Portafogli d'Investimento Teorici:

venerdì 25 febbraio 2022

CYRANO: il portafoglio Dinamico che 'duella' con i ribassi di mercato in "difesa" sulle posizioni della scorsa estate

CYRANO è un portafoglio iniziato durante la turbolenta fase della pandemia del 2020. La sua strategia si basa su un'asset allocation dinamica (70% di azionario ma che può anche capitalizzare dividendi a leva su livelli di MSCI World inferiori a quelli di febbraio 2020) che 'duella' con una serie di accorgimenti flessibili con le fasi di rialzo e di ribasso dei mercati finanziari in un 'rischioso' orizzonte temporale medio (poco più di 4 anni).

A luglio, quando CYRANO aveva capitalizzato con la sua strategia tra il cauto e l'opportunistico del 2020 un rendimento superiore al 24% annuo intercettando pienamente il rialzo ma tenendosi cauto durante l'inizio della pandemia, avevamo iniziato a porci in difesa sostituendo le quote più speculative di obbligazionario con il Treasury 1-3 anni.

Vediamo cosa è accaduto oggi, in una fase in cui i mercati hanno iniziato a soffrire nuovi ribassi significativi:


Il controvalore di CYRANO ad oggi è di 130355,17 pari ad un gain complessivo in poco meno di due anni di +30,32%.
Da luglio ha subito una fluttuazione negativa appena del -1,66%, nonostante i ribassi di questi giorni. Soprattutto i titoli di Stato USA a Breve Termine rispetto al calo del portafoglio complessivo, hanno decorrelato portando un gain del +2,65%.

Che operazioni vado ad effettuare su CYRANO?

Innanzitutto voglio rimborsare l'ultima tranche di obbligazione Autostrade 2023, che è a 100,85 e nonostante il pagamento di un pò di tasse mi porta la liquidità disponibile (includendo i dividendi di periodo pagati da 11 degli strumenti in portafoglio, in primis azionari ed azionari dei paesi emergenti e l'azionario europeo) oltre i 2000 euro.

Approfittando della fase attuale di debolezza e per non collocarmi né totalmente in difesa come nell'ultima revisione né in attacco sull'azionario, sottoscrivo 50 quote aggiuntive del Vanguard USD Emerging Markets Gov. Bonds, che rappresenta anche un'ottima fonte di dividendi periodici.
Il risultato finale è il seguente:


Che cosa ha fatto in questi sette mesi l'ETF xTrackers Portfolio che con la sua flessibilità e la sua soglia massima di azionario (70%) in passato ho confrontato con Cyrano?

Il suo valore di mercato il 24 luglio scorso era di 273,8 euro, oggi di 267,3... ha riportato una flessione del -2,38% superiore a quella di Cyrano, pur avendo guadagnato dalla costituzione del portafoglio (a marzo 2020) fino ad oggi meno di Cyrano:


A quanto pare utilizzando un minimo di metodo e strumenti efficienti anche un pincopallino come bowman è riuscito (costantemente) ad ottenere apprezzabili risultati rispetto a gestori professionisti, almeno finora. Forse è stata sempre fortuna.
Interessante notare come tanti gestori attivi professionisti (e ben pagati) raramente riescano a fare meglio del nostro xTrackers a condizioni simili.

Vedremo al prossimo rendiconto dove ci porterà la fortuna (o l'abilità nella scherma). E' previsto a settembre 2022.

P.C. 25/02/2022

giovedì 24 febbraio 2022

DAMOCLE: la strategia QQQ Revised che contrappone bond emergenti, treasury USA e azionario Nasdaq retrocede di un 7% trimestrale il giorno dell'attacco all'Ucraina

DAMOCLE, un portafoglio con una strategia basata su accumulo nel tecnologico USA con l'ETF sul Nasdaq di Invesco ogni 3 mesi dei proventi principalmente obbligazionari di asset come i treasuries americani e l'obbligazionario emergente.

