Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 27 novembre 2021

DAVID: arriva il Black Friday per il portafoglio ribassista!

Venerdì 26 novembre è stato il giorno con la peggior performance dei mercati finanziari del 2021, almeno finora.

Come si è comportato DAVID, un portafoglio con una strategia di Value Averaging su soglie d'ingresso sui ribassi di vari asset, che purtroppo finora è stato 'frustrato' da un lungo periodo rialzista?

Questa la situazione di DAVID alla fine della settimana, che evidenzia in giallo le due soglie di ribasso che sono state 'infrante' dalla quotazione dei mercati:


I due asset che in 2 mesi sono finiti (o rimasti) sotto la soglia sono l'obbligazionario dei paesi emergenti con copertura valutaria verso l'euro (che non si è difeso grazie alla quotazione in un dollaro in saluta come l'emerging markets bond USD) e l'azionario Cinese, che non si è ancora ripreso dal forte stress iniziato questa estate.

Ecco che il primo, che rappresenta un asset "core" del portafoglio, è soggetto ad una soglia x2, ovvero devo investirci 2000 euro anziché le 1000 che avrei comunque accumulato.
1000 sarà invece il versamento successivo sul xTrackers MSCI China.

Sottoscrivo quindi:
17 quote di iShares MSCI World
10 quote di iShares Euro High Yield Corporate Bond
44 quote di Vanguard USD Treasury Bond

queste rappresentano il 'solito' accumulo di 1000 bimestrali...

23 quote di iShares JPM Emerging Markets USD Bond Euro Hedged

...che rappresenta un versamento 'doppio' rispetto al solito.

Infine 58 quote di xTrackers MSCI China per un migliaio di euro.

La situazione finale di questo bimestre è la seguente:


Nel risultato finale possiamo constatare che l'effetto di un mercato rialzista non ha dato nel primo anno di vista di DAVID grande efficacia alla strategia ribassista: se avessimo investito il 100% del capitale ne avremmo ottenuto un significativo guadagno (non tutte le strategie si dimostrano efficaci a tutti gli scenari di mercato, la strategia è una scelta, l'andamento del mercato un'incognita).

Dopo 12 mesi il 40% della liquidità disponibile è stata investita, ma abbiamo ancora un 60% di cartucce da sparare nel caso in cui il trend di mercato cambiasse. L'asset allocation risultante è, dopo un anno: 60% liquidità, 5,1% MSCI World, 4,5% Euro High Yield Bond, 4,7% USD Treasury Bond, 4,8% Emerging Markets Bond euro Hedged, 1,86% MSCI China cui aggiungiamo un altro 8,95% nel 'Portafoglio Diversificato', 5,47% di altri Settoriali, 3,56% di azionari "MegaTrend", 1,52% di azionari a leva finanziaria.

Il capitale di 156278,5 euro è comunque cresciuto con una performance del +4,18%.
In finale una performance di tutto rispetto che ci lascia ancora 60% di liquidità, un posizionamento prudente verso il mercato e questo nonostante una strategia opposta a quella del trend di mercato nell'ultimo anno.

P.C. 27/11/2021

mercoledì 24 novembre 2021

DAMOCLE: come ottenere un +11,4% medio annuo per 2 anni e mezzo investendo solo il 20% in azionario

DAMOCLE, la strategia che ho ribattezzato "QQQ Revised". Struttura impostata seguendo le seguenti regole a maggio del 2019:

20% investito in Nasdaq, il più "diamico" mercato USA, quello delle Big Tech e della grande crescita (ma anche, in passato delle grandi bolle, da lì la 'spada' appesa sulla testa dell'investitore)

40% investito a CAPITALE GARANTITO in euro, diviso tra controparte bancaria (conto deposito remunerato) e controparte assicurativa (polizza vita di Ramo I a Gestione Separata), questo per 'bilanciare' il rischio.

Nel mezzo 18% investiti nei titoli di Stato più redditizi (tramite ETF): bond emergenti con copertura valutaria verso l'euro (10%) e bond emergenti in dollaro.

