Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 28 novembre 2020

DAVID: un portafoglio a strategia ribassista

La situazione dei mercati del 2020 ha visto una crescita molto forte della volatilità, al contempo in questa fase i mercati appaiono in forte recupero dopo un decennio di crescita sostenuta da strategie molto accomodanti delle banche centrali.

Mentre queste politiche si sono fatte ancora più potenti nel corso della crisi Covid, l'andamento dei mercati, in forte recupero, è oggi disallineato da quello dell'economia reale. Spesso i mercati anticipano l'economia e quindi un forte recupero economico, ed una crescita delle quotazioni dei mercati sostenute da tassi d'interessi bassi e da bassa inflazione è probabile, una crescita che non vale probabilmente la perdita perdere stando fermi sul conto corrente.

D'altra parte però alcuni indicatori si sono decorrelati in maniera anomala, ho già parlato della forte divergenza tra i settori "Growth" (in primis tecnologici e settori favoriti dallo 'stay at home' da lockdown pandemico) e i settori "Value" (soprattutto energetici, immobiliare, viaggi e turismo devastati dall'improvviso blocco). Quindi alcune strategie su questa decorrelazione le ho già valutate.

Ma se volessi costruire una strategia che cercasse di sfruttare un potenziale 'crollo', senza rimanere però completamente fuori dal mercato? Prudente quindi, ma con progressivo investimento condizionale.

Dopotutto aluni indicatori economici (che probabilmente lasciano il tempo che trovano, ma aiutano a leggere la situazione) descrivono una situazione dei mercati simile a quella immediatamente precedente alla bolla del Dot Com, ad esempio il cosiddetto "Indice di Buffett" già dal 2019 e ancora di più oggi segnala una situazione simile alla bolla di vent'anni fa per il mercato statunitense.

Da questa valutazione nasce il portafoglio DAVID. Come il biblico eroe con la fionda che colse la sua occasione contro il 'gigante' Golia, questo portafoglio fissa delle soglie progressive crescenti di ingresso nei mercati finanziari in caso di scostamento forte dai prezzi di carico, stabilisce un investimento progressivo (PAC o "Value Averaging") altrimenti.

Sebbene la strategia sia piuttosto semplice e può ispirare metodi con pochi ETF, David -che è un portafoglio esempio, non un modello o un suggerimento d'investimento-, è piuttosto complesso, questo perché ci aiuterà a 'mappare' il funzionamento della strategia ed a comprenderla.

Il Portafoglio, come DEMETRA (che si basava invece sulla contrapposizione Value/Growth) è diviso in 5 sotto-portafogli.

Il Portafoglio CORE:

E' la base del nostro portafoglio, 4 ETF a distribuzione (gli unici che alimenteranno con i dividendi la riserva di liquidità) su cui in ogni caso ad ogni rendiconto periodico è previsto un investimento progressivo (PAC) di 1000 euro. Si basano sull'azionario MSCI World, e su 4 azionari piuttosto 'dinamici': titoli stato USA (quindi valuta dollaro), obbligazionario high yield (quindi alto rischio credito) e obbligazionario paesi emergenti.

Sono fissate delle soglie x2 x3 e "ALL IN" ed un "Massimo Investibile". Laddove durante una revisione periodica il prezzo attuale dell'investimento fosse al di sotto di una di queste soglie:

x2 --> L'investimento periodico sarà raddoppiato a 2000 euro

x3 --> L'investimento sarà triplicato a 3000 euro

ALL IN --> tutta la differenza tra il valore attualmente investito e la soglia "Massimo Investibile" viene investita, finché c'è liquidità disponibile.

Il Portafoglio Diversificato:

Questa seconda parte del portafoglio è composta da indici diversificati, che vanno su mercati diversi di notevoli dimensioni. Laddove ci fosse ancora liquidità disponibile DOPO aver lavorato il portafoglio CORE si confronterà per ogni ETF (questi sono tutti ad accumulo) il valore attuale con le sue soglie. Il PAC non è automatico come nel primo caso, ma esiste anche una soglia x1: il PAC di 1000 euro viene effettuato SOLO se il prezzo attuale è sceso almeno a tale livello.

