Portafogli d'Investimento Teorici:

mercoledì 31 marzo 2021

TERZIO: un portafoglio 1/3-1/3-1/3 "High Sharpe"

Avevamo lasciato il nostro Paolo neo pensionato protagonista di una storia di LifeCycle e risparmio, subito dopo la pensione, giunta meritatamente all'inizio del 2021.

Nel frattempo il nostro Paolo (nel suo mondo alternativo non ci sono lockdown) ha comprato casa al mare, ha incassato sul conto il suo risparmio di una vita, si sta godendo la macchina nuova e sta seguendo l'arredamento e la cura della nuova casa in vista della bella stagione.

50000 euro, però, ha deciso di reinvestirli (ricordate?).

L'ipotetico consulente, essendo lui con tutte le sue vicissitudini, un fine conoscitore del mercato, ha voluto costruire con lui una strategia 1/3 - 1/3 e 1/3, ad "Alto Sharpe Ratio".

Che vuol dire?

Il suo nuovo fiammante portafoglio, TERZIO, è costruito su 3 tipologie d'investimento di natura differente. Investe 1/3 in depositi bancari, 1/3 in obbligazioni ed 1/3 in azioni. Questa è già, di per sé, una suddivisione piuttosto razionale ed a rischio moderato (i mercati a giudizio di Paolo sono un pò alti e ricorda fin troppo bene quanto ha vissuto da giovane nel decennio 2000-2010).

Ha deciso di aprire un conto (dopo aver spulciato su internet) in Banca Sistema, una banca che presenta ancora un prodigioso (grazie alla sua attività di factoring) conto deposito a saldo positivo. Quindi 1/3 (15000 euro, oltre a 1666 che tiene sul conto senza conto deposito) li investe in questo conto deposito, offerto oltretutto con imposta di bollo a carico banca (il che incide) vincolato 5 anni al 1,3%.

L'orizzonte temporale è 5 anni (ricordiamo che Paolo è ormai nei sessanta) ed il rischio moderato.

I restanti 2/3 dell'investimento riproducono un'asset allocation che negli ultimi 10 anni ha avuto uno sharpe ratio molto positivo: 1,31% di sharpe ratio con ribilanciamenti semestrali:

10% titoli di stato USA a lungo termine

10% titoli di stato USA con copertura valutaria sull'euro

10% titoli di stato USA a 7-10 anni

15% titoli di stato di paesi emergenti con copertura valutaria sull'euro

15% azionario europeo "Small Cap"

20% azionario mondiale "Momentum"

20% azionario mondiale "Minimum Volatility"

Notiamo che si bilancia un obbligazionario USA (il più popolare come bilanciere rispetto ai mercati delle azioni) diversificato lungo-medio e dollaro-euro, con l'obbligazionario dei paesi emergenti, nei confronti di tre asset azionari tutti ad elevata redditività nel lungo termine, ma dal corso tra loro decorrelato: gli smart beta momentum e mimium volatility e l'europeo a bassa capitalizzazione.

Considerando il conto deposito abbiamo un rischio valuta di solo 1/3 del capitale.

Escluso il conto deposito l'andamento negli ultimi 10 anni è stato il seguente:

L'ipotetico consulente spiega al nostro Paolo: 10 anni è un orizzonte lungo, la maggior parte dei fondi attivi ne registra al massimo 5 per le sue valutazioni, molti sono spesso recenti. Se seguissimo un trend simile a quello degli ultimi 10 anni dovremmo aspettarci sui 50000 investiti, una deviazione standard (volatilità-oscillazione) del 5,6% a fronte di un rendimento (considerando 0,96% netto per il conto deposito) medio annuo del 7,7%, un'efficienza straordinaria.

Paolo ovviamente, da vecchio investitore pignolo, sulla sessantina e polemico, storce il naso "si, ma 10 anni come quelli appena passati io non li avevo mai visti". Ecco questa critica evidenzia la criticità della simulazione: anche se i fondi attivi lo fanno è troppo facile partire dallo sharpe ratio efficiente del passato per impostare l'asset allocation. Questa asset allocation comunque, con 33% per ogni natura di investimento e l'azionario diviso 10% europa ed un 20% circa di mondiale non è comunque sbilanciata. Sicuramente c'è il rischio paese verso gli Stati Uniti (di cui deteniamo in debito pubblico il 20% del capitale).

