Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 31 dicembre 2022

La Fine del 2022

Siamo giunti al termine di un anno che ha visto un brusco, sebbene atteso, rialzo dei tassi d'interesse globali ed una significa restrizione della liquidità presente sui mercati finanziari.

Andiamo a vedere come diverse asset class si sono comportate nei due semestri del 2022, utilizzando come rendimenti sempre degli ETF equivalenti commercializzati in Italia (quindi valuta di riferimento Euro) nelle date 01.01.2022-30.06.2022 e 01.07.2022-30.12.2022 con dati presi dal sito morningstar.


Secondo me di fronte alle narrative di "un anno nero" o addirittura "inaudito" molti di questi valori potrebbero stupire. Innanzitutto nel secondo semestre 2022 (quello dei rialzi dei tassi della BCE per capirci!) abbiamo assistito ad un sostanziale recupero degli azionari europei, ma sopratutto ad un comportamento assolutamente difensivo delle obbligazioni "high yield".
In pratica i due classici obbligazionari ad alto rischio: quello relativo alle economie 'emergenti' o definiamole pure 'periferiche' e 'meno sviluppate' e quello relativo alle obbligazioni societarie 'speculative' hanno sostanzialmente decorrelato, in particolare da metà anno.

Il motivo è comprensibile. Nel 2022 la crisi, quella 'vera' ha travolto delle economie emergenti importanti, trascinando con il loro rischio sistematico buona parte delle economie meno evolute. I tassi in rialzo in Europa e Nord America (ma anche Asia evoluta a fine anno) hanno drenato risorse dalle molte facili speculazioni che coinvolgono questi sistemi più fragili e neppure il rialzo delle materie prime ha arginato tale crisi. E' inevitabile che finché il credito e le valute sviluppate si rafforzeranno questo trend difficilmente potrà invertirsi.
Dall'altra parte la crisi dei fondamentali economici dell'economia sviluppata non è arrivata: recessione, frenata dell'economia, sono scenari che non hanno spaventato il mercato nel 2022. Questo non è visibile tanto dall'azionario (che soffriva di prezzi ormai molto lontani dagli utili negli anni 2020-21), quanto nelle obbligazioni speculative: di fronte a timori di fallimenti e credit crunch queste non potrebbero aver completamente decorrelato da titoli di Stato e obbligazioni Investment Grade nella seconda metà dell'anno. E' evidente che l'assenza di questi timori nell'anno li hanno resi paradossalmente 'difensivi' grazie alla corta durata finanziaria ed all'elevata redditività, da luglio in poi.
Per l'asset class "Obbligazionario High Yield Europeo" vi è poi nell'ultimo semestre una forte correlazione con l'Azionario Europeo.
Buona fine e buon inizio!

P.C. 31/12/2022


giovedì 29 dicembre 2022

PROMETEO: un portafoglio azionario "Crescita"

Sfidare il 2023 (e gli anni seguenti) con un portafoglio completamente azionario 'Growth'?

La sfida era allettante, anche per mostrare, nel tempo, quale può essere la volatilità ed il corso di un investimento di questo tipo.

Ovviamente, con decine di migliaia di consulenti in Italia che amano 'spingere' sugli asset tematici all'ultima moda e invogliare a sovraesporsi al rischio (che del resto nel lungo termine paga più rendimento e quindi sopporta maggiori commissioni), rischio di inserirmi in un settore con molta concorrenza. In qualsiasi deposito titoli di una rete di agenti di commercio (che si definiscono 'Consulenti') non si farà altro che trovare ecommerce cinese, terapie genetiche, energie rinnovabili, idrogeno, circular economy e quant'altro.

E allora che fare?

Innanzitutto, se il passo deve essere fatto, non farlo a caso, ma creando un'asset allocation sensata.

'Orfani' di ATLANTE, il nostro portafoglio 100% azionario conclusosi 16 giorni fa in guadagno ma in una congiuntura alquanto negativa (mostrandoci che assumersi un rischio azionario, nel breve termine non è detto che porti sempre alla tragedia, ma il risultato sarà molto legato al timing d'ingresso/uscita), vado ad evocare un altro titano per parlarci di progresso: PROMETEO.

