Portafogli d'Investimento Teorici:

TALO: un portafoglio Bilanciato a Focus

              STRATEGIA: Bilanciato a Focus su 2 asset: Azionario Europa
                                      / Obbligazionario Emergente
              BILANCIAMENTO: 60% Obbligazionario / 40% Azionario
              ORIZZONTE TEMPORALE: 70 mesi (prorogabile previa riconfigurazione,
                                                                o liquidabile)
              RIBILANCIAMENTI: ogni 7 mesi (accumulo dividendi distribuiti)



Non tutte le strategie di portafoglio possono essere ideate seguendo, obbligatoriamente, le regole del 'paniere efficiente' e della perfetta diversificazione multi-asset.

Alcuni portafogli, che probabilmente non compongono il 100% di un patrimonio, ma un suo specifico sotto-insieme, possono avere delle strategie più concentrate.

Probabilmente avrete visto dei fondi comuni d'investimento con la parola 'focus' nella dicitura, esempio "Focus Italia" oppure "Asia Focus" o "Small Cap Focus" o "Global Focus". Sono portafogli impostati con la 'concentrazione' su settori specifici, ma non necessariamente mono-benchmark.
Ad esempio la scelta del gestore può ricadere su aziende che, all'interno di uno specifico mercato, hanno sede in un luogo particolare, hanno prospettive di ripresa sulla base di dati di bilancio o mille altre variabili.

Ho deciso, in questa fase di mercato assolutamente positivo (che quindi potrebbe regalare degli sfavorevoli prezzi medi di carico ai nuovi portafogli) di cercare anche io una 'focalizzazione' anziché replicare più o meno passivamente il mercato.

E vedremo come questa strategia si 'comporterà', soprattutto se paragonata alle altre.

Il primo elemento da cui sono partito, per creare un portafoglio 'diverso' dagli altri è: basta USA. L'azionario USA è ormai largamente rappresentato in molti asset globali, ricordiamo che indici come il MSCI World sono composti per 2/3 dai titoli USA. Vorrei quindi partire da qualcosa che non includa aziende statunitensi.

Un'altra considerazione l'ho fatta andando a confrontare, utilizzando al solito due ETF a replica passiva, due asset tendenzialmente molto diversi tra loro, che però mostrano una forte complementarità negli andamenti, nel corso del decennio appena terminato:
Premetto che quello appena trascorso è un decennio piuttosto caratteristico per i mercati: generalmente dominato (oltre che dall'impetuosa crescita degli stocks americani, che come ho premesso non considero stavolta) da progressivo calo dei tassi d'interesse e recupero dei mercati finanziari.
Andiamo a vedere che l'azionario dell'area euro, rappresentato dal iShares Core MSCI EMU ed i titoli di stato emessi in dollari dai paesi emergenti, rappresentati dal iShares JPM USD EM Bond, hanno avuto un andamento decorrelato, ma tendenzialmente in crescita pressoché costante ed assolutamente complementare per tutto il decennio.
Possiamo notare che nei punti di 'incrocio' dei due grafici della crescita del capitale (in cui quindi entrambi gli asset, con partenza dell'investimento nel 2010 avrebbero dato il medesimo rendimento) sono tutti in posizione più elevata o grossomodo uguale, al punto d'incrocio precedente. Anzi, solo nel corso del 2011 e del 2018 c'è stata una sostanziale 'pausa' di una crescita progressiva.
Questo andamento è molto interessante.
Sia l'azionario Europa che l'obbligazionario dei Paesi Emergenti sono asset che tradizionalmente risentono del mercato globale e quindi USA-centrico, ma al contempo lo fanno con loro connotati e caratteristiche.
L'Europa ha una sua valuta forte (per noi preferibile, in quanto riduce il nostro rischio valuta rispetto al dollaro), ma tendenzialmente è influenzata dagli scossoni finanziari d'oltre atlantico (decorrela come valuta, ma non molto come rischio mercato). L'obbligazionario emergente tende invece tendenzialmente a 'sgonfiarsi' quando i tassi USA si rendono più redditizi, ma al contempo a rappresentare una valida alternativa quando questi scendono ed l'economia USA mostra rallentamenti e necessità di nuova liquidità.