Infine l'altro complemento delle classiche strategie QQQ: il Treasury Bond americano, tramite ETF e obbligazione a tasso fisso, legato direttamente o indirettamente alla valuta dollaro.

Tutti gli asset distribuiscono utile, salvo la Polizza Assicurativa, questi piccoli "proventi", goccia a goccia, vengono accumulati nel Nasdaq ogni 3 mesi.

Dopo un anno e mezzo la situazione di Damocle, investito con 100mila euro ipotetici, è la seguente:


I 608,59 euro accumulati in liquidità a questi prezzi per il mio Nasdaq100 mi bastano per comprare 1 sola quota, come nelle ultime revisioni periodiche. Quindi senza pensarci troppo spendo le ipotetiche 5 euro trimestrali di transazioni ed accumulo una quota. Il risultato finale è il seguente:


Il capitale è arrivato in 2 anni e mezzo, con un'asset allocation 20/80 ad evoluzione a 128562,67 euro. +28,56% ed un'ulteriore crescita di un 5% rispetto ad agosto 2021. Su base annua attualmente ci assestiamo ad una media del 11,4% all'anno.

La crescita rispetta quindi un approccio tutto sommato 'moderato' ma ad alta redditività.

Notiamo che l'investitore, in 2 anni e mezzo, non ha mai assistito trimestre su trimestre ad una decrescita (salvo una lieve "stasi" circa un anno fa), questo grazie all'eccellente bilanciamento che hanno mostrato gli asset, anche durante il "crash" rapido dovuto alla pandemia del 2020.

P.C. 24/11/2021

domenica 14 novembre 2021

Un fondamentale del MSCI Europe: i dividendi distribuiti

L'analisi che voglio effettuare sull'azionario Europeo è quella sui dividendi distribuiti.

Parliamo di ETF e non di fondi attivi, il MSCI Europe è un indice storico che rappresenta la capitalizzazione delle aziende di medio-grande capitalizzazione di 15 paesi sviluppati europei. Nel complesso racchiude circa il 85% della capitalizzazione di mercato di questi paesi.

Negli ultimi 13 anni i dividendi (che possiamo misurare sulla versione a distribuzione, ottimamente rappresentata dal iShares Core MSCI Europe Dist. IMEU) hanno mantenuto un livello intorno al 3%.

E' mia opinione che su indici così sviluppati, ampi e rappresentativi la distribuzione di utili diversificata rappresenti un fondamentale per l'andamento del mercato, esplicativo anche dello stato di salute dell'economia. In presenza di alta inflazione mi aspetterò un apprezzamento dell'indice, ma anche un apprezzamento degli utili distribuiti.

Andiamo quindi a fare, insieme, una "Lettura" di questo prezioso fondamentale su IMEU:


Possiamo leggere la storia finanziaria d'Europa (e l'Europa è un buon compromesso, meno volatile dei paesi emergenti, meno performante - grazie alle Big Tech - degli USA) in questi dati.

Ho messo in verde gli anni in cui la distribuzione si è attestata intorno al "sano" 3% circa tipico di questo asset (io l'ho posseduto dal 2006, anche se avevo il Lyxor, allora a distribuzione, e ricordo che la distribuzione attesa era circa quella). Ho messo in giallo gli anni quando scendeva sotto il 2,8% ed in rosso gli anni sotto il 2,5%. Infine ho messo in azzurro gli anni 'anomali' dall'altro lato: con distribuzione superiore al 3,2%.

Cosa scopriamo?

Che anni azzurri sono stati il 2008 (crisi Leman Brothers), il 2012 (anno in cui l'Europa dopo il doppio ribasso 2008-2009 e 2011 per la prima volta iniziava a riprendersi) ed il 2019, anno di cui abbiamo già parlato su questo Blog come l'anno dei 'record': utili, crescita di tutti gli asset, un anno davvero raro.