Dopo due anni e mezzo di accumulo a crescita impetuosa (oltre il 10% di crescita annuale con un portafoglio che ha impiegato solo un 20% circa di capitale azionario in strumenti azionari ed affini, bilanciandolo anche con una polizza a gestione separata che desse stabilità all'investitore europeo) nell'ultimo trimestre ha subito la svalutazione simmetrica dell'obbligazionario emergente e dell'azionario Nasdaq, soprattutto perché registra con l'accumulo odierno, i valori di una congiuntura di rischio sistematico legata all'inizio del conflitto bellico in Ucraina:


Al solito i dividendi prodotti dai treasury bond, dal conto deposito, dall'indice Nasdaq a distribuzione e soprattutto dai due indici obbligazionari dei paesi emergenti servono ad acquistare delle quote di azionario Nasdaq, che viene mediato continuamente, spostando ad "evoluzione" l'asset allocation di Damocle nel tempo.
Questo trimestre la discesa rapida della quotazione del Nasdaq di Invesco, sceso da 356,3 del valore di fine novembre ai 297,09 attuali, consente alla liquidità disponibile di acquistare 2 quote di questo ETF anziché 1 come lo scorso trimestre.
Il prezzo di carico viene così "mediato" a 171,42.

Notiamo che il controvalore di DAMOCLE è ad oggi (giorno di improvvisi ribassi su tutte le borse mondiali) di 119413,52. Rispetto allo scorso trimestre la flessione è del 7% circa. Mi sembra, quello odierno un ottimo "test" al bilanciamento del portafoglio, che ci ha assicurato finora performance annue consolidate da azionario e che in una revisione con un timing assolutamente negativo (revisione il giorno di panic selling) riporta una flessione dai massimi storici appena del 7%.

Questa è la situazione finale di DAMOCLE:


Rimane elevata l'esposizione al rischio valuta-dollaro, ma il tutto in DAMOCLE si bilancia, anche un approccio basato sulla diversificazione valutaria che da un pò di neutralità al mercato classico.

Il gain attuale su 2 anni e 9 mesi è di +19,41% rispetto al 100mila euro iniziali. La prossima revisione è a maggio 2022 per il terzo anniversario del portafoglio.

P.C. 24/02/2022

Il Rischio Sistematico ed il Conflitto in Est Europa

In questi giorni, comprensibilmente, sempre più mi trovo a fronteggiare le ansie dei risparmiatori per i foschi venti di guerra che sembrano soffiare da est.

Per quanto mi riguarda mi risulta professionale non stare né a cavalcare né ad ammansire le ansie, ma invitare il risparmiatore all'osservazione del suo metodo e del suo "Risk Management". In questo contesto possiamo valutare il rischio specifico della situazione di tensione venuta a crearsi tra la Russia e l'Ucraina come un tipico caso di RISCHIO SISTEMATICO congiunturale ad una crisi politica.

Spero che il discorso risulti interessante e sia per più persone possibile uno strumento valido di gestione della propria finanza comportamentale (soprattutto di fronte a questo probabile momento di crisi):


P.C. 24.02.2022

venerdì 18 febbraio 2022

CARONTE: prosegue la crescita impetuosa del 'malvagio' portafoglio VICEX, +18,5% nell'ultimo anno

Ad agosto del 2020, in pieno "bombardamento commerciale" da ESG, Energia Pulita e tante cose 'belle', per reazione mi sono voluto divertire a simulare un portafoglio diciamo "goliardico" concentrato su quanto di peggio piace all'umanità: armi, inquinamento, società prive di morale nella loro governance, irrispettose dei diritti, industria del sesso, gioco d'azzardo, alcol, lobby e cibo spazzatura. Questo con l'aggiunta di un 20% di debito emesso da società controverse e paesi controversi.

Questo anche per dimostrare se le "mode" ESG hanno poi davvero un effetto dirompente nel fermare il 'Vizio', oppure sono negli effetti finali più simili a trovate commerciali.