PROMETEO donò il fuoco all'umanità, sfidando il fato e gli Dèi (in questo caso incarnati dal mercato e dalle attese recessive) incamminandola sulla via del progresso. Allo stesso modo all'investitore di questo portafoglio non deve interessare né la volatilità (oscillazione del valore del capitale nel tempo), né il rischio (la possibilità di perdita), ma esclusivamente la prospettiva di CRESCITA.

A differenza di Atlante, per PROMETEO vado ad assumere un orizzonte temporale sufficientemente lungo, 8 anni mi sembra il minimo per 'sfidare' una strategia d'investimento così volatile.

Pur andando su asset "rischiosi" non voglio andare a caso, sono disposto anche a sacrificare un pò di potenziale redditività, ma oltre al fissare un termine investimento strategicamente definito, voglio anche dargli dei criteri precisi di diversificazione, per quanto questa sia possibile sugli asset growth (storicamente piuttosto correlati anche a livello globale). Ecco che nella 'crescita' andrò ad affiancare varie economie, varie tipologie di strumenti che si concentrano su strategie leggermente diverse. Utilizzo ovviamente tutti ETF, dato che i costi contenuti saranno molto efficienti soprattutto nel lungo termine.

A livello di economie il 40% dell'investimento azionario sarà concentrato nel Nord-America/USA, 30% circa in Europa, 15% nei Paesi Emergenti, 15% nel Pacifico-Oriente evoluto.

35% del capitale assumerà un approccio "All-Cap" ovvero utilizzerà ETF che investono sia nel mercato di aziende a grande capitalizzazione, che di quelle a media capitalizzazione ed a piccola capitalizzazione. Queste ultime, in particolare, hanno delle prospettive di crescita più elevate nel lungo termine, che si pagano spesso con volatilità e rischio più elevati. Sono tuttavia indicate per una strategia finalizzata alla crescita di lungo termine.

25% del capitale sarà investito in titoli settoriali: un settoriale investe in unico tipo di aziende dell'economia o dell'indice di riferimento, ad esempio solo aziende industriali o finanziarie o tecnologiche. Questa selezione di un sotto-indice porta a potenziale crescita superiore al mercato, ma anche ad una volatilità ed un rischio molto più alti e soprattutto a orizzonti di recupero del valore iniziale in caso di flessione molto più lunghi.

10% del capitale ha una caratterizzazione tematica: un "tema" d'investimento si concentra su un trend attuale relativo a finanziamenti o nuove frontiere e prospettive economiche, aggrega più settoriali o aziende potenzialmente di alcuni settori diversi, accomunate dallo stesso 'tema', come ad esempio la sostenibilità ambientale, lo sviluppo di un'innovazione tecnologica o simili.

Infine, come decorrelazione sfrutto un 5% del capitale complessivo per investire in un ETC che riproduce fisicamente un basket di metalli preziosi.

Il risultato finale di PROMETEO è il seguente:


Possiamo osservare che ho scelto il Nasdaq100 come principale settoriale (borsa 'tecnologica' degli Stati Uniti) ed il tecnologico europeo come settoriale secondario. Entrambi, grazie all'hedging valutario, svincolati dal rischio di valuta dollaro, per ottenere una forma di bilanciamento.

Ho abbinato un azionario dei paesi sviluppati (MSCI World) con strategia "Momentum": è una strategia molto focalizzata sulla crescita di lungo termine, anche se suscettibile di vulnerabilità in fasi di bolla e speculazione. Applicata ad un mercato ampio come tutti i paesi sviluppati indistintamente è più efficiace (uno smart-beta simile seleziona meglio su un mercato ampio).

Sull'Europa ho distinto un 10% di Eurozona puro (completamente privo di rischio valutario) scegliendo due ETF tendenzialmente "Growth".

