Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 31 ottobre 2020

DIOGENE: il primo anno del portafoglio Lazy di 2 ETF

Diogene rappresenta la più semplice ed apparentemente banale tecnica di investimento, un investimento essenziale come struttura eppure assolutamente efficiente, composto da due ETF che rappresentano due asset selezionati ed il più possibile dotati di un rendimento decorrelato.

Nella creazione di Diogene venne scelta come strategia un bilanciamento 50% sul MSCI World (azionario dei paesi sviluppati) e 50% Titoli di Stato europei. Questa asset allocation ci consente di contenere il rischio valuta al di sotto del 50%, tutelando in particolare la quota obbligazionaria che in questo modo diventa più stabile.

Gli ultimi 12 mesi sono stati estremamente complessi, ed in portafoglio semplice e bilanciato di DIOGENE ne esce comunque in gain. Ho scelto una tecnica di accumulo dei proventi (da interessi e da dividendi azionari) nell'asset class governativa, questo perché l'investimento è iniziato in una fase di tassi d'interessi particolarmente bassi ed ho valutato che mediare il timing dell'investimento obbligazionario potesse proteggere leggermente il portafoglio dagli effetti del rischio tassi d'interesse.

Quindi mi sono:

- Difeso dalla concentrazione del rischio con strumenti decorrelati tra loro

- Difeso dal rischio specifico utilizzando titoli di stato investment grade e azionario di paesi sviluppati

- Difeso dal rischio valuta utilizzando titoli di stato europei, quindi concentrando tale rischio nell'asset la cui volatilità e potenziale redditività è maggiormente in grado di compensarlo

- Difeso dal rischio tassi d'interesse accumulando (anche se poco... il possibile) verso l'asset obbligazionario

Insomma è un portafoglio semplice da realizzare, ma affatto banale nelle sue implicazioni.

In questi 12 mesi l'ETF sui titoli di stato europei (iShares Core Euro Government Bond) ha distribuito dividendi NETTI per 211,68 euro, l'ETF sull'azionario mondiale (UBS MSCI World USD A-Dist.) ha distribuito dividendi netti per 526,7 euro.

Con questi soldi vado a fare un'unica operazione annuale di ribilanciamento: compro al prezzo corrente 5 quote dell'iShares Core Euro Government Bond per un totale di 682 euro di spesa (inclusi 5 euro forfettari di ipotetica spesa di transazione).

Il risultato finale è il seguente:




Il controvalore di Diogene ad un anno dalla creazione è di 100898,54, in gain del +0,96%.

Essenzialmente, Diogene ha difeso dalla crisi dei mercati del 2020 e reso circa l'1%.

Guardando al passato Diogene, investito esattamente in quei 2 ETF senza alcun ribilanciamento (quindi l'effetto di accumulo sul governativo dovrebbe stabilizzarne leggermente il corso riducendo marginalmente il rendimento) sarebbe stato questo negli ultimi 17 anni:

Notiamo che senz'altro il rendimento è stato leggermente inferiore al MSCI World (6,23% l'anno anziché 8,11% l'anno), tuttavia con una volatilità (ovvero un rischio) più basso in maniera più che proporzionale.
I 100mila euro ipoteticamente investiti nel 2003 oggi sarebbero diventati 275410 con un +175,4% di performance in 17 anni.
L'indice di Sharpe che ricordiamo esprime un rapporto tra la performance nel periodo e l'unità di rischio 'vissuto' dal portafoglio è notevolmente superiore in DIOGENE che nel MSCI World:

Questo non significa che i prossimi 17 anni saranno uguali: la situazione del debito pubblico europeo odierna è ben diversa da quella del 2003, anche se ci aspettiamo l'accumulo annuale nell'iShares Core Euro Government Bond possa mediare il rischio tassi.
Personalmente mi aspetto nei prossimi quattro anni (orizzonte temporale del portafoglio) sia leggermente inferiore... ma è un'aspettativa che non riflette reali possibilità di prevedere gli eventi. Il consulente deve fare solo la strategia, solida ed adeguata, non improvvisarsi veggente.

L'appuntamento per questo tipo di investimenti (composti da pochi strumenti e che nel 2020 per 'produrre' neppure il 1% hanno visto oscillazioni negative di metà del capitale che hanno sfiorato il -30%) è fissato tra 1 anno.

Questo portafoglio, apparentemente tranquillo, sicuramente efficiente, e assolutamente ottimale e gestibile guardando la proiezione a 17 anni, ma è tutt'altro che super efficiente a livello consulenziale, secondo me. 
Noi oggi lo guardiamo dicendo "si è comportato bene, non ha perso nel 2020, anzi ha guadagnato comunque più dell'inflazione!", lo vediamo come prudente osservando il grafico dal 2003, lo consideriamo eccezionalmente efficiente osservando lo sharpe ratio di 0,7% su un periodo così lungo (certo è facile e ridicolo sbandierare super risultati da fondi che esistono da 3-5 anni), i 6,23% l'anno di crescita in 17 anni che hanno visto pandemie, crisi economiche mondiali e altre sciagure sui mercati, lo consideriamo semplice ed economico dato che è composto da due strumenti che posso comprare in autonomia dall'home banking, spostare con un clic o quasi su qualsiasi banca e deposito titoli, detenere senza costi aggiuntivi oltre l'imposta di bollo e hanno un costo interno dello 0,195% l'anno (meno di qualsiasi consulenza o servizio d'investimento che troverei sul mercato con risultati enormemente migliori del 99,5% degli investimenti che ho visto far fare in periodi simili da consulenti o aziende strapagate per tale "servizio").

Però... SE partendo da tali presupposti (infatti grafico e dati li tiro fuori dopo 1 anno) avessi fatto questo portafoglio ad un investitore con un capitale significativo e duramente risparmiato (es. un risparmio di famiglia, generazionale, di 500000 euro o più), senza una grande e consolidata esperienza... quale sarebbe oggi il suo stato d'animo, dopo quanto accaduto, e dopo aver visto il MSCI World in 'rosso' del -30% a marzo, con un guadagno per ripagare tutta questa ansia, dello 0,96% alla prima revisione annuale?

