Portafogli d'Investimento Teorici:

giovedì 30 dicembre 2021

La Gestione Separata: investire in Polizze Assicurative?

Ricevere il 'suggerimento' di investire tramite uno strumento assicurativo è una delle 'Consulenze' che più spesso noi o i nostri cari riceveremo da chi si occupa di 'Gestione del Risparmio'.

Perché ai CONSULENTI piace tanto lo strumento assicurativo?

Sicuramente un servizio assicurativo consente un'ampissima gamma di personalizzazione ed una variabilità estremamente complessa della prestazione che si riceve. Oggi i contratti di assicurazione più che semplici investimenti rappresentano dei veri e propri "Wrapper" o "contenitori" di pacchetti di servizi ed investimenti, il che ne rende la natura estremamente complessa. Bisogna fare MOLTA ATTENZIONE nell'apporre la propria firma e soprattutto nel pagare il premio, di uno strumento di natura assicurativa.

A tal fine ho sentito il bisogno di condividere una chiacchierata, mi auguro non eccessivamente tediosa (l'argomento non è dei più 'arzilli'), sul tema. La cosa che mi interessa è chiarire innanzitutto la differenza tra strumenti di risparmio/investimento come le Gestioni Separate, che contengono delle caratteristiche di sicurezza e delle proprietà connaturate all'investimento assicurativo, che quindi altri investimenti non possono avere e che di conseguenza danno una certa ragione al ricercare questo tipo di contratti, da altre 'Polizze'.

Mi auguro, dato le dimensioni e le masse che il business delle assicurazioni d'investimento sta raggiungendo, che tale materiale sia utile a qualcuno.


P.C. 30/12/2021

mercoledì 29 dicembre 2021

ICARO: un portafoglio bilanciato crescita/reddito

Per la simulazione odierna cerco di affrontare la fine di un 2021 molto proficuo per i mercati sfidandoli con una strategia 'lunga' di 'crescita' abbinata ad un approccio ai 'fondamentali'.

ICARO è un portafoglio bilanciato (60/40) che si assume una consistente esposizione al rischio ma punta a diversificare con una strategia basata sui fondamentali. A livello di puro esercizio parto a costituire inizialmente ICARO con tutti strumenti della casa WisdomTree, che propone diverse soluzioni attinenti, e che ho di recente recensito.

L'orizzonte temporale di ICARO è consistente, data la volatilità degli asset con cui si lavora, ma non eccessiva: ho deciso per 7 anni (82 mesi) con revisioni ogni 7 mesi (quindi 12 revisioni) e ribilanciamenti ogni 2 revisioni (quindi in 6 di queste revisioni, ogni 14 mesi, andrò a ribilanciare i pesi del portafoglio).

La concezione di ICARO si basa su selezionare strumenti che, nei rispettivi comparti, incorporano redditività più elevata della media del mercato (reddito) e/o alte prospettive di crescita (crescita) per questioni di prospettive settoriali.

2 quinti del portafoglio sono quindi su obbligazionari: Titoli di Stato Europei (ma selezionati con 'Enhanced Yield' quindi mediamente più redditizi) e Obbligazioni Globali Aggregate (anch'esse 'Enhanced Yield').

3 quinti sono azionari, divisi in 3 sotto-sezioni: Azionario Alto Dividendo, Azionario Globale, Tematici/Settoriali.

ICARO ha un obiettivo definito a fine orizzonte temporale: battere, a fine 2028, l'inflazione di periodo (quindi l'inflazione da dato ISTAT degli anni 2022-23-24-25-26-27-28) con la sua crescita NETTA. Sarà ovviamente legato alle opportunità ed all'andamento dei mercati il riuscire o meno in tale obiettivo, quindi per perseguirlo ci si assume una dose di rischio.

Utilizzo 8 ETF di WisdomTree per realizzare questo portafoglio:

20% Global Quality Dividend Growth

20% Euro Government Bond Enhanced Yield

20% Aggregate Bond Enhanced Yield

10% Europe SmallCap Dividend

10% US Equity Income acc

10% Enhanced Commodities

5% Artificial Intelligence

5% Battery Solutions

Ogni 14 mesi (quindi ogni 2 revisioni) effettuerò un ribilanciamento: riportando ad 1/5 del capitale in quel momento le 5 sezioni di ICARO.

Il 29.12.2021 ICARO inizia in questo modo:


A mio avviso la strategia di ICARO è molto adeguata al suo obiettivo: incorpora i rendimenti di settori dai fondamentali piuttosto solidi, a prescindere dall'andamento dei mercati, e miscela un pò di aspettative tematiche di crescita (Intelligenza Artificiale e Conservazione dell'Energia) bilanciandole con asset decorrelati (Obbligazioni, Commodity). L'esposizione al rischio valutario è abbastanza significativa: quasi il 50% del portafoglio è esposto a rischio valuta, ma l'orizzonte temporale non breve dovrebbe consentire al capitale di recuperare fasi avverse. Nonostante l'inizio dell'investimento in un momento molto 'alto' dei mercati, ICARO non è privo delle possibilità di 'volare alto', ma il rischio è ovviamente implicito.

La prima revisione di ICARO è fissata a fine luglio 2022.

P.C. 29.12.2021

lunedì 27 dicembre 2021

Gli ETF di WisdomTree

WisdomTree è una società specializzata in ETP di New York. Ha fatto il suo accesso nel mondo degli ETF solo nel 2006 (come me!), ma nel 2014 si è espansa molto acquisendo la Boost ETP, società londinese che anche in Italia quotava sul mercato molti strumenti come ETC (Exchange-Traded Commodities) e ETN anche a leva finanziaria.


Oggi nella sezione dedicata ad ETC ed ETN di Borsa Italiana troverete moltissimi strumenti, che in alcuni casi costituiscono derivati estremamente volatili, della società WisdomTree. Mi soffermo quindi ad analizzare gli ETF: i Fondi di investimento e non derivati quotati come ETC ed ETN.

Uno dei motti di WisdomTree è "facciamo le cose in modo diverso". 

Questa filosofia, applicata agli ETF, soprattutto ed ovviamente per produrre un'offerta alternativa ai 'giganti' del settore (come iShares di Blackrock, SPDR, Vanguard etc...) si traduce nella creazione di metodologie d'investimento basate su indici ponderati su fattori o in maniera multi-fattoriale. Tengono quindi conto, nella creazione dei pesi di un indice, di elementi come dividendi, utili, qualità etc.. la tesi di WisdomTree è che nel lungo termine l'utilizzo di questo approccio 'differenziato' aiuta a fornire dei rendimenti migliori, perché corretti al rischio a lungo termine. Obiettivamente, analizzando le performance di alcuni strumenti di WisdomTree a strategia fattoriale e multi-fattoriale, i risultati sono in alcuni casi molto notevoli.


ETF SU AZIONI

 

SERIE “QUALITY DIVIDEND GROWTH”:

IE00BZ56TQ67 WisdomTree Eurozone Quality Dividend Growth acc (0,29% TER)

IE00BZ56RG20 WisdomTree US Quality Dividend Growth acc (0,33% TER)

IE00BZ56SW52 WisdomTree Global Quality Dividend Growth acc (0,38% TER)

Tipologia di ETF da me trattati molte volte, hanno come altre strategie di WisdomTree un forte tentativo di legarsi ai fondamentali più degli indici classici. Selezionano, sui mercati dell’Eurozona, degli USA o Globale una selezione con filtro multi-fattoriale, creando un paniere sulla base di criteri come i dividendi, ma anche la crescita delle quotazioni sui mercati unite a selezioni “Quality”.