Il risultato finale è il seguente:

La strategia è di un ribilanciamento dei pesi (escluso il conto deposito) ogni 6 mesi per 10 semestri. Sul ribilanciamento c'è comunque un margine del 10% di tolleranza.
Il portafoglio è composto da 7 ETF ed un Conto Deposito a 5 anni, dato che è un toy-model e quindi una simulazione che non va replicata ho usato diversi strumenti quotati su mercati esteri (che però per illustrare le strategie non danno certo problemi).

"Vedremo" dice Paolo a fine colloquio, guardando torvo il consulente. "Quanto sarà redditizio questo portafoglio".

P.C. 31/03/2021

martedì 30 marzo 2021

DEMETRA: +8% in sei mesi per il mio "All Seasons" bilanciato

Primo semestre del portafoglio Demetra, un interessante portafoglio bilanciato nato con 45% di azionario, basato su una diversificazione sulla base della nota struttura "All Seasons" su 5 "Core", ovvero sotto-portafogli, diversi.

La nostra Dèa delle stagioni ha dato i suoi frutti nei 6 mesi iniziali del portafoglio, vediamo come è andata:

Possiamo osservare che, come previsto, l'andamento dei 5 portafogli è stato decorrelato e bilanciato:

Il CORE 1, basato su titoli di Stato, liquidità e obbligazioni ad alto merito creditizio è passato da 89756 euro a 88054 euro, con una perdita del -1,9%.

Il CORE 2, basato su obbligazioni e titoli di Stato speculativi è passato invece da 73619,65 euro a 74588,93 euro, con una crescita del +1,32%.

Il CORE 3, composto da azionari "Value", immobiliari, infrastrutture, utilities, ha attraversato un semestre di vero "boom", passando da 60331 euro di valore a 76191, un gain del +26,28% in 6 mesi!

Il CORE 4, composto da azionari "Growth" invece è passato da 46562 a 52983 euro, con una crescita del +13,8%.

Il CORE 5, di commodities è passato da 29763 a 29932 euro, con una crescita del +0,5% circa.

In totale il capitale è passato da 300033 euro a 324357 euro. Il gain è stato di 24324 euro, pari al +8,1% semestrale.
Questo va considerato inclusivo della bellezza di 2606,4 euro di distribuzione netta (pari al 1,74% su base annuale) concentrata prevalentemente sul Core2 e sul Core3 (non c'è che dire: chi ha investito "Value" in questi ultimi mesi ha ottenuto un rendimento record, sembra che i miei video sul mercato Value siano stati profetici).

L'azione di ribilanciamento, come da strategia di portafoglio, va messa in atto ogni anno. In questo primo semestre operiamo solo l'accumulo della liquidità disponibile. Faccio (per minimizzare i costi) un'unica operazione sottoscrivendo 29 quote aggiuntive di iShares JPM E.M. Bonds Euro Hedged, obbligazionario emergente con copertura valutaria.

Il risultato finale è questo:

P.C. 30/03/2021

domenica 28 marzo 2021

DAVID: secondo bimestre di un portafoglio ribassista con un mercato rialzista

David, un portafoglio basato su ingressi "a soglia di ribasso" bimestrali, continua ad affrontare un mercato rialzista. Questo significa, partendo collocato tutto in liquidità, bassa crescita e sostanzialmente un "PAC" costante sui 4 asset del "Core 1".

Mi è stato chiesto che soglie ho utilizzato per gli ingressi sui vari asset. Grossomodo sono queste (in realtà non identiche per tutti gli asset, ma per capire):

Relativamente al CORE 1:

0,9 x PMC per l'ingresso doppio

0,8 x PMC per l'ingresso triplo

0,5/06 x PMC per il All In

Relativamente al CORE 2, 3 e 4:

0,95/0,85 x PMC per l'ingresso

0,8/0,7 x PMC per l'ingresso doppio

0,85/0,6 x PMC per l'ingresso triplo

le soglie All In sono fisse e si possono confrontare con lo storico dei rispettivi asset

Relativamente al CORE 5:

0,75xPMC per l'ingresso sui leva2

0,65xPMC per l'ingresso sui leva 3

0,5xPMC per l'ingresso doppio sui leva2

0,4xPMC per l'ingresso doppio sui leva3

0,33xPMC per l'ingresso triplo

le soglie All In sono fisse e si possono confrontare con lo storico dei rispettivi asset

Ad oggi comunque David prosegue solo con gli ingressi da 1000 euro sui 4 asset del primo Core. Proseguo quindi ad acquistare 20 quote del MSCI World, 10 quote del Euro High Yield, 50 del Treasury Bond e 11 del Emerging Markets Bond. Spendo 4104,17 euro e la situazione di questo bimestre è:


Il capitale è salito a 152539,7 euro, ovvero +1,61% in 4 mesi.