Il Portafoglio Settori/Zone/Strategie:

Questo terzo portafoglio viene lavorato dopo il precedente. Funziona allo stesso modo, ma è composto da ETF settoriali, con particolari strategie o focalizzati in alcune zone a volatilità storicamente più alta degli indici più diversificati.

Il Portafoglio MegaTrend:

Questo quarto portafoglio viene lavorato dopo il precedente, e contiene degli ETF tematici ancora più volatili, che strizzano l'occhio alla metodologia 'MegaTrend'. La differenza tra questo portafoglio e i precedenti è che la base di investimento per asset non è 1000 euro ma di 500.

Il Portafoglio a Leva Finanziaria:

Qualora ci fosse ancora liquidità disponibile e vi fossero forti oscillazioni si lavorerà anche questo insieme di 3 ETF particolarmente volatili, a leva, che puntano a cogliere particolari "picchi".


Come funziona il "Massimo Investibile": ogni ETF ha un suo massimo rispetto al portafoglio totale. Nel caso durante una revisione si fosse superato tale massimo le quote in eccesso andranno disinvestite alimentando la liquidità disponibile. Nel caso in cui si dovesse investire una quota che porterebbe il controvalore investito oltre il massimo si investirà solo quanto necessario ad arrivare al massimo.


REVISIONI PERIODICHE:

Il portafoglio ha senso, per cogliere eventuali "flash crash" stile 2020, se il controllo viene effettuato con una certa frequenza. Quindi la revisione è fissata un mese sì ed un mese no, finché la soglia della liquidità è superiore al 10%.

Qualora il bacino di liquidità scendesse sotto questa soglia lasceremo "lavorare" il portafoglio per 10 mesi.

L'orizzonte temporale è fissato a 6 anni (fino a fine novembre 2026). Eventualmente prorogabile di 2 anni nel caso in cui lo scenario fosse avverso (esempio se ci fosse stato un crollo poco prima del termine).

La situazione iniziale di DAVID appare essere la seguente:

La prima revisione è prevista a fine gennaio 2021.

P.C. 28.11.2020

martedì 24 novembre 2020

DAMOCLE: trimestre invariato per il 'Prudente' ad Alto Rendimento "QQQRevised"

Damocle è un perfetto esempio di portafoglio a 'strategia', che ho al contempo bilanciato per profilo di rischio (nasce come 20% azionario, quindi tendenzialmente "Prudente" ad Evoluzione) e per valuta (parzialmente, al 40% diciamo) nei suoi asset.

In questi 18 mesi ha mostrato eccezionale stabilità ed un tasso di crescita (trainato dai tecnologici come in molti blasonati fondi che 'hanno battuto il benchmark') intorno al 10% annuo, ben al di sopra di quello di un bilanciato Prudente nell'era dei tassi zero.

In effetti alcune concentrazioni di rischio (il rischio tematico sui tecnologici, il rischio valuta sul dollaro) mi hanno portato a qualificare Damocle più come un Moderato che come un Prudente.

L'estremo interesse di questo portafoglio (che lo rende a mio parere proponibile anche per un patrimonio consistente) è il possedere una strategia ad evoluzione (che quindi si avvantaggia dell'orizzonte temporale) che basa la sua redditività su fonti di NATURA diversa oltre che tendenzialmente decorrelate: interessi su debito emergente, su debito USA, interessi su conti di deposito, rendimento da Gestione Separata assicurativa e poi ovviamente l'azionario USA-Tech.

Nel trimestre trascorso tra il 24.08.2020 ed il 24.11.2020 Damocle ha mostrato la presente performance:


Andando ad accumulare i dividendi distribuiti da titoli di stato USA, Nasdaq, bond emergenti e conto deposito otteniamo una performance di fine trimestre simile:


Notiamo che il rendimento di portafoglio è +14,53%, DAMOCLE quindi non ha guadagnato nulla negli ultimi tre mesi.
La cosa è particolarmente interessante per un portafoglio che non ha smesso di generare crescita neppure tra gennaio ed aprile, in un periodo in cui i settori più penalizzati dal flash-crash del 2020 hanno riportato recuperi a 2 cifre.
E' forse il momento buono per iniziare una strategia QQQRevised? Oppure la spada sulla testa ha iniziato ad ondeggiare lentamente?