 

SERIE “EQUITY”

IE00BYQCZX56 WisdomTree Europe Equity (0,32% TER)

IE00BYQCZN58 WisdomTree Japan Equity JPY (0,4% TER)

IE00BYQCZJ13 WisdomTree Japan Equity EURHedged (0,45% TER)

Il semplice nome di questi ETF (ben poco scambiati al momento) è secondo me fuorviante. Si tratta di una selezione piuttosto di nicchia di aziende scambiate o in Euro e di normativa europea (non automaticamente europee, ma il filtro lascia poco altro) scelte con grande capitalizzazione (Large Cap), ponderate in base ai dividendi (quindi non alla capitalizzazione) e che derivano almeno il 50% dei loro ricavi da paesi fuori dall’Europa. Quelle sul Giappone medesima strategia per l’economia giapponese (sia in Yen che con copertura valutaria). Per capirci al primo posto in Europa (19%) ci sono aziende di materiali, poi imprese industriali, poi società che producono beni di prima necessità, poi ancora sanitarie…

 

SERIE “EQUITY INCOME”

IE00BDF16007 WisdomTree Europe Equity Income acc (0,29% TER)

IE00BQZJBX31 WisdomTree Europe Equity Income distr (0,29% TER)

IE00BD6RZT93 WisdomTree US Equity Income acc (0,29% TER)

IE00BQZJBQ63 WisdomTree US Equity Income dist (0,29% TER)

IE00BDF12W49 WisdomTree Emerging Markets Equity Income acc (0,46% TER)

IE00BQQ3Q067 WisdomTree Emerging Markets Equity Income distr (0,46% TER)

Questi ETF replicano degli indici azionari, sul mercato Europeo (incluso UK, che rappresenta la prima economia), sugli USA e sui Paesi Emergenti, ponderati per il loro Dividend Yield, ma con un filtro multifattoriale sia “Momentum” che “Quality” cui si da pari ponderazione per la selezione dell’indice. In Europa ad esempio al primo posto al momento vengono fuori società finanziarie (24,6%), poi materiali, utilities, sanitarie, comunicazione etc… (quasi assenti tecnologici). 0,29% di TER sui mercati sviluppati e 0,46% sugli emergenti, replica sempre fisica e versioni sia a distribuzione che ad accumulo.

 

SERIE “SMALL CAP DIVIDEND”

IE00BDF16114 WisdomTree Europe SmallCap Dividend acc (0,38% TER)

IE00BQZJC527 WisdomTree Europe SmallCap Dividend dist (0,38% TER)

IE00BQZJBM26 WisdomTree Emerging Markets Small Cap Dividend dist (0,54% TER)

ETF azionari che investono sulle aziende europee (o dei paesi emergenti) di piccole dimensioni (Small Cap) selezionate in base all’elevato “Dividend Yield”, ovvero percentuale di dividendo distribuita sulla base del valore. 0,38% di costo annuo (0,54% sui paesi emergenti), replica fisica (campionamento sui Paesi Emergenti). L’ETF Europeo ha anche la versione ad accumulo.

 

ALTRI ETF AZIONARI SUI PAESI EMERGENTI:

LU1440654330 WisdomTree S&P China 500 (0,55% TER)

Un indice azionario cinese molto ampio ed omnicomprensivo, che seleziona le 500 aziende cinesi più liquide e di grandi dimensioni includendo tutte le tipologie di aziende, sia A-Shares che quotate offshore. 0,55% di TER, distribuisce dividendo una volta l’anno.

IE00BM9TSP27 WisdomTree Emerging Markets ex-State Owned Enterprises ESG (0,32% TER)

Questo ETF replica le aziende dei paesi emergenti ‘private’ in cui non ci sono proprietà riconducibili allo Stato, questo per via della pervasiva influenza sui mercati di alcuni Stati in questi mercati meno regolamentati. 0,32% di TER, replica fisica.

 

ALTRI ETF AZIONARI TEMATICI/SETTORIALI:

IE00BDVPNG13 WisdomTree Artificial Intelligence (0,4% TER)

Un ETF che replica in maniera fisica totale il Nasdaq CTA: società che favoriscono, coinvolgono e accrescono l’intelligenza artificiale. Ne escono fuori ovviamente società di informatica (95%), collocate prevalentemente negli USA (55%), ma anche a Taiwan, Giappone, Europa. TER 0,4% e masse attualmente scambiate superiori a 400 milioni (non poco per un settoriale simile).

IE00BJGWQN72 WisdomTree Cloud Computing Acc (0,4% TER)

Questo ETF replica l’indice Nasdaq BVP: società che forniscono servizi cloud e software cloud. La concentrazione è ovviamente del tutto nel settore informatico (oltre 96%), con concentrazione geografica quasi esclusiva negli USA (91%). TER 0,4% e masse scambiate di 518 milioni ad oggi.

IE00BKLF1R75 WisdomTree Battery Solutions (0,4% TER)

ETF che investe in aziende che si occupano prevalentemente di batterie e soluzioni per la conservazione energetica. Si tratta di aziende principalmente industriali (38%) e del settore dei materiali (36%) con al terzo posto quelle di informatica (15%), la concentrazione geografica è prevalentemente in Cina (28%), poi in USA (24%), Giappone (11%) ed il resto ben diversificato in economie sviluppate tecnogicamente. TER 0,4% e masse per 554 milioni.

IE00BLPK3577 WisdomTree Cybersecurity (0,45% TER)

ETF che investe in aziende attivamente impegnate nella fornitura di servizi e tecnologie per la sicurezza informatica. Sono escluse le aziende non ESG. Parliamo di aziende di informatica quindi, collocate in gran parte negli USA (83%). TER 0,45% e ad oggi masse scambiate intorno a 64 milioni.

 

                                               ETF SU OBBLIGAZIONI E MATERIE PRIME:


ETF SU TITOLI DI STATO:

IE00BD49RK20 WisdomTree EUR Government Bond Enhanced Yield acc (0,16% TER)

IE00BD49RJ15 WisdomTree EUR Government Bond Enhanced Yield dist (0,16% TER)

ETF in Titoli di Stato di paesi della zona Euro, rispetto agli indici governativi euro classici punta a ponderare l’indice madre verso segmenti a maggior rendimento, tenendosi sempre su obbligazioni “investment grade” e cercando di correggere il rischio. In versione sia ad accumulo che a distribuzione con replica fisica, al momento masse scambiate contenute.

 IE00BMXWRM76 WisdomTree European Union Bond (0,16% TER)

L’ETF replica il debito in euro emesso dall’Unione Europea, quindi di natura sovranazionale. TER 0,16% annuo e replica fisica.

  

ETF SU OBBLIGAZIONI:

IE00BD49RB39 WisdomTree Aggregate Bond Enhanced Yield acc. (0,18% TER)

IE00BD49R912 WisdomTree Aggregate Bond Enhanced Yield distr. (0,18% TER)

La versione obbligazionaria diversificata della strategia ad “Enhanced Yield” prevede l’investimento nell’universo non solo dei titoli di Stato, ma anche di obbligazioni societarie e garantite. Punta ad ottenere, come strategia, un rendimento maggiore del classico Bloomberg Euro Aggregate Bond. 0,18% di TER e replica fisica a campionamento dell’indice. Versione a distribuzione ed accumulo.

 

IE00BZ0XVF52 WisdomTree AT1 CoCo Bond (0,39% TER)

IE00BFNNN236 WisdomTree AT1 CoCo Bond EuroH (0,39% TER)

Le obbligazioni AT1 o CoCo Bond rappresentano quelle obbligazioni, caratterizzate da un elevato grado di rischio utilizzate per costituire il “Tier1” o Capitale di Riserva negli istituti di credito. Sono considerate obbligazioni ibride convertibili in azioni o il cui capitale può essere liquidato parzialmente o vi si può attingere più facilmente in caso di crisi dell’emittente. Come le subordinate le CoCo servono ad assorbire le perdite di capitale dell’emittente prima di altri debiti di rango superiore (obbligazioni “Senior”). Il TER è 0,39% ed esiste sia la versione globale senza copertura di rischio valutario, sia quella con Hedging nei confronti dell’euro. Entrambe a distribuzione dei proventi.

  

ETF SU MATERIE PRIME:

IE00BYMLZY74 WisdomTree Enhanced Commodities (0,35% TER)

IE00BG88WG77 WisdomTree Enhanced Commodities (0,35% TER)

ETF che replica in maniera sintetica (tramite swap) i contratti futures che riflettono l’andamento di un paniere di commodity, coprendo quattro settori diversificati: Energia, Agricoltura, Metalli Industriali e Metalli Preziosi. Il paniere è costituito in totale da 23 commodity o ‘materie prime’: oro, gas, petrolio, mais, soia, rame, alluminio, caffè ai primi posti. TER 0,35%.