Gli anni verdi sono stati il 2009 (valutazioni bassissime dopo il crollo), il 2011 (nuovo ribasso di questo asset), il 2016 (nuovo crollo) ed il 2018 (nuovo anno negativo). Insomma gli anni VERDI erano tutti anni in cui bisognava fare una cosa sola: COMPRARE.

Gli anni gialli sono stati quelli in 'attesa di' il 2010 (tra Leman Brothers e le crisi del debito sovrano), 2013-2014 (anni di ripresa incerta prima dei vari 'cannoni monetari'), il 2017 (ripresa dopo il contrastato 2016 e prima del negativo 2018).

Gli anni ROSSI infine sono stati anomali per qualche motivo: 

- nel 2015 le quotazioni erano andate alle stelle per via del cannone di Draghi e l'immissione di liquidità sui mercati abbatté i tassi d'interesse per la prima volta in maniera mai vista facendo decollare l'asset azionario Europeo, aprendo però poi la strada allo storno della seconda parte dell'anno e dei primi mesi del 2016.

- nel 2020 gli utili e i dividendi sono collassati, da 0,79 dell'eccellente 2019 a 0,5 nell'anno della pandemia globale.

- nel 2021 gli utili e i dividendi sono tornati nella media di anni come 2018 e 2017, ma l'incremento dei prezzi è stato senza precedenti, tanto che MAI NELLA STORIA DEGLI ULTIMI 13 ANNI il rendimento da dividendo (quindi da utile distribuito) nell'azionario a medio-grande capitalizzazione europeo è stato appena del 2,34%.

Mi auguro che questi noiosi numeri aiutino a leggere la nostra "storia economica e finanziaria" con maggiore chiarezza.

P.C. 14.11.2021

sabato 13 novembre 2021

Un punto della situazione Post-Covid: l’EUROPA a +65%

Andiamo ad analizzare la ripresa post-Covid degli asset europei diversificati tramite le strategie degli ETF più interessanti. 

Parliamo di un arco temporale di un anno e mezzo, con una volatilità positiva record, che sugli asset europei raggiunge anche il +75%

 

IE00B4K48X80 iShares MSCI Europe

Azionario medio-grande capitalizzazione europeo, l’indice più classico, crescita del +60,37%

 

IE00B53QG562 iShares Core MSCI EMU

Azionario dell’eurozona, solo paesi che adottano l’euro, con l’importante escluso, ad esempio, del Regno Unito. La crescita è stata del +70,68%, quindi scremando solo la zona euro la performance è molto superiore all'indice europeo generale.

 

IE00BZ56TQ67 WisdomTree Eurozone Quality Dividend Growth

Il multi-fattoriale di WisdomTree si afferma come l’ETF europeo più redditizio in assoluto in questo periodo, +75,59% con una crescita superiore a tutte le altre strategie europee.

 

LU0599613147 Ossiam Stoxx Europe 600 Equal Weight

Al secondo posto l’altro ETF ‘smart’ di Ossiam, che nell’Eurostoxx600 (includendo quindi 1/3 di large cap, 1/3 di aziende a media capitalizzazione ed 1/3 di ‘piccole’) tiene equiparati i pesi, operando una maggiore diversificazione sul principio di equa ponderazione tra membri dell’indice. Questo metodo ha portato +74,86% di crescita.

 

LU0908500753 Lyxor Core Stoxx Europe 600 acc

Il semplice Eurostoxx600, indice inclusivo delle small cap di per se molto diversificato, ma privo di equi-ponderazione, ha avuto, solo per questo motivo, una performance molto più ridotta: +62,81%. Possiamo quindi renderci conto che sono state mediamente le aziende sotto-ponderate dagli indici, quindi nei livelli più bassi degli indici come capitalizzazione, ad aver registrato una crescita maggiore.

 

LU1079842321 Ossiam Shiller Cape Europe Value

Tra gli approcci “Value” quello di Ossiam è stato anche più redditizio dell’eurostoxx600 classico, cosa estremamente notevole: +68,24%.

 

IE00BQN1K901 iShares edge MSCI Europe Value Factor

Una tacchetta sotto l’approccio “Value” di Ossiam si assesta il MSCI Europe Value (un Prime Value, in realtà): +66,08%.