Ho creato quindi una mia pseudo-matrice a quattro sulla mia posizione nei confronti degli USA:

                                                            AZ. EUROPA                         BOND EMERGENTI

RISCHIO VALUTA                             Decorrelato                                    Correlato

RISCHIO MERCATO                         Correlato                                      Decorrelato


Da questo principio di 'compensazione' nasce quindi la strategia di portafoglio di Talo che punta a dare valore al capitale diversificando dall'asset azionario-USA tramite una compensazione tra due asset che, tradizionalmente, si sono posti in maniera antitetica all'andamento mercato/valuta proprio di questo asset.

E' inutile sottolineare come comunque non stiamo cercando la strategia 'infallibile', come abbiamo visto nel 2011 e nel 2018 fasi di crisi della liquidità o di credit crunch hanno causato un arresto nella crescita anche dell'abbinamento tra i due asset, tuttavia avremo un qualcosa di ''altro'' rispetto alla classica replica del S&P500.

Partendo da questo principio ho deciso di bilanciare 60% obbligazionario emergenti e 40% azionario Europa il portafoglio di Talo. Questo perché, tendenzialmente, la crescita dell'azionario è più forte dell'obbligazionario e comunque negli strumenti obbligazionari che sceglierò vi sarà una maggiore distribuzione, che mi consentirà di operare opportuni ribilanciamenti.


Per seguire grossomodo la stessa strategia gestionale di un altro portafoglio Bilanciato molto interessante come Baliano, prevedo di rendicontare e ribilanciare Talo una volta ogni 7 mesi, in modo di accumulare anche un pò di dividendi.
E che orizzonte temporale si abbina bene a questa strategia? E' sicuramente un investimento quantomeno a medio termine, e scelgo quindi 10 revisioni, per un totale di 70 mesi (6 anni e 10 mesi) da oggi alla fine del 2025.

Vado però, come mio solito, a strutturare in maniera un pò più articolata e professionale il portafoglio al suo interno.

Asset Azionari (40%):

In questa parte del portafoglio, concentrata sull'Europa e sull'azionario, ho deciso di abbinare un piccolo basket di 4 azioni, pari al 12% del capitale complessivo (con esposizione a rischio di controparte non superiore al 3%, in perfetta coerenza con le norme di diversificazione UCITS) a degli ETF.
Per le azioni ho deciso di muovermi in campo settoriale, scegliendo un abbinamento di due settori che spesso, di fronte alla volatilità del mercato, godono di minima correlazione: Risorse Naturali e Lusso. Si noti come sono anche dei settori che tendono a traghettare fuori dalle crisi di mercato: le Risorse Naturali hanno un andamento ciclico, mentre il Lusso è tendenzialmente difensivo e decorrelato.
Potendo scegliere solo 4 azioni ho scelto quattro importanti multinazionali.

Mondi PLC (Mid Cap/Value) è una multinazionale della carta e degli imballaggi, legata sia ai settori delle risorse naturali che della logistica, ha sedi operative a Johannesburg, Londra e Vienna, il che, pur avendo origini sudafricane le ha permesso di essere inclusa nel FTSE4Good Europeo e di godere elevati ranking come azienda conforme a principi SRI (Socially Responsible Investment).

Glencore International PLC (Large Cap/Value) è una multinazionale mineraria anglo-svizzera, legata al settore dei metalli industriali, dell'energia, ma anche agricolo.

Hermes International (Large Cap/Growth) è una multinazionale della moda francese, attiva nel settore del lusso, dei profumi e dei beni per la persona e dell'arredamento.

Pernord Richard (Large Cap/Value) è una multinazionale francese produttrice di vini ed alcolici, proprietaria di primarie marche di cognac e champagne.