P.C. 27/12/2021

lunedì 20 dicembre 2021

PERICLE: il portafoglio opportunista cresce anche in questo trimestre

Nuova revisione per PERICLE, un portafoglio che cerca le opporunità del momento ad ogni revisione trimestrale.

La situazione di dicembre, nonostante le bizze dei mercati in questo mese, vede crescere ancora il capitale investito in PERICLE:


Il patrimonio, arricchito da 256,77 euro di nuovi dividendi incassati, ha raggiunto i 122000,25 euro, il gain è salito a +21,89% dall'inizio dell'investimento.

Per sfruttare due opportunità decorrelate ho deciso di andare ad incassare parte del gain su un paese emergente come il Messico: vendo 667 quote (2/3 del totale) e dopo aver pagato 114,05 di capital gain ottengo 2907,46 euro liquidi da investire.
Con 1709 euro acquisto 100 quote dell'ETF di HSBC MSCI Turkey acc, che è sprofondato in poco tempo per via della politica economica contraddittoria di Ankara. Con altri 719,2 euro compro invece 5 quote di ETC fisico sul Palladio, in momentanea flessione.

Questo porta il portafoglio di PERICLE a:

L'allocazione è 2/3 azionaria ed 1/3 negli obbligazionari non proprio più stabili al mondo.

Osserveremo l'andamento di PERICLE di nuovo tra tre mesi, in marzo.

P.C. 20/12/2021

sabato 18 dicembre 2021

PAN: sfiora +40% in un anno e nove mesi il portafoglio Bilanciato a Breve Termine che ha beneficiato del Timing

Quanto dovreste aver guadagnato investendo con un rischio bilanciato moderato (40% di azionario, da padre di famiglia e non da speculatore) durante il ribasso del 2020?

Ad oggi il 40%, ma sull'intero portafoglio. Andiamo a vedere il caso di PAN:


Il capitale è passato da centomila euro della seconda metà di marzo 2020 ai 139965 odierni. +40% in 21 mesi.
PAN venne studiato durante una crisi di rapidità eccezionale, per mostrare come non facendosi travolgere dal "PAN-ico" si poteva costruire con serenità un portafoglio "SANO": molto diversificato, con strumenti efficienti, con un'asset allocation con la testa sulle spalle (massimo 40% di azionario) e riportare risultati nel BREVE TERMINE, anche se i 'consulenti commerciali' consigliano invece di comprare rischio, puntare al lungo termine (così loro hanno il management fee assicurato a lungo, tra l'altro) e rivedere spesso gli investimenti a seconda delle mode del mercato, ma soprattutto usare prodotti strutturati (Sicav, fondi attivi, certificati) se non strutturatissimi (Unit e simili).
Invece non ce n'è bisogno: ce lo mostra PAN. Si possono usare obbligazioni di qualità a tasso variabile (abbiamo investito durante un'immissione di liquidità mai vista con tassi negativi), titoli di Stato come i CCT, ETF selezionati con la testa sulle spalle.

Il rendimento è eccellente: +40%, ma non con indici di materie prime o tecnologici o fondi hedge o bitcoin, ma con ingredienti, passatemi il termine, genuini.

Cosa fa adesso chi ha PAN?
Beh, io ho progettato una chiusura a giugno 2022 e la rispetterò. Al mio ipotetico cliente devo restituire soldi "Cash" non un portafoglio e misurare la performance positiva o negativa NETTA. Quindi, dato un gain pari ad un +23% su base annua, alquanto inconsueto sulla performance storica di un 40/60, vado a consolidare riducendo la volatilità in vista di una liquidazione a brevissimo. Se PAN dovesse scendere l'obiettivo sarà scendere meno velocemente di quanto ha guadagnato.

Osserviamo la tecnica:

- Innanzitutto gli asset storicamente più volatili a breve sono i tematici e settoriali: un azionario tematico può guadagnare molto (osserviamo la performance del Nasdaq!) tuttavia può scendere più velocemente e recuperare in tempi lunghi. Quindi li 'chiudo' oggi in gain prima di altri 7 mesi di incognita dopo i quali non avrei più orizzonte temporale. Vado quindi a vendere: Invesco Bloomberg Commodity (pago 281,73 di capital gain), SPDR Europe Healh Care (pago 314,39), SPDR MSCI Europe Consumer Staples (capital gain a 262,94), iShares Global Infrastructure (pago 228,43), iShares Nasdaq (pago 664,92), pago xTrackers Russel 2000 lo small cap USA (pago 561,52), tra gli emergenti SPDR MSCI Asia che è più locale (pago 373,28) e il nuovo (ma soddisfacente!) acquisto Amundi MSCI World Energy (pago 70,7). Ho ottenuto (inclusi i dividendi accumulati) 26031,67 euro liquidi.

- NON POSSO reinvestirli rischiando troppi danni a causa di minusvalenze: compenso molto poco, quindi se genero minusvalenze forti ho dato inefficienza al portafoglio. Devo rischiare poche minusvalenze e aggiungere a asset già posseduti con un gain in "zona sicurezza", in questo modo a giugno se scendono difficilmente diventeranno rossi in maniera irrecuperabile.

AGGIUNGO:

105 quote al già posseduto iShares Euro Corporate Bonds Rate Hedged al prezzo di 10048,25 euro: il gain scende al +5,26% ma data l'impermeabilità ai tassi di questo asset una perdita di molto superiore in 7 mesi è uno scenario improbabile.

72 quote al iShares MSCI Europe Minimum Volatility con 4001,76: è azionario, ma questo tecnicamente più resiliente alla volatilità, in cui mantengo un margine del +11,45%.

L'unico rischio lo assumo con il dollaro: 85 quote di JPM BetaBuilders Treasury 1-3 yr acc, titoli di Stato in dollari degli USA e breve termine, decorrelati da molti asset del mercato.

Ovviamente nel fare questo ho considerato anche i costi di transazione, che comunque sugli ETF e i bond ammontano a poche decine di euro.


Notiamo che con il ribilanciamento odierno ho riportato, come da "sacra" asset allocation, le proporzioni di azionario ed obbligazionario a 40% e 60%. Ho inoltre già pagato parecchie tasse di capital gain e sarebbe inefficiente se a luglio chiudessi con minus non compensabile alcuni asset, ma devo dire che la maggior parte ha un guadagno di 'confidenza' piuttosto ampio.

Ovviamente chi avesse davvero investito in un portafoglio come PAN a fine marzo 2020 avrebbe in realtà realizzato un eccellente portafoglio bilanciato 40/60 con un ampio margine di gain e potrebbe valutare semplicemente di abbassare l'azionario ad esempio al 30% per consolidare (ad esempio togliendo 14000 euro tra FTSE Mib, Cac40 e Dax che presentano delle sovrapposizioni con il MSCI EMU ed avevano senso come differenziazione nel corso di una pandemia che non si sapeva se avrebbe avvantaggiato più l'azionario di un paese europeo rispetto ad un altro) parcheggiando un 10% (14000 sui valori attuali) in liquidità o obbligazionario stabile, per poi tornare a 40/60 nel caso di uno storno di mercato.

Io ho consolidato spostando progressivamente una quota su MSCI Europe Minimum Volatility e riportando a 40/60 il rapporto capitale di rischio/capitale di debito.

Conosceremo la conclusione di questo investimento a giugno del 2022.

P.C. 18/12/2021

giovedì 16 dicembre 2021

IL MORO: un portafoglio "Long Term" bilanciato Semi-Flessibile

Con questo nuovo portafoglio introduco un nuovo concetto: gestione Semi-Passiva e Semi-Flessibile su un investimento diversificato come fondamentali (multi-asset) finalizzato ad un orizzonte di lungo termine (Long Term).


Qui parliamo di almeno 10 anni in cui i soldi non verranno toccati, ma di un patrimonio consistente (infatti la simulazione viene fatta sulla base 200mila euro e non 100mila), magari un patrimonio che sta lì per la pensione, oppure per l'università dei figli etc...

In cosa consiste l'approccio Semi-Flessibile e Semi-Passivo?

