Portafogli d'Investimento Teorici:

mercoledì 19 giugno 2019

PERICLE: un portafoglio Aggressivo "Opportunity"

Ieri il discorso di Draghi ha fatto precipitare di nuovo il rendimento dei titoli governativi in area euro. E' sconcertante osservare un titolo di Stato tedesco che ha rendimento negativo anche a dieci anni.
L'investitore europeo oggi può chiedersi: in cosa devo investire?
Ho provato a fare una sperimentazione diversa dalle simulazioni da me precedentemente postate su questo blog. Ho scelto per il nome un coraggioso condottiero del mondo classico: Pericle.

Pericle è un portafoglio che va a selezionare asset non solo Value, ma proprio Opportunity disponibili per il risparmiatore sul mercato ad oggi.

La mia diversificazione per asset class a questo punto è 80% azionario ed alta volatilità e 20% obbligazionario corporate.

Lo schema di investimento è il seguente:

20% Corporate Bond
20% Azionario Europa
20% Azionario Emergente
10% Azionario Pacifico
10% Azionario Mondiale (tematico)
5% Immobiliare
15% Commodities

Le materie prime, o commodities spuntano ancora oggi prezzi interessanti, l'energetico non ha avuto una grande ripresa. Gli ipotetici 15000 euro investiti su questi asset li vado quindi a diversificare tra metalli industriali (argento, piombo, rame), prodotti agricoli (caffé, soia, cotone, bestiame) e petrolio (WTI).
Per l'immobiliare scelgo un asset del Regno Unito in Sterline, cogliendo l'opportunità di una fase difficile per il settore.
L'azionario mondiale lo vado a scegliere secondo un approccio tematico, una parte nelle aziende energetiche (al momento sotto valutate), una parte nel fondo Vanguard che seleziona secondo il fattore 'Value'.
Nel pacifico scelgo le due economie più sottovalutate: Giappone e Corea.
Nei paesi emergenti scelgo i settori che in questo 2019 non sono ancora spiccati: Messico, Sud Africa, Cina, abbinandogli un ETF che seleziona aziende a minore volatilità (dove il recupero dallo scorso anno al momento è anche moderato).
In Europa (diciamo 'europa allargata') mi concentro sul Selected Dividend (svalutato rispetto ad altri asset europei), sulla Turchia (tartassata dall'attuale crisi) e sul Regno Unito che attraversa anch'esso una difficile congiuntura.
Infine per i corporate bond sono andato a cercare le pochissime cose sotto la pari: un obbligazionario Societé Generale con un dividendo interessante, ma in dollari e che sconta il rischio di una Call (alto rischio!), ed un'obbligazione di Goldman Sachs a tasso misto, che sicuramente andrà a ribassarsi nel corso della vita del titolo, ma che tra 10 anni garantisce il capitale.

L'orizzonte temporale dell'investimento è a 4 anni. Estensibile massimo a 10 (durata del bond Goldman Sachs).

La strategia è 'opportunity' con revisione stagionale: ogni 3 mesi. Ogni 3 mesi il portafoglio potrà quindi riconfigurare il suo investimento (ed anche la sua asset class) per adattarsi alle mutate condizioni del mercato e scegliere titoli con maggiori opportunità. Mi riservo di non osservare un seguimento pedissequo a questa tempistica: laddove il mercato presentasse delle congiunture estreme, aprendo l'opportunità, potrò intervenire anticipando o posticipabdo la mia revisione di portafoglio.

Il mixare ETP ed ETN con i classici ETF e con dei bond serve per poter sfruttare le minus di eventuali ETF da cui potrei voler uscire per compensare con titoli di questi comparti eventualmente in gain, anche per questo i bond diversificano tra dollaro e euro.