A questo mini-pacchetto abbino degli strumenti indicizzati. Gran parte dell'investimento (17% del capitale complessivo) lo concentro nel iShares Core MSCI EMU (aziende large cap e mid cap dell'area euro), vi abbino però, con i medesimi principi di selezione delle aziende di cui sopra, il iShares Edge MSCI Europe Minimum Volatilty (che seleziona il portafoglio con i criteri delle matrici di covarianza) ed il iShares MSCI Emu Small Cap che serve a completare l'investimento europeo ricorrendo anche alle aziende a più bassa capitalizzazione (che però nel mercato europeo sono storicamente interessanti).

                                                             Asset Obbligazionari (60%):

Gli asset obbligazionari sono tutti focalizzati sui Paesi Emergenti.
La galassia rappresentata dalla definizione 'Paesi Emergenti' è però molto vasta ed ho deciso di affrontarla con una certa strategia.
Utilizzerò 4 ETF come 'core' dell'investimento, strumenti che prevedono la distribuzione di dividendi, con approcci differenti tra l'oro all'universo dell'obbligazionario emergente.
Vi abbinerò altri 2 ETF obbligazionari emergenti ma molto più piccoli e volatili, che saranno oggetto di 'accumulo' di questi dividendi. Ecco quindi che la maggiore dose di obbligazionario rispetto all'azionario è compensata da una crescente volatilità (strategia evoluzione) tramite l'accumulo di dividendi in strategie più dinamiche.

Parte 'Core':

iShares JPM USD EM Bond Euro Hedged e iShares JPM USD EM Bond Euro rappresentano ovviamente gli investimenti principali, con costante flusso di dividendi distribuiti. Diversifico sui 2 ETF per avere un 10% del portafoglio obbligazionario non esposto a rischio valuta ed equilibrare perfettamente il rischio valuta complessivo.

xTrackers USD EM Gov&Gov.Rel.Bond rappresenta invece un ETF che replica un indice con caratteristiche diverse da quelle degli iShares. Si tratta di un indice FTSE con significativa esposizione anche a enti locali con sovranità limitata oltre che governi e basta. Questo da una 'mappatura' diversa dell'investimento: il paese più rappresentato è la Federazione Russa, seguita da altre economie periferiche ma interessanti quali Indonesia, Filippine, Colombia, Turchia etc...

Vanguard USD EM Government Bond rappresenta una terza sfumatura ed un terzo indice di obbligazionari emergente, né il JPM né il FTSE, bensì il Bloomberg. Questo titolo ha una duration più corta (6,8 rispetto ai 7,6 del precedente) ed un'esposizione geografica che mette la Cina (nel precedente titolo relegata a porzioni minori) come prima controparte assoluta con il 16% del capitale.

La parte ad 'Accumulo':

L'accumulo si effettua su due titoli obbligazionari emergenti (privi di distribuzione) che sono dei 'piccoli' ETF (meno liquidi... ma gli ordini al meglio passano lo stesso!) con strategie molto più speculative.

JPM Emerging Sovereign Bond replica l'indice J.P. Morgan Emerging Markets Risk-Aware Bond Index con il 60% del portafoglio concentrato in asset al di sotto del rating BBB. Abbiamo alcuni tra i paesi emergenti più speculativi tra i debitori in dollari: Turchia, Brasile, SudAfrica, Ucraina, Repubblica Dominicana etc...

VanEck Vectors Emerging Markets High Yield Bond invece investe proprio in obbligazioni societarie ad alto-rischio rendimento di paesi emergenti, massimo grado di rischio/volatilità. Raggiungiamo una duration record per questo tipo di ETF: 3,75, ed anche qui come nell'ETF Vanguard la principale area geografica (tra il 14% ed il 15%) è la Cina, dove ci sono più multinazionali in grado di finanziarsi in valuta forte.

E' ovvio che questi due 'piccoli' ETF rappresentano la parte più preoccupante dell'investimento, saranno infatti giusto oggetto di accumulo dei dividendi distribuiti e partono con un investimento minimo di 1000 euro ciascuno, sono quindi facilmente rimpiazzabili se delistati.

