Portafogli d'Investimento Teorici:

ARACNE: un portafoglio 'Income'

                                       Capitale Iniziale: 350000

                                       Strategia: "Income" con asset allocation iniziale mono-brand ad obiettivo di 
                                                          distribuzione 3% (ARACNE) e 4% (ARACNOFOBIA)

                                       Asset Allocation: Bilanciato 40% Azionario e 60% Obbligazionario
                                                                      40-50% massimo di rischio valutario

                                       Orizzonte Temporale: 10 anni, con ribilanciamento dell'asset allocation a  
                                                                              fine periodo (termine teorico vitalizio)


Dopo la mia recensione del 6 giugno 2020 dei prodotti della SPDR, gli ETF che hanno introdotto questi strumenti nel mercato nell'ormai lontano 1993, procedo ad introdurre il nuovo portafoglio odierno, strettamente correlato al tema.

Più volte ho affrontato il discorso della 'rendita vitalizia' e delle strategie e simulazioni che si possono fare per cercare di perseguirla con strumenti finanziari.

Quali sono le caratteristiche ideali di una rendita vitalizia?

1- Distribuire periodicamente cedole/dividendi o altro tipo di rendimenti, che rappresentino l'incasso che servono al 'rentier' per vivere o fare altro (anche investirli con altre strategie)
2- Riuscire in qualche modo a rivalutare il capitale e la rendita difendendoli dall'inflazione
3- Conservare il capitale

Le rendite vitalizie offerte dalle compagnie assicurative 'convertendo' un capitale in rendita sono teoricamente indicizzate all'inflazione, rappresentano un'assicurazione verso il 'rischio demografico' (ovvero sopravvivere più a lungo dei propri risparmi), tuttavia si sacrifica 'solo' il capitale nella conversione.

E' quindi molto più efficiente e sensato, per la maggior parte dei risparmiatori, andare ad investire in altri beni o strumenti finanziari che diano una rendita: titoli, immobili, partecipazioni societarie.

Utilizzare gli ETF per un portafoglio a rendita può ovviamente essere fatto: strumento efficiente, economico, che permette di diversificare con semplicità. Un esempio di portafoglio a distribuzione che, per la nostra simulazione e far comprendere le conseguenze, riproduce una larghissima carrellata di ETF è Deucalione, attualmente il portafoglio simulato con il più lungo storico in questo Blog.

Voglio però andare a realizzare un portafoglio più mirato. Partire dalla RENDITA per creare il portafoglio. Questa strategia viene usualmente definita INCOME: un fondo, un portafoglio con strategia Income ha l'obiettivo, prima ancora di rispettare gli eventuali benchmark di riferimento, di investire in strumenti che sono finalizzati ad una specifica rendita.

Visto che questa è una simulazione ed un esercizio, non un consiglio d'investimento, voglio sbizzarrirmi nell'incrementare il livello di difficoltà ponendomi un ulteriore paletto: Mono-Brand, utilizzare tutti ETF della stessa 'Casa', almeno per il portafoglio iniziale (in futuro non potrebbero essere delistati o andare incontro ad altri inconvenienti, quindi non posso pormi vincoli futuri in tal senso). Dato che tra gli SPDR esistono gli Aristocrats, titoli azionari progettati per cercare di perseguire gli obiettivi di una rendita vitalizia, selezionare il dividendo societario ma cercando di non scegliere titoli troppo sotto-stimati per problemi delle specifiche aziende, ho scelto questa casa d'investimento. Userò quindi tutti RAGNI per creare un portafoglio INCOME con finalità di rendita, che chiamo, appunto, ARACNE.


Aracne nasce con un'asset allocation bilanciata: 60% obbligazionario e 40% azionario, nel lungo termine quindi rimane una finalità conservativa sul patrimonio, anche se nel breve un bilanciato di questo tipo non è certo prudente.

Ho scelto un capitale simulato iniziale di 350000 per Aracne, anziché i soliti 100000. Questo perché 350000 è la soglia con cui una rivalutazione in rendita, grossomodo, restituisce 1000 euro al mese (che tuttavia non sono netti, dato che questo tipo di rendita finanziaria viene poi tassata).