Invece il Buy&Hold, la benda sugli occhi tra una revisione annuale e l'altra, la 'finanza comportamentale' per stare fermi con le mani nei momenti di stress come a marzo, diventano in portafogli simili (composti da pochi strumenti e molte elucubrazioni mentali) un vero e proprio elemento di strategia d'investimento.

Pensiamoci... facciamo conto di non avere avuto homebanking o metodi per andare continuamente a scrutare i mercati, immaginiamo di aver visto l'andamento di questi due ETF solo nelle nostre revisioni annuali... cosa avremmo visto del nostro capitale?

Investendo 100mila euro nel 2003 avremmo visto un +4,9% a ottobre 2004, un +18,5% a ottobre 2005, un +28,5% a ottobre 2006, un +33,4% a ottobre 2007, un +10% a ottobre 2008, un +16,2% a ottobre 2009, un +29,6% a ottobre 2010 (tornando dopo 3 anni quasi ai livelli massimi del rendiconto 2007),  un +27,9% a ottobre 2011, un +45,5% a ottobre 2012, un +63,75% a ottobre 2013, un +87,7% a ottobre 2014, un +108,6% a ottobre 2015, un +113,9% a ottobre 2016, un +133,26% a ottobre 2017 e così via sempre in salita...
...in pratica questo è un portafoglio che avrebbe, in 17 anni ("complicati"), e guardandolo solo 1 volta l'anno, ottenuto una performance peggiore dell'anno precedente solo 2 volte su 17, e mai inferiore al capitale iniziale, forse a limite con il tasso d'inflazione dall'inizio esclusivamente nell'ottobre 2008, mese del fallimento di Leman Brothers. 
Insomma la gestione di un simile portafoglio può essere un'ottima palestra per imparare il risparmio e la finanza comportamentale. Tuttavia, anche se è un investimento ottimo con il senno del poi, nel breve può essere vissuto con ansia (con il rischio che il teorico investitore dell'anno scorso abbia messo fine a tutto, in perdita, disinvestendo a marzo quando la performance del capitale investito ha raggiunto il -14%).

Questo portafoglio, per la sua semplicità, può essere anche un eccellente Piano di Accumulo. Visto che ha uno storico lungo (sono due ETF sui mercati europei da lungo termine), cosa sarebbe accaduto se avessi investito 166 euro al mese in questo portafoglio a partire dal 2003 (parliamo delle 'vecchie' trecentomila lire circa, per capirci, dato che partiamo quasi dell'epoca della lira, nelle possibilità credo anche di umili stipendi). Beh, per non ricorrere a servizi a pagamento di PAC su ETF potremmo comprare 500 euro al mese di uno dei due ETF ogni 3 mesi, per un totale di 4 versamenti l'anno alternati (una volta MSCI World ed una Euro Government Bond), ipotizzando un costo di 5 euro ad eseguito avremmo 20 euro l'anno di spesa viva (pari al 1% d'entrata) ed il risultato sarebbe:
Notiamo come l'andamento di DIOGENE sarebbe stato ancora più stabile e lineare... ma la crescita non meno significativa. In 17 anni avremmo versato 34000 euro, spendendo 340 euro, e con un costo davvero MINIMO oggi ci troveremmo un capitale di 61708 euro.
Rendiamoci conto che 166 euro al mese è una spesa minima, pari a quello che si può spendere per l'abbonamento a qualche servizio o per qualche bolletta... oggi ci troveremmo un capitale con cui acquistare un SUV Porsche a KMzero, o un bilocale di 40mq nel centro storico di Vieste... oppure avere un risparmio per goderci la pensione (ipotizzando di aver iniziato il PAC a 45 anni ed essere andato ora in pensione a 62) che produce oltretutto 450 euro all'anno di dividendi netti (che se uno vive di pensione aiutano).
 
All'anno prossimo.

P.C. 31/10/2020

mercoledì 28 ottobre 2020

SEPHIROTH: l'Albero della Durata Finanziaria

Ho deciso di iniziare una simulazione diversa dal solito, cercando di unire una forma accattivante alle tematiche del Blog.

Una delle cose più interessanti da 'monitorare' nei prossimi anni sarà, secondo me, la durata finanziaria (cosiddetta Duration) ed il suo impatto sugli investimenti dei risparmiatori.

Per il matematico o il 'Quant' la Duration è molto semplice da mappare: c'è una formuletta e la si calcola per misurare l'impatto che i tassi d'interesse avranno sulla quota obbligazionaria di un investimento.

Per il consulente e lo storico dei mercati finanziari, la cosa è meno semplice, c'è duration e duration ed il mercato grossomodo, sui grandi numeri, prende la direzione "misurata" ma nel breve termine e per i singoli casi fa notevoli eccezioni, che incidono sul risparmiatore/investitore. Una cosa è possedere un fondo obbligazionario sovranazionale in euro a maturità breve e corta durata finanziaria, un'altra un'obbligazione sotto l'investment grade in valuta locale di una società operante in sudamerica, a durata finanziaria altrettanto bassa.

In questa scala della 'durata finanziaria' per estrema semplificazione indico tre "sentieri": la via dell'obbligazionario dei paesi emergenti (legato a titoli di stato, ma con rischio/rendimento tale da abbassare la durata finanziaria del titolo), la via dell'obbligazionario speculativo (legato a società, con rischio specifico o del titolo perché subordinato convertibile o altro, o dell'emittente perché con rating di solvibilità dubbio), infine la via dell'obbligazionario 'Investiment Grade', più solido e dove la duration dipenderà principalmente dalla maturity (lunghezza di vita residua) delle obbligazioni contenute.