PERICLE:


P.C. 19 giugno 2019

Baliano: +11,11% in 7 mesi per il nostro bilanciato

Il 27 dicembre dello scorso anno, approfittando di qualche giorno a casa dal lavoro per le ferie natalizie, ho colto l'occasione di un momento che in quel momento appariva 'turbolento' sui mercati ed ho simulato un portafoglio bilanciato diversificato su settori tematici ed anticiclici, con un'impostazione al 50% azionaria ed al 50% obbligazionaria (classico bilanciato 50-50).
Ovviamente non potevo immaginare di trovarmi in un punto di minimo dello storno di dicembre, dopo un anno dannatamente contrastato come il 2018... pormi su settori anti-ciclici serviva a testare la tenuta di questa strategia d'investimento in anni che ritenevo potessero essere più di 'fine ciclo' rispetto a quelli che li aveva preceduti, non a caso ho impostato l'orizzonte temporale definito su 42 mesi (tre anni e mezzo, quasi un 'breve termine').
Il timing è stato quindi ottimo e la performance che oggi, puntuale all'appuntamento dopo 7 mesi, vado a registrare, è anch'essa ottima per un portafoglio bilanciato 50/50.
Perché approfitto di questo martedì 18 giugno per il rendiconto di Baliano e non attendo esattamente il 27 per avere 7 mesi 'tondi'?
La motivazione è in realtà prosaica... la settimana prossima sono in ferie e partendo sabato più mi avvicino alla fine della settimana più è probabile che debba occuparmi di valigie e controlli dell'auto che di simulazioni di portafoglio dopo il lavoro.

Andiamo a guardare il rendiconto 18/06/2019 di Baliano e poi facciamo qualche valutazione:


Innanzitutto il discorso sulla 'sterlina d'oro vecchio conio': l'oro in questi mesi è salito (assolvendo al suo carattere difensivo nelle fasi di instabilità), tuttavia contabilizziamo una flessione negativa del 2,7%. Questo perché l'investire in sterline d'oro fisico (comprandole al banco metalli) ci sottopone ad una sorta di 'commissione implicita' pari alla differenza tra il denaro e la lettera nelle quotazioni ufficiali, che è intorno al 10%. Questo scarto bid ask ha vanificato la crescita, ma è molto significativo che oggi venderemmo al nostro banco metalli le nostre sterline tenute nel cassetto quasi allo stesso prezzo a cui a fine 2018 lui le vendeva a noi. E' finanziariamente molto inefficiente investire in oro fisico in questo modo, l'ho simulato solo per simulare e verificare l'approccio di molti risparmiatori italiani, che amano le monetine e gli orologi in cassetta di sicurezza poiché l'oggetto materiale trasmette una certa sicurezza. Questo ne è il 'costo.
Covivio Spa ha assorbito per fusione Beni Stabili, ai fini del nostro investimento la cosa non ha conseguenze, infatti il titolo è stato convertito in 42,5 azioni (sì, c'è una piccola spezzatura) della società incorporante.
Qualche ETF ha cambiato ISIN da IE a LU spostandosi verso l'Europa continentale... ma anche questo ci cambia poco.
Il sovranazionale in Lira Turca rappresenta teoricamente la nostra perdita più consistente, soprattutto perché a dicembre aveva recuperato parecchio. Fa niente, stacca quasi il 20% l'anno di cedole.
La Bayer è l'unico titolo azionario con trend opposto a tutti gli altri (forte recupero da quei giorni di storno di dicembre), mi permetterei di aggiungere un 'per fortuna' in un portafoglio con 27 strumenti finanziari, se così non fosse avremmo scelto titoli eccessivamente correlati.
Eccellente la performance di Anadarko PC e BlackStone Group, una era un'energetica estremamente appetibile per il settore sulla cresta dell'onda dello Shale Oil, l'altra è una delle più importanti società di Private Equity USA. Dato che i due settori erano estramemente Value ho approfittato di quel fine 2018 di mercati avversi per inserirle in portafoglio sulla base di analisi tecnica e dei fondamentali dei due titoli. In queste analisi sono decisamente agli esordi, ma hanno centrato perfettamente le aspettative.

OPERAZIONI:

Alla costituzione ho dichiarato che Baliano era un portafoglio a gestione passiva. Non è quindi corretto da parte mia stare ad adattarlo alle condizioni del mercato tradendo il mandato che mi ero dato, e non lo farò salvo shock estremi.
Dalle 746,73 euro di cedole nette pagate voglio sottrarre 130 euro per imposte di bollo ed oneri ineluttabili legati alla gestione del portafoglio, e mantenere come 'liquidità' i restanti 716,73, disponibili per futuri versamenti successivi (ora sono troppo pochi per una simile operazione).
Ora, a causa delle significativa crescita, il portafoglio è composto da 59200 euro di asset azionari o alta volatilità e da 52000 di asset obbligazionari. Questa nuova suddivisione 53/47 sbilancia un pò l'asset allocation iniziale.
Laddove, nel nuovo monitoraggio tra altri 7 mesi (fine gennaio 2020) si fosse superato il rapporto 55/45 provvederò a riequilibrarlo.

