Portafogli d'Investimento Teorici:

domenica 29 settembre 2019

Nuovo Catalogo ETF

E niente...
...il mio catalogo di ETF mi lasciava insoddisfatto.

E' vero, ho selezionato quelli secondo me più utili, ho cercato di arginare gli errori di base del neofita di utilizzare strumenti meno efficienti perché magari poco liquidi. Ma ho escluso tanta, troppa parte dell'offerta del mercato italiano ETFPlus (ci sarebbe da spaziare anche su altri mercati, ma la mole del lavoro diventa davvero eccessiva).

Ho quindi trascorso innumerevoli serate a guardarmi uno ad uno schede prodotto, rendiconti e composizione dei vari ETF del mercato, per valutarli.

Il catalogo (link in alto a sinistra) è ora molto più ampio ed aggiornato (anche se lascio a seguire il vecchio elenco).

Ovviamente l'ho aggiornato a MIO uso perché per bilanciare i miei portafogli (ed il portafoglio più importante in assoluto, anche di quelli da 10 milioni... il mio personale!) un bel catalogo che a colpo d'occhio mi permetta di percepire diversificazione, dividendo, qualità, composizione degli strumenti mi serviva proprio.
Lo metto a disposizione (anche se non tutti gli appunti sono fotografabili) di chi consulta il Blog perché proprio dallo spunto di alcuni 'lettori' mi sono stati fatti appunti fondamentali sul vecchio catalogo che mi hanno insegnato lezioni importanti e mi hanno spinto a questa nuova impresa.

Chiave di Lettura:

- ISIN: il codice del titolo, le solite cose: LU è Lussemburgo, IE Irlanda, DE Germania etc...
- TITOLO: il nome del titolo, già da questa terminologia si comprendono molte caratteristiche
- REPLICA: fondamentale (secondo me). Replica Sintetica vuol dire che siete proprietari di un micchietto di contratti Swap tanti bei 'pagherò' firmati da una banca. Niente allarmi, sono spesso indispensabili su mercati difficili da riprodurre o per abbattere qualche frazione di costo, però bisogna saperlo. Le regole UCITS imporrebbero di diversificare il rischio emittente non concentrandolo oltre il 10% per singolo istituto, da molta letteratura (ed appassionati di ETF) vengono considerati di qualità inferiore. Campionamento vuol dire che replicano l'indice ma dentro l'ETF trovi solo i titoli principali. Replica Totale è un ottimo segno e rappresenta la qualità: c'è tutto l'indice. Se è un ETF molto diverisficato (centinaia/migliaia di titoli) con replica Fisica Totale possedete una fetta di un patrimonio davvero grande e notevolissimo, al di là dell'andamento questa è una garanzia molto superiore nel lungo termine (secondo me) di tante diciture 'capitale garantito' (o peggio 'protetto' brr...) su prodotti da banco.
- DIMENSIONI: quanti soldi sono investiti in questo ETF? Le dimensioni danno conto della liquidità, di quanto è scambiato, della facilità di negoziarlo. Da 0 a 100 milioni si accende la lucetta di ''attenzione'', potrebbero esserci davvero pochi scambi, da 100 a 500 milioni è accettabile ma si può far di più, da 500 in più si va alla grande. Ovvio che gli ETF da decine di miliardi sono prodotti che piacciono molto, verosimilmente non a investitori retail, ma anche ad istituzionali!
- QUALITA': la mia personale valutazione di qualità. Se riesco in futuro proverò a recensire gli ETF con più stelline. Le stelline vanno da 1 a 5: bassa qualità, ETF scarsi, ETF buoni, ETF ottimi e l'eccellenza. Poi c'è la sesta stella per i fuoriclasse o gli ETF davvero 'unici' (che staccano gli altri come qualità perché danno cose che gli altri non danno, secondo me). Qualche ETF ha la scritta 'scons.': sconsigliati. Stanno lì per diritto di cronaca, sono da evitare. Non tutti gli ETF sono buoni investimenti, alcuni sono costruiti malissimo e sono macchinette 'mangiasoldi' (secondo la mia umile e personale valutazione sulla base dei prospetti che ho letto e quello che ci ho capito).
- DIVIDENDO: pagano, non pagano dividendo? Considerate che il dividendo è sempre tassato al 26% e quello indicato è l'ammontare lordo dell'ultimo anno rispetto alla quotazione attuale, comunque utile per farsi un'idea e due calcoli.
- DISTRIBUZIONE: se non sono ad accumulo i mesi in cui 'arriva il dividendo'.
- COSTO: il Total Expense Ratio annuale degli ETF, il pezzo forte di questo tipo di fondi. Il Costo di Gestione insomma.
- DIVERSIFICAZIONE: ohh, qualcosa di molto importante. Io compro un fondo per diversificare. Altrimenti se voglio l'azionario mi compro un'azione, se voglio l'obbligazionario un'obbligazione. Quanti titoli ci sono in pancia al mio ETF? Ovviamente meno sono e più l'ETF è vulnerabile a fluttuazioni legate ai problemi di singoli titoli. In base alla diversificazione ci si possono fare delle domande: ha senso investire 200mila euro concentrandoli in un Fondo Indicizzato a Replica Passiva con dentro 20 azioni? O posso valutare di comprare le 20 azioni gestendole in blocco e godendo anche di efficienza fiscale?
- RIF.VAL: è la valuta di riferimento in cui è scambiato l'ETF, non è l'unica esposizione valutaria del capitale, però è un rischio valuta di cui tener conto
- Appunti: purtroppo non completi, sono degli appunti su "in cosa investe l'ETF e come"