Al termine dell'orizzonte temporale d'investimento ci possiamo lasciare aperta la scelta se riconfigurare il portafoglio e proseguire fino ad un orizzonte decennale (fino all'inizio del prossimo decennio), aggiornando gli strumenti con quanto avremo a disposizione sul mercato a fine 2025 oppure liquidare il portafoglio e fare il conto dei risultati.

La situazione di partenza di TALO è:


Il primo ribilanciamento ci attende a metà settembre 2020.

P.C. 12.02.2020


                                                          I RIBILANCIAMENTO: 7 mesi

Dopo DECIO e ATLANTE proseguo la serie dei portafogli che hanno effettuato il loro investimento cosiddetto "All In" in un momento assolutamente sfavorevole, 'azzeccando' uno dei peggiori timing del decennio.

TALO, per maggiore sciagura, abbina al timing sbagliato la strategia di investimento "a focus" che tende a concentrare, anziché diversificare, il rischio. Per sua massima sfortuna il Focus è stato su due asset che, non lo avremmo mai potuto immaginare il 12 febbraio 2020, più di altri sono stati svalutati dalla tempesta della Pandemia Globale.

L'interessante analisi di correlazione/compensazione tra asset come l'obbligazionario di paesi emergenti e l'azionario Europa, si scontra purtroppo con una Pandemia che, da un lato ha colpito l'Europa con maggiore forza, perché lì si è concentrato l'effetto del Coronavirus nelle prime drammatiche settimane di chiusura prima che i provvedimenti monetari dei governi giungessero a sortire un effetto, trascinando ancor oggi una performance da inizio anno peggiore per l'azionario europeo che per altre aree geografiche (es. USA). In secondo luogo l'obbligazionario emergente è stato colpito dal crollo storico delle materie prime (petrolio in primis) correlate con il debito di alcuni paesi dell'insieme, e con la svalutazione delle valute più vulnerabili di questi paesi: il crollo dell'obbligazionario emergente di metà marzo non è stato ancora riassorbito interamente dopo 6 mesi.

TALO è a mio avviso un'ottima scuola su come comunque può e deve essere affrontato un investimento, in strumenti efficienti e diversificati, anche sbagliando clamorosamente strategia (con un focus che concentra nel punto sbagliato il rischio) nonché timing (ingresso due settimane prima di un finimondo).

La situazione di TALO, dopo 7 mesi, è la seguente:


TALO ha comunque raccolto, in questo difficile anno, 1356,96 euro netti di dividendi, che, come da mandato, devo andare ad accumulare nei due ETF JPM Emerging Sovereign Bond e VanEck Vectors Emerging Markets High Yield.
Del primo acquisto 7 quote al prezzo di 89,91 euro, per una spesa totale di 634,37 euro.
Del secondo acquisto 7 quote a 96,59 per un esborso totale di 681,13 euro.
Rimangono 41,46 euro liquidi.

La situazione finale di TALO è la seguente:

Posso fare delle osservazioni interessanti sugli asset di questo portafoglio:
1- L'Europa è stata molto sfavorita come mercato azionario, le aziende di tipologia "Value" sono state sfavorite rispetto alle Growth e la Sterlina è stata sfavorita rispetto all'Euro. Questo si riflette alla perfezione nel portafoglio: Glencore e Mondi (azionario europeo, in sterline di segmento 'value') sono gli asset più disastrosi del portafoglio. Hermes International, l'unico titolo "Growth" è l'unico in guadagno.
2- L'azionario europeo e l'obbligazionario emergente in dollari hanno performance assolutamente paragonabili (non considerando però i dividendi che migliorano notevolmente la performance dell'obbligazionario emergente). I due obbligazionari emergenti che hanno accumulato, ed accumulato un dividend-yield notevole per via del significativo rischio, sono quelli andati meglio.

Il grafico crescita EMB - EMU di 7 mesi fa è piuttosto eloquente nella direzione che ha preso questo focus di asset apparentemente complementari:

Ovviamente la criticità che porta in 7 mesi il capitale di TALO ad una performance di -8,56% è l'essere entrati praticamente sulla cuspide che ha preceduto appena il crollo.