Per creare una 'Mappa' di piccoli portafogli di ETF che, seguita nel tempo, potrà mostrarci dove "si sta spostando" la Duration Finanziaria, ho deciso di prendere spunto artistico dalla Cabala ed in particolare dalle Sephiroth della tradizione esoterica ebraica. Dato che in epoca medievale questa tradizione esoterica è stata associata in molte rappresentazioni all'Albero della Vita (proprio non solo del cattolicesimo, ma simbolo sincretico comune a molte tradizioni e religioni, si veda il leggendario Yggdrasil norreno), io ho costruito un mio ALBERO DELLA DURATA FINANZIARIA per mappare 11 portafogli bilanciati/obbligazionari (15/85) con duration e 'tipologia di duration' differente:


Mi si perdoni la licenza artistica dell'aver aggiunto, per necessità, una undicesima Sephiroth alle 10 della Cabala classica.

Tutte le 11 Sephiroth sono composte da un 15% di azionario suddiviso nella triade: 

5% SPDR S&P500 (IE00B6YX5C33 - Azionario USA Large Cap)

5% Lyxor Core Stoxx Europe 600 (LU0908500753 - Azionario Europa Diversificato)

5% iShares Core MSCI Emerging Markets IMI (IE00BKM4GZ66 - Azionario Paesi Emergenti)


La quota obbligazionaria (85%) è invece caratterizzata per durata finanziaria diversa e per natura e per livello di duration. Divisa sui tre sentieri:


Il Sentiero dell'Investment Grade

I) MALKUTH - livello zero di duration:

35% iShares Euro Floating Rate Bond (IE00BF5GB717 - 0,3 duration)

40% iShares Corporate Bond Interest Rate Hedged (IE00B6X2VY59 - 0,1 duration)

10% IE00BDFGJ627 iShares USD Floating Rate Bond (IE00BDFGJ627 - 0,1 duration)

accumulo azionario 1 volta l'anno a turno sui 3 asset


II) YESOD - primo livello di duration:

10% iShares USD T Bond 1-3 yr (IE00BYXPSP02 - 1,85 duration)

35% iShares Euro Government Bond 1-3 yr (IE00B3VTMJ91 - 1,79 duration)

40% Lyxor Floating Rate Euro 0-7 yr (LU1829218319  - 0,11 duration)


III) TIFARETH - terzo livello di duration:

35% iShares Euro Government Bond 3-5 yr (IE00B1FZS681 - 4 duration)

10% JPM BetaBuilders US Treasury Bond 1-3 yr (IE00BD9MMD49 -  2 duration)

40% iShares Euro Corporate Bond 1-5 yr (IE00B4L60045 - 3 duration)


IV) SEPHIRAH - sesto livello di duration:

10% iShares Treasury Bond 3-7 yr (IE00B3VWN393 - 4,7 duration)

13% Lyxor Euro Government Bond 5-7 yr (LU1287023003 - 5,7 duration)

22% Lyxor EuroMTS Highest Rate Macro-Weighted Government Bond (LU1287023342 - 8,74 duration)

40% iShares Core Euro Corporate Bond (IE00BF11F565 - 5,27 duration)


V) KETHER - nono livello di duration:

10% iShares Treasury Bond 20+ yrs (IE00BFM6TC58 - 18,86 duration)

35% Lyxor Euro Government Bond 10-15 yr (LU1650489385 - 10,65 duration)

40% iShares Core Euro Corporate Bond (IE00BF11F565 - 5,27 duration)


Il Sentiero dell'Obbligazionario Societario Speculativo:


VI) HOD - secondo livello di duration:

10% iShares High Yield USD Short Duration Bond (IE00BZ17CN18 - 2 duration)

20% xTrackers ESG Euro Corporate High Yield Short Duration Bond (LU2178481649 - 2,61 duration)

55% iShares Euro Government Bond 1-3 yr (IE00V3VTMJ91  - 1,79 duration)


VII) GEBURAH - quarto livello di duration:

20% iShares High Yield Euro Corporate Bond (IE00BF3N7094 - 3,43 duration)

10% iShares High Yield USD Corporate Bond (IE00BYXYYL56 - 3,26 duration)

40% Lyxor EuroMTS Highest Rate Macro-Weighted Gov. Bond 3-5 yr (LU1829219713 - 8,74 duration)

15% Lyxor Euro Government Bond 5-7 yr (LU1287023003 - 5,7 duration)


VIII) BINAH - ottavo livello di duration:

10% iShares Fallen Angels High Yield Corporate Bond USD (IE00BDFJYP58 - 5,55 duration)

20% iShares iBoxx Euro Liquid High Yield Bond (LU1215415214 - 4,37 duration)

20% iShares Euro Inflation Linked Government Bond (IE00B0M62X26 - 8,19 duration)

35% Lyxor Euro Government Bond 10-15 yr (LU1650489385 - 10,65 duration)


Il Sentiero dell'Obbligazionario dei Paesi Emergenti:


IX) NETZACH - terzo livello di duration:

55% iShares Euro Government Bond 1-3 yr (IE00V3VTMJ91  - 1,79 duration)

10% iShares JPM Emerging Markets USD Corporate Bond Euro Hedged (IE00BKT1C559 - 5,13 duration)

10% UBS JPM Emerging Markets Diversified Bond Euro Hedged (LU1645386480 - 2,72 duration)

10% Vanguard USD Emerging Markets Bond (IE00BGYWCB81 - 7,73 duration)


X) CHESED - sesto livello di duration:

45% Lyxor EuroMTS Highest Rated Macro-Weighted Govern. Bond 3-5 yr (LU1829219713 - 3,95 duration)

10% Vanguard USD Emerging Markets Bond (IE00B4YWCB81 - 7,73 duration)

20% iShares JPM Emerging Markets Bond Euro Hedged (IE00BJ5JPH63 - 8,42 duration)

10% xTrackers Eurozone Government Bond (LU0296355717 - 8,45 duration)


X) CHOCKMAH - decimo livello di duration:

10% SPDR B. Barclays Global Aggregate Bond USD Hedged (IE00BF1QPH33 - 7,37 duration)

30% xTrackers Emerging Markets USD Gov. Bond Euro Hedged (LU0321462953 - 7,97 duration)

45% iShares Euro Government Bond 15-30 yr (IE00B1FZS913 - 17,16 duration)


Si noti che la ponderazione per "sentiero" e rischio-valuta, è bilanciata in tutti i portafogli, questo mi permette di utilizzare questi 11 asset e le loro performance come ''MAPPA'' di dove la duration si sta spostando. 