Nota dell'Autore:
Non voglio essere scambiato per un fanatico o estremista degli ETF. 
ETF, Bond, strumenti assicurativi, fondi, sicav, titoli azionari, valute, materie prime, derivati (inclusi certificati), immobili, gli strumenti a sottostante fisico e chi più ne ha più ne metta (vogliamo metterci l'arte? le partecipazioni societarie?) sono STRUMENTI. 
Gli ETF appaiono molto 'semplici' (invece dell'azione Fiat mi compro l'ETF Msci World dall'home banking e vado alla grande), ma la loro gestione è piuttosto complessa. Hanno però eccezionali vantaggi (anche molti svantaggi su cui non mi dilungo, ma di incidenza molto più improbabile dei vantaggi). Altri strumenti (es. un fondo/Sicav che raramente fa meglio del benchmark, che diversifica poco, che grossomodo investe in un indice) sono semplicemente illogici (per costi e qualità) rispetto ad un ETF corrispondente. Secondo me il 80% dei fondi che compongono oggi buona parte dei portafogli dei risparmiatori (per ragioni squisitamente commerciali) potrebbero essere sostituiti da bond ed etf (o se si riesce a diversificare bene anche basket di azioni) ottenendo solo maggiore qualità, rendimento ed efficienza dal medesimo tipo d'investimento. Ecco, un portafoglio con il 20%-30% in fondi/sicav è un bel portafoglio (altro discorso sui prodotti assicurativi che possono e devono rispondere a specifiche esigenze e strategie)... anche se costano ci sono anche lì bei prodotti (poi ovviamente dipende dal profilo dell'investitore). Tuttavia per fare un portafoglio ben costruito (che non significa 'più redditizio'... magari uno ci compra i biglietti della lotteria con i soldi anziché investirli e vince... però nel lungo termine avere un portafoglio d'investimenti professionale, costruito onestamente e con strumenti efficienti renderà molto più soddisfatto l'investitore di un lavoro fatto male, a casaccio o disonestamente, salvo appunto botte di fortuna). Gli ETF secondo me andrebbero utilizzati dal piccolo investitore per giocare con piccole cifre (sapendo che sta 'giocando' o facendo comunque un 'fai da te'), e per il resto da Consulenti o operatori esperti.
Lo so, per i Consulenti la vacca grassa della provvigione su risparmio gestito di 'pregio commissionale' è troppo succosa da non addentare. Non tutti si accontentano di uno stile di vita da operaio quando loro (o i loro dirigenti) possono andare a spasso su un Landover Evoque pagato dai risparmi di qualcun'altro. 
Però esiste un principio di sostenibilità (io ci metto anche l'onestà, ma son pazzo).
Ricordiamoci i negozi di giocattoli (lo so, avendoli desiderati da bambini ne abbiamo anche ottimi ricordi). 
Furbi, furbissimi... sotto natale alzavano i prezzi e facevano arrivare la collezione nuova. Sapevano che se ci entravi con tuo figlio non potevi uscire senza acquisti. Avevano una interconnessione con case di produzione di pupazzi di plastica fatti a Taiwan per 2 dollari e rivenduti a 25 euro. Queste imbottivano per loro le TV commerciali di cartoni animati (spesso basati sui loro pupazzi) friggi cervello e di spot che colpivano come mazze psicologiche i più deboli: i bambini.
Mai e poi mai avrebbero mollato il succoso osso del pupazzo di plastica venduto al prezzo di un gioco di alta qualità ad un compratore privo di difese culturali.
Mai e poi mai il Wealth Management mollerebbe l'osso della vecchietta cui far pagare fondi 5-15 volte un ETF.
Beh... i negozi di giocattoli si sono estinti.
In pochissimo tempo: cercatene uno. 
Quelli che esistono oggi (e sulle vie più centrali e ricche, non nel seminterrato buggigattolo di quartiere) sono negozi di giochi bellissimi: giochi scientifici, in legno e metallo, d'intelletto, giochi di qualità. Sicuramente il margine è più basso e sfama molta meno gente: non più i furbi, ma la qualità.
Ecco, io consiglierei di essere, come consulenti, come questi ultimi giochi: intelligenti.