Andiamo ad osservare come si è comportato Caronte, il nostro 'infernale' portafoglio da febbraio 2021 a febbraio 2022:


Grazie ad alcune performance eccezionali come RCI Hospitality, Wells Fargo e IGT Plc il portafoglio arriva oggi ad un controvalore di 136122,26 euro, la crescita è stata di 36060 euro in 1 anno e mezzo, pari ad una crescita del +36,03% il che corrisponde ad una crescita del 18,5% nell'ultimo anno ed una media di crescita annua (finora) del 24%.

I succosi dividendi accumulati si sommano al rimborso di William Hill Plc, acquistata con una OPA ad aprile 2021 su cui paghiamo 339 di capital gain.

L'azionario si è comunque decisamente sbilanciato rispetto all'obbligazionario ed una volta l'anno devo ribilanciarli a 80-20.
Vado a vendere 100 quote della società d'azzardo IGT PLC, il cui valore è triplicato in un anno e mezzo pagando altre 446,76 di capital gain.

Sottoscrivo un'aggiunta di:
- 150 quote di Aurora Cannabis (il titolo più depresso) per sole 547,51 euro
- 100 quote di ENEL per 649 euro
- 1000 euro nominali di titolo di stato olandese al 2037 per 1496,8 euro
- 1000 euro nominali di titolo di stato irlandese al 2045 per 1192,4 euro
- 1000 euro nominali di titolo di stato ungherese 2027 per 1041,7 euro
- 2000 dollari nominali di titolo di stato turco 2034 per 1812,8 euro

Rimangono 3185,1 euro liquidi.

Caronte è un portafoglio piuttosto caricaturale, nella sua selezione degli stocks, ma mostra come un "direct indexing" personalizzato se gestito comunque con metodo e diversificazione può valorizzarsi in momento di mercato favorevole.
E' un portafoglio molto speculativo e a breve termine.

La penultima revisione è tra un anno, a febbraio 2023.

P.S.

Ovviamente questa simulazione non è una critica alle tematiche dello Sviluppo Sostenibile in cui credo moltissimo... ho lavorato 5 anni per una fondazione che faceva ricerca sul tema! La critica è al 'brand commerciale' che viene diffuso come se "ESG" fosse sinonimo di rendimento. Tra l'altro tra "VICEX" e ESG non c'è perfetta contrapposizione dato che con gli accurati accorgimenti anche un'azienda inquinante o con un'attività considerabile da molti come anti-etica riesce ad ottenere uno 'score ESG' decente. In CARONTE ci sono aziende come Pernod Richard, WalMart, ENEL, Diageo, con rating ESG decisamente superiori alla media (60-70 su 100) che magari sono presenti in alcuni fondi e molti indici "ESG" e sono presenti in Caronte in maniera "goliardica" per alcune tematiche riferibili al loro business (il giudizio ovviamente non è negativo sull'azienda, ma qualcuno nel portafoglio dovevo metterlo).

P.C. 18/02/2022

lunedì 14 febbraio 2022

Gli ETF di Credit Suisse

 

Credit Suisse, colosso finanziario di Zurigo, banca d’investimento globale e membro del ristretto circolo delle nove banche di “fascia alta” del mondo insieme ai colossi JPMorgan, Goldman Sachs, Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Barclays e l’altra svizzera UBS.

Negli ultimi 2 anni ha iniziato a quotare anche nel segmento ETFPlus di Borsa Italiana alcuni suoi strumenti indicizzati, che rappresentano oggi un piccolo catalogo, sicuramente di nicchia, ma che si è subito distinto per attrattività da parte degli investitori istituzionali (data la recente quotazione, infatti, hanno masse considerevoli) e rigore nelle caratteristiche di costruzione degli strumenti.

Vado ad illustrare la piccola, ma assolutamente non irrilevante, offerta di Credit Suisse in ETF di diritto irlandese (ICAV).

 

ETF sul MERCATO STATUNITENSE (MSCI USA)

Credit Suisse MSCI USA Blue (IE00BJBYDR19) 0,09%, campionamento

Azionario che replica l'indice MSCI USA (Mid Cap + Large Cap statunitensi) con 625 titoli fisici, senza ricorrere a prestito titoli e con un TER dello 0,09%, aderisce alla lista di esclusione dell'Associazione svizzera degli investimenti su aziende che producono armi contro i diritti umani, ma questo lascia l'indice in gran parte invariato.