P.C. 28/03/2021

venerdì 26 marzo 2021

BALIANO: il portafoglio tematico "difensivo" dopo 2 anni e 3 mesi

E' giunto il momento di confrontarci con il nostro "difensore": Baliano, un portafoglio costruito al culmine delle incertezze del 2018, cresciuto nel recupero del 2019 e che ha dovuto affrontare anche il Covid nel 2020.

Innanzitutto una rettifica sulla mia ultima revisione di agosto 2020: quando disinvestii alcuni asset dimenticai, nel secondo resoconto, di riallocare 6899,17 euro di liquidità, di fatto non contabilizzata e rimasta sul conto corrente.

La situazione ad oggi, 26 marzo 2021, è la seguente:


Ha un controvalore ad oggi di 118206,48 euro ed un gain del +18%.
Se questo gain per un portafoglio difensivo bilanciato puro (50/50) dopo poco più di 2 anni è assolutamente interessante, notiamo come a fine gennaio 2020, poco prima del Covid, il gain fosse del 2% superiore, quindi i settori in cui investe Baliano, difensivi e lontani da tecnologici e "growth" che hanno guidato la ripresa della seconda metà del 2020, non sono tornati ancora a valori pre-Covid.
Soprattutto la scadenza di Baliano (tra 2 revisioni appena) si avvicina e pur non tradendo la natura bilanciata dell'investimento, dobbiamo cercare di consolidare, se vogliamo "giocare in difesa". Ovviamente l'investitore sa che un 50/50 con un orizzonte di appena 3 anni è rischioso.

La mia strategia da gestore "difensivo" e "attivo" in questa revisione è quella di passare quanto più possibile ad asset che incorporino ancora una potenziale redditività e bilanciamento, ma al contempo ponderando la volatilità.
Con soli 2 rendiconti di fronte i singoli titoli azionari sono meno ponderabili: basta un problema specifico e possono infliggere danni al portafoglio. Voglio quindi ridurli:
- In primis rimborso Covivio SA per 3074,13 euro, mettendo da parte 318,37 di minusvalenza fiscale.
- Rimborso poi Bayer AG per 1856,65 euro, accumulando altre 213,95 di minus.
- Rimborso l'ETF Lyxor Oil&Gas, che si è rivelato uno degli asset più volatili in assoluto, per 1546,4 euro e con altri 280,6 euro di minus

A questo punto inizio ad 'assorbire' la minusvalenza fiscale generata:
- Rimborso il bond societario Autostrade che ormai da qui a fine portafoglio può darmi praticamente zero, per 4059,2 euro e assorbendo 430,7 euro di minus
- Rimborso l'ETFS sull'agricoltura, concettualmente difensivo, ma molto volatile, per 2539,2 euro, con altre 385,5 euro di plusvalenza compensabile
- Infine ho deciso di rimborsare completamente l'obbligazione Cassa Depositi e Prestiti, con 495,1 euro di gain, e ormai priva di rendimento

In totale la tassa sul capital gain pagata è di 91,087 euro.

Ho a disposizione, tra vecchia liquidità, dividendi e nuove vendite 30404,87 euro.

In cosa investo?

35 quote di iShares MSCI All Country World Index
215 quote di iShares Edge MSCI World Minimum Volatility
110 quote di ETC Invesco Physical Gold Euro Hedged
102 quote di JPM USD Emerging Markets Sovereign Bond Euro Hedged
18 quote di Amundi Government Bonds EuroMTS Investment Grade 1-3 yrs

Mi rimangono 492,7 euro liquidi.

La motivazione di questo investimento è riprodurre una sotto-asset-allocation che per oltre vent'anni è stata piuttosto stabile e relativamente difensiva:
6% ACWI 
33% World Minimum Volatility
18% Oro 
33% Emerging Markets Bond con copertura valutaria
10% Titoli di Stato europei a 1-3 anni

Questo metodo di concatenare una seconda asset allocation in una precedente solitamente la chiamo "tecnica a doppia asset allocation", e avviene quando ad esempio una asset allocation consolida o evolve (se si aumenta o riduce rischio) una precedente, quando in una asset allocation bersaglio si entra tramite "value averaging" accumulando magari dei proventi o con disinvestimenti parziali o quando si converte a 'step' una asset allocation in un'altra. Nel nostro caso è una trasformazione da "tematico difensivo" a tematico difensivo a minore volatilità.

Il risultato finale è:


A ottobre il penultimo rendiconto di questo interessante portafoglio tematico.