Al momento ci accontentiamo dell'ottima performance di Baliano. +11,11% in 7 mesi, SENZA contare le cedole/dividendi netti di euro 716,73 che porterebbero la performance a sfiorare quota 12.

Confrontiamola con alcuni fondi a 5 stelle di Morningstar che abbiano la stessa suddivisione 50/50... la nostra strategia scelta per Baliano (Tematico su Asset AntiCiclici e Difensivi) ha premiato?

Questo è l'andamento dei fondi Allianz, Legg Mason e UBS:


Se ne trovate altri comparabili che si discostano, fatemeli presente (comparabili... non H2O). Comunque questa può essere stata sicuramente fortuna (che le mie ferie di natale pianificate a febbraio 2018 coincidessero con un ottimo timing d'entrata sicuramente lo è stato), vedremo nelle prossime verifiche periodiche.
Alla fortuna, questa volta, aggiungo un pò di 'autocritica' 😫 per aver trascorso quel 27 dicembre sul blog a simulare anziché sull'home banking a comprare qualcuno di quei titoli che ho analizzato.

P.C. 18/06/2019


martedì 11 giugno 2019

Obbligazione Cassa Depositi e Prestiti (CDP) Tasso Misto 2019-2026

E' in collocamento questa settimana, presso Poste Italiane e alcune delle principali banche (tra le più grandi BNL, Unicredit e Banca Intesa) la seconda emissione obbligazionaria della Cassa Depositi e Prestiti riservata ad un pubblico retail. Il taglio minimo è di 1000 euro (1 milione di obbligazioni da mille euro per l'esattezza) e segue un simile collocamento 2015-2022, che più volte ho utilizzato nelle mie simulazioni di portafoglio.



L'emissione presenta le seguenti caratteristiche:
- Tassazione agevolata al 12,5%
- Cedole Trimestrali a partire dal 28 settembre 2019
- Cedole a Tasso Fisso del 2,7% fino al 28 giugno 2021 e poi tasso Euribor 3 mesi + 1,94% (attualmente sarebbe 1,62% perché l'euribor 3m è negativo).

L'unico paragone sensato per valutarne le caratteristiche è quello con il BTP di pari durata. Oggi il BTP in scadenza a giugno 2026, tasso fisso 1,6% si scambiava a 98,4. Il che vuol dire che la cedola, sottoscrizione a quel prezzo, vale un 1,626% l'anno. Il rendimento totale in 7 anni è 1,626x7+(100-98,4)=12,982%. Il rendimento totale della CDP (ipotizzando che l'euribor rimanga quello odierno) sarebbe 2,7x2+1,62x5=13,5%.

Possiamo dire che l'obbligazione rende un minimo più del BTP. Ovviamente se non si pagano commissioni di collocamento alla banca (che vanificano tutto lo sforzo...) e considerando che sconta la struttura del tasso misto che da sicuramente una volatilità diversa dal BTP.

Per cosa utilizzerei io questa obbligazione?
Personalmente non la acquisterei in sottoscrizione, il rendimento dei primi due anni non è male, e la cedola trimestrale è abbastanza da 'cassettista', però sfrutterei la volatilità di uno strumento a tasso misto PIU' REDDITIZIO DEL BTP UGUALE DURATA a mio vantaggio. Quando lo spread si rialzerà è verosimile che questo titolo raggiungerà dei picchi non solo pari, ma anche superiori a quelli del BTP trovando dei perfetti momenti di ingresso.
C'è poi da dire che tra 2 anni ci sarà un delicato momento di 'cesura' nel passaggio tra fisso e variabile, momento in cui molti obbligazionisti potrebbero uscire ed altri entrare.

Insomma è un titolo che mi ripropongo di monitorare, utilizzandolo con spirito 'opportunity' (e magari per usarlo in qualche futuro portafoglio teorico, soprattutto se va sotto la pari).