Ovviamente confrontando le differenze di performance tra i vari portafogli.

Il rendiconto della mia mappa, la SEPHIROTH (Albero delle Duration) è previsto ogni 4 mesi, 3 volte all'anno.

La situazione iniziale al 28.10.2020 risulta essere la seguente:


Ovviamente il mio "Albero della Duration" non è un portafoglio, ma una sorta di 'mappa' tramite micro-portafogli di come il rischio tassi si sta 'spostando'.

La revisione è prevista ogni 4 mesi.

La durata della simulazione è essenzialmente finché vorrò tenere "mappa" di questo rischio tassi.

Devo dire che con questa aggiunta ho dato anche un 'tocco esoterico' al Blog... non è facile abbellirlo con numeri, grafici e dati finanziari.

P.C. 28.10.2020

giovedì 22 ottobre 2020

AMORE&PSICHE: il primo anno della strategia distribuzione/accumulo

 Un anno fa avevo cercato di realizzare due complessi portafogli provando a mettere in atto due strategie distribuzione/accumulo simmetriche: da un lato un portafoglio essenzialmente obbligazionario (ma speculativo ed assai esposto al rischio valuta) che accumulava in azionario, dall'altro un portafoglio azionario che distribuiva accumulando in obbligazionario.

Oggi, al quarto trimestre, e quindi al primo anno di vita (il portafoglio iniziava il 27.10.19), provvedo a vedere cosa ne è stato di questi portafogli, che cercano una sorta di loro "neutralità" al timing di mercato (anche se l'afflusso di cedole/dividendi è esiguo per dare tale neutralità in tempi brevi ed in maniera completa), dopo un anno tanto difficile.


AMORE:

Nel trimestre trascorso da luglio, Amore, che ha un 50% del capitale esposto a bond ad alto rischio di valute locali, ha continuato ad assistere ad un deprezzamento di queste valute rispetto all'euro. D'altro lato sono giunti a scadenza ben 3 dei certificati che per "diversificare" da un impatto potenzialmente dirompente della fine del trend un pò troppo positivo del 2019, avevo messo in portafoglio:

CH0360189028 basato provvidenzialmente sull'oro ha rimborsato 1000 oltre a 25 di ultimo coupon.

CH0485003591 ha a sua volta rimborsato 1000 e 25 di ultimo coupon, basato su indici automobili/materie prime.

CH0423436846 invece ha fallito la sua "scommessa" (i certificati sono così... complessi e rischiosissimi) ed è stato rimborsato a 442,75

L'efficienza fiscale dei certificati consente di non pagare un euro di tasse né sul coupon, né sul capitale di quelli rimborsati in gain, utilizzando quindi le minus pregresse.

Oltre a questa liquidità abbiamo ottenuto 343,76 netti di cedole.

Avevamo già 15,62 liquidi.

Con i 3021,22 liquidi proseguo quindi l'accumulo in azionario. Questo trimestre il settore predeterminato è l'azionario europeo: ottimo perché andiamo anche a ridurre il rischio valuta complessivo del portafoglio. Compro quindi 20 quote aggiuntive a 150,28 ciascuna del Lyxor Eurostoxx600 portando il mio saldo complessivo a 27.

Il risultato finale di Amore, ad un anno dalla creazione, è il seguente:


Amore ha chiuso il suo primo anno di esistenza con una performance di -5,11% ad un controvalore di 94892,36, dal rendiconto si può leggere quanto le valute locali hanno contribuito a penalizzare il portafoglio.


PSICHE:

Simmetrico ad Amore c'è Psiche, caratterizzato da asset azionari. Qui assistiamo alla forte decorrelazione azionaria che si è verificata nel 2020 della grande pandemia mondiale. Abbiamo il Nasdaq a distribuzione a +35,34%, così come Russia, Brasile e Turchia in flessione oltre il 30%.

Il portafoglio ha distribuito dividendi in questo trimestre che hanno portato la liquidità disponibile a 450,06. La utilizzo per il solito "PAC" sull'obbligazionario... l'asset class pianificata questro trimestre è governativo europeo e quindi aggiungo 16 quote al Vanguard Eurozone Government bond, portando il suo controvalore a 706 euro.
La situazione di Psiche ad un anno dalla creazione appare così:


Notiamo che la flessione di Psiche è davvero minima per un azionario, e dopo un anno simile è a -3,578% rispetto al capitale iniziale, con un controvalore di 96421,76.

L'accumlo/distribuzione continuerà tra un trimestre. L'andamento di questi due portafogli, negli ultimi due rendiconti, ha avuto un movimento davvero simmetrico, come due farfalle che danzano: da -3,25 e -5,16 siamo passati a -5,11% e -3,57%. 
Ancora leggermente in perdita, ma almeno apprezziamone la poesia.

P.C. 22.10.2020

martedì 20 ottobre 2020

Gli ETF di HSBC

 La Hongkong and Shanghai Banking Corporation è una prestigiosa istituzione, nata come banca commerciale nel 1865 ad Hongkong. Era l'era del colonialismo ed il fondatore, sir Thomas Sutherland, la instituì tale compagnia per avvantaggiarsi dell'apertura al commercio della Cina, facendo base nella colonia britannica e nel porto di Shanghai.

In 155 anni di attività la HSBC Holding è diventata una multinazionale ed una holding di servizi finanziari, fino a raggiungere le dimensioni di più grande banca europea e, con 102 miliardi di dollari, il secondo titolo per capitalizzazione di mercato della borsa di Londra (LSE) dopo la Royal Dutch Shell.

Ad oggi è una delle società leader mondiali di Commercial Banking, Global Banking (Investment Banking), Retail Banking e Wealth Management e Global Private Banking.