P.C. 26/03/2021

domenica 21 marzo 2021

VIDEO: La Costruzione di un Portafoglio d'Investimento - Capitolo 6: Il Consulente

Eccoci all'ultimo capitolo del mio Tutorial sulla Costruzione di un Portafoglio d'Investimento.

Sicuramente non si tratta dei video più brevi ed accattivanti di YouTube e quest'ultimo copre quasi un'ora, dovendo affrontare un argomento più discorsivo, dover descrivere ed inquadrare il mercato ed il mondo della consulenza, ma, soprattutto, chiudere con delle Conclusioni finali.

Mi auguro che il percorso, ai pochi (purtroppo) cui interessano questi argomenti, sia risultato utile.

Se così è invito a consigliare (non che me ne venga nulla) questo Tutorial "amatoriale", ma fatto da qualcuno con un'esperienza "professionale" nel settore anche ad amici, genitori, fidanzati, e vecchie zie, in modo che si abbia un quadro onesto e trasparente (forse un pò noioso, ma è un piccolo sforzo) alla gestione del risparmio.


Come promesso nella conclusione del video allego qui il mio piccolo "regalo" per chi ha avuto tanta perseveranza da reggere 4 ore e mezza di chiacchiere e Slide con la mia Scheda di Portafoglio, sia in formato immagine che PDF:


E' concepita per essere stampata e compilata, ovviamente è molto semplice copiarla, oppure metterla in word come immagine con testo sovrapponibile e scriverci sopra come ho fatto io nel video.

P.C. 21/03/2021

venerdì 19 marzo 2021

PERICLE: +15,58 il portafoglio aggressivo ed "attivo"

E' giunto il momento della revisione periodica di Pericle, il nostro portafoglio bilanciato aggressivo dove la gestione è completamente "attiva" e discrezionale.

Vediamo cosa è successo al portafoglio da dicembre a oggi:

Innanzitutto il fondo Vanguard Global Value Factor, sottoscritto su mercati esteri (non è quotato su ETFPlus, bensì su Xetra), è stato liquidato qualche giorno fa, tolto dal mercato. Nessun problema, perché ricevo puntuale il bonifico di 7159,5 meno 248,22 di capital gain (era in guadagno di quasi mille euro).
A questi vado ad aggiungere cedole e dividendi incassati nei 3 mesi: 347,82 euro (la più importante è la cedola di 144 netti del sovranazionale in rupie indonesiane).

A questa liquidità vado ad aggiungere le operazioni del nostro "gestore attivo" di questo trimestre:
- Innanzitutto liquido 66 quote del SPDR MSCI World Energy: il portafoglio è molto esposto direttamente o meno al comparto ed approfitto del momento di recupero per racimolare 1556,61 euro (meno 50,57 di tassa sul capital gain).
- Liquido poi, totalmente, il iShares Global Corporate Bond, mi sembra che la situazione sia molto a rischio tassi per il comparto e voglio passare a qualcosa sempre legata al dollaro ed obbligazionaria, ma a durata finanziaria molto ridotta. Il controvalore è di 7718,1, ma visto che è in significativo gain pago 95,7 di capital gain.

Questa liquidità la reinvesto:
313 quote di SPDR 0-5 yr Emerging Markets bond USD, titolo con durata finanziaria molto bassa, dividendo semestrale, che investe in titoli di stato di paesi emergenti in dollari ed al momento ha una quotazione ancora più conveniente che ai minimi di marzo 2020!
20 quote di Invesco Physical Gold: efficiente fiscalmente, ancora caro sullo storico totale, ma sceso notevolmente negli ultimi mesi.
130 quote di iShares MSCI World Minimum Volatility (IE00B8FHGS14) asset class sempre sull'azionario mondiale (al posto del Vanguard liquidato), ma ci spostiamo dal settore Value (che ha concretizzato già un +14% in 3 mesi) allo smart beta a volatilità controllata.

Il risultato è il seguente:

Il controvalore complessivo degli asset di Pericle è ad oggi 115587,52, il gain in 1 anno e 9 mesi del +15,58%.

Che cosa ha fatto rispetto al benchmark?

Allora il Vanguard LifeStrategy 80/20 valeva 25,225 esattamente tre mesi fa, vale 26,68 oggi: +5,77% in 3 mesi.

Pericle valeva 108407,66 lo stesso giorno, e 115587,52 oggi. +6,62% in 3 mesi.

Il prossimo appuntamento nella seconda metà di giugno.