P.C. 29.09.2019

venerdì 27 settembre 2019


Sul Sole24Ore di oggi una notizia che in Italia può rappresentare una pietra miliare dell'accesso del fintech e dei robotadvisor alla distribuzione di massa: https://www.ilsole24ore.com/art/poste-italiane-accordo-moneyfarm-gestione-digitale-risparmio-con-ingresso-capitale-ACr9i1m

MoneyFarm si basa su un principio molto semplice, abbastanza efficace pur con risultati rudimentali. Il punto è che tali risultati rappresentano comunque un modello appetibile per tanti piccoli risparmiatori, esattamente il target di mercato che da senso alle reti fisiche di continuare ad esistere.

Se si continua in questa direzione è possibile che tanti dovranno rapidamente farsi spuntare le penne e farsi piacere il becchime, perché quel fumo all'orizzonte potrebbe essere un asteroide che ha appena colpito la Terra.

Vedremo come va a finire...

P.C. 26/09/2019

sabato 21 settembre 2019

Pericle: +3,07% in 3 mesi

Poco prima dell'inizio dell'estate, 3 mesi fa, ho creato una delle più estreme tra tutte le mie simulazioni: Pericle, che per similitudine richiama il 'Pericolo'.

L'obiettivo di tale simulazione è discostarci dalle classiche asset allocation, creando una sorta di portafoglio 'flessibile'che si concentrasse su di un approccio 'opportunity' puro ed utilizzasse la gestione attiva periodica per cercare di intercettare le migliori opportunità del mercato.

Personalmente non sono molto convinto dai prodotti che incorporano tale approccio, ma Pericle è una perfetta simulazione per cercare di capire dove un portafoglio con questo approccio può condurci.

Proprio in vista dell'estate ed in virtù della gestione 'attiva' di questo portafoglio, stabilii una prima rivisitazione dopo 3 mesi.

Ecco Pericle ai valori del 20 settembre 2019:



Il capitale totale investito è passato da 100087,61 a 102765,7 euro. A questo si aggiunge un piccolo margine di liquidità dato dal pagamento dei dividendi da parte degli ETF iShares Stoxx Euro Selected Dividend, iShares UK Property GBP, iShares UK Dividend e iShares MSCI Korea che ammontano, al netto delle tasse, a 397,4 euro. Il totale è quindi di 103163,1, con una performance del +3,07% in un trimestre.

Ora, la filosofia di Pericle è basata sulla gestione attiva. Quali sono le opportunità su cui reimpiegare eventuali titoli disinvestiti dalla gestione di questo trimestre?
Innanzitutto valutiamo quali titoli disinvestire:
- L'obbligazione Goldman Sachs 2028 a Tasso Misto, una volta andata sopra la pari, a mio parere non ha più ragione d'esistere e provvedo a rimborsarla per euro 11017 (considero 5 euro di prezzo d'eseguito).
- Voglio valutare una valida alternativa all'azionario emergente super-speculativo, togliendo in gain del 10,64% anche il iShares MSCI Turkey per 5432,5
- Infine disinvesto insieme, per compensare parzialmente la minus, due ETC, una commodity sui metalli preziosi (Physical Silver) ed una 'soft' (ETFS Cotton) che hanno avuto andamento inverso, totale 4011,5.

Considero quindi una fiscalità di 246,52 euro.

Ottengo una liquidità complessiva di 20611,38 euro.

