga tutti i mesi), il 15% nel cedola mensile europeo ed il 44% nel cedola mensile globale. Abbiamo assicurate 4 cedole al mese. Il flusso cedolare, facendo proprio un conto della serva sulla base di quanto pagato nell’anno passato, è di circa il 4,21% lordo l’anno. In pratica, al NETTO (di tasse, oneri e balzelli vari), 100mila investiti danno circa 260 euro al mese pulite sul conto corrente di DIVIDENDI.
E poi che i mercati ci assistano tutti.
P.C. 7/7/2018

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