P.C. 19/03/2021

martedì 16 marzo 2021

VIDEO: La Costruzione di un Portafoglio d'Investimento - Capitolo 5: Emotività e Finanza Comportamentale

 Prosegue, nonostante il lockdown, il mio Tutorial sulla Creazione di un Portafoglio d'Investimento.

Siamo arrivati al Quinto Capitolo. Parliamo oggi di Emotività, Psiche e Finanza Comportamentale, tra i principali ostacoli da superare per gestire in maniera quanto più razionale possibile il portafoglio che abbiamo progettato.

Auguro a tutti buona visione, sperando che l'opera risulti utile e gradita.


P.C. 16/03/2021

domenica 14 marzo 2021

RACCONTO: La storia di Paolo, un racconto di risparmio e LifeCycle

 Progettare una simulazione di portafoglio LifeCycle è un esercizio troppo lungo, generazionale.

Ho pensato quindi di divertirmi con un racconto.


Paolo, un uomo qualunque e la sua storia di investimento "lifecycle"

1980

Paolo è nato nel 1960, figlio di una famiglia povera (nessun bene di proprietà famigliare e genitori che essenzialmente gli lasceranno solo dei debiti). Nel 1980, dopo il diploma, viene assunto come impiegato con lo stipendio di 350000 lire mensili, che per semplificazione arrotondiamo a 180 euro.

Nel 1980 un litro di vino costa 34 centesimi di euro, una tazzina di caffè al bar 13 centesimi, un litro di benzina 43,9 centesimi.

Dato che vive ancora con i suoi genitori, Paolo decide per investire in maniera dinamica (ha solo 20 anni e vuole tenersi quei soldi per quando andrà in pensione, per gli inconvenienti della vita, per eventuali figli) una cifra per lui piuttosto significativa: 50 euro al mese.

Ipotizziamo che in quell’epoca esista uno strumento come un ETF e che lui, italiano, decida di replicare l’indice europeo: investe nel MSCI Europe.

Per vari motivi, pur aumentando l’inflazione, per molti anni decide di non modificare il suo “piano di accumulo” sull’azionario europeo, che impara a considerare "distaccato" da tutti gli altri suoi beni. 

E' un salvadanaio per eventuali emergenze o per la pensione (la storia di indebitamento dei genitori lo ha turbato ed è una formichina meticolosa): da non toccare mai.

Ipotizziamo che ogni anno, utilizzando uno strumento come un ipotetico ETF MSCI Europe, Paolo va incontro a costi di transazione pari circa al 1% (questi li considererò sempre costanti, a simulare bolli, costi, piccolissimi disinvestimenti ed altre gabelle).


1986

Sono passati 6 anni e Paolo, adesso ventiseienne, ha accumulato sullo strumento 8310 euro, pari a 16,5 milioni delle vecchie lire. Un discreto e segreto gruzzoletto, considerando che quell'anno la Panda 750, nuovo modello appena uscito, costava nuova 7,25 milioni. Questo il ragazzo è riuscito a farlo dedicando una fetta del suo risparmio sempre più piccola, data la forte inflazione di quegli anni:

Nel frattempo le spese di Paolo sono aumentate: è andato a vivere in affitto, ha cambiato un paio di fidanzate, il suo stipendio è cresciuto un pò per effetto dei rinnovi contrattuali, ma è sempre uno stipendio di basso livello. Decide, a 26 anni, di incrementare il suo primo investimento a 150mila lire mensili (75 euro), che impara a far diventare una "costante" nella sua vita.


1995
Sono arrivati gli anni '90.
Paolo è cresciuto, ha 35 anni, è andato a convivere, ha avuto un bambino. La sua situazione economica non è particolarmente florida: il suo stipendio è medio-basso impiegatizio, 600 euro (1 milione e 200mila lire), gli bastano appena per mangiare e per il mutuo del suo appartamento. Le sue "150mila" su MSCI Europe però non le ha mai toccate, le ha dimenticate lì.
A gennaio 1995 ha capitalizzato la bellezza di 30108 euro, che dette così sembrano poche, ma "sessanta milioni" all'epoca, quando un impiegato medio prendeva 1,2 milioni al mese, non erano da tutti. Soprattutto dell'estrazione socio-economica del nostro Paolo.
Paolo non ha toccato l'investimento, ma non lo ha neppure incrementato ulteriormente. L'arrivo del figlio, i brutti ricordi del crollo del suo investimento nel 1987, le scarse prospettive di carriera dopo "Tangentopoli" e la crisi in Italia... lo spingono a riconsiderare la sua propensione al rischio.
Ecco che prende atto il principio del "LifeCycle": diminuire l'esposizione agli asset più rischiosi del portafoglio (l'azionario, storicamente) mano a mano che l'età avanza.