Per mantenere bilanciata l'asset allocation di Aracne ho potuto forzare un pò la mano in direzione 'Income' (quindi cercare di ottimizzare la rendita), ma senza eccedere. L'asset allocation risulta quindi diversificata e bilanciata in questo modo:

18% Azionario Europa
11% Azionario Nord-America
7% Azionario dei Paesi Emergenti
1,5% Azionario Asia e paesi extra-europei sviluppati
14% Titoli di Stato
13% Obbligazioni Societarie
20% Obbligazioni Societarie High Yield (al di sotto dell'investment grade)
2% Immobiliare

40% Azionario / 60% Obbligazionario
40/50% massimo a rischio valuta

Orizzonte temporale: trattandosi teoricamente di una rendita vitalizia l'orizzonte sarebbe vita natural durante, tuttavia assegno al portafoglio un orizzonte di 10 anni, dopo i quali il gestore potrà provvedere ad una completa riconfigurazione, adeguando l'asset allocation agli eventuali cambiamenti nei mercati finanziari e dei tassi d'interesse.

Il risultato finale, utilizzando tutti ETF della SPDR, è il seguente:


La rendita distribuita stimata per il portafoglio Aracne non dovrebbe però eccedere di molto il 3% circa, ma l'obiettivo è la difesa e la rivalutazione (soprattutto nei confronti dell'inflazione di lungo termine) del capitale investito. Alcune scelte, come l'ETF S&P500 (il classico dei classici tra i 'Ragni') sono decisamente in tal senso. Capitale iniziale investito: 349926,62, approssimabile a 350000 con gli inevitabili costi di transazione.

Questa distribuzione tuttavia è un obiettivo al di sotto di molti portafogli e fondi 'Income' reperibili sul mercato, pur avendoci costretto a delle scelte molto speculative come concentrare il 20% del capitale in obbligazioni "High Yield" ed investire un'ampia fetta di rischiosi bond emergenti in valuta locale.

In un periodo di bassi tassi d'interesse quale è la conseguenza di dare una strategia "Income" (o 'dividend maximizer' se parliamo di azionario e non di bilanciato) al proprio portafoglio?

Ovviamente sacrificare la stabilità e l'adeguato bilanciamento in cambio della rendita... non a caso i portafogli Income con le rendite più alte hanno 'sacrificato' il capitale investito, facendo scelte flessibili spesso assolutamente svalutative, pur di staccare dividendo elevato. Il meccanismo è matematicamente semplice: se ho un'azione che vale 100 e distribuisce 2 di utile il rendimento è del 2%, se questa azione per dei problemi interni all'azienda o perché sfavorita dal mercato perde il 20%, in proporzione al prezzo svalutato la rendita è maggiore. Quindi mettere nell'Income tutto quello che ha un rapporto dividendo/valore molto elevato, in una fase di tassi bassi, può significare mettere in portafoglio strumenti che hanno qualche criticità a difendere il loro valore ed a resistere alla svalutazione.

Per studiare questo fenomeno ho deciso di affiancare ad Aracne un portafoglio 'fratello' che rappresenti una scelta più 'Income' ancora, lo chiamo ''Aracnofobia''.

Si noti che nel secondo portafoglio l'obiettivo di rendita è, ad oggi, del 4% circa, nettamente superiore ad Aracne. Ma cosa comporta questa maggiore redditività? Comporta l'applicazione di un'asset allocation anora più sbilanciata verso asset redditizi a livello di distribuzione:

25% Obbligazionario High Yield
25% Obbligazionario Emergente
5% Obbligazioni Societarie
5% Titoli di Stato
5% Azionario Europa
20% Azionario Globale
5% Azionario dei Paesi Emergenti
5% Immobiliare

L'asset allocation è sempre bilanciata 40% Azionario e 60% Obbligazionario, il rischio valuta è quasi lo stesso... però la concentrazione è su asset più volatili e più correlati al rischio!
Diciamo che la mia stima è che laddove Aracne rappresenterà la 'fanciulla', Aracnofobia sarà il 'mostro': più volatile ed adatto a stomaci forti.