Lo scopriremo al prossimo rendiconto trimestrale di febbraio.

P.C. 24.11.2020

venerdì 20 novembre 2020

L'opportunità di associare investimenti azionari in un portafoglio a distribuzione di ETF obbligazionari

La quota di azionario da valutare in un portafoglio d'investimento dipende dal profilo di rischio e dall'asset allocation che si costruisce, ed a seconda della strategia può anche essere fissa o variabile.

Nelle mie simulazioni (che non rappresentano portafogli modello, ma servono da esempio per capire alcuni "movimenti") ho simulato portafogli a distribuzione anche con il 10% di azionario. Questo è un momento che sfavorisce un pò, dato una fase storicamente molto bassa di tassi, grandi portafogli a distribuzione completamente obbligazionari.

Al di là di questo tema, tuttavia, in un fondo obbligazionario (in particolare un ETF che replica 'passivamente' l'indice di titoli obbligazionari) la crescita del capitale è data genericamente da:

1- Progressiva riduzione dei tassi: i vecchi bond 'valgono di più' di quelli nuovi con interessi più bassi... teoricamente se il fondo è flessibile il gestore dovrebbe vendere quelli a duration lunga capitalizzando il maggiore capitale nel nominale di bond più brevi e poi fare il contrario quando ci saranno titoli con tassi opportunisticamente più interessanti. Questo non accade negli ETF, ma alla prova dei fatti quale delle due strategie (gestione passiva e obbligazionario flessibile attivo) renda di più lo può dimostrare qualsiasi grafico su morningstar.

2- Gli interessi/cedole. Se le cedole sono distribuite, tuttavia, il capitale, alla LUNGA, rimane in balìa dei tassi, dei costi (che anche se contenuti in un ETF per un iShares JPM USD Emerging Markets Bonds alla fine in 10 anni almeno un 5% lo portano via) etc... al concludersi della maturity dei vari titoli il capitale non può crescere, poiché i titoli sono collocati a 100 e rimborsati a 100... anzi, qualche (seppur rara) insolvenza, i pochi costi di gestione etc... alla lunga dovrebbero erodere. Questo ovviamente non è percepibile ora che siamo al culmine di un trend di progressiva riduzione dei tassi d'interesse: chi da 30 anni avesse un ETF Obbligazionario Europa a distribuzione avrebbe percepito l'interesse in forma di dividendi/cedole E avrebbe un capitale maggiore di 30 anni fa.

3- Fluttuazioni valutarie: se il dollaro sale le obbligazioni in dollari si apprezzano nel nominale. Visto però che abbiamo una moneta più forte della media e che l'effetto negativo è simmetrico, troppa esposizioe valutaria potrebbe erodere più di quanto accresce, nel lungo termine, anche se l'hedging può aiutare.

Questo spiega perché un portafoglio 100% obbligazionario in ETF (quindi passivi) dopo 20 anni se non ricapitalizzo un pò la distribuzione ricevuta (es. aggiungendo ogni tanto quote), tendenzialmente almeno UN PO' (se gli ETF sono ben diversificati probabilmente meno) dovrebbe erodere il nominale.

Ovviamente un minimo di market timing, dato che gli ETF sono ECONOMICI (la solita solfa ce la becchiamo con fondi obbligazionari attivi, ma con più forza se a distribuzione, basta cercarne qualcuno su morningstar per farci un'idea) può aiutare enormemente. Banalmente se avessimo da 15 anni (2005) un ETF High Yield a distribuzione preso per 10000 euro ed avessimo aggiunto 5000 euro a fine 2008 e 3000 a marzo 2020 oggi probabilmente riporteremmo un gain significativo sul capitale (effetto amplificato dai tassi bassi e dalla "fame" di rendimento obbligazionario ovviamente), magari quando risaliranno i tassi torneremo in linea con il capitale iniziale ma con ottimi interessi annui incassati per decenni.