Ho abbinato un azionario europeo globale (quindi con Svizzera e Regno Unito) all-cap come l'Eurostoxx600.

Ho scelto i nuovi All Cap di Vanguard anche per il Nord America (quindi USA+Canada), per i Paesi Emergenti e per il Pacifico (aggregando quindi Giappone ed il resto del Pacifico).
Sempre aggregando Pacifico e Giappone ho abbinato un tematico locale sulla responsabilità sociale, mentre nei paesi emergenti ho scelto quello sull'eCommerce e Internet, campione del 2020 e falciato ultimamente da una relativa 'bolla'.

Infine il 5% del capitale nei metalli preziosi.

Notiamo che oltre al contenimento degli approcci settoriali/tematici ed alla divisione per quote di mercato (all-Cap/Large Cap etc...) e per economie, PROMETEO è studiato anche per una ponderazione del rischio valuta: partiamo circa con un 50% di esposizione euro e 50% di esposizione dollaro, assolutamente ragionevole in un azionario puro (dove l'impatto valutario si sente meno che nell'obbligazionario).

La strategia di gestione di PROMETEO non è molto attiva: con 12 revisioni ogni 8 mesi mi limito essenzialmente ad una rendicontazione ed alla sostituzione di eventuali rami secchi in caso di obsolescenza di qualche tematico o de-listing di qualche strumento. L'obiettivo è un mantenimento per massificare potenzialità di recupero o di crescita a capitalizzazione composta fino a fine 2030. Il capitale inizialmente investito è di 100mila euro.
Notiamo che ho fatto tutto ciò non con il 2-3% l'anno di costi e commissioni, ma con un Total Expense Ratio piuttosto da record (se si considera la potenziale redditività degli asset!) dello 0,2875% l'anno.

Il primo rendiconto è alla fine di agosto.

P.C. 29/12/2022

lunedì 26 dicembre 2022

PANTAGRUEL: costruzione di portafoglio work in progress3

23 giorni fa ero rimasto statico nella mia strategia per la costruzione del portafoglio "Pantagruel" prevedendo che il rialzo dei tassi del 16 dicembre avrebbe bruscamente interrotto l'euforia che aveva coinvolto nel mese precedente in particolare il comparto obbligazionario.

Tale scenario si è puntualmente realizzato.

Andiamo a vedere cosa è accaduto sui miei "ordini" con prezzo limite di Pantagruel:



Tra le obbligazione i prezzi limiti bassi mi hanno consentito di acquistare solo 25000 euro di KFW (la 'Cassa Depositi e Prestiti tedesca'), obbligazione di elevato merito creditizio che scade a settembre 2025.

L'azionario, sferzato dalla flessione dei mercati, mi ha consentito di acquistare le azioni di Shnider Electric, Berkshire Hethaway, Apple, Mercadolibre, General Motors, SAP e Amazon.

Il portafoglio "work in progress" oggi appare in questo modo:

Abbiamo ancora a disposizione circa il 50% della liquidità. Per questo mi aggiorno ad un'altra fase di 'lavori in corso' a dopo la metà di gennaio, tra circa 3 settimane, lasciando che la volatilità dei mercati lavori per me.

Lavoro sull'obbligazionario a questi obiettivi:

Mentre sull'azionario il paniere rimane questo:

Notiamo che il controvalore di tutti gli obiettivi (obbligazioni+azioni) è ben superiore alla liquidità disponibile residua di 991333 euro. Come si opera allora se un tracollo dei mercati facesse passare tutti gli ordini? Ovviamente riducendo il numero di ordini che rinnovo o tengo inseriti via via che esaurisco liquidità, fino ad esaurire solo quelli che mi coprono la liquidità disponibile.
Come maggiore attenzione io voglio dedicare minimo 387500 euro ulteriori alla quota azionaria, quindi eseguirei ordini sull'obbligazionario fino a spendere la cifra di ulteriori 600mila euro.

Vedremo dopo il 15 gennaio come va la nostra costruzione di portafoglio.