Il risultato è il seguente:


C'è da dire che Aracnofobia è più semplice da realizzare, anche perché gli ETF, solo 9, sono tutti reperibili sul mercato ETFPlus italiano.

Il rendiconto annuale per i due portafogli, e l'analisi della redditività effettiva e delle conseguenze delle scelte 'Income' messe in campo, è annuale (ha senso su queste strategie abituarci ad un approccio Buy&Hold e non metterci mano troppo spesso), il primo rendiconto è quindi fissato a giugno 2021.

P.C. 09.06.2020

PRIMO ANNO

ARACNE è un portafoglio "Income", nato con un bilanciamento 40% azionario e 60% obbligazionario è composto da una selezione di ETF (tutti della casa SPDR) selezionati in base alla loro capacità di generare e distribuire reddito... obbligazionari a distribuzione, azionari dal dividendo selezionato etc...


Gli ultimi 12 mesi rappresentano l'anno dell'ultimo secolo più povero di "redditi" veri: obbligazionari a tassi negativi, attività produttive bloccate, materie prime svalutate.

Come si è comportato ARACNE di fronte a questo scenario estremo? Andiamo a vedere il risultato:


Il portafoglio ha distribuito al nostro 'rentier' in questo anno record il 1,92% netto di rendita, ovvero 6708 euro puliti sui 350mila iniziali investiti. Consideriamo che su un'ipotetica aliquota fiscale del 26% questo corrisponde a circa il 2,6% di dividendo.
Il capitale, inoltre, è cresciuto del 5,52% con una performance totale di +7,4%.
Ricordiamo che l'asset allocation è un bilanciato "moderato" 40/60.

Un rentier per ottenere ipotetici 2000 euro al mese netti da questo investimento in ETF avrebbe dovuto investirci 1250000 euro. Contemporaneamente però il capitale, dopo un anno, sarebbe cresciuto anche di 69000 euro.

L'altro sotto-portafoglio di ARACNE era "Aracnofobia", versione sempre con medesimo bilanciamento 40/60, teoricamente bilanciato/moderato, ma selezionando solo i titoli a dividend-yield più alto, che sposta l'ago della bilancia verso un maggiore rischio ed un minore bilanciamento.

Il 2020/21 è stato particolare anche per questa scelta d'investimento:

In questo secondo portafoglio il peso di asset più volatili ha incrementato sia il rendimento che la crescita del capitale, anche in un anno "povero di distribuzione" come quello appena trascorso.
Notiamo che la distribuzione netta è stata del 2,28% (che equivale ad 3,08% lordo), oltretutto il capitale è cresciuto di 21000 euro circa, con una performance sul capitale di +6,08%. Un rendimento complessivo superiore al 8,3%.

Il prossimo rendiconto dei nostri aracnidi messi "a reddito" è tra un anno esatto.

P.C. 09/06/2021

SECONDO ANNO

ARACNE rappresenta un portafoglio "Income" composto da 40% di ETF azionari e 60% di ETF obbligazionari a distribuzione. Utilizzando il 'catalogo' della SPDR, una delle primissime società che si sono specializzate nella creazione di ETF, ho associato gli ETF a Dividendo "Aristocrats" della casa a obbligazionari a distribuzione.

Vediamo quale è la situazione di ARACNE dopo un anno volatile come quello trascorso tra giugno 2021 e giugno 2022:


Notiamo che pur retrocedendo il controvalore del capitale, questo rimane leggermente superiore (+0,9%) a quello iniziale di creazione del portafoglio (giugno 2020), mentre l'investitore ha continuato ad incassare un 1,88% (netto) di distribuzione di dividendi.
La flessione è stata impressionante soprattutto nel capitale obbligazionario (intorno al -12% in un anno).