Quindi, considerando questo, nel portafoglio totale a distribuzione, una quota di azionario può essere virtuosa per aiutare a diversificare un tale effetto "erosivo" proprio dell'obbligazionario a replica passiva di cui abbiamo incassato e non capitalizzato il rendimento da interesse.

Personalmente, avendo gestito portafogli anche quasi totalmente di fondi obbligazionari a distribuzione (dovuti ai classici clienti che vogliono le cedole ma assolutamente no all'azionario) ho riscontrato DANNI SERI con fondi attivi che hanno sicuramente distribuito bene, ma tra costi, gabelle e gestione flessibile "commerciale" finiscono dopo 4 anni a -10% (con i tassi che si sono anche azzerati nel frattempo!).

Il punto dell'azionario in un'asset allocation "bilanciata" è ovviamente dosarlo in base alla propria sopportazione del rischio del mercato azionario.

Si noti che parlo di fondi a gestione passiva (ETF), ovviamente un basket di singole obbligazioni prese alla pari o al di sotto e portate a scadenza affronta altre tematiche e problematiche che arrischiano l'eventuale conservazione del capitale (in realtà interne a fondi ed indici, ma nella gestione di fatto diverse).

Ovviamente in orizzonti temporali non molto lunghi (superiori quindi ai cicli dei tassi, che si sono dimostrati anche pluridecennali) ci sono molti altri elementi che incidono nel valore nominale degli indici obbligazionari e che possono farli salire (come in questo periodo storico) o deprimerli (come nel caso di una progressiva uscita da una situazione a tassi zero).

P.C. 20/11/2020

giovedì 19 novembre 2020

CARONTE: +5% in 3 mesi per l'immorale portafoglio "VICEX"

Tre mesi fa mi sono divertito a simulare un portafoglio anti-ESG, un VICEX, che focalizzasse gli investimenti in tutto ciò che c'è di peggio nel mercato azionario mondiale: armi, droga, gioco d'azzardo, sfruttamento, inquinamento.

Ovviamente è solo un'operazione goliardica per fare eco al grande boom degli ESG (fondi che molti consulenti "devono" proporre spintaneamente perché a budget). Cosa è accaduto al nostro portafoglio 'del male' con le elezioni americane, dove ci sta traghettando Caronte? Verso il gain o verso la catastrofe finanziaria?

La situazione al 19.11.2020 è la seguente:


Vediamo che la sconfitta dei repubblicani alla Casa Bianca sembra essere stata un brutto colpo per i mercanti di armi: -18% H&K, -3% Lockheed Martin, -7% Grumman, -5% BAE System, -2,78% Leonardo, -12,79% Serco, -8% Cameco con il suo uranio. Le droghe non sembrano essere andate molto bene ugualmente in questo trimestre, persino Pfizer, con il suo vaccino, è un pò sotto...

Caronte però è un portafoglio diversificato e multi-asset, la ripresa dei trasporti, la salita dei bond, ma soprattutto il boom di superalcolici, gioco d'azzardo, finanza creativa e propaganda sembra plaudire al risultato elettorale USA e alle prospettive future sull'economia (dark economy in questo caso).

Il risultato è un ottimo +5% su base trimestrale, il capitale è cresciuto 5000 euro... se continuassimo così avremmo un +20% su base annua con un 80/20.

Ovviamente questo trimestre non faccio operazioni... i 285 euro di cedole e dividendi netti accumulati (anche per colpa delle varie doppie tassazioni dei dividendi) li lascio sul conto corrente fino a febbraio 2021, in cui è previsto il prossimo rendiconto trimestrale.

P.C. 19.11.2020

domenica 15 novembre 2020

DEDALO: +5,14% in 7 mesi per il portafoglio obbligazionario prudente

Siamo giunti alla seconda revisione di Dedalo, un portafoglio obbligazionario (la piccola quota di azionario serve per 'valorizzare' cedole e interessi) basato sulla lunga maturity.