Decide di disinvestire ¾ del suo capitale (45 milioni di vecchie lire, o 22500 euro) e costruire un portafoglio 60% azionario e 40% obbligazionario.

Per fare questo dobbiamo considerare che Paolo ha investito 11700 e possiede oggi 30108, ¾ del suo investimento sono quindi composti 8775 di capitale investito e 22635 di capitale attuale. Disinvestendo paga capital gain su questa cifra. All’epoca il capital gain ammontava al 12,5% quindi paga 1732,5 euro di tasse e si trova con 20902,5 euro disponibili.

12000, ovvero 24 milioni di vecchie lire, vuole investirli in Titoli di Stato, per avere un’asset allocation 60/40, secondo lui più adatta alla sua età ("ormai sono un uomo").

Il 1° settembre del 1995 va presso la sua banca e sottoscrive 24 milioni di lire del Buono del Tesoro Poliennale 1995-2005 al tasso del 10,5% annuo (9,18% al netto del capital gain, ovvero 1100 euro netti di interessi annui).

Ha deciso, dato il mutuo e i costi della nuova famiglia, di investire 150 mila lire al mese ancora sul MSCI Europe, e gli interessi del BTP (555 euro ogni 6 mesi) nel S&P500, per diversificare.

Dopo alcuni mesi (1 gennaio/1 settembre) di “riflessione” insieme ai BTP sottoscrive 8900 euro di ipotetico ETF S&P500 su cui attiva un PAC semestrale di 555 euro (gli interessi del BTP) e ri-attiva il suo PAC di 150mila lire/75 euro sullo storico MSCI Europe.

Il portafoglio di Paolo investito il 1 settembre 1995 (dopo un disinvestimento di 2/3 a gennaio 1995):

- 8657 euro xTrackers MSCI Europe (+75 euro al mese)

- 8900 euro SPDR S&P500 (+555 euro ogni 6 mesi)

- 12000 euro BTP 01-set 2005 10,5%


2000

Sono passati altri 5 anni ed il primo settembre 2000 Paolo, preoccupato dalla “bolla del dot com” di cui inizia a leggere sui giornali, va a guardare il suo portafoglio. Attualmente la situazione è la seguente:

34566 euro xTrackers MSCI Europe

47473 euro SPDR S&P500

12000 euro BTP 01-set 2005 10,5%

Paolo ha 180 milioni di lire... potrebbe comprarci una seconda casa nella periferia di una grande città. Un risultato straordinario per un "povero" figlio di "poveri" come lui, senza genitori o famiglia d'origine, con tante spese e quasi zero risparmio, ma che con i primi capelli grigi si siede in poltrona a rimirarsi l'estratto conto come un piccolo "uomo d'affari".

Pur con un versamento di ridicole 75 euro al mese che si toglie dalle tasche (oggi il suo modesto stipendio impiegatizio è di 1200 euro al mese) ha accumulato quasi 100mila euro di portafoglio, costruito con piccoli versamenti e re-investimento azionario degli interessi sul titolo di Stato.

E’ francamente spaventato dalle voci ostili sul mercato, ed ha deciso, ora che ha 40 anni e gli è nato un secondo figlio, che deve scendere ad un bilanciamento “perfetto” tra azionario ed obbligazionario. Dal quale siamo molto lontani.

Vuole aggiunge 35000 all’obbligazionario e quindi disinveste 17473 dall’azionario USA (su cui paga 1524 euro di tasse di capital gain!).

Disinveste poi altri 17500 dall’azionario Europa (1354 euro di tasse).

E compra 32095 euro di un ipotetico ETF Global Sovereign (Titoli di Stato Mondiali) da affiancare ai mitici BTP.

Il portafoglio di Paolo il 2 settembre 2000 è il seguente:

-17066 euro di xTrackers MSCI Europe (+75 euro mensili di PAC)

-30000 euro di SPDR S&P500 (+555 euro semestrali di PAC)

-12000 di BTP 01 set 2005 10,5%

-32095 di xTrackers Global Sovereign

Un portafoglietto semplice ma efficiente come costi (ad averne avuti!), bilanciato perfetto 50/50.