ISIN: IT0005374043


giovedì 6 giugno 2019

ERACLE: un portafoglio Azionario Diversificato

Questa volta voglio cimentarmi nella simulazione di un portafoglio 'muscoloso', che chiamerò Eracle. I portafogli prudenti o bilanciati sono i più comuni tra i piccoli risparmiatori, ma con Eracle mi cimento nella costruzione di un portafoglio Azionario Diversificato che, con relativa semplicità, cerca però di sfruttare i principali strumenti che ci permettono di approcciarci all'azionario.
Il portafoglio sarà composto da singoli titoli azionari, ETF a replica passiva di indici azionari e SICAV.

Dal momento che non voglio eccedere nel rischio valuta, ho deciso di dedicare il 50% del portafoglio ad investimenti europei in euro. Per questa metà dell'investimento (che è più 'spaziosa' del resto) utilizzerò una selezione di singoli titoli azionari, frazionati ma non troppo per non rendere l'investimento inefficiente a causa dei costi di transazione (commissioni di negoziazione) e non scelti a 'simpatia' ma sulla base di analisi tecnica e diversificazione per settore merceologico e, per quanto possibile, paese d'appartenenza.
Ho scelto quindi 4 titoli francesi, 4 tedeschi, 2 italiani, 2 olandesi, 1 spagnolo, 1 danese, 1 norvegese, 1 svedese. Per un totale di 16 azioni, tutte appartenenti a settori merceologici diversi. Ho volutamente escluso settori come le compagnie petrolifere, gli informatici e la finanza/assicurazione. Gran parte dei titoli sono large cap, ma con una esposizione anche al comparto mid e small cap.
A questi titoli puramente azionari associo degli ETF per replicare gli altri mercati: azionario USA, Giappone, Pacifico, Paesi Emergenti.
Infine dedico il 15% del portafoglio alla sottoscrizione di due Sicav. Mi direte: ma sono costose?! Ti sarai venduto anche tu al Dio-Provvigione?? No, semplicemente le Sicav e i Fondi, prodotti cari che banche e consulenti consigliano per una quasi totale composizione dei portafogli dei risparmiatori (insieme alle polizze spesso Unit-Linked che sono principalmente dei wrapper/contenitori ancor più costosi dei precedenti), possono essere indicati per quello che 'gli ETF e i singoli titoli non possono fare'.
Ha senso, in un portafoglio volatile come l'azionario puro, andare a diversificare anche per tipologia di gestione. Non credo molto ai prodigi della 'gestione attiva' ma alle doti di neutralità verso il mercato della gestione flessibile sì, se il prodotto è buono.
Ho quindi scelto due prodotti flessibili (dinamici) tra i migliori a livello qualitativo: il M&G Dynamic Allocation (gestione che costa il 1,95% l'anno) e l'Invesco Pan European High Income (gestione del 1,06% l'anno). Do per scontato, dato che ormai sono quasi fuori mercato, l'esenzione da qualsiasi commissione prelevata dal capitale al collocamento... se i collocatori ne pretendessero (oltre che a poter usufruire dei vari OnlineSim, FundStore e simili) basta cambiare consulente (tanto in circolazione ce ne sono parecchi).
In prodotti flessibili, anche se di qualità, non consiglio MAI più del 20% del portafoglio, ed in Eracle ne simulo il 15%. Il titolo M&G è un bilanciato flessibile globale, mentre il titolo Invesco è europeo.
Eracle è un portafoglio dinamico, quindi l'orizzonte temporale ha senso se lungo: in caso di mercato avverso bisogna avere il tempo di veder recuperare l'investimento, questo è qualcosa che l'investitore con un portafoglio simile deve avere ben chiaro. Non è un portafoglio per chi si lascia prendere dal panico.
Ritengo che questo portafoglio sia adeguato per un investimento con orizzonte temporale a 8-9 anni. Non di meno.
La composizione di Eracle, dopotutto, è azionaria pura per una quota superiore al 90% dell'investimento, quindi guadagni e perdite a due cifre possono essere all'ordine del giorno.