Ovviamente secondo le logiche della teoria di portafoglio uno scienziato dell'asset allocation potrebbe affermare che basta assumersi un rischio consistente in asset redditizi per gestire passivamente il patrimonio ingente e guadagnare senza meno. 60% MSCI World, 20% iShares Global Aggregate Bond e 20% Global High Yield bond in che orizzonte decennale d'investimento hanno prodotto danni consistenti? Beh, a dire il vero investendo sul massimo del 2000 dieci anni dopo una flessione a due cifre (anche se non mezzo capitale, ecco...) la si sarebbe riportata. E poi questo rischio è sempre più facile 'acquistarlo' con le somme consistenti degli altri (se va male).

Per questo opto per questo orizzonte temporale innanzitutto in una esposizione al rischio minore, e poi con una gestione passiva ma non troppo e leggermente flessibile. 

Vediamo come...

Vado a fissare un'asset allocation ottimale, 40% di azionario, rischio valuta inferiore al 50% del capitale, selezione di asset nel long term storicamente redditizi ma di natura diversificata tra loro: 16% azionario europeo, 12,5% azionario USA, 9% azionario paesi emergenti, 4% azionario del giappone e di altri paesi sviluppati del pacifico, 25% titoli di Stato investment grade, 15% altri titoli di debito investment grade, 10% obbligazioni sub-investment grade e 8% titoli di Stato di paesi emergenti.

Però non applico in maniera "stabile" questa allocazione, che è solo un canovaccio, per tutti e 10 gli anni (minimo!) del portafoglio. In realtà ho una flessibilità sulla stessa con ribilanciamento/revisione ogni 15 mesi (quindi ci sono 8 appuntamenti tra approcci "lazy e passivi").

Perché questi ribilanciamenti che rendono semi-flessibile il portafoglio intorno all'asset allocation?

Perché nessuno vuole prevedere i mercati, ma alcune condizioni di mercato possono essere più o meno sensate. Con un Long Term minimo decennale dovrei mettere in portafoglio titoli di Stato a 10 anni o più (rendono di più!), tuttavia con l'attuale situazione dei tassi d'interesse preferisco spendermi la flessibilità nella scelta di un'allocazione dalla duration più breve. Sull'High Yield (obbligazionario speculativo) temo che sia troppo favorito da politiche monetarie mirate oggi e gli prediligo alcuni governativi o un pò più di esposizione valutaria. Sugli azionari associo un pò di azionario "Value" a indici ormai molto Growth anche se storicamente adatti al lungo termine (Nasdaq, S&P500 etc...).

Un approccio più prudenziale rispetto al particolare momento storico dei mercati in cui ci troviamo è secondo me il seguente: ipotizziamo di avere 100 da investire. 40 li tengo liquidi, e 60 li investo in questo portafoglio. Tra 15 mesi valuto l'andamento di tassi e mercati: se il 60% investito è in discesa significativa medio il prezzo d'entrata con il restante 40% altrimenti (lieve flessione o crescita) medio con un 20% e tengo altro 20% per un ingresso a 30 mesi.

Per il resto l'approccio è abbastanza passivo e non 'opportunistico': inserisco magari sotto-pesati anche asset a forte rischio di svalutazione (secondo me) perché fin troppo favoriti da liquidità e tassi come governativo euro, Nasdaq, High Yield o Small Cap.

Questo portafoglio funzionerebbe meglio laddove si potessero compensare nell'orizzonte temporale, minusvalenze e gain (es. in una polizza o fondo pensione). Questo anche perché si usano parecchi ETF su asset diversi (anche come natura).

Il portafoglio iniziale che ho selezionato è questo (poi spiego perché):


Il motivo di queste scelte in un'allocazione di lungo termine:

Azionario Europa - Tra i vari asset disponibili la scelta, dato l'orizzonte temporale, è ricaduta sull'Eurostoxx600 che è un All-Cap che include anche paesi non dell'eurozona (al momento il paese più rappresentato è il Regno Unito), corretto dal titolo di WisdomTree che mixa una strategia fondamentale e growth all'investire solo nella zona euro. Entrambi sono strumenti forse poco più volatili del classico MSCI Europe, che nel lungo termine può rappresentare un valore aggiunto nel portafoglio.

Azionario USA - Questo portafoglio non ha un'allocazione sbilanciata rispetto agli indici globali sugli Stati Uniti (10%), tuttavia dato l'orizzonte temporale si 'compra rischio' nel mercato abbinando al classico S&P500 anche il Russell (aziende Small Cap) ed il Nasdaq (indice tipicamente tecnologico/growth) diversificati però in quote difensive verso potenziali bolle in essere. Si sceglie quindi di rendere un pò più volatile il mercato più grande del mondo (la superpotenza economica della nostra epoca) auspicando un vantaggio nel Long Term dato da questa scelta.

Azionario dei Paesi Emergenti - Il titolo iShares Core MSCI Emerging Markets mi è sembrato sufficientemente diversificato e rappresentativo, senza fare delle selezioni di zona.

Azionario Resto del Mondo - L'abbinamento classico Giappone/Pacifico è arricchito a livello tattico se non strategico da un "World Value" che va a correggere l'alto livello di prezzi rispetto ai fondamentali in questo momento dell'azionario più 'growth'.

Titoli di Stato IG - Sebbene un orizzonte 10+ anni rende da manuale idoneo soprattutto il titolo Vanguard, la delicata situazione dei tassi d'interesse mi fa selezionare flessibilmente scelte dalla durata finanziaria più corta (Europa 3-5 anni) o esposte alla valuta dollaro (breve termine anche lì), con una piccola diversificazione anche sui titoli di Stato USA legati all'inflazione, oggi molto alti.

Altre Obbligazioni - Al classico Global Aggregate senza rischio valuta abbino un obbligazionario tripla B a orizzonte temporale moderato che rappresenta un valido compromesso rischio-valuta e redditività residua.

Titoli di Stato di Paesi Emergenti - Qui l'obbligazionario con Hedging rappresenta, cumulando dividendi senza rischio valuta, una scelta strategica che deve cumulare redditività a 7-10 anni, mentre il VEMT come una selezione tattica, che punta come volano nel breve-medio su un recupero valutario.

High Yield - L'obbligazionario speculativo è in questa fase ridotto al minimo e selezionato tra i Fallen Angels (diversificati e resilienti più di altri) con effetto valutario. Tuttavia rappresenta un ottimo asset per il lungo termine.

La prima revisione de "Il Moro" è stabilita a metà marzo del 2023.


P.C. 16/12/2021

mercoledì 15 dicembre 2021

ATLANTE: come il portafoglio azionario a pesi costanti riequilibra in automatico i mercati a 'rischio bolla'

L'ultima revisione di Atlante risale ad agosto, in questi 4 mesi alcuni asset, come l'azionario Europeo, l'azionario dei Paesi Emergenti, l'azionario dei Paesi Sviluppati dell'Asia e del Pacifico, l'azionario Inglese, e l'azionario Immobiliare Europeo si sono svalutati, alcuni piuttosto significativamente (Real Estate e Asia-Pacific). Gli altri asset, trainati al solito dal Nasdaq e dal S&P500 hanno continuato la loro crescita impetuosa, portando in ulteriore crescita (seppur di poco) il capitale complessivo di Atlante.

Analizziamo come la nostra struttura a PESI COSTANTI reagisce a questo tipo di scenari:


Come notiamo la situazione ci avverte di un'eccessiva decorrelazione dalle soglie di peso fissate, un potenziale "rischio bolla" diciamo su Nasdaq e S&P500. Questo lo abbiamo già risolto quattro mesi fa investendo i dividendi, ma in questi quattro mesi solo il Vanguard S&P500, il Developed Asia-Pacific, il Nikkey e il FTSE100 hanno pagato qualche dividendo, portando la liquidità disponibile appena a 257,08 euro.
Procedo quindi con un ribilanciamento:

- Vendo 25 quote del Vanguard S&P500 al prezzo di 77,95. Questo mi impone il pagamento di 154,8 euro di capital gain e mi rende disponibili 1788,92 euro (oltre ai soliti 5 euro di transazione).
- Vendo 1 quota di Nasdaq100 al prezzo di 792,2 euro pagandoci 95,29 euro di tasse e ottenendo 691,9 di nuova liquidità

Vado quindi a comprare gli asset rossi, più prossimi alla soglia inferiore del mio rangue di pesi:
- 39 quote di xTrackers MSCI EMU (Azionario dell'Eurozona) li pago 1871,15 euro
- 8 quote di UBS MSCI Emerging Markets (Azionario Paesi Emergenti) li pago 856,68 euro

La situazione finale è questa e, come vediamo, ogni asset-class è perfettamente centrata nel suo range di 'peso':

Oltretutto i prezzi medi di carico dei paesi emergenti e dell'eurozona sono stati di nuovo mediati a rialzo.
Notiamo che, dalla creazione, il capitale investito in Atlante è cresciuto di un quarto: +25,17% con un controvalore odierno di 125047,63 euro. Questo porta un'ulteriore crescita rispetto ad agosto scorso.

