Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 28 maggio 2022

DAVID: il portafoglio a strategia 'ribassista' sta 'lavorando' con l'inversione di tendenza del mercato

Un rialzo globale del costo del denaro, un contenimento della liquidità ed una ripresa del'inflazione: il portafoglio DAVID, creato a strategia 'ribassista' che accumula su soglie d'ingresso ribassiste, creando un'asset allocation nel tempo in base ai movimenti di mercato, sta iniziando a lavorare in maniera significativa.

Vediamo qual'è la situazione di DAVID dopo l'ultimo 'accumulo' di due mesi fa:

Osserviamo innanzitutto che il 'bear market' ha finora danneggiato poco DAVID che, pur investito in minima parte durante il mercato in crescita dello scorso anno, oggi ha subito una svalutazione che lo porta ancora in gain del +1,36% rispetto all'inizio dell'investimento 18 mesi fa. Tuttavia, se in generale fare la fotografia "istantanea" del gain/loss di un portafoglio anziché valutarlo (o confrontarlo con l'inflazione, che è uno dei rischi che l'investire cerca di compensare!) nell'orizzonte temporale della sua strategia è assolutamente sconsigliabile, nel caso di DAVID, un portafoglio che costruisce la sua stessa asset allocation nel corso di ribassi (la cui strategia si basa quindi nell'attraversare una fase di ribasso), il dato è assolutamente insensato, oltre che non rappresentativo del 'risultato' del portafoglio e del 'successo' della strategia.

In questi due mesi una correzione dei principali mercati porta a soglia d'ingresso diversi investimenti:
- L'obbligazionario societario ad alto rischio-rendimento (High Yield Bond in Euro) è uno degli asset in cui è previsto in ogni caso un accumulo di 1000 euro bimestrali, ma la discesa ci porta a soglia 2x dovendo quindi raddoppiare questo investimento.
- Stesso discorso nell'obbligazionario dei paesi emergenti privo di rischio valutario, altro tra gli obbligazionari rischiosi dove dobbiamo raddoppiare l'ingresso.
- Si attiva anche una soglia d'ingresso nell'investment grade con 1000 euro da aggiungere a iShares Global Aggregate Eur Hedged bond.
- Simmetricamente anche nel Amundi Euro Corporate Bond siamo a soglia per investire 1000 euro.
- Tra i 'settoriali' il brusco ribasso delle quotazioni impone un ingresso nell'azionario cinese (MSCI China) e nell'obbligazionario convertibile, uno degli obbligazionari più speculativi in assoluto.
- Tra i 'tematici' il crollo dei tecnologici ha travolto sopratutto i settori più speculativi ed in 'bolla' ed è nel Lyxor Disruptive Technology che il crollo record ci impone un ingresso.

Il risultato finale è il seguente:


Come osserviamo abbiamo ancora 43% di liquidità pronta per ingressi più rapidi in caso di ulteriori ribassi dei mercati, tramite accumulo periodico nei 4 asset core altrimenti.

P.C. 28/05/2022

mercoledì 25 maggio 2022

DAMOCLE: la reazione ad un mercato avverso del portafoglio ad evoluzione su tecnologici ed a distribuzione su obbligazioni emergenti

Come ogni trimestre procedo a ribilanciare DAMOCLE, un portafoglio dotato di una peculiare strategia "QQQRevised" che accumula sull'indice Nasdaq (il secondo mercato del mondo, catalizzatore dei capitali dei colossi tecnologici) gli interessi pagati da un sotto-portafoglio di obbligazioni USA, obbligazioni di Paesi Emergenti e capitale fisso (conto deposito).

L'attuale scenario di mercato appare particolarmente avverso alla strategia di DAMOCLE, laddove in altre fasi di mercato difficili ha garantito una crescita costante e significativa. In questa fase però la distribuzione riesce a mediare i prezzi di carico sull'accumulo di quote del Nasdaq. 