Ritengo che TALO debba essere uno stimolo per chiunque per rendersi conto che si può investire con relativa 'serenità' con strumenti sani ed efficienti osservando un metodo di gestione dell'emotività tramite revisioni periodiche, cosa che dovrebbe fare a mio avviso un 'buon' consulente.
Questo perché TALO si presenta, pur con la sorte più avversa possibile, con una "perdita" tutto sommato a singola cifra.

Il prossimo appuntamento con questa interessante strategia e i suoi trend avvolti in due linee apparentemente complementari ma simmetriche, mai sovrapposte, è a metà aprile del 2021.

P.C. 14.09.2020


II RIBILANCIAMENTO: 14 MESI

TALO è stato uno dei portafogli che, nato con una strategia a concentrazione del rischio su dei "focus" precisi (anche se sempre con una diversificazione utilizzando strumenti efficienti e decorrelati) e con un timing molto svantaggioso (è iniziato l'investimento pochi giorni prima dell'impatto del Covid sui mercati, in un massimo storico precedente dei suoi asset), ha subito di più l'impatto avverso del 2020.

L'efficienza degli strumenti utilizzati e la diversificazione, nonostante la concentrazione con focus azionario Europa e bond emergenti (tra i più colpiti dal crollo di marzo di un anno fa) aveva ridotto le perdite ad una sola cifra già sette mesi fa, prima dei vaccini e della successiva ripresa del mercato.

Ad oggi, la situazione di TALO è ancora migliorata, nonostante il fatto che gli obbligazionari emergenti siano ancora degli asset svalutati rispetto all'inizio del 2020:


Notiamo che TALO, per il suo particolare "Focus" è stato meno pronto a recuperare rispetto all'azionario internazionale ma è, comunque, ritonato ai prezzi iniziali di 14 mesi fa.

In particolare il boom si è registrato sulla selezione di azioni europee diversificate, con Hermes International che, dal suo settore "luxury" guida la ripresa con un +40%. Ancora bassi, ma relativamente redditizi, gli obbligazionari dei paesi emergenti. La liquidità disponibile è passata da 41,46 a 978,02 grazie ai dividendi incassati.

Ci sono due discorsi da fare in questo momento.

Innanzitutto il bilanciamento 40% azionario e 60% obbligazionario si è spostato circa ad un 43-57. Secondo è stato di recente messo in negoziazione, sul mercato tedesco (Xetra) un nuovo ETF sull'obbligazionario emergente a mio avviso utile per questo portafoglio perché introduce un ulteriore grado di diversificazione.

Il titolo IE00B6TQLL84 iShares Emerging Markets EURO Bond, è costruito con titoli di stato di paesi emergenti emessi in euro. Qui c'è da precisare che solo una piccola parte dei paesi emergenti si indebita in euro, e l'indice viene quindi automaticamente spostato verso emissioni di area EMEA (Europa, Medio Oriente, Est Europa) e qualcosa di Sud America. E' quindi un titolo che non rappresenta in maniera completa l'universo emergente, ma che al contempo può diversificare un portafoglio già composto di bond emergenti in dollaro (anche se hedgiati) come quello di TALO.

Diventa quindi un naturale candidato al "Ribilanciamento" 40/60 che intendo affrontare con TALO in occasione di questa revisione periodica.

Personalmente, facendo un ragionamento da "gestore attivo" vedo in questo momento più rischio/opportunità (oltre che a dividendo quasi doppio) sugli emerging markets bond in dollari, che possono recuperare anche in termini di valuta oltre che come quotazione (spesso sopra la pari per molti bond emergenti attualmente sul mercato in euro). E' legittimo pensare che un rialzo dei tassi sui governativi euro di paesi sviluppati rappresenterebbe una competitor molto forte per questa asset class e i rendimenti dovrebbero salire più che proporzionalmente nell'obbligazionario emergente pari-valuta contribuendo ad una svalutazione del NAV del fondo.

Tuttavia, trattandosi di un portafoglio "giocattolo" da esercitazione mi rimane comodo vedere cosa accade diversificando (e quindi seguendo) anche questo nuovo titolo, pur non negoziato sul mercato italiano.