Credit Suisse MSCI USA ESG Leaders Blue (IE00BJBYDP94)

Azionario basato sul MSCI USA di fatto a struttura tematica: solo aziende con i migliori rating ESG vengono incluse nell'ETF che investe in circa 270 aziende. Il TER, 0,1% è molto notevole per un tematico. La replica è fisica e totale e non prevede prestito dei titoli.

Credit Suisse MSCI USA Small Cap ESG Leaders Blue (IE00BMDX0L03) 

Strumento complementare al precedente: seleziona tra le aziende a Piccola Capitalizzazione USA i 727 titoli con migliore punteggio ESG ed ha un TER di 0,2%. Si noti come l'abbinamento di questo ETF al precedente consente di investire nei 1000 titoli USA con filtrati per rating ESG in maniera fisica e con tutti i segmenti di mercato (Large Cap/Mid Cap/Small Cap).

 

ETF sul MERCATO DEI PAESI SVILUPPATI (MSCI World)

Credit Suisse MSCI World ESG Leaders Blue (IE00BJBYDQ02)

Versione tematica del classico MSCI World dei paesi sviluppati: investe nelle 711 aziende dell'indice con miglior punteggio ESG.

Credit Suisse MSCI World ESG Leaders Blue HEur (IE00BKKFT300)

Identico al precedente, ma con copertura valutaria nei confronti dell'Euro (Hedged Euro).

Credit Suisse MSCI World ESG Leaders Minimum Volatility Blue (IE00BMDX0M10) 

Peculiare versione del MSCI World sottoposto sia a filtro ESG che a controllo della varianza minima, selezionando 208 titoli che compongono fisicamente l'ETF. TER 0,25% annuo.


ETF IMMOBILIARI (Real Estate)

Credit Suisse FTSE Epra Nareit Developed Green Blue (IE00BMDX0K95)

Interessante ETF Settoriale/Tematico per esporsi al mercato immobiliare dei paesi sviluppati. Le aziende REITs sono filtrate tramite certificazione di costruzioni "verdi" e per utilizzo efficiente dell'energia (ne risulta un costruito più nuovo o comunque moderno). Il portafoglio include comunque 343 titoli il 60% dei quali statunitensi. Solo il 15% del portafoglio è composto da immobili residenziali, il resto è ben diversificato. Il TER è 0,25%, a differenza degli altri ETF di Credit Suisse è a distribuzione (trimestrale) dei proventi tramite dividendo.

 P.C. 14/02/2022

lunedì 7 febbraio 2022

Tassi in rialzo e DURATION

Un consulente dovrebbe presentare al risparmiatore il 2022 come un anno estremamente INTERESSANTE per via della tendenza al rialzo dei tassi obbligazionari ed all'attesa della crescita dei rendimenti delle obbligazioni. Invece questo sto notando che è vissuto con ansia dai consulenti che anzi propongono la fuga da asset a rischio calcolabile o basso ed al massimo la detenzione di fondi flessibili che spesso hanno strutture complesse, utilizzano derivati dall'esito imponderabile o sovrapesano obbligazioni ad alto rischio. Questo secondo me è un momento OTTIMO per iniziare a tenere d'occhio le OBBLIGAZIONI, quelle scambiate sul secondario. Perché? Perché stati, aziende, istituzioni hanno fatto a gara a finanziarsi a tassi bassi o prossimi allo zero e su durate anche molto lunghe (ne circolano scadenza 2120... debito a babbo morto fatto ad un secolo durante la crisi del Covid). Questo vuol dire che QUESTO rialzo dei tassi sarà benedetto da titoli che andranno molto sotto la pari, vere obbligazioni ad accumulo.