Non poteva non essere presente con una propria offerta di ETF che hanno la caratteristica di avvantaggiarsi dell'enorme vastità degli investimenti della multinazionale, nonché della sua esperienza commerciale nei mercati emergenti e periferici. Tutti i titoli principali sono costruiti fedelmente alla più pura replica passiva: replica fisica dell'indice, nessun espediente di derivati o prestito titoli, divisione tra utili aziendali (che vengono distribuiti) e capitale.

Gli ETF della HSBC non hanno una popolarità che gli assicura grandi masse di scambi sui mercati italiani (salvo qualche titolo), cionondimeno rappresentano degli strumenti con caratteristiche peculiari per area e tema d'investimento e possono quindi risultare molto interessanti.

 

La caratteristica degli ETF della HSBC è l'essere tutti strumenti azionari, caratterizzati per l'investimento localizzato in specifici, e particolari, mercati ed aree geografiche.

Rappresentano l'essenza più "pura" dell'investimento passivo indicizzato e oltre alla natura azionaria sono accomunati (con pochissime eccezioni per il dividendo) da queste caratteristiche:

- Nessun hedging valutario, nessun prestito titoli, nessuna replica sintetica o altro ricorso a strumenti finanziari derivati

- Replica sempre fisica, totale o con un campionamento ottimizzato che comprende quasi tutto l'indice

- Distribuiscono i dividendi, non li reinvestono, distinguendo il capitale dagli utili distribuiti (fanno eccesione i nuovi tematici ed il far east ex japan che invece accumulano).

 

Gli Indici Principali:

Gli ETF principali di HSBC sono caratterizzati da un'altissima qualità intesa come rapporto tra modalità di replica ritenute efficienti, costi e ovviamente rating Morningstar. Effettuano un'integrale distribuzione degli utili, una replica 'pura' alleggerita da qualsiasi tecnica 'sintetica' e da costi bassissimi anche per la categoria (nessuno supera 0,19% l'anno di commissioni).

 

HSBC MSCI World (IE00B4X9L533)

Un classico fondo indicizzato a replica passiva dell'indice MSCI World, che investe in 1396 titoli azionari di 23 paesi sviluppati (sui 1600 titoli inclusi nell'indice, riprodotto tramite campionamento ottimizzato). E' un ETF a distribuzione, privo (come tutti quelli di HSBC, che sono 'puri' nella loro replica) di Hedging valutario, che paga dividendo a gennaio, aprile, luglio e ottobre.

La caratteristica unica di questo strumento è il costo, con un Total Expense Ratio di 0,15% rappresenta il più economico MSCI World presente sul mercato, il che unito alla modalità di replica, alla semplicità ed efficacia di costruzione dell'indice ed alla distribuzione dei proventi, nonché alla dichiarata assenza di qualsiasi utilizzo di strumenti derivati (incluso l'hedging), di tecniche di prestito titoli o di replica sintetica (qui la replica è assolutamente fisica) lo rende forse uno strumento candidato all'investimento di patrimoni anche consistenti ed a lungo-lunghissimo orizzonte temporale, in quanto espressione dell'investimento indicizzato più "puro" e gestito come contractual fund con una professionale gestione tra Irlanda e Svizzera (HSBC Private Bank Suisse). Ha un buono storico (sul mercato da 10 anni) ed ha masse superiori al miliardo e mezzo.


HSBC S&P500 (IE00B5KQNG97)

Caratterizzato dalla stessa gestione 'autentica' rappresenta l'ETF che replica, integralmente ed in maniera fisica, l'incidice di riferimento della borsa USA. Con storico e caratteristiche speculari al MSCI World della casa ha una capitalizzazione anche superiore (3,28 miliardi ad oggi) ed un costo di gestione record i 0,09% l'anno di TER. Anch'esso è unicamente a distribuzione e paga dividendo a gennaio e luglio.

 

HSBC FTSE100 Gbp (IE00B42TW061)

Banca britannica per eccellenza, non può mancare nell'offerta HSBC, una replica dell'indice di mercato della borsa di Londra. Sul mercato addirittura dal 2009, con una tecnica di replica fisica totale in sterline ed un eccellente TER dello 0,07% l'anno, fa parte della 'famiglia' dei principali ETF dei paesi sviluppati, eccellente selezione per investire sul mercato UK. E' anch'esso solo a distribuzione, con dividendi pagati gennaio/luglio. Gli scambi sono inferiori (superiori a 300milioni).

 

HSBC Euro Stoxx50 (IE00B4K6B022)

Continua la 'selezione' degli indici classici dei paesi sviluppati, con una replica perfetta (fisica totale) dell'eurostoxx 50 composto dalle principali 50 azioni europee, sul mercato dal 2009. E' uno degli ETF più economici esistenti, con un TER di 0,05% l'anno. Dividendo a gennaio/luglio.

 

HSBC MSCI Europe (IE00B5BD5K76)

Fratello più diversificato del precedente, questo ETF replica in maniera fisica ed integrale l'indice dei principali titoli azionari dei 15 paesi europei più industrializzati. Il fondo è composto da 433 titoli e mantiene un TER eccellente per la categoria dello 0,1%, possiede anche un invidiabile storico dal 2010. Come gli altri distribuisce dividendo a gennaio e luglio.

 

HSBC MSCI Japan (IE00B5VX7566)

L'ETF sul Giappone della casa presenta la nota qualità e l'usuale scelta di distribuzione semestrale. Replica l'indice delle 318 aziende giapponesi a grande e media capitalizzazione replicandolo totalmente con un TER di 0,19%.

 

HSBC MSCI Pacific (IE00B5SG8Z57)

L'ETF della casa che diversifica nei paesi sviluppati dell'area del Pacifico: dove l'economia egemonica è l'Australia (58%), poi Hong Kong (24,8%) da intendersi come area cinese "sviluppata", Singapore (8,39%), la Nuova Zelanda (2,75%), Macao (1,38%). L'indice investe in 134 azioni, che presentano caratteristiche proprie di mercati sviluppati e non emergenti. L'indice è come al solito costruito benissimo, è sul mercato da oltre un decennio, ha un TER record (per il comparto) dello 0,15% e distribuisce in maniera sostenibile gli effettivi proventi separando "reddito da capitale e reddito da utili" con l'usuale cadenza semestrale.