2005

A settembre del 2005 il nostro Paolo ha 45 anni. I suoi figli sono grandicelli, il suo stipendio basso-impiegatizio è arrivato a 1600 euro al mese (nella vita non ha fatto certo carriera, non ha ricevuto eredità ed ha continuato a mettere da parte, dimenticandoseli, 75 euro al mese, che non gli pesano più minimamente ed accumula per abitudine fin da ragazzo).

Sono scaduti i suoi BTP.

La situazione del suo portafoglio “intoccabile” è la seguente:

- 32649 di xTrackers Global Sovereign (la discesa del dollaro ha reso molto improduttivo l’investimento!)

- 20924 di xTrackers MSCI Europe

- 26608 di SPDR S&P500

- 12000 di liquidità (BTP scaduti)

Vediamo qui che l’azionario è andato malissimo in questi 5 anni. Se Paolo non avesse una LUNGA esperienza d’investimento e non ricordasse i “radiosi” anni ’90, a questo punto smetterebbe d’investire. Per fortuna il suo approccio LifeCycle lo ha spinto a rischiare sempre meno… ma sono 5 lunghi anni che ha continuato a togliersi 75 preziosi euro dalla bocca per metterli su un azionario che non fa altro che scendere. Decide quindi di passare ad un ulteriore livello di “LifeCycling”: basta maledette azioni, e mercato americano “frega-soldi”, basta "economia di carta". Non è più un ragazzino e vuole passare dal capitale di ‘rischio’ al capitale di ‘debito’: questi soldi li vuole a rendita, non investiti da imprenditore.

Quindi vuole scendere da un 50-50 ad un 40-60. 

55000 dei suoi euro devono essere investiti in obbligazioni!

Disinveste quindi 5000 dalla “solida vecchia Europa” (così era percepita nel 2005 dopo 11 settembre e bolla dot com) e 11608 dagli “speculatori americani” del S&P500 con la loro finanza di fumo e bolle, i loro scandali e le loro follie.

Paga 385 + 912 euro di tasse ed ha 15311 oltre ai 12000 della scadenza dei BTP. Compra quindi 15000 euro di IT0003844534 (BTP scadenza agosto 2015 tasso 3,75%). 

E' incredulo per quanto sia sceso il tasso del BTP in dieci anni e decide che i 200 euro semestrali di questo interesse andranno sull’investimento USA (lui non vuole metterci una lira di tasca sua in roba così pericolosa e poco redditizia!) e lui continuerà ad aggiungere le “storiche” 150 mila lire sull’azionario Europa che gli da più sicurezza (Giappone, Paesi Emergenti... Cina... roba per chi vuole buttare via tutti i soldi e farsi fregare come in Argentina, lui non è così ricco da farsi fregare).

Gli restano 12311 euro.

2306 (5 sono i costi di negoziazione) li aggiunge ai titoli di stato mondiali (Global Sovereign).

Vuole poi due nuovi asset “alternativi”: su una rivista ha letto di come le banche americane, adesso che i titoli di stato ‘non rendono più nulla’ si sono spostati sull’obbligazionario ad alto rischio-rendimento. A Novembre 2005, dopo un po' di tergiversare, compra 10000 euro di xTrackers Euro High Yield Corporate Bond.

Questo è il portafoglio di Paolo nel 2005:

- 15924 di xTrackers MSCI Europe (+75 euro al mese di PAC)

- 34955 di xTrackers Global Sovereign

- 15000 di SPDR S&P500 (+200 euro a semestre di PAC)

- 15000 di BTP 3,75% agosto 2015

- 10000 di xTrackers Euro High Yield


2009: l'anno più buio

E’ febbraio 2009 e Paolo vede crollare tutti i mercati dall’estate del 2007. Per il suo piccolo gruzzoletto è un incubo. Non ha mai sospeso i PAC.

La situazione al 15 febbraio 2009 è però la seguente:

-10020 di SPDR S&P500

-11532 di xTrackers MSCI Europe

-46222 di xTrackers Global Sovereign

-15000 di BTP 3,75% agosto 2015

-7512 di xTrackers Euro High Yield

Facendosi due conti si rende conto, comunque, che l’obbligazionario lo ha difeso, infatti ha perso solo interessi e PAC, perché il valore di 90000 euro è circa lo stesso di 4 anni prima e poco meno di quando le cose hanno iniziato ad “andare storte” nel 2000.

Oltretutto adesso l’azionario è solo il 24% del totale.

Paolo ha deciso che non metterà mai più la maggior parte in azionario. Ha però 29 anni d’esperienza sui mercati finanziari, non è un ragazzino… ritiene di dover adottare una nuova asset allocation 40/60, ma per far questo deve “prelevare” dall’obbligazionario internazionale (i BTP no che sono “sacri!”) e bilanciare l’azionario. Ma che fare? Scegliere l’azionario degli americani sparoni e speculatori con le loro banche assassine che fanno disastri in tutto il mondo da un decennio, o quello europeo?