P.C. 26/12/2022

mercoledì 21 dicembre 2022

PERICLE: il portafoglio opportunistico resiste alla volatilità

PERICLE: una storia di gestione attiva nell'ultimo trimestre, che consente al portafoglio aggressivo-opportunistico di sopportare senza alcuna flessione la volatilità degli ultimi mesi.


Questa è la situazione di PERICLE al 21.12.22:


Come possiamo osservare il capitale di PERICLE è passato da 121497,11 del 21 settembre a 121249,81 di oggi (-0,21%).

Quali operazioni vado a mettere in atto questo trimestre?

Essenzialmente la scarsa variazione degli asset selezionati mi portano ad effettuare una semplice rettificia, riducendo l'esposizione al rischio dollaro (processo già iniziato a settembre).
Vendo quindi 100 quote di obbligazionario dollaro a breve termine (Invesco US Treasury Bond 1-3 yr distr.) che, essendo in gain, mi obbliga a pagare 19,44 euro di tasse di capital gain.

L'importo a mia disposizione, di 3995 euro (considerando le cedole incassate in questo trimestre) mi serve per 'convertire' l'investimento in obbligazionario euro a breve termine: sottoscrivo quindi 40 quote di IE00BD9MMF62, JPMorgan EURO Ultra-Short Income acc.
La motivazione della mia scelta è che in una fase come questa: una forte crescita dei tassi d'interesse, una sostenuta crescita economica ma con attesa di recessione globale, una significativa inflazione, un asset difensivo privilegiato è l'obbligazionario a breve termine (senza rischio valutario). Un'esposizione all'azionario non solo è aggressiva, ma favorisce storicamente settori come i beni di prima necessità o gli assicurativi. L'investimento in MSCI World Consumer Staples è tuttavia già presente nel capitale di PERICLE e anche di azionario "Minimum Volatility" ne abbiamo.

Attendo quindi un altro trimestre, con l'allocazione di portafoglio che segue:


P.C. 21/12/2022

giovedì 15 dicembre 2022

PILLOLA: Fondo Attivo Blackrock Global Allocation VS Portafoglio di ETF, anni 2020-2022

Due anni fa esatti, nel mio video "Costruzione di un Portafoglio d'Investimento" simulai l'asset allocation di un fondo molto noto: il Blackrock Global Allocation

Il Blackrock è un classico fondo Multi-Asset a benchmark con un connotato di gestione spiccatamente attivo. Parliamo di un fondo con 285 miliardi di AUM.

Utilizzai tale asset allocation come base per la costruzione di un portafoglio di ETF. Oggi è molto interessante andare a creare un piccolo "tutorial" su come andare a creare un backtest di tale portafoglio, per poter misurare, tangibilmente, la differenza tra un fondo attivo ed un portafoglio di ETF a cavallo di due anni molto volatili (l'uno positivamente, l'altro negativamente) come il 2021 ed il 2022.


Il portafoglio è consultabile qui: https://www.financedrip.com/it/portafogli/YoP8f68A/

P.C. 15/12/2022

martedì 13 dicembre 2022

ATLANTE: CONCLUSIONE di un Portafoglio Azionario di ETF a PESI COSTANTI

ATLANTE è un portafoglio azionario di ETF che, iniziato esattamente tre anni fa, aveva l'obiettivo di mostrare l'applicazione (teoricamente molto semplice, nella pratica un pò meno) di un portafoglio di asset azionari che mantenessero tra loro, dei "Pesi Costanti".

Come strumenti sono stati scelti degli ETF, efficienti per via dei costi e della replica passiva nel lungo termine, un pò meno per via della fiscalità inefficiente (come tutti i fondi) in un orizzonte breve di 'soli' 3 anni. Orizzonte che rende, oltretutto, un investimento azionario estremamente rischioso.

ATLANTE infatti era prorogabile: se dopo 3 anni il capitale investito fosse stato in perdita si poteva prorogare a 6 o a 12. Visto che, nonostante un 2022 piuttosto avverso, riportiamo un gain andiamo a studiare la CHIUSURA di un portafoglio di ETF azionari.