La situazione attuale è la seguente:


Notiamo che i dividendi e le cedole distribuiti nel trimestre hanno fornito 596 euro di liquidità disponibile. Come ogni 3 mesi provvedo quindi semplicemente a sottoscrivere 2 nuove quote dell'Invesco Nasdaq100 al prezzo attuale.

Il risultato finale è questo:

Il capitale complessivo di Damocle, se irrazionalmente disinvestito oggi, varrebbe 114891,48 euro, in gain del +14,89% in due anni.

Sicuramente una performance del 7,45% annuo è estremamente notevole per un portafoglio 20/80, che con l'attuale fase di discesa inizia ad aver vissuto in soli due anni, molta volatilità di mercato sia positiva che negativa.

Proseguiremo con serenità ad evolvere l'investimento di DAMOCLE tra tre mesi a fine agosto.

P.C. 25/05/2022

giovedì 19 maggio 2022

INFLAZIONE: No Panic

Parola d'ordine: niente panico.

Il mio video odierno spero aiuti nella finanza comportamentale chi percepisco sempre più in ansia ogni settimana che passa. L'inflazione non può essere un fenomeno transitorio ed un beark market non sempre si risolve in due mesi come nel 2020. Purtroppo scenari "rosei" di mercato ci hanno abituato a vedere un 'recupero' ed a non assumere approcci estremamente depressivi sui nostri risparmi, è importante continuare a farlo e mi auguro che il video che posto oggi possa aiutare a razionalizzare:

P.C. 19/05/2022

lunedì 16 maggio 2022

ELIO: un portafoglio 'Balanced Risk Allocation'

La definizione 'Balanced Risk Allocation' è tipica di molti fondi attivi ed assai generalista. In linea di massima viene intesa come un approccio flessibile all'investimento che cerca di tenere un'allocazione "target" del portafoglio al centro dell'esposizione a rischi diversi. Mantenerla quindi (usando spesso commodities, azioni e obbligazioni, nella maggior parte dei casi) coinvolta in maniera intermedia con rischi diversi e contrapposti.


Nessuna grande novità sotto il sole, dato che in teoria la Modern Portfolio Theory considera la diversificazione tra asset tutti redditizi, ma tra loro differenti, come una 'base' dell'allocazione bilanciata del rischio.

ELIO è un portafoglio che nasce proprio per evidenziare questo concetto, andando a bilanciare rischi diversi proprio come base della sua strategia.

1) Il rischio timing viene bilanciato tramite un ribilanciamento ogni 6 mesi a pesi costanti di asset tendenzialmente decorrelati (es. azionario e oro fisico).

2) Il rischio valuta viene bilanciato con un'esposizione valutaria simmetrica poco inferiore al 20% del capitale nell'azionario e poco inferiore al 20% del capitale nell'obbligazionario.

3) Il rischio mercato viene bilanciato con un'allocazione 50% capitale di rischio e 50% capitale di debito

4) Il rischio inflazione ponderando 20% di asset con "linking" anti-inflattivi (Oro, Global Inflation Linked Bonds), 20% di azionario globale ad alto dividendo (capacità di crescita del rendimento distribuito come fondamentale), 20% di azionario a bassa volatilità contrapposti a 40% di obbligazionari tendenzialmente poco redditizi a livello di difesa dall'inflazione (short duration bond)

5) Il rischio Tassi riducendo la durata finanziaria cui è esposto il capitale verso asset high dividend nell'azionario e short-duration nell'obbligazionario

Queste 5 direttrici producono il portafoglio ELIO, composto da 7 tra ETF ed ETC:


Notiamo che ELIO è diviso in 5 aree di peso percentuale diverso, inizialmente pari al 20% del capitale.

La strategia di gestione di ELIO è molto semplice: è prevista una durata di 7 anni, fino a maggio 2029, per 14 ribilanciamenti semestrali. Ogni 6 mesi qualora il peso di una delle sezioni di ELIO sforasse del 10% il peso prefissato (quindi qualora se ne avesse una sotto il 18% e/o una sopra il 22%) provvederemo a disinvestimento/reinvestimento per ribilanciare i pesi. Questo come 'assicurazione' dal rischio di un timing molto avverso.