Ho trovato su internet un tool molto carino che permette di calcolare la DURATION di un titolo obbligazionario ed anche quale sarà il ribasso del suo controvalore laddove la sua redditività (tasso si alzasse). Con questo possiamo tutti iniziare ad adocchiare i nostri futuri investimenti in obbligazioni e stabilire delle soglie di ingresso (laddove la redditività diverrà per noi accettabile) creandoci una sorta di "Zero Coupon" efficienti fiscalmente se abbinati a ETF, azioni o quant'altro. Il tool è accessibile da qui: www.reghellin.it/obbligazioni/duration_obbligazioni.php

P.C. 07/02/2022

venerdì 4 febbraio 2022

ORFEO: il portafoglio Prudente a Breve Termine a 2 mesi dal termine

ORFEO nacque a metà di un anno positivo per i mercati finanziari come il 2019. In quel momento ci si stava riprendendo da qualche mese da un anno oggettivamente difficile per molte asset class come il 2018. Ipotizzammo ORFEO come un portafoglio per dormire "Sonni Tranquilli".

L'ipotetico investitore aveva bassa propensione al rischio, ma voleva recuperare in un periodo breve (3 anni) qualcosa che forse aveva perso nel corso del 2018.

Insomma un investimento adatto forse ad un anziano, che comunque andava doverosamente diversificato dato che in quel momento gli investimenti a capitale certo offrivano molto poco (circa 1% l'anno di rendimento).

ORFEO venne composto da un 20% di capitale ad alta volatilità (azionario, ma anche una componete dell'obbligazionario più dinamico), bilanciato da 30% di polizza vita a gestione separata a capitale stabile (rischio minimo!) ed un alto 40% di obbligazioni estremamente sicure e impermeabili anche ai rialzi dei tassi (CCT, Cassa Depositi e Prestiti, Banca IMI, Mediobanca).

Inutile dire che è stato efficacemente messo alla prova appena 9 mesi dopo la sua creazione da un flash-crash come non se ne vedevano dal 1987. Eccellente TEST per verificare se le mie strategie "reggono" o sono panzane...

...il risultato fu che lo spaventato investitore super-prudente, di ORFEO, assistette al primo appuntamento programmato con il suo consulente, a ottobre 2020, ad una... crescita. Già, in pieno lockdown, prima ancora del recupero dei mercati sui vaccini il suo capitale di 100mila euro era in 'sana' crescita del 2% a 102000. A cavallo di marzo 2020 la massima volatilità coinvolse appena il 5% del capitale... per un crollo epocale simile!

Cosa è accaduto nel frattempo ad ORFEO? L'ipotetico investitore (ora "rasserenato" dopo il Test del 2020) ha guadagnato qualcosina? Mancano meno di 2 mesi alla conclusione, come stiamo messi?


L'obbligazionario super sicuro e la polizza a Gestione Separata hanno restituito ad ORFEO un rendimento minimo, ed assicurato il mantenimento della stabilità (si badi che parliamo del 70% del capitale!), il "poco" azionario ha fatto da motore per la rivalutazione complessiva, come previsto, ma ancora manca il pagamento del capital gain finale, l'obbligazionario più speculativo è nominalmente in perdita anche a causa dei rialzi dei tassi degli ultimi mesi, ma ha generato il flusso di 'cedoline' che ha contribuito alla serenità del nostro timoroso investitore.
Il controvalore odierno di ORFEO è di 107917,38 euro, con un gain del +7,84%.

Mancano 2 mesi al termine di ORFEO e data la situazione a brevissima scadenza, vado ad eseguire alcune operazioni. Non posso attendere l'auspicato rialzo dei tassi soprattutto con la quota obbligazionaria, che peggiorerebbe una minusvalenza non facilmente assorbibile dal gain. Quindi vado a vendere Pimco Short Term High Yield Euro Hedged, iShares USD Emerging Markets Bond Euro Hedged, Lyyxor USD Treasury 10+ euro Hedged.
Questo porta la liquidità al 12% del portafoglio attuale e realizza 817,84 di minusvalenze.
L'appuntamento è a fine marzo 2022 per la chiusura.