 

HSBC MSCI Emerging Markets (IE00B5SSQT16)

Ricordiamo che da oltre un secolo e mezzo la HSBC, nata come banca coloniale per commerciare con la Cina vanta rappresentanze ed esperienza record nei cosiddetti "paesi emergenti". Il loro ETF Emerging Markets è caratterizzato da costo (0,15% TER) record e qualità record: investe fisicamente nelle 1031 azioni principali dei Paesi Emergenti, in primis Cina (42%), poi Taiwan (12%), Corea (11%), India (8%), Brasile (4,7%), Sudafrica (3,5%), Russia (3,2%), Arabia Saudita (2%), Tailandia (1,9%), Malesia (1,7%). Il titolo è sul mercato dal 2011 e distribuisce integralmente gli utili ogni tre mesi (gen/apr/lug/ott).

  

Gli Indici Locali:

ETF secondari della casa, investono in singole economie. Hanno la caratteristica di costi più elevati, ma rappresentano un 'patrimonio' della società in quanto consentono di diversificare pesando singole economie di "nicchia" come Messico, Malaysia etc... sono purtroppo molto meno scambiati.

 

HSBC MSCI USA (IE00B5WFQ436)

Fondo specializzato sul mercato americano, investe in 610 azioni, aggregando a quelle a grande capitalizzazione (già presenti negli S&P500) anche quelle a media capitalizzazione. I costi sono dello 0,3% TER e la distribuzione è sempre semestrale.

 

HSBC Canada (IE00B51B7Z02)

Titolo specializzato nel mercato canadese, di cui riplica gli 83 titoli principali. TER 0,35% e distribuzione semestrale.

 

HSBC China (IE00B44T3H88)

Il titolo è fuorviante, sarebbe bene definirlo, per distinguerlo, come "Hong Kong" poiché replica le azioni cinesi della borsa di Hong Kong (una delle 3 borse cinesi) investe in 712 azioni principali qui quotate, distinte tra titoli H, titoli B, Red Chips e P Chips. Il costo è 0,6% l'anno ed il dividendo sempre semestrale.

 

HSBC China A Inclusion (IE00BF4NQ904)

ETF che investe nel mercato cinese, senza alcuna sovrapposizione con il precedente. Investe infatti solo nelle azioni di classe A, quelle aziende della Cina continentale scambiate nelle due borse di Shanghai e Shenzen (no Hong Kong). Investe fisicamente in 474 titoli a grande capitalizzazione e distribuisce il dividendo trimestralmente, con un TER dello 0,3% annuo.

 

HSBC Far East ex Japan (IE00BBQ2W338)

Complementare al Giappone ed al Pacific, è un ETF completamente diverso: investe nell'estremo oriente ed è quindi essenzialmente un indice dei paesi emergenti asiatici. Investe in 581 aziende, in primis cinesi continentali (51%... c'è quindi una sovrapposizione con gli ETF locali di questo paese), Taiwan (15%), Corea (14%), Hong Kong/Cina regione autonoma (8,25%), Singapore (2,67%), Thailandia (2,33%), Malesia (2%), Indonesia (1,74%), Filippine (0,88%), Macao (0,44%). Niente India, essenzialmente Cina, paesi limitrofi e Sud-Est Asiatico, quindi. Il costo è 0,45% TER. E' oltretutto uno dei pochi ETF di HSBC ad accumulazione dei proventi!

 

HSBC Russia Capped (IE00B5LJZQ16)

Titolo che investe, con una rara replica fisica e totale, ed un buono storico (2011), in 22 aziende russe. La diversificazione è scarsa, costa 0,6% l'anno e distribuisce gli utili ogni 6 mesi.

 

HSBC MSCI Brazil (IE00B5W34K94)

Il fondo investe nelle 54 aziende principali brasiliane, costo 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC MSCI Indonesia (IE00B46G8275)

Il fondo investe nelle 22 aziende principali indonesiane, costo 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Emerging Markets Latin America (IE00B4TS3815)

ETF di nicchia, ma molto interessante, perché grazie all'esperienza di HSBC permette di accedere al mercato di paesi in cui raramente gli ETF investono. Le 106 aziende replicate fisicamente nell'indice, oltre che in Brasile (60%) e Messico (21%), investono in Cile (7%), Perù (3,3%), Colombia (2,4%) e Argentina (1,7%). TER 0,6% e distribuzione trimestrale.

 

HSBC Emerging Markets Far East (IE00B5LP3W10)

Altro fondo su mercati emergenti, ma a zona. Le 609 azioni del fondo aggregano investimenti in Hong Kong (58%), Taiwan (17%), Corea (16%), Thailandia (2,6%), Malesia (2,35%), Indonesia (2%), Filippine (1%). 0,6% TER e distribuzione trimestrale.

 

HSBC Taiwan Capped (IE00B3S1J086)

Questo ETF investe per il 35% in azioni a larga capitalizzazione e 65% a media capitalizzazione di Taiwan. In totale 87 titoli, distribuzione semestrale e TER 0,6%.

 

HSBC Korea Capped (IE00B3Z0X395)

Investe in circa 100 aziende coreane, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Mexico Capped (IE00B3QMYK80)

Investe in 24 principali aziende messicane, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Turkey (IE00B5BRQB73)

Investe in 14 principali aziende turche, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC Malaysia (IE00B3X3R831)

Investe in 41 principali aziende della Malesia, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

HSBC South Africa (IE00B57S5Q22)

Investe in 39 principali aziende sudafricane, TER 0,6% e distribuzione semestrale.