La strategia di "Balanced Risk Allocation" di ELIO ci si augura che sia una buona allocazione tattica per affrontare momenti di forte incertezza dei mercati come quelli che seguiranno la progressiva riduzione della liquidità globale.

Notiamo la significativa diversificazione, pur con pochi ETF, raggiunta da ELIO:

40% azionario (di cui metà Nord America, poi UK, Giappone, Svizzera ai primi posti)

10% oro

40% titoli di Stato

10% obbligazioni societarie (tramite il recente e notevole HSBC Global Aggregate a Short Duration, che copre un settore che prima non avevamo con ETF obbligazionari quotati in Italia)

Il primo ribilanciamento periodico è previsto a metà novembre.

P.C. 16/05/2022

sabato 14 maggio 2022

Sx2: il portafoglio "Semplice" e 'fratello' di Annibale, travolto dal rischio sistemico

Ieri ho revisionato dopo 8 mesi il portafoglio a distribuzione ANNIBALE, provvedo oggi a paragonarlo con il suo portafoglio 'ombra': SEMPLICESEMPLICE (o Sx2), che nacque nel 2019 come una sorta di 'benchmark' realizzato senza diversificare in troppi strumenti, ma utilizzando 5 ETF, in 5 asset class redditizie, tra loro bilanciate, che dessero similmente distribuzione e con un livello di rischio paragonabile.

Oggi assistiamo ad una delle manifestazioni del rischio che ci si sobbarca in più andando per forza a diversificare anche con strumenti come ETF che investendo in indici di titoli il rischio "specifico" del singolo titolo già lo diversificano:

Osserviamo cosa è accaduto: Sx2, per poter utilizzare solo 5 indici, ha diversificato su 5 asset diversi, ma ha dovuto concentrare su questi percentuali significative. Ha investito in 'Azionario Mondiale', in 'Azionario Europa' (sottoinsieme minoritario del precedente), ha poi dovuto diversificare sull'Azionario Emergenti, l'obbligazionario societario in dollari ed l'obbligazionario emergente privo di rischio valuta.

Cercando un ETF dal dividendo redditizio, ma al contempo rappresentativo delle maggiori aziende delle potenze emergenti più rilevanti ho selezionato il BRIC50: purtroppo la congiuntura geopolitica del 2022 ha calamitato su questo indice il rischio sistemico del mercato Russo (precipitato con l'embargo) e di quello Cinese in seria difficoltà. Unendo questo alle problematiche del debito emergente (non compensato dalla valorizzazione del dollaro), otteniamo la solita distribuzione, ma una performance complessiva dalla creazione per Sx2 di 'solo' +1,5%: è stato fortemente penalizzato anche rispetto ad ANNIBALE.

P.C. 14.05.2022

venerdì 13 maggio 2022

ANNIBALE: il portafoglio bilanciato-obbligazionario a distribuzione ci mostra cosa accade ai fondi "Income" a distribuzione quando salgono i tassi

ANNIBALE è nato a settembre di un anno molto positivo per l'obbligazionario, e di significativo ribasso dei tassi, come il 2019.

Si qualifica nella famiglia di quei fondi che possiamo definire "Income": ricorrendo anche a significhi hedging valutari, a strategie 'neutrali' con valute anche deboli, ad obbligazionari speculativi abbinati ad azionari a distribuzione, mira ad essere un fondo che 'distribuisce dividendo'.

Con i fondi 'Income' ebbi brutte esperienze nel 2018, l'effetto per il risparmiatore a Roma viene spesso definito 'me stai à ridà li sòrdi mija' che si può tradurre con una progressiva svalutazione percepita del capitale investito anche a medio-lungo termine a fronte di una distribuzione che, pur prudente, può apparire fasulla (oltre che fiscalmente onerosa).

Vediamo che, anche in ASSENZA di commissioni di gestione che avrebbero ulteriore effetto erosivo sul capitale gestito, questo effetto viene generato dalla difficoltà della quota obbligazionaria del capitale a distribuire rendimento e oltretutto compensare le flessioni di una parte minoritaria di azionario che rimarrebbe l'unico "motore" per la valorizzazione dell'investimento in fasi di restrizione monetaria.