Il prossimo ribilanciamento è programmato in primavera, a metà aprile 2022.

P.C. 15/12/2021

lunedì 13 dicembre 2021

AGENDA 2022

Una volta le banche in concomitanza dei giorni di dicembre e per l'inizio del nuovo anno regalavano un'agenda.
E' una tradizione ormai desueta, del resto l'uso della stessa agenda cartacea è molto meno in voga di un tempo.
Tra le mie idee bislacche quest'anno c'è stata quella di cimentarmi nella realizzazione di un'agenda del Blog.

E' reperibile su Amazon a QUESTO link.

Parlo d'idea bislacca perché è sorta per hobby, ma francamente non mi soddisfano del tutto i risultati: avrei voluto un'agendina ad un prezzo pressoché omaggio come 'regalino' di Natale. I formati minimi e l'utilizzo dell'edizione con copertina lucida e rigida (nella speranza che sia più funzionale per un'agenda), oltre alle 220 pagine del piccolo 'tomo' hanno fatto in modo che i prezzi su Amazon siano decisamente alti per un prodotto amatoriale, con tutte le ovvie imperfezioni di qualcosa del genere. Le mie Royalties comunque sono solo di un paio di euro: l'ho realizzata per svago e distrazione.
Oltretutto i tempi di produzione e consegna sono tali da non consentirmi di toccare con mano delle copie dell'autore per garantirne la qualità prima del 2022.

Posso anticipare al massimo qualche immagine dell'anteprima che Amazon mi ha fornito, per farsene un'idea:




Specifico che non voglio vendere nulla a nessuno. Mi è venuta l'idea di un'agenda del Blog e l'ho realizzata. Mi sembrava una cosa originale a dicembre, anche se nessuno la utilizzerà. Ha un formato 14x21 e le settimane iniziano da Sabato un pò perché anche il 2022 inizia di Sabato un pò perché da lavoratore dipendente percepisco un sollievo da 'fine settimana' nelle giornate di Venerdì.

Ogni mese circa è intervallata con racconti (alcuni li trovate sul Blog) piccoli articoli, elementi che appartengono anche ai video. E' comunque qualcosa di amatoriale e non un'opera letteraria né un libro 'serio', più che altro un modo per impratichirmi con Amazon Publishing in vista magari di un'opera futura più significativa. Insomma è uno sfizio, non aspettiamoci troppo e purtroppo il prezzo è quello che Amazon fa.

P.S. (19.12.21)

Sulla copia cartacea ho riscontrato l'immancabile refuso... nella traduzione affianco a Martedì manca una S (Tueday anziché Tuesday). Credo nulla che renda inutilizzabile l'agenda, consideriamola un marchio di originalità...

P.C. 13/12/2021

sabato 11 dicembre 2021

RACCONTO: 1999-2009 un decennio difficile affrontato con una tecnica di "Value Averaging" con ribilanciamento a pesi fissi tra asset decorrelati (PARTE III)

Giugno 2004:

Siamo arrivati al 2004 con 9313 euro investiti l’anno precedente in ciascuno dei 4 asset (Azionario World ‘Momentum’ quindi approccio aggressivo, obbligazioni investment grade in dollari, titoli di Stato di paesi emergenti con copertura valutaria verso l’euro e oro fisico).

La situazione al nostro ‘appuntamento’ di giugno per il ribilanciamento ‘Value Averaging’ con nuova liquidità è la seguente:

L’oro è sale spinto dal periodo d’incertezza dell’epoca al valore di 9996,73 euro

L’azionario MSCI World Momentum ha il suo recupero dalla crisi nera a 10865,38 euro

L’obbligazionario in dollari investment grade viene portato su dagli stimoli economici a 10145,56 euro

L’obbligazionario dei paesi emergenti prosegue la sua crescita di valore ed arriva a 9782,16 euro

Notiamo una cosa: il 2003 (bottom storico della bolla 2000-2001) fu un anno di forte decorrelazione, questo ha richiesto al nostro investitore una seconda entrata “massiccia”. Notiamo che questa è avvenuta, lo sapremo con il senno del poi, in un momento di minimo storico. Il 2004 ha avuto un recupero su tutti gli asset, quindi la nuova soglia, fissata a 10865 euro, richiede una quantità minima di versamenti: investo 869 in oro, 720 in obbligazioni societarie in dollari e 1083,23 in titoli di stato dei paesi emergenti con hedging. In tutto l’investitore ha speso nel 2004 l’importo di 2672,23 per effettuare il ‘value averaging’.

 

Giugno 2005:

Nel 2005 prosegue la mia ripresa, dalla nuova soglia a cui avevo “livellato” i miei 4 asset lo scorso anno mi trovo:

12038,83 euro in oro fisico

13161,01 euro in MSCI World Momentum

11836,31 euro in US Corporate Bond

13058,65 euro in Emerging Markets Bond Euro Hedged

Notiamo che da due anni, cioè subito dopo il “bottom” del 2003, il MSCI World Momentum, asset ‘peggiore’ di questo decennio, è tornato al timone e fissa le nuove soglie d’investimento successivo.

A giugno del 2005 devo investire: 1123 euro in oro + 1325 in obbligazioni USD corporate + 103 euro appena in emerging markets bond euro hedged.

In questo modo porto i 4 asset alla soglia di 13161 euro, con un capitale investito complessivo a metà 2005 di 52644 euro in 6 anni.

 

Giugno 2006:

I dati economici nel 2006 tornano ad essere decisamente positivi, la ripresa economica continua. Il valore degli immobili, nel mondo, è ai massimi storici. Il portafoglio del nostro investitore è cresciuto ancora:

L’oro decolla alla cifra di 17536,5 euro

L’azionario “MSCI World Momentum” ha un balzo del 20% e arriva a 15681,1 euro di valore

L’obbligazionario in dollari invece recede (spesso accade in fasi di espansione economica) a 12669,2 euro

I titoli di Stato dei paesi emergenti salgono a 13743,66 euro

La nuova soglia viene fissata dal balzo dell’oro: 17537 euro.

Investo 1855,9 euro nel MSCI World Momentum, 4867,3 nell’obbligazionario US coporate, 3793,34 nel governativo emergente. Nel 2006 c’è stato un investimento abbastanza significativo di 10516,54.

Si noti che questa tecnica di “Value Averaging” porta ad investire soglie crescenti, tendenzialmente, in fasi decorrelate del mercato (non come il 2004-2005) quando l’investito è più consistente, mentre all’inizio ovviamente degli scostamenti dalla soglia avrebbero imposto entrate per livellare meno ingenti.

 

Giugno 2007:

L’ultimo anno positivo prima della Grande Crisi.

Oro fisico: 17470,92 (leggera discesa in un anno)

Azionario MSCI World Momentum: 20785,49 (crescita)

Obbligazionario US Corporate: 18074,42 (lieve crescita)

Governativo paesi emergenti: 19565,93 (crescita)

Dobbiamo incrementare principalmente l’oro! Notiamo l’automatica genialità di questa tecnica, che sul bottom del 2003 ci ha fatto versare soprattutto nell’azionario MSCI World Momentum, e a giugno del 2007, due mesi prima che BNP introducesse con la storica conferenza i problemi sui mortgage backed bond, ci fa aggiungere soprattutto nell’oro.

La soglia è 20785 euro.