P.C. 04/02/2022

giovedì 3 febbraio 2022

DECIO: dopo 18 mesi osserviamo il risultato della strategia ad ingresso dilazionato che ha diversificato perfettamente il Timing a cavallo del Covid

Il 3 febbraio del 2020, tre settimane prima di un crollo storico che rimarrà nella storia dei mercati finanziari, ipotizzai di costruire un bel portafoglietto 60/40. Qualcosa mi disse di dilazionare l'ingresso: 75% del capitale investito subito (e travolto in pieno dal crollo di Marzo 2020) e 25% dopo 6 mesi (in agosto).

Dopo la revisione a ferragosto del 2020 abbiamo messo in ibernazione il portafoglio per 18 mesi, l'obiettivo era verificare se la tecnica avesse portato qualche frutto.

Cosa ne è stato di DECIO?


Il capitale dell'ultima revisione, di 96787 euro, è salito oggi a 112584 euro... +16,3% in un anno e mezzo (una media del +10% l'anno), ma soprattutto +12,6% dalla creazione di due anni fa, subito prima del crollo.

Che operazioni effettuare su questo portafoglio "pigrissimo" prima di ibernarlo per altri lunghi 18 mesi? 

Teoricamente l'azionario è oggi leggermente sbilanciati: siamo a 63% di azionario su 47% di obbligazionario. Ritengo però che non sia il caso di toccare DECIO: i suoi bond e la quota azionaria anche in valuta (la più penalizzata) hanno una durata finanziaria accettabile in vista di possibili rialzi dei tassi, l'azionario è diversificato (anche se esclude il Giappone...). Quindi non ritengo opportuno andare a vendere per ribilanciare.

Una nota di ipotetico "benchmark", premesso che essendo un ETF flessibile in alcune fasi ha rischiato più di DECIO: il xTrackers Portfolio, ETF bilanciato incluso tra l'altro nel nostro portafoglio, quotava il 4 febbraio 2020 240,79, oggi si scambia a 275,99... quindi un gain all-in a inizio portafoglio su tale titolo avrebbe reso +14,6% un 2% in più che con DECIO. Faccio anche notare però che DECIO il 14 agosto del 2020 era in perdita del -3,21%, mentre quell'ETF si trovava a -6,35% quindi non è facile comparare due strategie diciamo "flessibili".

Il prossimo appuntamento è quindi per l'inizio di agosto del 2023.

P.C. 03/02/2022

martedì 1 febbraio 2022

Investimenti Settoriali e Tematici

L'investimento TEMATICO e SETTORIALE. In origine tanta teoria economica si è occupata di investimento settoriale. A partire dalla seconda metà del XIX secolo alcuni settori economici sono diventati trasversali alle singole economie.