 

 Gli Indici Settoriali e Tematici:

Più recentemente il catalogo di HSBC si è arricchito di ETF tematici, principalmente gli indici “Sustainable” che sono costruiti con una doppia selezione: attenzione ESG classica da un lato, criteri di “low carbon” come secondo fattore ed esclusione di settori controversi.

 

HSBC EPRA/NAREIT Developed (IE00B5L01S80)

L'ETF investe nelle principali aziende immobiliari dei paesi sviluppati: 341 titoli, in primis USA (53%), Giappone (11%), Germania (6%). Costo 0,4% e distribuzione trimestrale.

 

HSBC Developed World Sustainable Equity (IE00BKY59K37)

968 azioni mondiali per rating sostenibile. Questo indice non include solo il ESG classico, ma l’allineamento con le politiche anti-inquinamento “Low Carbon” e l’esclusione di settori non etici (militari, controversi etc…). La conseguenza diretta è un sovrappeso dei tecnologici (primo settore al 29%) e dei finanziari (21%) che da soli occupano metà del capitale. Geograficamente ¾ del capitale è investito in USA (2/3), Giappone (8%) e UK (5,25%). 0,18% TER annuo. Accumulo.

 

HSBC USA Sustainable Equity (IE00BKY40J65)

470 titoli USA selezionati per rating sostenibile. Gran parte (55%) tecnologici e finanziari. 0,12% di TER e ad accumulazione.


HSBC Europe Sustainable Equity (IE00BKY55W78)

225 azioni mondiali per rating sostenibile. 42% diviso tra UK e Svizzera, il resto paesi EMU. 0,15% di TER. Accumulazione.

 

HSBC Japan Sustainable Equity (IE00BKY55S33)

439 titoli azionari giapponesi, selezionati per rating sostenibile. Ne risulta in questo caso una forte riduzione dei tecnologici (appena 8%) a favore di beni di consumo e industriali (46%). 0,18% di TER. Accumulazione.

 

HSBC Asia-Pacific Sustainable (IE00BKY58G26)

Investe fisicamente in ben 859 titoli azionari di Cina, Australia, Corea, Taiwan, Cina/Hongkong, India, Singapore e Tailandia, selezionati per rating sostenibile. No Giappone. Finanziari e tecnologia oltre il 60% del capitale. Esclude il Giappone. 0,25% di TER. Accumulazione.

 

HSBC Emerging Markets Sustainable (IE00BKY59G90)

Investe fisicamente in 898 titoli dei paesi emergenti (40% Cina, 16% Taiwan, 11% India, 5% Brasile, 5% Sudafrica, 4% Russia), selezione per rating sostenibile. La selezione genera un’interessante diversificazione non solo territoriale, ma anche settoriale, con il 40% in tecnologici, 27% finanziari in primis. TER 0,18% e ad accumulazione.


                                                              Gli ETF a Gestione Attiva:

HSBC Multi-Factor Worldwide Equity (IE00BKZGB098)

ETF estremamente interessante, poiché è l'unico della casa ed uno dei pochissimi in circolazione a Gestione Attiva. La gestione attiva viene effettuata mediante rigidi schemi di selezione multi-fattoriale, usando come "bacino" tutti i titoli dell'All Country World Index (circa 3000) dove ne seleziona (attualmente) circa 300. La replica è fisica e totale, con la consueta qualità HSBC. La strategia non ha un benchmark dichiarato (può sovrappesare e sottopesare asset), tuttavia si basa sulla selezione in base a qualità, valore, momentum, bassa volatilità e dimensioni selezionando i primi in classifica. L'ETF attivo ha ottime masse investite (oltre 800milioni), un TER annuale dello 0,25% e distribuisce dividendo a Gennaio/Aprile/Luglio/Ottobre (circa un 1,23% nell'ultimo anno).

C'è da dire che, dal 2014 (anno di creazione) non ha fatto meglio dell'indice passivo:


P.C. 20.10.2020

domenica 18 ottobre 2020

PAN: +21,5% in 7 mesi per il portafoglio bilanciato 'moderato' con strategia di "timing"

 Il portafoglio PAN è un bilanciato classico (40% di azionario e 60% tra obbligazionario e liquidità) che ha scelto la strategia che più ha premiato nel 2020, l'ingresso con timing di mercato.

Cosa fa un investitore con una strategia tipo Pan? Mantiene la sua liquidità su asset a bassa volatilità fino ad attendere un momento di 'panico' sul mercato ed entra ben al di sotto dei valori medi (alle volte si utilizza la media mobile degli indici di mercato come parametro di misurazione) facendosi coraggio ed investendo nel pieno del panico.

Ovviamente non saprà mai quando il mercato finirà di scendere (cogliere il minimo è principalmente fortuna) e non saprà se questo panico è giustificato da un reale collasso dell'economia oppure, comunque, si assisterà ad un recupero nel breve termine.

Ci assiste, in queste analisi, più lo storico che il matematico o l'economista. Osservando la storia dei mercati finanziari notiamo che in un caso la strategia PAN ha fallito: nel 1929, dopo l'ondata iniziale e brutale di panico dei mercati l'economia è andata in depressione ed il mercato ha continuato a scendere per anni, tornando alle valutazioni iniziali dopo 14-15 anni, mentre nel 2008, o nel 2001 o nel 1987 etc... chi fosse entrato nel corso del panico, ben al di sotto della media degli anni precedenti, sarebbe andato in guadagno in breve termine, sicuramente prima del 2 anni e 3 mesi (un orizzonte temporale comunque molto breve per un portafoglio bilanciato) di PAN.