Investo 3314,08 in oro fisico. 2710,58 in obbligazioni US Corporate (altro asset piuttosto difensivo). Solo 1219,07 in obbligazionario paesi emergenti con copertura valutaria.

Prima dell’inizio della grande crisi l’investitore ha un capitale investito di 83140 euro (poco meno di quanto avevo io in ETF proprio in quel momento…).

 

Giugno 2008:

Il tumulto è iniziato, ma il fallimento di Leman Brothers è ancora fantascienza, nel giugno del 2008 ci siamo lasciati alle spalle ‘solo’ un anno di mercati negativi.

L’oro è salito a 25417,17 euro.

L’azionario MSCI World Momentum è sceso a 18539,16 euro.

L’obbligazionario societario in dollari è salito appena a 21421,95 euro.

Stessa cosa l’obbligazionario dei paesi emergenti a cambio coperto: 21731.45 euro.

L’investitore si trova ad aggiungere, come ogni anno fino alla soglia di 25417: 6877,84 in azionario MSCI World Momentum, 3995,05 in obbligazioniario corporate USD e 3685,55 in obbligazionario dei paesi emergenti euro hedged.

In totale a giugno 2008 investe 14558,44.

 

Giugno 2009:

La grande crisi è passata (anche se l’investitore non lo sa ancora con certezza). Da marzo 2009, ultimo “bottom” del mercato, i mercati si stanno riprendendo, le banche centrali sono pesantemente movimentate, gli effetti sull’economia reale iniziano tragicamente ad abbattersi sulla vita di tutti i giorni.

Il portafoglio dell’investitore è il seguente:

Oro fisico: 28423,9 euro

Azionario MSCI World Momentum: 16449,4 euro

USD Corporate Bond: 26658,34 euro

Emerging Markets Bond Euro Hedged: 25917,72 euro

Sul secondo bottom il metodo ci spinge di nuovo ad un versamento ingente sull’azionario MSCI World Momentum.

Nel giugno 2009 la soglia è 28424 euro ed il risparmiatore deve investire: 11974,6 euro nel MSCI World Momentum, 1765,56 nell’obbligazionario societario dollari, 2506,18 euro nell’obbligazionario paesi emergenti.

Ecco il terzo grande investimento: 16246,34.

 

Il risultato finale è:

 

PHYSICAL GOLD: 28423 euro (gain +49% visto che ho investito in tutto 13927,28 euro)

MSCI WORLD MOMENTUM: 28423 euro (in perdita solo del -11,78% sui 32215,78 euro investiti)

USD CORPORATE BOND: 28423 euro (in gain del +26,56% rispetto ai 22456,98 euro investiti)

EMERGING MARKETS BOND EURO HEDGED: 28423 euro (in gain del +57,53% rispetto ai 18042,71 investiti)

 

In totale, negli anni, l’investitore ha versato 86642,75 euro ed il controvalore sul “bottom” del 2009 è di 113692 euro (+31,22%).

 

Notiamo le differenze: se su un portafoglio 25% in ognuno di questi asset l’investitore avesse investito 86642 euro il 1 giugno del 2009 dopo 10 anni avrebbe avuto 168280 euro circa, questo perché gli asset prescelti hanno avuto un corso fortunato in questi dieci anni (mentre pressoché tutti gli azionari NO). Tuttavia NON avrebbe avuto una crescita costante dell’investimento ogni anno: la soglia del 2009 sarebbe stata più bassa di quella del 2008. E soprattutto avrebbe dovuto “azzeccare” i giusti 4 asset da mettere in portafoglio.

Se nello stesso portafoglio l’investitore avesse investito 8664 euro ogni anno avrebbe terminato a giugno 2009 con 130140 euro, quindi il “PAC” annuale su questi 4 asset sarebbe stato più redditizio, sempre grazie alla fortuna in questo decennio di 3 investimenti su 4. Banalmente l'iniziare ad investire di più in oro già nei primi anni del decennio avrebbe portato nel 2009 una crescita più forte. Tuttavia avrebbe dovuto sapere quanto deve investire e quanto impiegare per la spesa totale, partendo con la significativa cifra di 740 euro circa mensili, anziché iniziare con poco e incrementare quando il portafoglio già riportava significativi gain. L’altro problema è che per fare un PAC non sono necessari asset decorrelati, quindi l’investitore non sarebbe stato spinto a scegliere nel 1999 oro, bond emergenti, obbligazioni societarie in dollari e azionario ‘momentum’. Più probabilmente uno il PAC lo fa su Azionario Europa, Azionario USA, Azionario Giappone e Azionario Emergenti. Infine, come dicevo, il PAC sconta di più le svalutazioni dell'asset di riferimento a fine accumulo. Con un PAC di 25% su ciascuno dei 4 asset in totale nel 2009 il gain sarebbe stato superiore grazie alle eccellenti performance nel decennio di Oro e Obbligazioni... ma il MSCI World Momentum a fine investimento riporterebbe una performance del -25,31% su quanto investito, ben peggiore che con il "value averaging" a pesi costanti.

La tecnica risulterebbe quindi utile soprattutto alla finanza comportamentale: vedere perdite ridotte e temporanee sui singoli asset del portafoglio nel corso dell'accumulo (credo che il -11,78% finale del MSCI World Momentum lo possa tollerare anche l’anziano timoroso affianco alle altre performance a doppia cifra degli altri tre investimenti). Oltretutto si può proseguire l'accumulo non per un numero di anni e con somme d'ingresso prefissate ma... come deciderà il mercato finché non si impiega tutta la liquidità disponibile.

Inutile aggiungere che quei 113692 euro del giugno 2009 sarebbero poi cresciuti a gennaio 2021 alla ragguardevole somma di 365000 euro, con uno sharpe ratio record di 1.32

P.C. 11.12.2021

giovedì 9 dicembre 2021

LEONIDA: seconda revisione del portafoglio con strategia "Valore"

Sono trascorsi 14 mesi e siamo al secondo rendiconto di Leonida, un "Medium Term Dynamic-Balanced Value Portfolio".

Leonida per circa 5 anni porterà avanti un investimento bilanciato dinamico, 75-25 con focus su asset 'Value'. Potrà ad ogni revisione (le revisioni sono fissate a 7 mesi) pagare una "rendita" al suo sottoscrittore oppure decidere di accumularla.

Questa è la situazione del Portafoglio di Leonida dopo 14 mesi:


I significativi dividendi distribuiti negli ultimi 7 mesi ci consentono di nuovo di 'pagare dividendo' all'investitore. Ho deciso di distribuirgli di nuovo 900 euro, non posso accumulare il resto (Leonida è cresciuto in 7 mesi), ma li tendo a disposizione sul conto per eventuali 'inverni in arrivo'.
In questo modo il sottoscrittore di Leonida ha ottenuto finora una rendita del 1,55% NETTO ANNUO rispetto al capitale inizialmente investito ad ottobre del 2020. Immaginiamo che su un portafoglio cospicuo di alcune centinaia di migliaia di euro questa rendita avrebbe potuto, ad esempio, incrementare un piccolo stipendio o una pensione, con 100mila euro ci paga una vacanza, con un paio di milioni superiamo i 2500 euro al mese solo con questa piccola rendita e ci si può forse vivere.

Dopo questa semplice revisione la situazione è questa:


Attualmente Leonida riporta una performance del +25,29% in 14 mesi. Il prossimo rendiconto è la prossima estate, in luglio.

P.C. 09-12-2021

mercoledì 8 dicembre 2021

Vanguard LifeStrategy: UN ANNO DOPO!

 


Avevo promesso una nuova recensione ad un anno di distanza per verificare le performance dei piccoli "Portafogli Multi-Asset" gestiti da Vanguard e quotati esattamente un anno fa da Borsa Italiana, ovvero i Vanguard LifeStrategy.

P.C. 08/12/2021

RACCONTO: 1999-2009 un decennio difficile affrontato con una tecnica di "Value Averaging" con ribilanciamento a pesi fissi tra asset decorrelati (PARTE II)

Giugno 1999:

Mi immedesimo in un investitore che ha una certa liquidità (all'epoca ben depositata in certificati di deposito postali, immagino), e vorrebbe investirla un po' per volta nei prossimi 10 anni. E’ fiducioso dell’andamento dei mercati, ma dopo il crollo di LTCM lo scorso anno preferisce una tecnica diversa: puntare su 4 asset diversificati e decorrelati e ribilanciarli ogni giugno 1999 aggiungendo altra liquidità per portarli al 25% ciascuno del capitale in quel momento investito.