Vado ad operare questa diversificazione e ribilanciamento disinvestendo, innanzitutto, 11 quote di IE00B2NPKV68, ottenendo (al netto dei soliti 5 euro di negoziazione) 1015,79 euro di liquidità e producendo 154,11 euro di minusvalenza fiscale.

Vado poi a ribilanciare l'azionario disinvestendo una delle azioni che possiedo dalla creazione del portafoglio: Pernord Richard viene venduta a 168,4% in gain del +4,82% ottenendo 3363 euro netti di liquidità senza pagare un euro di capital gain perché assorbo 150 euro esatti della minus appena generata.

Vado quindi a sottoscrivere 868 quote di iShares JPM Euro Emerging Markets Bond a 5,028 euro al prezzo di 4369,304 euro.

Quanto ai dividendi ottenuti in questi sette mesi li accumulo come da strategia di portafoglio:

- 5 quote di JPM Emerging Sovereign Bond per 459,45 euro

- 5 quote di VanEck Emerging Markets High Yield Bond per 506,8 euro

La liquidità disponibile residua è di 11,77 euro e la situazione finale di TALO è la seguente:


Il prossimo rendiconto periodico è previsto a novembre 2021.

P.C. 11.04.2021

III RIBILANCIAMENTO: 21 MESI

TALO, un portafoglio che oppone alla diversificazione (che non ha) un bilanciamento a 'focus' tra due asset storicamente di simile redditività ma spesso antitetici come variazione: l'obbligazionario dei Paesi Emergenti e l'azionario Europeo.

E' particolarmente interessante studiare l'evoluzione nel tempo di questo portafoglio perché è stato particolarmente "maledetto" dal Timing: l'investimento 'lump sum' è stato effettuato il 12 febbraio 2020, pochi giorni prima del panico Covid.

Oltretutto ha selezionato come Focus l'obbligazionario più correlato alle materie prime (e per la prima volta da sempre 1 miliardo di persone sono finite in lockdown di lì a poco senza bruciarne molte) e l'azionario dell'Europa colpita per prima dal diffondersi a occidente della pandemia e di conseguenza dal panic-selling.

Fino ad aprile, 7 mesi, fa, TALO non aveva ancora recuperato al 100% il timing errato. Oggi, in 7 mesi, è cresciuto circa dell'8% grazie alla performance dell'azionario:


Il capitale investito è cresciuto in 21 mesi di 8087 euro, +8,09%.
Il bilanciamento tra asset, che si sono mossi in maniera assolutamente decorrelata, ha comportato un bilanciamento al momento 43% azionario e 57% obbligazionario.
Riavvicinandoci al 40/60 ipotetico la distribuzione, di euro 1159,27, vado ad accumularla nell'obbligazionario emergenti, acquistando ulteriori 90 quote al prezzo di 1125,36, oltre alle solite 5 di sottoscrizione.

Le singole azioni che scelsi un anno e 9 mesi fa, tematiche su tre settori europei di mia scelta come il Lusso (Hermes), le materie prime (Glencore) e la carta (Mondi), hanno rappresentato una scelta di successo, con gain medio superiore al 50%.
Anche qui vado a ritoccare per ribilanciare: vendo 1 quota di Hermes International per 1477 euro e pagando 185,8 euro di tasse ottengo 1286,2 euro netti.
Aggiungo questi all'obbligazionario dei paesi con copertura valutaria, comprando 14 quote di iShares JPM USD EM Bond Euro Hedged al prezzo di 1242,04 euro.

Il risultato finale è il seguente:
Questo bilanciamento ha portato l'azionario al 42% e l'obbligazionario al 58%.

La prossima revisione di questo 'sbilanciato' portafoglio a focus Bond Emergenti/Azionario Europa è attesa per giugno 2022.

P.C. 12/11/2021

IV RIBILANCIAMENTO: 28 MESI

TALO è un portafoglio che può farci percepire la differenza tra un'esposizione a 'focus' piuttosto 'sfortunata' (diciamo sfavorita dal corso del mercato e dal timing d'ingresso) ed una classica asset allocation che bilancia di più i rischi e diversifica.