Il confronto rimane con il suo portafoglio "alternativo":  Aracnofobia, basato sulla medesima contrapposizione capitale di rischio/di debito (40/60), ma composto da asset ancora più "Income" ovvero redditizi:


A differenza di Aracne, Aracnofobia ha addirittura incrementato la "rendita" distribuita, passata dal 2,28% dell'anno precedente al +2,36% (sempre netto!) di quello appena trascorso. Il controvalore attuale del capitale è di 358919,36, mantenendo un livello positivo (+2,55%) rispetto al capitale iniziale.

Procederemo a monitorare ogni anno questi portafogli 'generatori di rendita'.

P.C. 09/06/2022

TERZO ANNO:

Oggi abbiamo la possibilità di testimoniare l'effetto di uno 'storico' rialzo dei tassi, iniziato in Europa proprio a luglio dello scorso anno, su dei portafogli spiccatamente "Income" come Aracne e Aracnofobia.

Osserviamo cosa è accaduto ad ARACNE:


Possiamo osservare che il controvalore del capitale è diminuito, in particolar modo negli asset obbligazionari, ma la rendita distribuita è aumentata sia a livello di rendimento delle obbligazioni che di dividendo da parte della quota azionaria del capitale.
Il portafoglio, costruito tre anni fa, in un'epoca di tassi negativi, era consapevole di rischiare di sacrificare la stabilità del capitale a favore della rendita.
Quest'anno il capitale è sceso a 342036 euro, in flessione del -2,25% rispetto alla creazione. Tuttavia il portafoglio ha già distribuito 1,92% netto di rendita il primo anno, 1,88% netto il secondo anno ed addirittura un +2,28% netto il terzo anno. Sommando quindi la 'rendita' netta incassata alla performance negativa, al momento, del capitale, concludiamo che il risultato è +3,83%
Poco in 3 anni, soprattutto con questi livelli d'inflazione, ma il rialzo dei tassi d'interesse di questo periodo rimarrà nella storia: ARACNE è sopravvissuto da tassi negativi a tassi che sfiorano il 4%.

Andiamo ad osservare il più 'estremo': ARACNOFOBIA.


Il portafoglio che aggrega gli SPDR Dividend Aristocrats e gli obbligazionari più speculativi (25% high yield, 15% titoli di stato di paesi emergenti in valuta locale, 10% titoli di paesi emergenti a breve termine) ha un capitale leggermente più elevato, a quota 352662,9 euro è in gain del +0,76% rispetto all'inizio, ma la volatilità rispetto al 'record' di giugno 2021 è quasi di 20mila euro. La rendita è salita anche qui ad un +2,62% netto, che porta la performance totale di 3 anni a +9,88%. Indubbiamente in una fase di inflazione e rialzo dei tassi senza recessione 'osare' andando su asset speculativi e dalla durata finanziaria abbreviata dal forte rendimento da interessi distribuiti è un valore aggiunto!

Ci aggiorneremo su questi portafogli Income da 'rendita' al solito ogni anno.

P.C. 09/06/2023

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho letto il tuo libro "Elementi di base ecc", l'ho trovato veramente interessante e abbastanza chiaro anche per chi, come me, non ha nozioni di matematica finanziaria. I concetti da capire sono evidenziati bene e sono di facile comprensione, per questo ti ringrazio del tempo dedicato ad istruire chi vuole capirne di più quando si tratta di investire i propri capitali, piccoli o grandi che siano.
Soprattutto perché questo capitale non rappresenta il denaro che lo costituisce ma il lavoro, il sudore, i sacrifici, i risparmi ed anche le rinunce di una vita. Grazie ancora.
Tornando al post, ho notato che nel portafoglio Aracne hai indicato due volte l'ISIN IE00B3T9LM79 relativo all'ETF SPDR Barclays Euro Corporate Bond UCITS ETF.
Ok la prima volta, ma la seconda con quell'ISIN hai indicato l'ETF SPDR Global Aggregate EUR Hedged, però indicando sempre il prezzo del primo quando ovviamente il prezzo del secondo è diverso.
Potresti aggiornare la tabella della tua simulazione di portafoglio con i dati giusti? Te ne sarei grato!
Davide