Come possiamo osservare la brusca immissione di liquidità ha guidato verso l'alto gli asset a maturità lunga selezionati per Dedalo:


La performance dei primi 7 mesi è del +5,14%, anomala (verso l'alto) per un portafoglio che ha un 10% di azionario e oltre la metà ferma sul conto o in conti deposito (liquidità).

In questa fase io, da ipotetico gestore, non me la sento di espormi eccessivamente ed ulteriormente verso obbligazionari a maturità lunga. Come artigiano/giardiniere vado solo a potare qualche foglia quà e là, ma su un portafoglio del genere del lavoro da fare c'è sempre.

Abbiamo accumulato 1024,78 euro di cedole ed interessi (dal conto deposito da 25000 scaduto) che vado ad investire, come previsto, nel Vanguard All Country World Index, di cui sottoscrivo 13 quote.
Questo è previsto nella strategia iniziale di portafoglio.

Spendo 2500 euro per dei minimi arrotondamenti nelle obbligazioni Ford, Xerox e Theva Farm che, per una svista, erano sottoscritte sotto il taglio minimo (2000), visto che è una simulazione non me ne preoccupo troppo, avessi davvero eseguito gli ordini ovviamente me ne sarei accorto.

Ora...
...il mio problema è che ho delle obbligazioni che sono arrivate a rendimento zero (che le tengo a fare, visto che un conto deposito comunque mi rende di più?) ed il portafoglio di 'copertura' che ha fatto il lavoro suo ed ha un pò di segni rossi.

Si badi come opera il consulente in questo caso:

1- Per prima cosa vendo Lyxor Btp Daily -2x Inv in perdita a 1656,88 e Comstage Bund-Future Short a 2017, oltre a Wisdomtree Wheat a 2275,4. Questa operazione, al costo di 15 euro (ipotizzo sempre che pago 5 euro ad eseguito sugli ETC) mi genera minusvalenza fiscale per 560,4 euro.

2- Il bello di DEDALO è che è costruito con strumenti ad efficienza fiscale. Vado quindi a rimborsare le foglie secche che, alle attuali quotazioni, hanno rendimento residuo zero. Vendo Goldman Sachs 1,625% Lug2026 Eur a 3276,2 per prima (assorbendo la minus più 'pregiata' al 26%) e poi vendo Ireland TF 0,4% per 8471,1. Anziché una plusvalenza di 760,5 ho solo 200,1 di plusvalenza, e qui ci pago solo il 12,5% in pratica ho pagato solo 25,01 euro di tasse!

3- A questo punto ricompro gli asset del mio portafoglio di copertura: 200 Lyxor BTP Daily 2x per 3021,6 e 50 Comstage Bond-Future Short per 2527,5.

4- Investo 60000 euro (ricordiamo che è scaduto un conto deposito da 25000, oltre ai proventi delle vendite) nel Viviconto Extra Vincolato 1,25% a 12 mesi, che scade il 15 novembre 2021.

Il risultato finale è il seguente:
La prossima revisione periodica è prevista per metà febbraio 2021, tra 3 mesi, in cui è pianificato il nuovo accumulo nell'indice Nasdaq100.

P.C. 15.11.2020

mercoledì 11 novembre 2020

Costruire un Portafoglio, INTRODUZIONE: Tutorial e Canale Youtube

Mi rendo conto che seguire questo Blog, per quanti sforzi faccia per dargli uno stile un pò accattivante, può essere difficile ed indigesto per molte delle persone cui la dimestichezza con queste tematiche potrebbe risultare più utile.

Ho quindi deciso di provare ad associare al Blog un canale Youtube, con interventi e commenti video che mi auguro possano risultare apprezzabili e di più immediata fruizione.

Per prima cosa ho iniziato a redigere un Tutorial sul metodo per creare e gestire un portafoglio d'investimenti. Oltre all'introduzione, che trovate qui: https://youtu.be/ILWde1Lz-pk si comporrà di 6 capitoli che cercherò di contenere in una durata di pochi minuti.

Pur essendo un lavoro ovviamente amatoriale, hobbistico e privo di scopo di lucro, mi auguro che qualcuno lo trovi utile ed interessante e che voglia diffonderne i contenuti.