Con questi vado a sottoscrivere:

30000 Nok di XS1394753484 (BEI 1% TF Mag 2021 NOK) a 99,4 per 2983,4 euro

65 quote di IE00B5M4WH52 iShares Emerging Markets Loc Currency Bond a 54,27 per 3532,5 euro

40 quote di IE00B4PY7Y77 iShares USD High Yield Corporate Bond Dis a 94,88 per 3800,2 euro

45000000 IDR di World Bank 6,25% Feb2022 Idr (XS1941773647) a 102,96 per 2994,6 euro

80 azioni Grupo Financierio Galicia (US3999091008) sottoscritte a 10,958 euro per 876,64 euro
90 azioni Telecom Argentina (US8792732096) sottoscritte a 10,18 per 916,2 euro
100 azioni Transportadora de Gas del Sur (US8938702045) sottoscritte a 8,42 euro per 842 euro
60 azioni Ternium SA (US8808901081) sottoscritte a 17,4 europer 782,07 euro
140 azioni Cresud SA (US2264061068) sottoscritte a 5,42 euro per 773,65 euro
50 azioni Pampa Energia S.A. (US6976602077) sottoscritta a 14,54 euro per 703,43 euro
80 azioni YPF (US9842451000) sottoscritte a 8,33 euro per 666,73 euro

Sottraggo anche 84 euro di costi di negoziazione di questi titoli sul nasdaq.

Infine vado short su bond a rendimento negativo con il Lyxor Bund Daily Inverse (LU1523099700) di cui ne sottoscrivo 35 quote per 42,56 euro a 1494,6 euro

Rimangono 161,31 euro di liquidità disponibile.

Ecco quindi il nuovo portafoglio di PERICLE:


Data la strategia opportunity ed 'attiva' di Pericle procederò ad un nuovo rendiconto ed eventuale ribilanciamento tra 3 mesi, intorno al 20 dicembre 2019.

P.C. 20.09.2019

venerdì 13 settembre 2019

Azionario Argentino: come?

Esiste un indice sul quale, se ci avessimo investito 1000 euro il 1° agosto del 2008, avrebbe reso, al 1° agosto 2019 il 2366,5% ritirandone 23665 euro, una media superiore al 200% annuo, che anche con l'esoso capital gain italiano ci avrebbe fruttato 16770 euro di guadagno netto ogni 1000 euro investiti.
Cina? Nasdaq? High Tech? Cellule staminali?
No. Il Merval, l'indice più importante della Borsa di Buenos Aires, uno dei mercati di stock più importanti del continente sudamericano:



L'Argentina, terra promessa dei nostri nonni (o bisnonni per i più giovani), un paese evoluto con una vasta ricchezza di risorse naturali, un buon grado di sviluppo umano, un'industria solida ed un sistema agricolo avanzato. Uno dei paesi sudamericani a più elevato tasso di sviluppo insieme al Cile.
Lo spauracchio dei sottoscrittori dei popolari 'Bond Argentini' di italiana memoria. Un paese dai molti errori, dalla pessima gestione, dalle crisi finanziarie cicliche e dalla scarsissima affidabilità creditizia.
Però, a differenza del caso greco, l'indice Merval ha avuto un tasso di sviluppo che riflette più il 'paese reale' dei suoi dubbi bond...

E se volessimo investire in Argentina?
Consideriamo che oggi, 12 settembre 2019, l'indice Merval vale il 40% in meno rispetto al 1 agosto 2019. Eppure è in rapido recupero con un guadagno del +25% in 9 giorni. Se ci avessimo investito la settimana scorsa potremmo già uscire soddisfatti dal nostro investimento.
Questo per capire che la volatilità (e quindi il ''rischio'') è altissimo, ma qui il rischio può significare concretamente opportunità, poiché le aziende Argentine traggono profitto da una ricchezza implicita di un grande paese con indubbie potenzialità di recupero da uno dei crolli delle quotazioni degli stocks più significativi della storia recente.

Ora, il problema è: non ci sono disponibili degli ETF sull'Argentina. Ne esistono 2 a dire il vero, ma sono negoziati in USA, non UCITS ed almeno io dal mio home banking non riesco ad acquistarli...

Tuttavia ho notato che questi ETF non è che siano costruiti in maniera chissà quanto bilanciata o che diversifichino in chissà quanti titoli. Oltretutto hanno un'alta esposizione alle banche argentine che tra default di Stato e svalutazione del Pesos io non considero tra gli asset 'fulcro' della ricchezza argentina.
Ho quindi selezionato un mini-paniere di 7 singole azioni argentine, che siano quotate anche in dollari in modo da poter essere acquistate agevolmente dal mio home banking. Andiamo a vedere quali sono:

US9842451000 YPF Sociedad Anónima
Uno dei 'gioielli di famiglia' dello Stato Argentino fin dall'inizio del XX secolo è la società petrolifera di bandiera, con una ricca storia legata a nazionalizzazioni, privatizzazioni, colpi di Stato e quant'altro. Ridimensionatasi dopo periodi di gigantismo di Stato in seguito al declino della produzione di petrolio Argentino, di scambia oggi ai minimi storici dal 1993 intorno a 8,05 dollari per azione. Ha perso metà del valore da inizio 2019 e il 88% dai massimi del 2005.
Utili: in netta crescita nel 2017 e 2018
Settore: Energia, Oil&Gas
Categoria: Middle Cap, Growth
Dividendo 2019: 4,75%
Capitalizzazione: 3,48mld

US6976602077 Pampa Energia S.A.