Innanzitutto la situazione attuale di ATLANTE è la seguente:


Nell'ultimo periodo di 4 mesi (da agosto) i mercati azionari si sono sgonfiati come valore, abbiamo delle flessioni generalizzate, sebbene asset spesso problematici come il MSCI EMU (azionario Eurozona) riporti invece un gain ed un eccellente dividendo distribuito.

Il problema della liquidazione di un portafoglio di Fondi (inclusi gli ETF) o di altri strumenti finanziari inefficienti fiscalmente è purtroppo la fiscalità.
In tre anni ATLANTE riporta un capitale cresciuto da 99905 euro iniziali ai 113079,4 euro attuali. E' un +13,19% in 3 anni, condizionato fortemente, purtroppo dall'attuale fase di mercato debole.

Vediamo però cosa accade andando a disinvestire:

- Vendo 920 quote di xTrackers MSCI EMU (Azionario dell'Eurozona) per 39909,4 euro, ma pago 688,99 euro di capital gain ottenendo  39220,41 euro netti.
- Vendo 280 quote di Vanguard S&P500 (Azionario USA) per 20244 euro, ma anche qui ho 1323,5 euro di tasse, che riducono il netto a 18920,5 euro.
- Vendo 198 quote di UBS MSCI Emerging Markets (Azionario Paesi Emergenti) a 90,52 euro, il controvalore è in perdita, ma la minusvalenza verrà accantonata, non compensata, quindi ottengo solo 17922,96 euro di capitale.
- Vendo Vanguard FTSE Developed Asia-Pacific (Azionario Pacifico) a 23,53 euro, il gain qui è di 47,05 euro, con un netto di 3623,63 euro netti.
- Vendo xTrackers Nikkey225 JPY (Azionario del Giappone) a 20,2, alla pari. Il resido è quindi 2222 euro.
- Vendo iShares Core FTSE100 (Azionario Regno Unito) a 8,553, ho 1,75 euro di capital gain ed un netto di 2770 euro.
- Vendo UBS All Counry Wold EUR Hedged (Azionario Mondiale con copertura valutaria) a 156,83, pagando ben 483,6 euro di capital gain per ottenere 11278,65 netti.
- Vendo iShares Edge MSCI World Quality (Azionario Mondiale 'Qualità') a 3898,44, devo pagare 223,86 di tasse per avere 3674,58 netti.
- Vendo iShares Nasdaq100 (Azionario USA-Nasdaq) a 4463,41, ma anche qui il gain si porta via 385,75 euro per un netto a 4077,66 euro.
- Vendo, infine, xTrackers FTSE 100 per 21,55 a quota. Qui il loss è significativo, a causa del recente crollo dell'azionario immobiliare in Europa, ma non lo considero perché non posso usarlo per compensare capital gain.

Considerando i 1042,89 euro di liquidità ho ottenuto, netti accreditati sul conto,109924,89 in gain del +10,03% netto in 3 anni.

Si conclude così con un risultato medio annuale del +3,34% netto il portafoglio ATLANTE, non ottimo, ma con orizzonte temporale breve, azionario ed un anno significativamente avverso sui mercati poteva andare molto peggio.

P.C. 13/12/2022

domenica 11 dicembre 2022

LifeStrategy: secondo anniversario!

 

E' diventata ormai una piccola abitudine recensire l'andamento di questi ETF che appartengono ad una delle società di gestione passiva degli investimenti più nota, Vanguard, ed hanno la proprietà di rappresentare con un unico investimento indicizzato e sottoscrivibile in piccole quote un intero 'portafoglio'.

Il 2022 da qualcuno è stato definito come l'anno peggiore per il portafoglio 60/40 (una delle allocazioni dei LifeStrategy), in realtà le difficoltà maggiori si sono riscontrate nei portafogli più ricchi di obbligazioni (oltretutto con copertura valutaria e durata finanziaria non proprio breve) come i LS20 e LS40.