Parte quindi con 4 asset (se esistessero gli ETF sarebbe perfetto usare 4 ETF):

4000 euro investiti in Physical Gold (ORO FISICO)

4000 euro in MSCI World Momentum (AZIONARIO PAESI SVILUPPATI ‘MOMENTUM’)

4000 euro in US Corporate Bond (OBBLIGAZIONI SOCIETARIE DI BUON MERITO CREDITIZIO IN DOLLARI)

4000 euro di Emerging Markets Bond Euro Hedged (TITOLI DI STATO DI PAESI EMERGENTI COPERTI CON LA VALUTA)

Totale Investito: 16000 euro.

 

Giugno 2000:

Quest’anno i mercati sono andati benissimo, il passaggio dal XX secolo al XXI si apre in maniera luminosa: sembra che lo sviluppo economico della seconda metà degli anni ’90, l’innovazione tecnologica, porterà un secolo di prosperità a tutti. Il World Momentum è l’asset che è cresciuto di più  con un magnifico +39,12% in un anno, le obbligazioni in dollari di meno perché anche se i tassi sono alti (per come li conosciamo oggi) la valuta ha remato contro.

Mi trovo in questa situazione:

 4764 euro in Oro Fisico

5564,8 euro in Azionario MSCI World Momentum

4100 in Obbligazioni Societarie USD

4478,8 in Titoli di Stato di Paesi Emergenti con Copertura verso l’Euro

Devo fare “Value” averaging portando tutti a 5565, quindi investo ulteriori 801 euro in oro, 1465 in Corpoate Bond USD, 1086 in Titoli di Stato di Paesi Emergenti. Ho impiegato in un anno 3352 (come un PAC di 280 euro al mese dopotutto… no?)

Totale Investito: 19352 euro.

 

Giugno 2001:

Ahh! Bolla del Dot Com (e ancora non si vedono aerei che volano bassi su New York). I tecnologici sono in pieno trambusto da mesi! Cosa è accaduto dai miei 5565 euro su ciascuno dei 3 asset?

A giugno 2001 il valore è diventato:

5878 euro in Oro Fisico

4700,8 euro in azionario World Momentum

6235,51 in obbligazioni societarie IG in dollari (va male l’azionario… sale l’obbligazionario)

6738,93 in titoli di Stato dei Paesi Emergenti con copertura valutaria

La mia nuova soglia è di 6739 euro. Quindi aggiungo 861 euro all’Oro Fisico, 2037,95 al povero MSCI World Momentum, 503,49 all’obbligazionario in dollari. In tutto ho speso 3402,44… circa come l’anno prima, visto?

Totale Investito: 22754,44 euro.

 

Giugno 2002:

Accidenti, dopo la crisi dei tecnologici… questa carta straccia in cui non si capisce come qualcuno sia stato tanto pazzo da mettere tanti soldi… anche l’attentato del 11 settembre. Il mondo è cambiato. I miei investimenti andiamo a vederli con la solita METODICA SISTEMATICITA’ arrivati a giugno:

6730 vale il mio Oro Fisico

5152,27 è il valore a cui è sprofondato l’azionario MSCI World Momentum

7032,97 è il livello cui sono salite le obbligazioni sicure in dollari (stanno abbassando i tassi…)

6466,66 euro in Titoli di Stato di Paesi Emergenti (scesi anche quelli, con questi chiari di luna internazionali)

La mia nuova soglia è di 7033 euro. Quindi devo aggiungere 303 euro all’oro, 1880,73 all’azionario speculativo del mio MSCI World Momentum, 566,34 ai titoli di Stato di paesi emergenti. Quando spendo? 2750,07 euro. Il risparmietto di un anno di un impiegato.

In 3 anni ho investito 25504,41 euro. Il controvalore dei miei asset mentre tutti PIANGONO sui mercati finanziari e c’è una brutta aria a livello internazionale è di 28132 euro, ovvero sto a +10%.

 

Giugno 2003:

6656,8 euro vale l’oro fisico (asset che durante la crisi sembra sempre il futuro, ma poi tipicamente dopo si sgonfia)

5724,24 euro vale l’azionario MSCI World Momentum (e pensare che negli anni ’90 sembrava tanto eccezionale, qui è in perdita da anni, sembra un pozzo senza fondo)

8208,3 euro è la crescita delle obbligazioni sicure in dollari (aveva proprio ragione mio nonno, non c’è niente meglio dell’obbligazione sicura!)

9313,55 è la crescita dei titoli di stato emergenti con copertura valutaria (il boom degli emergenti!)

La mia soglia è oggi 9313: devo aggiungere ben 2656,2 all’oro, 3588,76 euro all’azionario momentum, 1105 alle obbligazioni corporate USD.

La seconda grande “entrata” di capitali dopo quella del 1999 avviene in questo anno ancora difficile per l’azionario che è il 2003, a giugno, in cui spendo ben 7350 euro.

In totale ho investito 30104,44 euro.

Notiamo che nel "bottom" del 2003 io con questo giochetto sto in gain del 24%.

L’investimento “value averaged” (ovvero con entrate progressive) in 4 anni ‘terribili’ (ma ancora non abbiamo visto niente) come il 1999-2003, effettuato sempre a giugno, ci ha dilazionato 30000 euro.

Nel prossimo episodio vedremo la ripresa e poi… il ricrollo.

P.C. 08/12/2021

lunedì 6 dicembre 2021

ERACLE: semestre invariato per il portafoglio di azioni diversificate

In questa fase ERACLE, un portafoglio azionario che adotta un paniere diversificato di titoli azionari per l'esposizione europea e prevalentemente ETF per l'esposizione globale credo possa rappresentare cosa affronta chi decide di crearsi un paniere di azioni, rispetto all'investitore in fondi, rispetto a quello in ETF.

Dopo l'ultimo semestre la crescita di ERACLE è appena superiore a come l'avevamo lasciata 6 mesi fa:


Per la parte di singole azioni notiamo come è stato impossibile con 17 titoli (ora diventati 18) intercettare le performance del MSCI Europe. Facciamo caso anche, a livello didattico, alle problematiche imposte dalla gestione di un paniere di azioni internazionali: operazioni societarie come quella di spin-off che dal capitale di VIVENDI ci ha fatto entrare nella nuova società UNIVERSAL MUSIC GROUP quotata sull'EuroNext, sono per il risparmiatore piuttosto svantaggiose. La quotazione di Vivendi si è ridotta, spinoffata sul 60% del capitale di UMG, l'ingresso (vantaggioso economicamente) in 3765 euro di nuovo investimento è però stato tassato come un super-dividendo. Sempre ipotizzando una compensazione fiscale (molto improbabile per un privato che si beccherebbe in realtà le doppie tasse sui dividendi "piene") lo scherzetto ci costa il 37,1% pari a 1396,81 euro addebitati alla liquidità disponibile.
I magri dividendi, anch'essi con doppia tassazione (anche se io la considero sempre agevolata come se il nostro solerte commercialista avesse richiesto tutte le compensazioni estere, cosa improbabile e solitamente costosissima) ammontano a 364,25 euro questo semestre.

Il guadagno dei due fondi attivi "flessibili" è stato minimo, a trainare la performance (riportarla almeno ai valori di giugno 2021) contribuiscono solo gli ETF passivi su indici internazionali.

Chiudiamo il 2021 con 124412,28 euro di capitale, una performance da inizio investimento (2 anni e mezzo fa) del +24,45%.

P.C. 06/12/2021

domenica 5 dicembre 2021

RACCONTO: 1999-2009 un decennio difficile affrontato con una tecnica di "Value Averaging" con ribilanciamento a pesi fissi tra asset decorrelati (PARTE I)

Il decennio 1999-2009 è il classico esempio da libro di Storia finanziaria che ci mostra come un investimento azionario, diversificato, passivo ed a basso costo non è detto che sia premiato con certezza dal mantenimento di un orizzonte temporale lungo come quello decennale.