La più grande compagnia energetica del paese, più che dell'estrazione di petrolio si occupa di distribuzione di petrolio, gas ed elettricità. Incide per il 7% sull'indice Merval e del 10% sul MSCI Argentina. E' scambiata oggi intorno a 15,3, in calo del 80% dal 1° gennaio 2018 (veleggiava a 70), ma in guadagno del 50% rispetto a 10 anni fa.
Utili: in netta crescita nel 2017 e 2018
Settore: Utilities, Energia
Categoria: Small Cap, Blend
Dividendo 2019: -
Capitalizzazione: 1,34mld

US8938702045 Transportadora de Gas del Sur

Il più grande fornitore di gas dell'argentina, che gestisce i gasdotti del paese e di parte dell'America Latina. Si scambia a 7,5 e il 1° gennaio 2018 stava a 22,9... ma ai primi di novembre 2008 (crisi borse mondiali) stava intorno a 2.
Utili: in forte crescita nel 2016, 2017 e 2018
Settore: Oil&Gas, Midstream
Categoria: Small Cap, Value
Dividendo 2019: 11,91%
Capitalizzazione: 1,26mld

US8792732096 Telecom Argentina S.A.

Una delle principali compagnie telefoniche argentine, si occupa di telefonia fissa, mobile ed internet a buenos aires e nel nord del paese. Quota oggi intorno a 9,8, mentre al 1 gennaio 2018 stava a 37,3.
Utili: in netta crescita nel 2016, 2017 e 2018
Settore: Servizi, Telecomunicazioni
Categoria: Mid Cap, Growth
Dividendo 2019: 5,5%
Capitalizzazione: 4,21mld

US3999091008 Grupo Financierio Galicia S.A.

Altro membro del Merval è questo gruppo bancario quotato alla borsa di Buenos Aires fin dal 1907. Quota oggi intorno a 11,71, mentre 36,74 il 1° luglio 2019 e 69,8 il 1° gennaio 2018. Comunque il 1 novembre 2008 vale 1,8...
Utili: in perdita nel 2018
Settore: Finanza, Banche
Categoria: Mid Cap, Blend
Dividendo 2019: 1,32%
Capitalizzazione: 2,03mld

US2264061068 Cresud S.A. Commercial, Inmobiliaria, Financiera e Agropecunaria

Una delle più importanti aziende agricole in Argentina e l'unica nel suo settore quotata sia a Buenos Aires che negli USA. Dal 1994 ha investito significativamente in terreni, bestiame e tecnologia, trasformandola in una sorta di REIT del settore agricolo argentino in cui è leader. Si scambia oggi intorno a 6 dollari, il suo andamento di mercato è ciclico... valeva quasi 20 dollari a inizio 2018, e ne valeva poco più di 5 intorno ai primi di novembre 2008.
Utili: in forte crescita nel 2016, 2017 e 2018
Settore: Beni Difensivi, Agricoltura
Categoria: Small Cap, Value
Dividendo 2019: -
Capitalizzazione: 0,375mld

US8808901081 Ternium SA

Principale azienda siderurgica dell'America Latina, con processi altamente integrati per la produzione di acciaio e prodotti a valore aggiunto, nata come conglomerato nel 2005. Il titolo quota oggi 14,6 ed è al suo massimo dalla sua emissione nel 2005, dato che non ha risentito dei crolli della borsa argentina di questa estate. In 10 anni il valore azionario è cresciuto del +1000%, con crescita costante e sostenuta.
Utili: in lieve crescita nel 2017 e 2018
Settore: Industria, Acciaieria
Categoria: Mid Cap, Blend
Dividendo 2019: 5,91%
Capitalizzazione: 3,92mld

Come costruirei il mio piccolo 'paniere d'investimento argentino'?