Sì, lo so, nell'Introduzione l'inquadratura è venuta un pò male, quindi lascio qui degli screenshot centrati delle due slide:

Sono ovviamente graditi commenti, suggerimenti, incoraggiamenti e critiche costruttive. Magari quando avrò più energie rifarò anche i capitoli venuti in maniera un pò imperfetta.

Nei video cerco di tenere un approccio colloquiale, informale, di venire "al sodo". Il che è alle volte il contrario di quello che fanno molti consulenti, che ricevono nell'ufficio, con la segretaria, che si danno un'immagine di grande professionalità e di 'rango' per essere riconosciuti come tali.

Il mio obiettivo però è la comunicazione, non il vendere qualcosa, se non il contenuto ed il concetto, non correggo troppo neppure la calata romana poiché a mio avviso rende un pò quell'idea di 'disillusione' di voler andare oltre, di voler capire e padroneggiare il concetto ma scendendo un pò dal piedistallo.

Buona visione.

P.C. 11.11.2020

sabato 7 novembre 2020

Seguire il Trend?

Mai come nell'anno 2020 la decorrelazione tra asset è passata da zero a mille in poco tempo. Dal 2015 assistiamo ad un mercato fortemente condizionato da stimoli economici, politiche ribassiste sui tassi e saltuari contrasti internazionali. 

In fasi di rialzo dei tassi come il 2018, come ho ampiamente osservato in altri interventi, tutto è andato giù salvo pochi asset (spesso valutari), in fasi come il 2019 abbiamo avuto al contrario una crescita di tutto: titoli di Stato, oro, tecnologici, azionari più tradizionali, bancari, immobiliare... tutto.

Nel 2020 una crisi sanitaria globale è intervenuta a cambiare le carte in tavola. Banalmente c'è chi ha sopperito alla mancanza di altri servizi, grazie a servizi a distanza, servizi digitali, tecnologici, in streaming etc... e chi ha chiuso, lavorato pochissimo, sospeso il turismo, svuotato gli uffici etc... Sui mercati la liquidità immessa (record) ha causato una fortissima decorrelazione tra asset: se alcuni sono crollati a inizio pandemia ed hanno recuperato poco o nulla, altri sono andati alle stelle ed hanno macinato record storici.

La "gestione attiva" spesso sfrutta questi 'trend' rialzisti proponendo strategie d'investimento che 'seguono il trend'.

Ecco, il mio ammonimento è valutare che, per il risparmiatore medio (non parlo del trader che piazza opzioni su Tesla) questo equivale ad andare a collocarsi, in cerca di una 'freccetta verde euforizzante ed immediata' in investimenti TEMATICI il cui ciclo di crescita e discesa è storicamente MOLTO più lungo dei normali settori azionari, e soprattutto andare a collocarcisi tendenzialmente quando questo è già in una fase di salita record, stellare quest'anno.

Questo "METODO" è commercialmente prezioso per le società d'investimento perché gli consente di fare tre cose:

1- Mostrare che loro hanno un senso, dando 'valore' aggiunto tramite 'gestione attiva' e selezione qualitativa. Il risparmiatore, anche un pochino pratico di mercati, cui negli ultimi mesi il consulente ha consigliato di andare sulle energie rinnovabili (il iShares Clean Energy ha fatto +70% da inizio anno) gli riconoscerà uno sforzo selettivo di un settore che mostra 'sorprendente crescita' molto ''buono''. Qui non si entra nel merito se lo sia oppure no.

2- Riuscire a dare degli argomenti commerciali a chi fa consulenza: un discorso basato sui settori più promettenti, con la crescita più di 'successo' appare professionale ed allettante rispetto ad un noioso ragionamento su statistiche, indici, e percorsi di 'lungo termine' ("quando lo vedo il mio risultato?" "in 5-7 anni... campa cavallo" "Nell'ultimo trimestre la crescita è stata del +23%... altro effetto").

3- Sulla carta scrivono "i rendimenti precedenti non sono indice delle performance future", ma nella prassi per prima cosa ci mostrano i rendimenti degli ultimi 3-5 anni, che appaiono come una 'garanzia'. Anche il ragionamento mentale, il BIAS, che innescano è semplice ed efficace "questo titolo va tanto bene... e che inizia a scendere proprio quando lo compro io?"