Ed ecco la selezione di titoli presenti nel nostro Eracle:
La strategia è molto semplice:
- Approccio da 'cassettista' (buy&hold)
- Titoli azionari in gain compensabili con eventuali minusvalenze da Sicav e ETF
- Accumulo su conto di liquidità di dividendi per poter creare nel tempo una 'base liquida' con cui operare arbitraggi oppure ulteriori investimenti (oltre a pagarci imposta di bollo e quant'altro).

Eracle partirà con un monitoraggio ogni 6 mesi, il primo previsto a fine 2019.

P.C. 6/6/2019

mercoledì 5 giugno 2019

ORFEO: un portafoglio Prudente Bilanciato per Recuperare Perdite


A mio personale avviso il problema dei prodotti ‘da banco’: di bassa qualità, flessibili, opachi come costi di collocamento e di gestione, ma tanto diffusi presso gli sportelli bancari, sta assumendo dimensioni sempre più serie.
Questi prodotti solitamente vantano ‘strategie di protezione del capitale’ (investono una parte in BTP, generalmente, o peggio in contratti swap che replicano l’andamento di titoli di Stato finanziando nel frattempo il collocatore dello swap) e per il resto usano un approccio flessibile: chi mette dentro derivati, chi altri fondi, chi il cielo sa che. Quelli che ho visto io sono tutti prodotti molto inefficienti, che propongono una struttura apparentemente ‘semplice’ da vendere (spesso i nomi suggeriscono investimenti potenzialmente vantaggiosi presi dalle pagine dei giornali economici: energie rinnovabili, mercati emergenti in crescita, alta tecnologia) allo sportello: hanno una ‘scadenza’ prestabilita (che per i fondi è MALE: l’utilità del fondo è proprio poter mandare avanti l’investimento anche oltre l’orizzonte temporale prestabilito per ottenere un recupero, visto che non possono fallire) e magari cedole o altre cose per invogliare il sottoscrittore. Le commissioni, anche quelle di collocamento (pagate quindi ad 'affare fatto') non si vedono, il famoso 'tunnel d'uscita' le dilaziona nel tempo (ma sono inevitabili in quanto già pagate) e sembrano delle 'perdite'.
Personalmente io rifuggo da questi strumenti. Il proporre massicciamente prodotti simili è già un indice della serietà/qualità del consulente.
Il punto che ci poniamo oggi è: ma se io sono ‘cascato’ in questi prodotti, arrivo quasi alla fine dell’investimento, e sto (come probabile, anche se in fasi molto positive dei mercati come nel 2015 hanno anche guadagnato) in PERDITA… che faccio?
La speranza sarebbe trovare uno ‘spacciatore’ di prodotti ‘buoni’ adatti per ‘recuperare’ in banca, ma è l’eccezione più che la regola.