Vorrei una migliore diversificazione possibile tra settori, sottopesando leggermente aziende del medesimo settore.
Su un ipotetico mini-paniere di circa 5000 euro un'ipotesi potrebbe essere:



''PANIERE AZIONARIO ARGENTINO''

80 azioni Grupo Financierio Galicia (US3999091008) sottoscritte a 11,71 per 858,71 euro
90 azioni Telecom Argentina (US8792732096) sottoscritte a 9,8 per 809,18 euro
100 azioni Transportadora de Gas del Sur (US8938702045) sottoscritte a 7,5 per 689,88 euro
60 azioni Ternium SA (US8808901081) sottoscritte a 14,6 dollari per 782,07 euro
140 azioni Cresud SA (US2264061068) sottoscritte a 6,02 dollari per 773,65 euro
50 azioni Pampa Energia S.A. (US6976602077) sottoscritta a 15,3 per 703,43 euro
80 azioni YPF (US9842451000) sottoscritte a 8,05 per 594,07 euro


Tutti i valori includono 12 euro di sottoscrizione ad operazione (prezzo dal mio scrauso servizio di trading online...).

Capitale investito al 12/09/2019: 5211 euro (con un costo di esecuzione di 84 euro, pari al 1,6%)

Vedremo come evolve e quanto rende.

P.C. 12/09/2019

lunedì 9 settembre 2019

ANNIBALE: un portafoglio a Distribuzione a Medio Rischio

Dopo l'esperienza di Deucalione non ho smesso di interrogarmi sul come affrontare la tematica della distribuzione (voglio la cedola!) nell'epoca dei tassi zero o negativi.
Deucalione risolve il problema rivolgendosi ampiamente all'azionario, 4 quinti del portafoglio sono investiti in asset azionari. I manuali di finanza (vedremo se ci sarà una massiccia riscrittura per quando la bolla sui tassi giungerà a termine!) ci insegnano però che i titoli di stato e l'obbligazionario, i cui asset hanno una ciclicità legata alle maturity ed alle duration dei titoli in cui investono, sono soggetti ad una minore volatilità, minori oscillazioni che incorporano minore rischio.
Il tentativo di cercare la distribuzione come in Deucalione, ma farlo ampliando l'obbligazionario con le attuali quotazioni di 'entrata' per l'obbligazionario diventa una sfida, la sfida diventa temeraria laddove andiamo anche a contenere il rischio valuta.

Da questi interrogativi nasce una mia nuova simulazione: Annibale.

Se Deucalione rappresenta il Mosè classico, salvatore dell'umanità, Annibale deve solo scortare i suoi elefanti attraverso le Alpi. Sfida meno assoluta, ma non per questo elementare.

Partiamo dai vincoli: Annibale è un portafoglio a Pesi Fissi basato su un'asset allocation al 30% azionaria ed al 70% obbligazionaria, dotata di un'esposizione del 30% alle più disparate valute ed al 70% all'euro o in investimenti con hedging sull'euro.

L'asset allocation che ho scelto è considerata più prudente di Deucalione, e lo considero quindi un portafoglio a rischio 'Medio' (parlare di basso rischio di questi tempi non è facile purtroppo...). Ovviamente il rischio si lima con l'orizzonte temporale e assegno a Annibale un orizzonte temporale medio-lungo di 8 anni: fino a metà settembre del 2027.

Asset Allocation:

40% Titoli di Stato o Obbligazioni Sovranazionali
15% Obbligazioni Corporate
15% Azionario Europeo
9% Azionario USA/Nord America
9% Obbligazionario Alto Rischio/Rendimento
6% Obbligazionario di Paesi Emergenti
6% Azionario Settoriale/Tematico (ho scelto il Real Estate)