La situazione di ANNIBALE appare oggi questa:


ANNIBALE ha distribuito, in 8 mesi, ulteriori 1553,76 euro netti, pari ad un 2,33% netto (o 3,15% ad un lordo di un'ipotetica aliquota 26%) su base annua, da settembre.

Notiamo però che in questo periodo sono state le 'rischiose' obbligazioni in valuta, a fronte di una svalutazione dell'euro, a compensare le difficoltà dell'obbligazionario senza rischio valutario. La performance totale dalla creazione di ANNIBALE è oggi del +4,51%, in evidente difficoltà con una discesa del 7% rispetto a settembre scorso.
Oltretutto questa performance si ottiene grazie alla distribuzione incassata, senza il suo capitale risulterebbe di 1,8% inferiore a quello iniziale, lo spiacevole effetto percepito di vedersi 'staccare cedola dal capitale', un effetto che si realizza anche se in realtà di capitale rimborsato realmente a tal fine ce n'è davvero poco.

Le due obbligazioni world bank in neretto sono scadute, producendo una decina di euro di minusvalenza fiscale. Vado ad utilizzare tale liquidità senza incrementare l'esposizione a rischio valuta (in questa fase di debolezza dell'euro, ma anche di attesa di una politica più restrittiva anche da parte della BCE) mediando il prezzo di obbligazionari sicuramente svalutati ma oggi anche più redditizi a livello di distribuzione.

Acquisto 13 quote di governativo globale (xTrackers Global Sovereign Euro Hedged) mediando il prezzo di carico a 216,75.

Abbino 248 quote anche di obbligazionario societario (xTrackers USD Corporate Bond Euro Hedged).

Infine qualcosa di speculativo con 40 quote di iShares JPM USD Emerging Markets Bond Euro Hedged.

Il risultato finale di ANNIBALE è il seguente:

Il prossimo aggiornamento di ANNIBALE è previsto sempre tra 8 mesi, a gennaio del prossimo anno.

P.C. 13/05/2022

mercoledì 11 maggio 2022

NESTORE: un portafoglio di medio-lungo termine a strategia conservativa

La strategia focalizzata sulla conservazione del capitale è qualcosa di prossimo, ma non equivalente alle strategie a 'Protezione' del capitale o 'Difensive' sul capitale.

In una strategia di questo tempo, adatta in particolare a orizzonti temporali medio-lunghi, esiste una quota di capitale investita in strumenti dal nominale certo che può essere nel corso della vita dell'investimento trasferito ad altri strumenti dal nominale certo. Laddove una strategia a 'Protezione' del capitale (parziale o totale) è una maratona, la conservazione del capitale, per utilizzare una metafora 'atletica', rappresenta una staffetta.

A mio avviso è particolarmente adatta a fasi di mercato simili all'attuale che vedono un ritorno anche abbastanza rapido di redditività su strumenti a nominale certo, ma in una fase di volatilità significativa sia per i tassi d'interesse che per il capitale di rischio. In altre parole: posso sicuramente abbinare un titolo sovranazionale in euro come un XS2189259018 (European Investment Bank scadenza 2040 tasso fisso 0,25%) che oggi quota 76 ad un 24% di MSCI World e lasciarlo lì 18 anni... cosa otterrò nel 2040? Più del 100% del capitale del 2022 oltre alla valorizzazione di quel 'quarto' di portafoglio azionario per un lungo orizzonte temporale.

Il problema lo avremo dalla volatilità significativa dei due asset (azionario dei paesi sviluppati e obbligazionario ad alto merito creditizio a lungo termine) nel frattempo... se questo bell'investimento lo avessi fatto il 31.12.2021 (appena pochi mesi fa) oggi sarei in perdita del 18,57% in pochi mesi. Ed andare a parlare con un risparmiatore che 5 mesi fa aveva 1 milione di euro ed oggi ne vede nel deposito titoli poco più di 800mila, magari dopo una vita di sacrifici, dicendogli che dopotutto ha un portafoglio "prudente" con solo 25% di azionario e protezione totale nel 2040 non credo sia uno scherzo.