In TALO, a differenza delle 'regole' della Modern Portfolio Theory (v. Harry Markowitz) ci si concentra su due asset class che hanno mostrato in passato degli andamenti abbastanza complementari.

Le vicende del mercato hanno mostrato complementarietà anche nello "sfavorire" questi due asset, ovvero l'azionario Europeo (prima travolto dal Covid subito dopo l'inizio del portafoglio e ora dalle vicende attuali) e l'obbligazionario dei Paesi Emergenti (uno dei meno performanti da quando TALO è stato creato come portafoglio).

Andiamo ad osservare cosa la turbolenta reazione del mercato azionario ed obbligazionario a stagflazione (di fatto) e rialzo dei tassi ha comportato per TALO:


Come vediamo salvo la straordinaria decorrelazione di asset come Glencore Capital (legato alle materie prime) e Hermes International (settoriale del lusso, un campo piuttosto 'resiliente' in questo tipo di scenari), l'impatto su TALO dell'andamento avverso del 2022 è stato molto significativo.
Il portafoglio è passato da una performance del +8,09% di novembre a -7,43% rispetto al capitale iniziale di febbraio 2020: una svalutazione del 15% veramente molto significativa, in 7 mesi, per un portafoglio comunque bilanciato.
Questo è il prezzo che una strategia a 'Focus' richiede.

Che tipo di gestione devo andare a fare in questa scadenza periodica per TALO?
La Glencore è giunta a rappresentare oltre il 6% del capitale del portafoglio. Una percentuale eccessiva per il tipo di diversificazione che do ad un portafoglio simile, risultati o meno.

Vado quindi a dimezzare l'investimento rimborsando 500 quote. Devo pagare 369,71 euro di capital gain e ottengo 2446,14 euro netti da reinvestire.
Per questo reinvestimento scelgo l'asset più svalutato del portafoglio: l'obbligazionario dei paesi emergenti con copertura valutaria, compro quindi 235 nuove quote dell'ETF xTrackers USD EM Gov&Gov.Rel.Bond.

I dividendi incassati nel periodo invece, che mi hanno fornito la liquidità attuale di 1339,49 euro, continuo ad accumularli nel JPM Emerging Sovereign Bond acc sottoscrivendone 15 nuove quote.

La situazione attuale di TALO diventa la seguente:

Consapevole dell'operazione effettuata, ovvero l'aver disinvestito azionario legato alle materie prime ad un prezzo relativamente alto (+98%) per sottoscrivere ulteriori bond ad alto rendimento, proseguirò ad osservare l'andamento di TALO tra 7 mesi, a gennaio del prossimo anno.

P.C. 13/06/2022

V RIBILANCIAMENTO: 35 MESI

TALO rappresenta un portafoglio piuttosto atipico, lo definirei uno s-bilanciato. La strategia è a 'Focus': decide deliberatamente e consapevolmente di focalizzarsi solo su alcuni asset tendenzialmente decorrelati, anziché distribuire l'asset allocation in maniera omogenea.

L'obbligazionario (60%) è focalizzato tutto sui paesi emergenti, mentre l'azionario (40%) tutto sull'azionario europeo.

In questo rappresenta un eccellente crush-test dato che il timing ha fatto iniziare l'investimento il 12 febbraio 2020. Dopo pochi GIORNI si sarebbe scatenato sul mondo di tutto: pandemia globale, petrolio con futures a prezzi negativi, inflazione, guerra in Europa. Gli asset con "Focus" su TALO, oltretutto, sono stati sempre nell'occhio del ciclone.

Andiamo a vedere però che, 'sbilanciando' un portafoglio in questo modo alle volte si fa molto peggio del mercato, altre volte si decorrela. Il sostanziale recupero dell'azionario europeo ha favorito in questi 7 mesi (ricordiamo che i rialzi dei tassi in Europa sono iniziati poco dopo l'ultima revisione di TALO ed è stato un rialzo di rapidità storica!) TALO, che recupera il 5%. Questo pur rimanendo uno dei pochi portafogli ancora negativi dopo quasi 3 anni (però su un portafoglio a Focus, con un timing pre-pandemia, un orizzonte temporale di 3 anni è rischioso, lo sappiamo).