Ipotizziamo di aver investito nel classico indice MSCI World (azionario a medio-grande capitalizzazione dei mercati finanziari più sviluppati) da metà 1999 a metà 2009, anche tramite un ETF efficientissimo come il SPDR MSCI World (IE00BFY0GT14). Il risultato dell'investimento, diciamo, di 100mila euro (193.627.000 di lire) sarebbe stato il seguente:


Dopo 10 lunghi anni della nostra vita avremmo ottenuto una decrescita del portafoglio non solo a doppia cifra, ma addirittura da -30%. Ho conosciuto pochi risparmiatori in grado di sopportare psicologicamente un risultato simile, ed è bene ricordarlo in periodi in cui anni di crescita intensa delle quotazioni sembrano aver falsato (come sempre accade) la percezione del rischio.

Il problema è che chi come me all'epoca era già nel settore sa benissimo che un numero pressoché nullo di risparmiatori italiani aveva la fortuna di fare Buy&Hold decennale su SPDR MSCI World in quegli anni. La verità che i venditori di Unit Linked e di Fondi da sportello (o da 'promozione finanziaria') potranno testimoniare, è ben diversa. Oggi troverete pochi fondi attivi in circolazione già sul mercato negli anni '90, poiché si vendono meglio strumenti che possono mostrare degli storici di 3-4-5 anni con performance radiose ed invitanti. Però, facendo alcune ricerche, vediamo cosa fecero quei titoli che all'epoca dovevano grossomodo investire nell'universo finanziario del MSCI World (eccezione il MorganStanley indicato che invece ha un focus sugli USA):

Notiamo che qui l'investitore "retail" era andato ben oltre un -30% dopo 10 anni, e possiamo immaginare i suoi nervi in che condizioni fossero. Non tocchiamo neppure il discorso spese di custodia, commissioni d'entrata e simili.

Il primo, classico, tipo di "Value Averaging", che prevede cioè regolari contribuzioni ad un portafoglio è, naturalmente, il classico PAC, il Piano d'Accumulo che commercialmente è tanto favorito per la clientela retail. Il PAC prevede di investire una quota fissa periodicamente (ad esempio mensilmente) su un asset, mediando costantemente il prezzo di carico.

Nella realtà non commerciale il PAC è una tecnica utile ad alcune finalità, indifferente se non dannosa per altre, questo SENZA considerare minimamente il lato COSTI che spesso per gli investimenti tramite PAC sono maggiori che per l'investimento secco di una somma stabilita. 

Senza alcun dubbio il PAC ha senso quando:
1- Voglio impostare un piano d'investimento in un periodo con una strategia che mi difenderà da un probabile ribasso dei valori dell'asset. Come investo OGGI in obbligazionario europeo a lungo termine, con tassi così bassi? C'è un SIGNIFICATIVO RISCHIO TASSI concentrati in un timing sbagliato (ovvero oggi che sono bassissimi), ma posso prevedere con certezza il futuro dei tassi? No. Tuttavia data la probabilità significativa di un ribasso di un fondo euro obbligazionario lungo (anche semplicemente se i tassi rimanessero costanti è probabile per via del raggiungimento a maturità di obbligazioni sovrastimate in quando più redditizie di quanto esce ora sul mercato dei bond), potrei decidere di entrarci tramite PAC.
2- Cerco una "disciplina automatica": è il modo più semplice per dare una 'strategia' ad un portafoglio. Anche l'anziano che non capisce molto di investimenti e non vuole avere a che fare con un consulente sempre al suo seguito, investendo con un PAC ha dato una semplice e talvolta efficace strategia al portafoglio.
3- Non possiedo inizialmente le somme da investire: il ragazzo che vuole accantonare 100 euro al mese dal suo stipendio per non spenderli è il candidato ideale alla sottoscrizione di un PAC.

Per un portafoglio più strutturato un asset con investimento a PAC probabilmente crea anche molti sbilanciamenti. Banalmente se investo 1 milione di euro sottoscrivendo un asset rischioso (es. MSCI World) a quote di 10mila euro ogni mese per 100 mesi semplicemente ogni mese la rischiosità del mio capitale complessivo aumenta e l'allocazione nei confronti della mia tolleranza personale del rischio è quasi sempre sbilanciata. Banalmente: dopo la prima rata avrei 10mila di azionario e 990mila di liquidità, forse per me troppo "prudente" ed alla 99 esima rata otterrei la situazione simmetricamente opposta. Supponiamo di aver iniziato il PAC a giugno del 2000: sarei arrivato a giugno del 2008 con il 96% di capitale investito, subendo tutto l'impatto della crisi di Leman Brothers...

Se avessi investito 10000 euro a giugno 1999 ed avessi aggiunto ad oltranza 1000 euro al mese (sempre MSCI World), nel giugno 2009 avrei investito 130000 euro, trovando un controvalore di 102016 = -21,5% in 10 anni di PAC (e parliamo di ETF a costi zero!).


Insomma il PAC non ci salva da una flessione che occorre in una fase avanzata dell'accumulo (mentre vediamo dal grafico che quella dei primi anni 2000 sarebbe stata molto diluita).

Per questo le asset allocation utilizzano più una strategia di BILANCIAMENTO, un approccio MULTI-ASSET piuttosto che di diluizione temporale del timing. Certo, oggi sappiamo bene come sarebbe andata nei 10 anni successivi a questo investitore del 2009... ma mettiamoci nei suoi panni. Nel 2009 l'economia mondiale non appariva affatto ben messa, personalmente io feci Value Averaging a partire dall'inizio di quell'anno, ma come biasimare chi era invecchiato aggiungendo per 10 anni, attraversando due crisi spaventose e trovando molti meno soldi di quanti investiti dopo un lunghissimo decennio? (e qui non ci sono costi e commissioni, né tasse)

Con il senno del poi è facile trovare 4 asset, anche non ben diversificati per abbracciare diciamo "l'economia globale", singolarmente redditizi e molto volatili che invece nel decennio 1999-2009 (e ancor di più nei decenni successivi) presi insieme sono andati molto bene.

25% Oro fisico (es. ETC Invesco Physical Gold)
25% Obbligazionario dei Paesi Emergenti con Copertura Valutaria (ETF Emerging Bond Euro Hedged)
25% Azionario MSCI World 'Momentum'
25% Obbligazioni Societarie Investment Grade in Dollari

Con questo portafoglio, mai ribilanciato, l'investitore europeo avrebbe quasi raddoppiato il capitale in un decennio difficile come quello in esame:


Certamente, però, è troppo facile parlare con il senno del poi. Nel 1999 e ancora più negli anni 2001-2002 come avrebbe reagito il nostro investitore, magari chiamato settimanalmente dal promotore finanziario o bancario che proponeva la soluzione perfetta, il cambiamento giusto (ovviamente oneroso) di investimenti? O l'articolo sul Sole24Ore che celebrava i trionfi di Tiscali o Telecom?

L'Oro era un asset che aveva attraversato un periodo di depressione quasi ventennale dal 1981 in poi.
I titoli di Stato dei Paesi Emergenti, con il default dell'Argentina, immaginiamo di che popolarità godessero.
L'obbligazionario societario in dollari era in dollari... ed il dollaro scese del 35% rispetto all'euro dal 2000 al 2005, sai che gioia...
Infine c'era l'azionario MSCI World "Momentum", ancora più 'Growth' all'epoca del MSCI World classico, travolto da Dot Com, Torri Gemelle e infine Leman Brothers.

Quindi 'azzeccare' questi asset non era proprio automatico. Invece si può ritenere che data la FORTE DECORRELAZIONE STORICA tra questi asset entrarci un pò per volta rendeva improbabile per l'investitore sui "massimi" del 1999, che magari aveva appena disinvestito in gain una somma cospicua proveniente dall'ottima crescita dei mercati di quel decennio, non cogliere almeno qualche opportunità.

Vedremo nelle prossime puntate a cosa ci avrebbe portato una strategia di "Value Averaging" non attuata tramite PAC bensì con ribilanciamento a 'Pesi Fissi" di questi quattro asset.

P.C. 05-12-2021