Passo quindi all'approccio diversificato e conservativo di NESTORE.

Il portafoglio ha un orizzonte temporale Medio-Lungo: 8 anni, che io affronterò con 12 revisioni ogni 8 mesi da qui al maggio del 2030, giungendo poi ad una conclusione un mese dopo a fine giugno.

Il portafoglio è sempre un 25% azionario e 75% obbligazionario, dotato quindi di un'asset allocation che a livello di rischio portafoglio può essere considerata 'moderata' su orizzonti medio-brevi, ma 'prudente' (grazie alla capacità storica di rigenerare il capitale anche di un azionario diversificato) su orizzonti medio-lunghi.

Nella quota obbligazionaria utilizzo un approccio conservativo: utilizzo prevalentemente singoli bond sottoscritti al di sotto del loro nominale, con un nominale graduato (scadenze diversificate) al di sotto della durata complessiva del portafoglio (diciamo che il più lungo scade come il portafoglio). Salvo "default" (ma dal rischio di controparte mi tutelo non investendo più di un 3,5% in uno specifico bond) quindi il capitale nel corso dell'investimento viene rimesso a disposizione rigenerandosi tramite flusso cedolare e scadenze scaglionate del capitale (nella quota obbligazionaria).

La quota azionaria è ben diversificata, per realizzare appieno quell'effetto di maggiore 'conservatività' su orizzonte temporale Medio-Lungo.

Vediamo come parte ai prezzi odierni NESTORE:


Le asset class di Nestore sono piuttosto ben bilanciate.

Non si tratta di una strategia 'aggressiva', né una strategia basata sul puro 'bilanciamento' tra asset. L'approccio conservativo obbliga a limitare al minimo alcuni rischi, come ad esempio il rischio valuta sulla quota di portafoglio investita in capitale di debito (Nestore ha un rischio valuta al di sotto del 20%).

Nell'orizzonte temporale, durante le revisioni che cadono ogni 8 mesi, mi occuperò di reinvestire (qualora sufficienti) le cedole/dividendi incassati e di reimpiegare (sempre con ottica conservativa sul 75% almeno del capitale complessivo) le scadenze di bond. Questo mi consente, rispetto ad un portafoglio di lungo termine 'protetto' di rinnovare obbligazioni allo stato dei tassi d'interesse del momento della scadenza (vediamo che sia nel governativo, nel societario, nel high yield e nel debito emergente abbiamo delle scadenze distribuite nel tempo).

Non ne viene certamente un approccio al risparmio 'aggressivo', ma adatto a orizzonti non brevi ed a capitali non piccoli (la simulazione parte infatti con 250000 di capitale iniziale).

La prima revisione periodica è prevista a gennaio.

P.S.

Mi è stato fatto giustamente osservare "ma questo portafoglio ha tanti titoli", allora, sul mio conto non da dipendente per sottoscrivere questi strumenti pago 0,19% con un minimo di 5 ed un massimo di 25 euro. Le spese di gestioni annue di NESTORE (il TER lo hanno solo gli ETF) sono di 246,14 euro. Ipotizzando quindi questi valori spenderei massimo 475 euro (0,19%) in entrata e 246,14 di gestione (0,0098%) ogni anno. Credo che la redditività di NESTORE, per quanto non stellare, riesca a rapportarsi bene con questi costi, considerando quello che c'è in giro.