Cercherò però di mostrare con un semplice esempio perché è FACILE creare questi prodotti adatti, per una società di gestione del risparmio, per una banca/rete collocatrice e per il venditore finale, ad assolvere alla funzione dei punti 1-2-3. Non ci vogliono compagnie blasonate... vogliamo battere il benchmark e creare un bel ''portafoglietto tematico accattivante''? Ci pensa Bowman.

Simuliamo due portafogli azionari.

Il primo lo chiamiamo AZIONARIO GLOBALE, ed investe nei principali indici di mercato tramite ETF con un lungo storico:

30% Lyxor MSCI Europe

25% SPDR S&P500

15% Lyxor MSCI Emerging Markets

15% SPDR MSCI Japan

15% Lyxor MSCI All Country World Index

In questo semplice ed efficiente portafoglio copriamo molte economie diverse, riproduciamo enormi capitalizzazioni di mercato, investiamo in tutti i settori economici. Rispetto ad un investimento "All Country World Index" (azionario globale puro) bilanciamo la presenza europea, anche per questioni valutarie, abbassando il rischio valuta se non al 50%, massimo ad un 60% del totale.

Il secondo portafoglio invece è basato sulle mie aspettativa di crescita in settori tematici in parte sottovalutati al momento (possibilità di recupero) in parte allettanti per le ultime performance. Lo chiamiamo BOWMANTREND, e lo riproduciamo sempre in maniera efficiente tramite ETF:

35% iShares Global Clean Energy

10% iShares Diversified Commotity

25% Lyxor Euro Stoxx 50

15% Lyxor Euro Stoxx 50 Leva x2

15% SPDR Dow Jones Global Real Estate

Le Commodity ed il Real Estate hanno ampio spazio di recupero, l'azionario Europa anche, ho scelto le 50 aziende più grande ed anche un'esposizione a leva per fare "il botto" a fine Covid, il Global Clean Energy è il settore del momento (+70% da inizio anno). Come vedete non ho voluto fare il campione utilizzando tutti strumenti che hanno avuto performance eccellenti e basta (cosa che magari un consulente farebbe associando tecnologici, energie rinnovabili, Cina e biotecnologie, magari...).

A questo punto vado a chiedermi, il "Bowmantrend" ha battuto il "Azionario Globale" negli ultimi ANNI?

Nonostante il Covid e i problemi con l'Europa (anche a Leva) assolutamente sì:


Il nostro BOWMANTREND è positivo da inizio 2020, ha recuperato meglio del "bilanciato e perfettino" AZIONARIO GLOBALE ed è in netto guadagno rispetto ad un anno fa. La performance ad 1 anno è del +30%, più del triplo del nostro Azionario Globale. E' il portafoglio del futuro, e ha ancora tanto da recuperare!! (Commodities, Real Estate, Azionario Europa).

Se da 1 passiamo a 3 anni il nostro Bowmantrend ha una performance che è il DOPPIO dell'Azionario Globale:

Tre anni inizia ad essere un bel test, se fossero due fondi attivi, vedendo +20% l'uno e +10% l'altro, molti di noi già si inizierebbero a convincere. Oltretutto non è il classico "concentrato di tecnologici", no è ben spalmato: Europa, Immobiliare, Materie Prime, Energia Pulita. Se la quota di Leva x2 può spaventare sappiate che moltissimi fondi attivi usano opzioni e derivati per dosare una sovra esposizione e sottoesposizione al mercato, oppure ne selezionano le quote più volatili e redditizie/rischiose, quindi non ci sta male nella simulazione.

Su Morningstar leggeremmo, alle performance passate:
2020: +8,85%
2019: +25,31%
2018: +0,11%
2017: +7,2%
2016: +7,7%

Ragazzi, questo BOWMANTREND è ottimo! Mi sto convincendo sempre più a comprarlo. Rispetto all'Azionario Globale (suo Benchmark) sovraperforma, gli asset sono decorrelati, in 5 anni (con anni difficili come inizio 2016, il 2018 ed il 2020) è sempre stato positivo! Io ho già la penna in mano per firmare...