 

IE00B86MWN23 iShares MSCI Europe Minimum Volatility

Indietro e che decorrela fortemente rispetto agli altri è lo smart beta basato sulla volatilità: il Europe Minimum Volatility, puntando ad una maggiore stabilità (minore ‘rischio’), si assesta su valori molto più bassi: +38,23%. Indubbiamente le aziende più stabili hanno beneficiato di minore crescita.

 Ricordiamo però che da metà febbraio 2020 al 1 aprile (flash crash 2020) il Minimum Volatility scese del -22,5% rispetto al -27,2% dell'Eurostoxx600 e che dal 1 febbraio 2018 al 27 dicembre 2018 (rialzo tassi USA e 'bear market 2018') il Minimum Volatility scese in tutto del -4,41% contro il -13,6% dell'Eurostoxx600.

 

I fondi attivi azionari Europa, da dati Morningstar, hanno performato in media +60%, il che è attinente ad un 5% di minor rendimento rispetto alla media degli ETF dovuto, a mio parere, dall’incidenza dei costi di gestione in questo anno e mezzo e della minore efficienza media di una replica ‘’attiva’’ classica. Quindi si è affrontato un costo reale medio del 5% in un anno e mezzo per scegliere gli attivi rispetto ai passivi.

 

P.C. 13/11/2021

venerdì 12 novembre 2021

TALO: il bilanciato a 'focus' cresce oltre l'8% in 7 mesi grazie all'azionario europeo

TALO, un portafoglio che oppone alla diversificazione (che non ha) un bilanciamento a 'focus' tra due asset storicamente di simile redditività ma spesso antitetici come variazione: l'obbligazionario dei Paesi Emergenti e l'azionario Europeo.

E' particolarmente interessante studiare l'evoluzione nel tempo di questo portafoglio perché è stato particolarmente "maledetto" dal Timing: l'investimento 'lump sum' è stato effettuato il 12 febbraio 2020, pochi giorni prima del panico Covid.

Oltretutto ha selezionato come Focus l'obbligazionario più correlato alle materie prime (e per la prima volta da sempre 1 miliardo di persone sono finite in lockdown di lì a poco senza bruciarne molte) e l'azionario dell'Europa colpita per prima dal diffondersi a occidente della pandemia e di conseguenza dal panic-selling.

Fino ad aprile, 7 mesi, fa, TALO non aveva ancora recuperato al 100% il timing errato. Oggi, in 7 mesi, è cresciuto circa dell'8% grazie alla performance dell'azionario:


Il capitale investito è cresciuto in 21 mesi di 8087 euro, +8,09%.
Il bilanciamento tra asset, che si sono mossi in maniera assolutamente decorrelata, ha comportato un bilanciamento al momento 43% azionario e 57% obbligazionario.
Riavvicinandoci al 40/60 ipotetico la distribuzione, di euro 1159,27, vado ad accumularla nell'obbligazionario emergenti, acquistando ulteriori 90 quote al prezzo di 1125,36, oltre alle solite 5 di sottoscrizione.

Le singole azioni che scelsi un anno e 9 mesi fa, tematiche su tre settori europei di mia scelta come il Lusso (Hermes), le materie prime (Glencore) e la carta (Mondi), hanno rappresentato una scelta di successo, con gain medio superiore al 50%.
Anche qui vado a ritoccare per ribilanciare: vendo 1 quota di Hermes International per 1477 euro e pagando 185,8 euro di tasse ottengo 1286,2 euro netti.
Aggiungo questi all'obbligazionario dei paesi con copertura valutaria, comprando 14 quote di iShares JPM USD EM Bond Euro Hedged al prezzo di 1242,04 euro.

Il risultato finale è il seguente:
Questo bilanciamento ha portato l'azionario al 42% e l'obbligazionario al 58%.

La prossima revisione di questo 'sbilanciato' portafoglio a focus Bond Emergenti/Azionario Europa è attesa per giugno 2022.