P.C. 11/05/2022

lunedì 9 maggio 2022

TETRAKTIS: l'ora del ribasso per gli "elementi" costitutivi dell'investimento

Andiamo a revisionare, dopo ulteriori 4 mesi, i 4 portafogli "Lazy" del mio Tetraktis, una struttura didattica che consente di monitorare la variazione di portafogli con diversità crescente nella composizione degli asset:


FUOCO:


Fuoco rappresenta una semplice diversificazione tra l'azionario "All Country" privo di rischio valuta e la liquidità, tra i tre portafogli è un mono-ETF che non è coinvolto nell'obbligazionario. Procedo, come ad ogni revisione periodica, ad accumulare 133 quote mediando il prezzo di carico, ed ottengo il seguente risultato:

Fuoco non ha risentito del crollo dell'obbligazionario, ma ha sofferto significativamente di una discesa dell'azionario epurata da un effetto valutario che in questi mesi sarebbe stato decisamente positivo.

ARIA:


Aria è caratterizzato da un buy&hold 'puro' su due ETF. L'azionario 'All World' questa volta non risente della copertura valutaria, mentre invece ne risente, insieme al devastante effetto tassi, la metà obbligazionaria del portafoglio.

ACQUA:


Acqua dispone di una delle strategie 'pigre' più flessibili e fluide, che mi auguro possano sfruttare meglio gli improvvisi cicli di volatilità di questo periodo. Notiamo che l'asset All World ad Alto Dividendo (che ha risentito meno di altri dell'andamento avverso del mercato azionario) insieme al Global Aggregate obbligazionario (colpito invece duramente dai rialzi dei tassi d'interesse) hanno distribuito 423 euro che utilizzo per acquistare ai prezzi correnti 8 quote aggiuntive del più dinamico MSCI World Momentum, ottenendo il seguente risultato:



TERRA:

Affrontiamo quindi il discorso di Terra, il più redditizio tra i quattro elementi fino all'ultima revisione grazie a quel 10% in più di azionario, si riallinea invece quest'oggi con i rendimenti degli altri, diventando anche 'peggiore' come performance rispetto ad Acqua:



Continueremo ad osservare i 4 elementi del mio 'Tetraktis' tra 4 mesi, a settembre.

P.C. 09/05/2022


giovedì 5 maggio 2022

Il Rialzo dei Tassi


Ieri i tassi della banca centrale statunitense (FED) sono stati rialzati di 0,5%, è il secondo rialzo (già atteso e scontato dai mercati) del 2022 che porta i tassi tra 0,75 e 1. Questo vuol dire maggiore costo per le banche e di li le imprese, per finanziarsi. Soprattutto si passa dal QE (Quantative Easing) al Quantitative Tightening (QT). Che vuol dire? Significa che la FED smette di stampare denaro per comprare obbligazioni e titoli di Stato. Ogni mese riduce il suo bilancio di 95miliardi (anziché acquistarli). Per capirci prima della crisi di Leman Brothers la FED aveva in portafoglio 1000 miliardi di dollari di titoli, comprandoli per dare liquidità all'economia arrivarono a 4,5miliardi nel 2015 (anno dei grandi QE). L'interesse offerto da un titolo di Stato USA a 10 anni alla fine del 2007 era del 4% ed era già ai minimi della sua storia (a inizio 2000 era il 6,5%). A inizio 2009 era sceso a 2,89% con la pandemia il bilancio della FED vide accumulare una massa di 9mila miliardi di dollari di titoli, incluse obbligazioni societarie anche ad alto rischio, per finanziare un'economia essenzialmente ferma, uno stimolo senza precedenti.

Bene, a ritmo di 95miliardi al mese la più grande banca centrale del mondo ha deciso di ridurre di 9miliardi questo bilancio, in pratica disfarsi di questa immane massa di debito. Si prevede quindi che sarà via via più difficile e costoso finanziarsi e che i capitali poco a poco non avranno più difficoltà a trovare una remunerazione senza essere impiegati a rischio. Se questa politica fosse portata avanti ci vorranno 5 anni per tornare ai livelli pre-pandemia e quasi 8 per per tornare ai livelli di inizio secolo. Questo scenario, se portato avanti, potrà rappresentare un cambiamento nel contesto di mercato. In TEORIA il valore degli asset di rischio dovrebbe essere alimentato dall'inflazione, mentre la redditività tornerà in direzione dell'obbligazionario.

P.C. 05.05.2022