Sì, ma è un TEMATICO e il ciclo di discesa e recupero di un tematico (Immobili, Materie Prime, Energie Rinnovabili) è molto lungo. Senz'altro questo fondo e i suoi fratelli (Mega di quà, Smart di là, Opportunity e New vari...) non avranno chissà che storico.

Se allunghiamo il grafico al febbraio del 2009 (molti fondi in commercio più "longevi" hanno uno storico dal 'post grande crisi' ovvero partono dal 2009-2010) notiamo che entrambi i portafogli hanno avuto performance a 3 cifre... ma qui è l'Azionario Globale che è andato molto meglio del Bowmantrend:

Andiamo però a proiettare il nostro abbinamento di ETF (non a caso ne ho presi che hanno uno storico lungo) a 13 anni.

La performance dei due portafogli è questa:

A 13 anni il nostro BOWMANTREND ha una performance del -9,48%, mentre il più 'lento' e 'tradizionale' AZIONARIO GLOBALE è a +119,67%.

Chi è che produce rendimento... il mercato mondiale o le 'aspettative' di gestori e venditori di prodotti finanziari (in questo caso io)?

L'iShares Clean Energy ad esempio è a +70% quest'anno... ma a -45% da chi lo ha sottoscritto sui massimi del 2007. Similmente esposizioni a leva (io ho usato un 15% di Eurostoxx50 Leva 2, ma vale lo stesso per tante opzioni e strategie 120/80 utilizzate da fondi attivi) spesso distruggono valore, SE NON nel breve termine.

In conclusione: io oltretutto ho utilizzato 5 ETF. Non ci possiamo aspettare che una società di gestione si vada a sporcare le mani con 5 ETF, loro per la 'loro' versione del BOWMANTREND applicheranno magari un 2,95% l'anno, come alcuni fondi a 'Trend', molto innovativi, popolari sul mercato.

E cosa sarebbe accaduto applicando al nostro Bowmantrend dei costi da fondo attivo? Beh, aggiungiamo un 2,5% x 13 alla performance negativa ed arriviamo ad un -40%... forse non sarebbe andata così male (il 2,5% scende quando è calcolato su un valore già 'eroso'), ma male sicuramente sì.

Insomma nel lungo termine, se si fanno valutazioni sui "Trend del Momento" si seguono ragionamenti molto commerciali e si delega al gestore attivo una grande "fiducia" nel fatto che sappia fare un'adeguata rotazione di trend.
In alternativa un fondo a 'Trend' può essere così diversificato da andare grossomodo ad abbracciare degli azionari più globali.

Vi lascio con un'altra simulazione, un portafoglio fatto con il "Senno del Poi" di titoli che negli ultimi 7 anni hanno complessivamente triplicato il valore del portafoglio.
Qui parliamo di un bilanciato 50% Europa, 40% USA e 10% Oro, tematico. Diviso in:

10% Invesco Physical Gold
25% xTrackers Stoxx Europe 600 Technology
25% xTrackers Stoxx Europe 600 Health Care
40% Invesco eQQQ Nasdaq100

Quindi 2/3 di tecnologici, 10% oro e 25% sanità/farmaceutico. Tematico, ma bilanciato, molto 'a Trend'.
La performance negli ultimi 7 anni è selezionata, eccellente (se ci mettevamo Oil&Gas con il senno del poi molto meno, per dire... ma noi abbiamo la sfera di cristallo). Tuttavia... nei 13 anni precedenti al 2013... come è andato questo investimento a "Trend" innovativi?

Il portafoglio è stato 'falciato' dalla bolla del dot com, ed è arrivato a -60% di perdita nel 2003. Poi ha cercato di recuperare, ma ha raggiungo un nuovo -55% a inizio 2009. E' tornato ai valori iniziali solo 13 anni dopo. Quindi i tematici vanno maneggiati con consapevolezza, anche se 'razionalmente bilanciati e promettenti'.

P.C.  07/11/2020