Il 9 settembre 2019 il tema per me più difficile da affrontare è quello dei Titoli di Stato e dell'Obbligazionario Corporate. Vorrei abbinare ai classici ETF (se fosse un portafoglio più avanzato andrei a cercare anche ETC, Certificati e strumenti più complessi, ma voglio riservare per Annibale strumenti privi di complessità) dei titoli obbligazionari, possibilmente sotto la pari, per fornirgli efficienza fiscale (vendendo sopra la pari un'obbligazione e sotto la pari un ipotetico ETF che voglio switchare o togliere compenserei la minus!). Il problema è che non se ne trovano facilmente.
Ho quindi deciso di 'giocarmi' quel jolly del 30% di investimenti in valuta estera su questi due asset: Obbligazioni e Titoli di Stato, comprandone di più redditizie, ma in valute speculative rispetto all'euro. Qualcuna di queste valute forse si svaluterà (forse... dato i tassi bassissimi che tiene la BCE), ma è lecito sperare che qualcuna si apprezzerà, dandoci gli strumenti per dare valore al portafoglio ed efficienza fiscale.
Aggiungo un ulteriore livello si raffinatezza: queste obbligazioni inserite in valuta nel portafoglio hanno tutte scadenza inferiore all'orizzonte temporale. Perché? Attenzione: si tratta di un PAC inverso in valuta estera. Vado a combinare il rischio/opportunità valutaria, con dei pacchetti di liquidità che alla scadenza (o in caso di estreme opportunità al disinvestimento) si renderanno disponibili per entrare su asset in euro (es. titoli di stato italiani ed europei) che potrebbero essere usciti da questa bolla di tassi ed essere quindi, al momento della scadenza, più redditizi!
Lo so: se abbino alla parte più 'stabile' del portafoglio un elemento di volatilità come l'investimento in valuta e lo concentro lì, l'effetto mitigatore delle fluttuazioni di volatilità va a farsi benedire. E' anche vero che l'hedging mi riduce il rischio valutario nell'azionario ed è anche vero che un asset allocation 30/70 a 8 anni dovrebbe essere ''prudente'' piuttosto che ''intermedia'' come rischio, per questo do ad Annibale un rischio ''medio''.

Le obbligazioni che vado ad inserire in portafoglio ovviamente le scelto di enti sovranazionali (con fiscalità da titolo di stato) come World Bank e European Investment Bank, oppure grandi istituti di credito (Mediobanca, BNP).

Le valute scelte rappresentano i continenti, così la teoria delle macro-aree di influenza valutaria cerchiamo di aggirarla il più possibile. La speranza è che si rivelino valute molto svalutate. Scelgo valute anche se non importantissime che hanno politiche dei tassi meno allineate possibile con l'euro, per diversificare (es. la Corona Norvegese che nel 2019 è l'unico paese della periferia europea ad aver alzato i tassi):

Europa: Corona Norvegese (NOK)
Sud America: Pesos Messicano (MXN)
Nord America: Dollaro (USD)
Sud Africa: Rand Sudafricano (ZAR)
Oceania: Dollaro Australiano (AUD)
Asia: Rupia Indonesiana (IDR)
Regno Unito (che ormai va da sé): Sterlina (GBP)

Per compensare questa esposizione valutaria ho dovuto escludere dal portafoglio alcune asset class come l'azionario emergente o l'azionario del pacifico/oriente, che avrebbero incrementato ancora di più il rischio valuta, rendendomi impossibile contenerlo entro il 30% senza sacrificare la redditività.



ANNIBALE (simulato sulla base di 100000 al 9.9.2019):



Titoli di Stato (39995,23):

37 quote di ETF xTrackers Global Sovereign Euro Hedged (LU0690964092) sottoscritto a 224,11 per euro 8292,06

45 quote di ETF Lyxor Core iBoxx USD Treasuries 10+ yr Euro Hedged (LU1407890976) sottoscritto a 110,76 per euro 4984,2

5000 euro di CCT Euribor 6m+0,75 TV Febbraio 2024 (IT0005218968) sottoscritto a 100,16 per euro 5008

4000 sterline di World Bank TF 0,75% dicembre 2021 GBP (XS1548943064) sottoscritto a 100,73 per euro 4512.7

40000 corone norvegesi di  European Investment Bank TF 1% Mg21 NOK (XS1394753484) sottoscritto a 99,4 per euro 4030,88

60milioni rupie indonesiane World Bank Sustainable TF 6,25% Febbraio 2022 IDR (XS1941773647) sottoscritto a 102,87 per euro 3980,83

100000 peso messicani World Bank 4,25% Gennaio 2021 MXN (XS1342860167) sottoscritto a 96,38 per 4453,6 euro

75000 rand sudafricani European Investment Bank TF 7,25% Febbraio 2023 ZAR (XS1179347999) sottoscritto a 102,99 per 4732,95 euro


Obbligazionario Corporate (14988,33):

252 quote di ETF xTrackers USD Corporate Bond Euro Hedged (IE00BZ036J45) sottoscritto a 14,77 per 3722,04 euro

85 quote di ETF SPDR Thomson Global Convertible Bond Euro Hedged (IE00BDT6FP91) sottoscritto a 29,6 per euro 2516 

80 quote di ETF Vanguard USD Corporate Bond (IE00BZ163K21) sottoscritto a 49,92 per 3993,6 euro

5000 dollari australiani di BNP Arbitr T Misto Giugno 2023 AUD (XS1235187306) sottoscritto a 97,36 per 3024 euro