Questo è accaduto essenzialmente per la "Prima Globalizzazione", già nel XIII secolo l'industria laniera era trasversale sia al più grande mercato cittadino d'Europa, Firenze, sia ai mercati di approvvigionamento dei filati e di sbocco dei tessuti già lavorato dalle Fiandre fino all'Inghilterra. Lo sviluppo di ferrovie e navi con celle frigorifere ha consentito ad alcuni settori merceologici di oltrepassare i confini della "piazza" di collocamento e raggiungere altre economie. Ecco che il boom della produzione di carne di maiale nelle fattorie nordamericane investiva anche i produttori di suini del nord Europa. Ecco che la produzione di ghisa inglese e belga coinvolgeva nello sviluppo l'industria pesante ovunque treni e navi a vapore arrivassero. Quindi chi ha imparato ad investire sui settori ha scoperto che in vari fasi storiche e di mercato alcuni erano favoriti ed altri sfavoriti e questo si contagiava tra chi scambiava azioni ad Amsterdam, a Londra, a New York e persino ad Hong Kong. L'investitore "retail" il risparmiatore deve essere però consapevole che uno specifico settore economico (oil&gas, informatica, immobiliare, industria pesante, finanza) ha cicli storicamente più lunghi e volatilità sia positiva (raddoppiare il valore!) sia negativa (dimezzarlo...) di mercati grandi liquidi e diversificati (banalmente il MSCI World). In cosa si traduce non dico "sovrapesare" un settore (oggi l'azionario USA è sul 20% di tecnologici), ma concentrare molto su questo (es. 50% tecnologico, 60% immobiliare)? Significa esporsi a tempi di recupero mediamente più lunghi (potenzialmente) a fronte di un entrata opportunistica (la grande fortuna di un singolo settore spesso è concentrata nel tempo) più breve. Assumersi rischio, speculare, a breve, affrontando un rientro potenzialmente di 10-12-14 anni... chissà. Ovviamente comprando oil&gas a fine 2020 o energia pulita a inizio di quell'anno hai raddoppiato il capitale in mesi e non anni. Il problema è rimanere fuori da tale "ciclo" perché l'indice Clean Energy, ad esempio, ha recuperato nel 2020 le perdite monstre del 2007-2008 (13 anni) così come i tecnologici (NASDAQ Composite) recuperarono nell'estate del 2013 i valori di fine 1999 (oltre 13 anni). Trasversale all'approccio settoriale c'è l'approccio "tematico". In un'economia globalizzata dei grandi 'trend' che finanziano (solitamente con soldi pubblici) dei progetti (ad esempio la riduzione globale delle emissioni serra) o che sostengono dei fenomeni economici (ad esempio la diffusione dell'uso di algoritmi definibili come "intelligenza artificiale") sono trasversali a settori merceologici, mercati finanziari e singole economie. MSCI.COM nella sua sezione sui temi li raduna in gruppi: il fintech (che coinvolge finanza, comunicazione, informatica), l'innovazione genomica (biotech, salute, informatica), le infrastrutture per l'energia pulita etc... Questi TEMI presentano caratteristiche affini agli investimenti settoriali ma basandosi su apporti concreti (soldi stanziati per la ricerca privatamente e fondi pubblici) puntano ad una longevità più di medio termine rispetto alle fluttuazioni spesso (ma non sempre... guardiamo la fortuna ultradecennale, ad oggi, dell'informatica) brevi dei settori merceologici. Il problema è che dato che sotto ci sono questi finanziamenti immettono il risparmiatore in settori tendenzialmente "Growth" in altre parole 'già cari quando ci entri tu pincopallino'. È facile fare una speculazione ribassista su un settoriale (compro oil&gas ad aprile 2020!) perché un settore merceologico esiste SIA nei momenti di successo che nei momenti di crisi. Il TEMA invece nasce per intercettare un flusso finanziario, quindi mediamente inizia ad esistere quando inizia ad essere caro, e vi si rimane dentro quando si corre il rischio che sia diventato obsoleto. Più facile trovarsi in una fase di concentrazione di capitali investendo su un TEMA, più rischioso entrare cari, intercettare una bolla e permanendovi troppo trovarsi una fluttuazione più lunga di quanto ci si aspettava.

Quindi SIA i SETTORI che i TEMI devono essere pesati CONSAPEVOLMENTE di queste caratteristiche da chi è un semplice risparmiatore, non il manager di un Hedge Fund. Esiste poi un approccio MegaTrend che punta a "diversificare su più temi". Il problema è che i temi hanno spesso una correlazione settoriale (oggi molti TEMI che fanno tendenza hanno il settore Informatico all'interno) tra loro e diversificare tra grandi "blocchi" esposti a maggiore possibilità di bolle espone al rischio di intercettarne con più probabilità almeno una (e se il fondo è gestito male quasi tutte...). Il MegaTrend si traduce in un approccio ATTIVO ad un investimento su indici GROWTH tanto che, ad esempio, negli ultimi 3 anni la correlazione tra l'andamento di un fondo come il Pictet Global Megatrend Selection è perfetta con il Nasdaq100 (quando scendeva NASDAQ scendeva anche fondo e viceversa, salvo ovviamente una performance peggiorativa del fondo sempre maggiore con il passare del tempo per l'effetto erosivo di succulente commissioni).

P.C. 01.02.2022