Questa è l'occasione per utilizzare questi portafogli come esempio didattico per parlare un pò di Asset Allocation e delle principali discipline che operano nella costruzione di portafogli e di panieri di investimenti.

Aggiungo un piccolo commento che non ho specificato nel video, ma mi è venuto in mente successivamente: l'allocazione del Vanguard LifeStrategy appare come rappresentativa della capitalizzazione 'passiva' del mercato. Laddove tanto capitale è investito in USA oppure in Giappone rispetto alle aree circostanti questi saranno più pesati negli indici (MSCI o FTSE) e quindi più rappresentati. L'allocazione dinamica quindi potrà aversi più alla variazione dei rapporti di capitalizzazione dei mercati che alla variazione del ''rischio''. Altro discorso per modelli più attivi e flessibili che puntano all'ottimizzazione del rapporto rendimento/rischio. Quali sono i risultati? I risultati sono che mentre strumenti più flessibili avranno come obiettivo di dare un maggior servizio a chi permane a lungo nella gestione patrimoniale con una maggiore redditività composta (se riescono!), quindi cercare di fidelizzare per lunghe permanenze il cliente 'pagante', i modelli 'bilanciati-passivi' (definiamoli così) danno per scontato che non conoscono né il TIMING né l'orizzonte temporale di permanenza (dopotutto uno ETF lo puoi comprare e tenere 1 minuto come 100 anni nel portafoglio di un istituzionale). Quale sarà il loro 'servizio'? Quello di utilizzare il bilanciamento per diversificare il rischio di un timing sbagliato (siamo entrati in una fase in cui obbligazionario è più rischioso di azionario rispetto ai pesi convenuti? Pazienza, a differenza di un modello Risk Parity, perché la flessione di chi è andato peggio la compenserò con il ribilanciamento con l'asset che è andato meglio, a prescindere dal momento d'ingresso e d'uscita che non posso conoscere perché non c'è un rapporto univoco o di consulenza con l'investitore).

P.C. 11/12/2022

martedì 6 dicembre 2022

ERACLE: ulteriore -4% nella seconda metà del 2022 per il portafoglio azionario diversificato

Negli ultimi 6 mesi ERACLE, il portafoglio 90% azionario composto da un mix di azioni diversificate europee (50%), ETF globali e addirittura dei fondi attivi flessibili, ha sofferto un'ulteriore contrazione del proprio valore del 4%, dopo il -5,84% della prima metà del 2022.

In tutto questo anno è costato circa un 10% al capitale di ERACLE e le perdite si sono concentrate principalmente sull'azionario europeo:


La liquidità da dividendi accumulata può essere a questo punto utilizzata per qualche ulteriore investimento. Il titolo BNP Paribas è un titolo di un grande gruppo bancario, che occupa un settore finora non presente nel mio paniere di azioni diversificate. Decido quindi di investire 2615 in questa azienda, avvicinando di nuovo il capitale nell'azionario europeo diversificato al 50% iniziale del portafoglio.
Il risultato finale è il seguente:


Il controvalore complessivo degli asset di ERACLE è oggi di 113824,2 euro, in gain del +13,86% rispetto al capitale investito inizialmente 3 anni e mezzo fa.

La prossima revisione è programmata a giugno 2023.

P.C. 06/12/2022

sabato 3 dicembre 2022

PANTAGRUEL: costruzione portafoglio work in progress2

 Il rialzo dell'obbligazionario e dell'azionario degli ultimi giorni non stanno aiutando molto nella crazione del mio portafoglio "Pantagruel".

Possiamo osservare che solo 3 obbligazione negli ultimi 15 giorni hanno raggiunto il mio prezzo limite e gli acquisti sono stati eseguiti:


Sono riuscito a prendere 100000 euro di obbligazioni di HSBC Holding (la più grande banca del mondo) tasso 0,875% a 2 anni scarsi a 95. Ho preso poi 100000 euro di Intesa San Paolo Tasso Variabile, dal prezzo attuale molto interessante, a tasso variabile a 90. Infine ho preso a 96 altri 100mila di obbligazione Credit Agricolte tasso 1%.