P.C. 12/11/2021

mercoledì 3 novembre 2021

SIGFRIDO: un portafoglio Dinamico con strategia "Quality"

La strategia del portafoglio SIGFRIDO nasce dalla volontà di sfidare l'azionario, in quanto reputato nel medio-lungo termine più redditizio e più capace di difendere dall'inflazione, ma approcciandosi alla situazione attuale di tassi d'interesse e andamenti di mercato. L'indice di CAPE indica come possibile una bolla su alcuni asset azionari, che potrebbero essere stati sovra-stimati nel periodo del Covid e negli anni del ribasso dei tassi d'interesse, rispetto al loro valore contabile ed alla loro capacità di produrre utili. Le ansie di una possibili crisi energetica e del rialzo dei prezzi tuttavia inducono il risparmiatore a non investire alla leggera in strumenti a rivalutazione nulla o negativa come gli asset monetari.

La strategia applicata è legata al concetto di "Quality Factor" come espresso dalla società MSCI: un filtro multi-fattoriale che predilige società con tre punteggi elevati nelle variabili fondamentali del ROE (alto ritorno economico sulle azioni), crescita relativamente stabile del titolo negli anni e bassa leva finanziaria.

Applico quindi una selezione che predilige ETF "Quality" ad un'asset allocation composta per 2/3 da azionario ed 1/3 da obbligazionario e monetario. Contengo anche il rischio valuta.

SIGFRIDO viene composto idealmente da:

30% Azionario Europa

18% Azionario USA

15% Azionario Paesi Emergenti

3% resto del mondo (Pacifico etc...)

33% di obbligazionario gestito in maniera flessibile*

La strategia flessibile sull'obbligazionario parte oggi, 3 novembre 2021, con una bassa esposizione ai tassi d'interesse e l'utilizzo di obbligazioni aggregate riducendo i bond bancari e gli asset poco liquidi. Nel tempo, in caso di rialzo dei tassi, può essere gestito opportunisticamente acquistando obbligazionari sui ribassi che contengano maggiore redditività.

La strategia è un Buy & Hold su revisioni ogni 9 mesi per 6 anni (12 revisioni). Ogni 18 mesi la quota di azionario/obbligazionario verrà riportata alle proporzioni 2/3 e 1/3. Gli strumenti potranno essere modificati (anche se il portafoglio è abbastanza 'pigro') seguendo la strategia "Quality" di SIGFRIDO.

La situazione iniziale è:


All'azionario MSCI World Quality ho abbinato per l'Europa un indice diversificato come il Vanguard Developed Euorpe e per la parte Quality e Growth il WisdomTree che oltretutto è focalizzato nell'eurozona. 
Nell'economia USA ho abbinato il Quality Income come fonte di dividendo elevato 'Quality' (il Quality-Dividend fu uno degli asset che resistette meglio alla bolla del dot com, per dire), ed il semi-attivo CAPE di Shiller di Ossiam per un approccio più 'alternativo' e quasi-Value.
Sui paesi emergenti ho ritenuto un pò rischioso utilizzare strumenti tematici e la selezione 'Quality' mi è risultata più complessa, quindi ho preso l'indice più diversificato in assoluto.
Sull'obbligazionario ho abbinato bond societari di buon merito creditizio brevissimi (quasi un deposito ti liquidità, anche se spesso sono stati i primi ad accumulare dividendi un pò più alti) e l'obbligazionario aggregato senza bancari a breve termine in obbligazioni molto liquide. Infine un conto deposito di Banca Aidexa (comunque tutelato dal fondo interbancario) con un tasso del 2% (buono di questi tempi) vincolato per 2 anni.
Il rischio valuta del portafoglio è limitato a circa il 32%, mentre l'esposizione azionaria è del 66%.

La prima revisione periodica è tra 9 mesi, a inizio agosto 2022, e osserveremo se nel tempo l'approccio Quality sarà più o meno resiliente di altri ad eventuali debacle dei mercati.

P.C. 03/11/2021