2000 dollari di Mediobanca TM Cap&Floor USD 30ott2022 (IT0005126120) sottoscritta a 95,71 per 1732,69 

Azionario Internazionale [66% Usa e Nord America, 8% Giappone, 26% europa]:

750 quote di iShares MSCI World euro hedged distr (IE00BKBF6H24) sottoscritte a 5,26 per euro 3945

Azionario Europa:

363 quote di ETF iShares Stoxx Europe 600 (DE0002635307) sottoscritte per 38,5 a euro 13975,5 euro


Azionario Nord America:

285 quote di ETF UBS MSCI USA hedged eur a-dis (IE00BD4TYF66) sottoscritte per euro 22,43 a 6392,55

Obbligazionario High Yield

100 quote di ETF Pimco Short-Term High Yield Euro Hedged Corporate (IE00BF8HV600) sottoscritte a 87,6 per euro 8760

Obbligazionario Paesi Emergenti

60 quote di ETF iShares JPM USD Emerging Markets Bond Euro Hedged (IE00B9M6RS56) sottoscritte a 96,35 per euro 5781

Azionario Real Estate

145 quote di ETF iShares European Property(IE00B0M63284 ) sottoscritto a 41,5 per euro 6017,5


Totale Portafoglio: 99869,11
Orizzonte Temporale: 15 settembre 2027

Ogni strumento contenuto nel portafoglio è a distribuzione di cedole/dividendi, ce ne sono tutti i mesi.

La strategia di gestione è operare una revisione periodica ogni 8 mesi, se necessario con dei ribilanciamenti, e reinvestire in obbligazionario le scadenze obbligazionarie che si avranno tra il gennaio del 2021 ed il febbraio 2024. La distribuzione rappresenta la 'rendita' del nostro capitale investito.

Come ulteriore esercizio ad ogni scadenza paragonerò l'andamento di Annibale con quello di un portafoglio 'Semplice Semplice' (l'ho chiamato Sx2) che gli farà da benchmark. Questo è per misurare l'efficacia di una struttura a bond/etf come Annibale rispetto ad una molto più schematica tutta composta da ETF di Sx2.


"Semplice Semplice": Sx2 (simulato sulla base di 99919,5 al 9.9.2019):

100 quote di LU0340285161 UBS MSCI WORLD dis (pagate 198,4 per 19840)
390 quote in DE0002635307 iShares Stoxx Europe 600 (pagate 38,5 per 15015)
550 quote in IE00B1W57M07 iShares BRIC 50 (pagate 27,37 per 15053,5)
500 quote in IE00BZ163K21 Vanguard USD Corporate Bond (pagate 49,92 per 24960)
260 quote in IE00B9M6RS56 iShares JPM USD Emerging Bond Euro Hedged (pagate 96,35 per 25051)

Questo portafoglio semplice semplice (Sx2), è un bilanciato perfetto: 50% azionario 50% obbligazionario
E’ piuttosto dinamico, dato che l’obbligazionario è al 50% in dollari (rischio valuta) ed il 50% in titoli di stato emergenti (rischio mercato). Però controbilancia come andamento l’azionario.
Il titolo UBS è l’unico MSCI World che ha 1600 titoli azionari dietro a replica fisica, il rischio c’è, ma pure diversificazione e qualità: se scende io aspetterei sereno il corso dei mercati.
Il titolo Stoxx Europe è il più diversificato europe (secondo me) con 600 azioni sia di piccola, media e alta capitalizzazione. Si espone per un 25% al Regno Unito, l'alternativa è utilizzare il LU0846194776 xTrackers MSCI EMU Index per evitare il regno unito, ma in questa asset allocation abbiamo un 4,75% scarso di UK ed ho deciso di lasciarcelo data la sua rilevanza nella riccezza mondiale è circa del 4%.
Il titolo dei paesi emergenti invece è meno diversificato e più ‘massiccio’: il BRIC rappresenta le 50 aziende più grandi tra Cina, Russia, India e Brasile.
Gli obbligazionari sono: Vanguard che investe in obbligazioni in dollari di grandi aziende, il iShares che investe in titoli di stato di paesi emergenti con protezione di valuta sull’euro.

Quindi grossomodo 60% è a rischio valuta e 40% no (parecchio… ma è un portafoglio di lungo termine).
Oltretutto assicura cedoline ogni mese.
Per incrementare risparmio/cedoline inoltre è inoltre facile fare versamenti successivi sul portafoglio.

P.C. 9 settembre 2019