Questa è la situazione attuale di TALO:


Come da strategia provvedo ad accumulare la distribuzione ottenuta dalle azioni e dai bond emergenti nell'obbligazionario emergente ad accumulo. Compro quindi 15 quote del JPM Emerging Sovereign Bond acc al prezzo attuale di 87,62, ottenendo:


Facendo il tifo per TALO provvederemo a monitorare il prossimo ribilanciamento come di consueto tra 7 mesi, ad agosto.

P.C. 12/01/2023

VI RIBILANCIAMENTO: 42 mesi

TALO è un portafoglio molto particolare, asimmetrico rispetto ad un'equa diversificazione degli asset. Queste strategie si definiscono a "Focus" perché bilanciano tra loro pochi specifici asset.

Per una ragione di tendenziale decorrelazione, e per fare un esempio per il Blog che diversificasse dai classici portafogli USA-centrici, ho scelto nel caso di TALO l'Obbligazionario dei Paesi Emergenti e l'Azionario Europeo come asset 'core' del mio Focus.

Credo però di aver pescato uno dei 'timing' più peculiari dell'ultimo secolo per questo investimento: ho iniziato ad investirci il 12 febbraio 2020, praticamente appena fatto l'ingresso si è scatenato il Covid. Ricordiamo la borsa di Milano a downgrade giornalieri del -17%, le valute, le materie prime, i bond emergenti entrati in una crisi che poi si è incrociata con quella del rialzo dei tassi del 2022. Dopo è stato un bel corollario di difficoltà per questi Asset: i tassi in rialzo, la guerra in Europa dell'Est, l'inflazione alle stelle.

Eppure, anche con un timing così sbagliato ed un bilanciamento così asimmetrico, notiamo che, tutto sommato, l'investitore di TALO non è stato certo rovinato. Al massimo non ha guadagnato. Pur senza Big Tech, pur senza USA, da gennaio siamo tornati a recuperare almeno le perdite di questo portafoglio. Questa è la situazione odierna di TALO:


Gli interessi distribuiti di 1373,3 euro posso utilizzarli per ribilanciare un poco il rapporto obbligazioni/azioni, al momento pendente verso l'azionario europeo. Sottoscrivo quindi 20 quote aggiuntive dell'ETF iShares JPM USD EM Bond Euro Hedged, obbligazionario dei paesi emergenti con copertura valutaria.

La situazione finale è questa:


Con una performance del -0,4% TALO, in questo momento, sembra aver recuperato dalle sue disavventure. Riuscirà a lanciarsi, sulla base dei rendimenti delle obbligazioni dei paesi emergenti e della crescita del capitale del continente europeo, verso una crescita alternativa al sistema a stelle e strisce?

Il prossimo appuntamento è tra 7 mesi, a marzo del 2024.

P.C. 10/08/2023

VII RIBILANCIAMENTO: 49 mesi

Dopo diversi anni di 'sofferenza' TALO, un portafoglio con una strategia a focus su asset dall'andamento spesso complementare come le obbligazioni dei paesi emergenti e l'azionario europeo (entrambi declinati in varie sfumature nella scelta dei titoli che lo compongono), riemerge dal 'rosso' in cui era sprofondato nel 2022:









Vado a ribilanciare utilizzando la liquidità resa disponibile di 1330,48 euro per acquistare bond emergenti, dato che l'allocazione 40/60 è spostata a favore delle azioni.

Sottoscrivo 130 quote del xTrackers USD EM Gov&Gov. Rel. Bond, uno degli obbligazionari emergenti più in ribasso.

La situazione finale è la seguente:









Possiamo osservare che l'investimento è in gain del +6,16% recuperando un 6,5% in 7 mesi.

Il prossimo appuntamento è in ottobre.

P.C. 13.03.2024

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