Teniamo conto anche che il consulente, anche nel caso di PAN, adopera alcuni accorgimenti:

1- Non entra su un solo mercato concentrando il rischio (ma anche il potenziale rendimento, se ad esempio PAN fosse tutto sul Nasdaq oggi avremmo una performance più che doppia), ma diversifica. Questo perché un singolo settore tematico (esempio i tecnologici) può impiegare un periodo molto più lungo per recuperare, o non tornare più ai massimi visti durante una "bolla". Quindi se anche abbiamo citato lo 'spauracchio' del 1929, entrando al di sotto dei massimi, nel culmine del panico, con un portafoglio 40/60 diversificato su 25 asset diversi (dai conti deposito, al debito di paesi emergenti, alle obbligazioni societarie alle azioni svizzere) probabilmente in un orizzonte temporale di 2,25 anni non dico che avremmo riportato sicuramente lauti guadagni, ma probabilmente, pur nel mezzo di una depressione economica, difficilmente avremmo affrontato gravissime perdite, a fronte però di un'ottima potenzialità di guadagno consistente. Quindi il portafoglio che ci impone di fronteggiare il più grande nemico del mercato: la paura, razionalmente e consulenzialmente dovrebbe essere un "no panic".

2- Non entra nel mercato, pur adoperando un 'all-in' secco a data prefissata (cosa che non è stata fatta con Cyrano, che mostra un altro metodo di gestione del panico) in maniera completa. Circa il 9% del capitale iniziale era stato tenuto libero per un'ulteriore correzione (teniamo conto comunque che PAN entra, a differenza di Cyrano, dopo uno storno superiore del 30% del MSCI World nel precedente mese) che riduceva ulteriormente il rischio di essere entrati 'troppo al di sopra' dei minimi di mercato, soprattutto con un portafoglio che, ricordiamo, è bilanciato (la potenzialità, storica, di discesa di un'asset allocation 40/60 non è certo quella del Nasdaq!).

In generale il consulente, gestore di un portafoglio, è ''raro'' che abbia mandato da un risparmiatore di attuare una strategia come PAN, più propria di traders o di portafogli 'propri', perché la finanza comportamentale rimane uno scoglio eccessivo da superare. In generale però si possono fare tante piccole "strategie PAN" all'interno del portafoglio, non credendo di riuscire a 'battere il benchmark', ma perché si possono limare e perfezionare i prezzi di carico con un pò di calibrato ribilanciamento che tenga conto di un 'panico' anomalo.

Per trovare altri punti di 'cesura' in cui applicare strategie PAN non bisogna andare per forza al 2008, del resto: sia nel 2018 (-20% a dicembre), sia nel 2016 (gennaio), sia nel 2011 ci sono state scene di paura forti. Il problema è che capitano, comunque, ogni diversi anni.

Vengo, dopo questa lunga premessa, all'eccellente performance di PAN nei 7 mesi trascorsi dal 18 marzo 2020:


Considerando il conto deposito, scaduto in data odierna restituendo qualche decina di euro d'interesse, ed i dividendi netti incassati nel periodo, PAN ha realizzato una crescita di 21476,3 euro, pari circa al +21,5%.

Il migliore titolo, a sorpresa, non è sui tecnologici o sul Nasdaq, bensì il SPDR Emerging Markets Asia (IE00B466KX20) con un gain del +58,48%. L'unico investimento in perdita è l'obbligazione Banca IMI, che era anche a marzo molto difensiva sul corso dei mercati (stava a 99,6), ed ha subito il deprezzamento della valuta dollaro.

Il portafoglio di Pan era volutamente molto diversificato proprio perché la situazione di "quei giorni di marzo" era incerta su vari fronti, ed ancora non si sapeva se delle politiche internazionali coese sarebbero state messe in atto (ho diversificato, ad esempio, oltre che per settori, per singoli paesi, cosa che nel 1929 avrebbe aiutato non poco...).

Andando a fare un confronto tra fondi di primarie case d'investimento, "attivi" e con asset allocation simile a quella di PAN (40% azionario, massimo 50%), vado a vedere che generalmente la performance è stata meno efficiente in questa fase di 'recupero'. Il motivo, oltre alle commissioni, lo riconduco probabilmente all'inefficienza di una gestione attiva che raramente o occasionalmente fa meglio di strumenti economici e passivi:

Ovviamente è ben accetta la segnalazione di fondi bilanciati 40/60 (globali, quindi non tematici o concentrati su uno specifico mercato/valuta) che abbiano realizzato una performance migliore (immagino che qualcuno ci sia, ma oggi non ne ho trovati).

Cosa andiamo a fare oggi sul nostro portafoglio PAN?

Ovviamente vado a collocare quella liquidità che mi ero tenuto "da parte" a marzo. La situazione odierna è di nuova ripresa dei contagi mondiali, di aspettative incerte sulle elezioni americane eccetera eccetera, ma io tengo in considerazione solo la STRATEGIA di PAN ed il mercato, altrimenti riempio la strategia di miei BIAS (che ho, ma tengo da parte) e anziché contrastare il Panico vado a farmene condizionare.
Il mercato non offre ad oggi grandi opportunità relative e globali che possono essere ricondotte a Panico. Quindi devo seguire l'asset allocation 40/60.
Direi di lasciare 1000 euro circa liquidi ed investire 4000 in asset obbligazionari e 4000 in asset azionari.
Sull'obbligazionario non voglio introdurre nuovi asset: il numero di titoli di PAN è già decisamente abbondante. Vado quindi ad aggiungere 2000 all'obbligazionario emergente e 2000 all'obbligazione Banca IMI, unico investimento sotto la pari, ma, soprattutto unico obbligazionario non hedgiato sull'euro, in valuta e che quindi decorrela, senza incrementare la duration della parte obbligazionaria del portafoglio.

Sull'azionario la sostanziale stabilità degli ultimi mesi non consente di adoperare efficacemente la strategia di PAN e decido quindi di collocarmi sul IE00B86MWN23 iShares MSCI Europe Minimum Volatility, strumento smart-beta nato proprio per la gestione della volatilità e che, soprattutto, dal 18 marzo scorso ha recuperato meno della media degli asset di PAN, incrociando i due principi di portafoglio di gestione del rischio e del timing. L'asset viene scelto europeo per ridurre il rischio valuta.

La situazione finale di PAN al termine del primo rendiconto è la seguente:


Con questa affronteremo, con coraggio, i prossimi 7 mesi che ci separano dalla nuova revisione periodica, prevista intorno al 18 maggio 2021.

P.C. 18.10.2020