Ho deciso di provare quindi a fare finta di essere una delle ‘vittime’ dei fondi a tunnel d’uscita (non che non abbiano provato a proporli anche a me...). 
Ad oggi (metà del 2019) ho dei fondi fermi lì da 3-4 anni in perdita del -5%/-6%, esco e tra commissioni d’uscita (nei fondi a tunnel in realtà sono commissioni pagate al collocamento, che ‘vedo’ all’uscita, aspettare per uscire non mi farà spendere meno in commissioni!!) e tutto ho perso il 7%-8% del mio capitale. 
Beh, il capitale non cresce sugli alberi (anche se forse alcuni consulenti finanziari pensano di sì), spesso è frutto di una vita di sacrifici.
A questo punto io, piccolo risparmiatore, ho come obiettivo il recupero di queste somme ed il recupero in tempi brevi (3 anni... non 30). 
Ad oggi recuperare in questi tempi con rischio zero non è possibile nell'eurozona (e, in generale chi vende l’assenza di rischio è per me da considerarsi un millantatore, se il prodotto è efficiente e i costi contenuti tra l’altro il rischio è opportunità di guadagno, non una cosa automaticamente negativa). Tra l’altro aver affrontato costi elevati ed un rischio consistente (perché quello è il rischio di gran parte di questi prodotti) e pretendere ora per recuperare di avere rischio prossimo allo zero non è ragionevole (è come aver disceso i tornanti della montagna in Ferrari a tutto gas e volerla risalire a piedi nello stesso tempo e magari senza fatica).
Possiamo ridurre al minimo il rischio e, soprattutto, al minimo i costi. Molto probabilmente questo ci porterà a recuperare, almeno parzialmente ma speriamo totalmente (e con un po' di fortuna anche con gain), quanto perso in tempi brevi (3 anni).
Ho chiamato questo portafoglio ORFEO, come il leggendario eroe greco che guidò la sua amata fuori dagli inferi.
La strategia è molto semplice: abbinare un 40% di titoli obbligazionari in EURO comprati sotto la pari (quindi un minimo, ma sicuro, guadagno a scadenza, scegliendo emittenti che è molto improbabile che falliscano nel breve termine) ad una polizza a gestione separata (che ci garantisce il capitale versato e ci porterà un sicuro guadagno annuo) e ad un 30% di ETF ben diversificati e caratterizzati da un’esposizione azionaria contenuta. Se uno degli ETF, tra tre anni, fosse rimborsato in perdita, potremo utilizzare la minusvalenza dell’ETF per non pagare (compensare fiscalmente) il guadagno dei titoli obbligazionari e recuperare il 26% dell’eventuale perdita. Quelli in guadagno (visto che il portafoglio è diversificato è molto improbabile che siano tutti in perdita tra 3 anni, salvo Armageddon sui mercati… ed in quel caso potremo semplicemente aspettare il recupero) dovrebbero essere il 'motore' di recupero del portafoglio.
Specifico che Orfeo è di fatto una variante di Paride, cui ho associato una copertura del capitale su parte dell'investimento tramite gestione separata come in Damocle. Però questa struttura mi sembra utile a cercare di 'recuperare le perdite'.
La composizione di Orfeo, come asset-class (tipi di investimento) è 18% azionario diversificato, 82% obbligazionario (con un 22% di liquidità).


Come 'base garantita' ho scelto sempre la polizza di Reale Mutua Opportunità Reale Uno non perché io sia sponsorizzato dalla compagnia, ma solo perché non ha costi d'ingresso, trattiene 'solo' il 1% l'anno sulla gestione separata (che ha rendimenti positivi e garantisce il capitale versato) e prevede una piccola penale solo fino al 3° anno (quindi va bene anche per un portafoglio con orizzonte temporale a 3 anni).
Le obbligazioni di Cassa Depositi e Prestiti, Banca IMI , Mediobanca ed il CCT di Stato sono tra i pochi titoli in euro acquistabili sotto la pari, a breve termine e con emittenti non eccessivamente esposti a rischio bail in e simili. Non ho esposto comunque più del 10% per emittente (nel rispetto delle regole UCITS).
Infine c'è un 30% investito in ETF. ETF perché siamo usciti in perdita da altri investimenti e quanto a 'gestione flessibile' e 'costi elevati ed occulti' abbiamo già dato. Gli ETF ottimizzano i costi, replicano il mercato in cui investono e nella selezione scelta sono diversificati tra azionario europeo, americano, emergenti, titoli di stato americani, obbligazioni ad alto rendimento ma a breve durata, titoli di stato di paesi emergenti e immobiliare. Tutte asset class di cui non possiamo prevedere il futuro andamento, ma sicuramente incorporano redditività potenziale ed è molto difficile che si muovano in maniera troppo correlata.
Le cedole ed i dividendi di questo investimento non sono elevatissimi rispetto all'importo investito, servono però per pagare commissioni di negoziazione (minime), imposta di bollo (la polizza ne è esente), commissioni di gestione titoli e quant'altro la banca dove abbiamo il conto vorrà farci subire.
Il portafoglio non ha lunga durata, ha un approccio passivo (non stiamo lì a guardarlo troppo) e direi quindi di monitorarlo tra 16 mesi (settembre/ottobre 2020) e di nuovo tra 32 mesi (febbraio 2022). L'ultimo monitoraggio ci servirà in vista della scadenza dell'obbligazione CDP, seguita a breve giro dalle altre obbligazioni: l'importo 'recuperato' su queste obbligazioni potrebbe andare a compensare quache ETF in perdita.
Ho fiducia però che l'investimento impostato così, pur molto prudente, sia relativamente redditizio e possa darci delle moderate ma concrete soddisfazioni. Soprattutto per non perdere fiducia nel mondo degli investimenti.

P.C. 4 giugno 2019