Attualmente nel mio portafoglio di PANTAGRUEL c'è questo paniere di obbligazioni:

Sarei quasi tentato, dato il rialzo dei bond, di abbassare i miei prezzi obiettivo, ma il 16 dicembre è fissato un nuovo rialzo dei tassi in Europa e sono quindi fiducioso che questa euforia possa essere momentanea. Continuerò, al momento, ad inserire gli stessi ordini.

E' tempo però di iniziare ad affiancare una quota di AZIONARIO al mio portafoglio che vuole convertire in gain le cospicue minusvalenze. Solo una frazione del capitale totale, diciamo 500mila euro, verrà quindi impiegato in singoli titoli azionari. La tecnica è quella del "Direct Indexing" o nel mio caso "Personal Indexing": considero circa a pari peso dei titoli di azioni Large Cap (in alcuni casi Mega-Cap!) molto rilevanti come peso sui principali indici mondiali (MSCI World, MSCI Europe e S&P500), le diversifico anche per mercato e costruisco il mio paniere di 30 titoli:

I titoli sono selezionati anche per diversificazione settoriale, geografica e cercano anche di minimizzare ove possibile i 'danni' fatti dalla doppia tassazione sui dividendi.
Faccio presente che questo mio portafoglio di 30 azioni, concepito a 'pesi fissi' (tutte lo stesso importo) sarebbe investito per metà negli Stati Uniti e per metà in Europa. Con il 28,5% dell'investimento nel settore tecnologico, il 28,5% nei beni di consumo ciclici, il 10% nel settore assicurativo/finanziario, il 8% in titoli industriali, il 6,8% nel settore della comunicazione, il 5% in beni difensivi, il 3% nel settore sanitario, il 3% nel settore dei servizi di pubblica utilità. Questo ipotetico portafoglio (ma è facile valutare con il senno del poi) avrebbe riportato una performance tra la fine di novembre del 2010 e la fine di novembre del 2022 (12 anni) del +421%.
Insomma, speriamo che sia sufficientemente movimentato da consentirmi di assorbire delle minusvalenze alla fine di ciascun anno e sufficientemente 'solido' da riportare una crescita assoluta positiva.

Come vediamo inserirò degli ordini con prezzo d'ingresso limite anche su queste azioni. Ha senso?
Non molto, non parliamo di obbligazioni dove il prezzo d'ingresso determina il rendimento a scadenza. Però in questa fase, dopo l'ondata d'euforia di ritorno dell'ultimo mese, voglio essere cauto sulle azioni ed entrare un pezzetto per volta su eventuali discese. Per degli ingressi all-in potrò valutare a inizio anno nuovo.

Ci aggiorniamo per vedere cosa avrò "pescato" nel mare del mercato tra un paio di settimane, diciamo dopo Natale.

P.C. 03/12/2022

giovedì 1 dicembre 2022

PILLOLA: perché NON FIDARSI del Consulente Finanziario

E' il primo dicembre! Siete pronti al nuovo anno?

Questo è l'ultimo mese che i Consulenti e gli altri predatori (Lupi, Coyote, etc...) dedicheranno al gettare le esche: Polizze a Gestione Separata, Titoli di Stato, Conti Deposito remunerati... i telefoni squillano per cercare di attirare nuove masse, soprattutto perché molte di quelle vecchie, acquisite durante la piccola bolla fine 2020-fine 2021, iniziano ad aver mangiato la proverbiale foglia.

Estendo quindi a tutti dieci minuti di 'Pillola' su argomenti che ho già ripetuto, ma cerco di riassumere anche guardandoci negli occhi: "Perché NON FIDARSI del Consulente Finanziario?".


No, non voglio parlare male dei poveri consulenti (tra cui io per primo!), ma voglio aiutarli ad aiutarvi.

P.C. 01/12/2022