Per non pensarci più opta per un nuovo titolo xTracker All Country World, che copre un po' tutto il mondo. Preleva 14500 dal xTrackers Global Sovereign (pagando 634 euro di tasse) e investe 13860 euro nel nuovo titolo.

Non cambia nulla sui PAC.

Il risultato del 15 febbraio 2009 è il seguente:

-10020 di SPDR S&P500 (+200/semestre di PAC)

-11532 di xTrackers MSCI Europe (+75 euro/mese di PAC)

-33722 di xTrackers Global Sovereign

-15000 di BTP 3,75% agosto 2015

-7512 di xTrackers Euro High Yield

-13860 di xTracker MSCI All Country World


2015

Passano gli anni, anni ridenti… nei quali Paolo, temendo nuovi crolli stile 2000 o 2008, non cambia nulla nel suo portafoglio “per la pensione”. 

Ad agosto 2015 il BTP scade. Si trova in questa situazione:

- 38485 di xTrackers MSCI All Country World

- 39857 di SPDR S&P500

- 37995 di xTrackers MSCI Europe

- 43836 di xTrackers Global Sovereign

- 15000 di liquidità (scaduti i BTP)

- 16943 di xTrackers Euro High Yield

Il capitale di Paolo è raddoppiato… il controvalore attuale è di 192116 euro. E’ stata una crescita impetuosa quella di questi anni, e lui oggi, a 55 anni, si trova con un gruzzoletto ambito da promotori finanziari (anche la banca dove ha i risparmi lo chiama tutti i mesi per convincerlo ad investire!) pur avendo fatto tutta la vita l’impiegato di livello basso (il suo attuale stipendio è di 1800 euro al mese, a 55 anni) e mettendo da parte appena 75 euro al mese.

Soprattutto la sua asset allocation, stabilita a 40/60 durante la grande crisi, è ritornata ad essere in gran parte azionaria. In occasione della scadenza del BTP vuole quindi riportarla al 40/60 che si era prefigurato anni prima (in realtà è l’euforia dei mercati che gli impedisce di abbassarla ulteriormente).

Deve però stare attento: negli ultimi anni le tasse sul capital gain sono state aumentate e fare troppi ritocchi al portafoglio può essere costoso.

Decide quindi di disinvestire solo l’ultimo titolo comprato, il MSCI All World, sul quale paga la bellezza di 6402 euro di tasse, ottenendo 47000 euro di liquidità.

Con questi compra 30000 di iShares Core Euro Governent Bond e 17000 di xTrackers USD Emerging Markets bond, per diversificare tra quelli secondo lui più prudenti e più rischiosi tra i titoli governativi.

Il suo portafoglio diventa il seguente:

- 39857 di SPDR S&P500

- 37995 di xTrackers MSCI Europe (+75 euro di PAC)

- 43836 di xTrackers Global Sovereign

- 16943 di xTrackers Euro High Yield

- 17000 di xTrackers USD Emerging Markets Bond

- 30000 di iShares Core Euro Government Bond

Questo nell’estate del 2015… con l’idea di lasciar tutto così fino alla pensione. Non ha altri soldi da aggiungere (stipendio basso, spese famigliari, problemi vari), ma vuole continuare lo storico PAC di 150 “mila lire” di quando era ragazzo e cui è affezionato.


2021: La Pensione

Grazie a quota 100, il 1° gennaio 2021 va in pensione. Ha ormai 61 anni e lavora da 41. E’ stato “povero” tutta la vita: casa in affitto e mutuo, stipendio basso-impiegatizio, zero eredità anche dai genitori, tutto da solo. L’unico risparmio questi 75 euro al mese messi via con costanza e gestiti in maniera che sui forum, ha scoperto, oggi la chiamano “lazy portfolio”. Soprattutto ha resistito alle offerte ‘commerciali’ di tanti promotori, altrimenti è convinto che avrebbe dovuto spartire troppo in commissioni a questi ultimi, considerando che già le tasse sono allucinanti. Avendo poco, se lo è tenuto da conto.

A quanto ammonta il gruzzoletto di Paolo?

- 76909 euro di SPDR S&P500 (su cui non versa più da quando è scaduto il BTP)

- 55221 euro di xTrackers MSCI Europe

- 56905 euro di xTrackers Global Sovereign

- 34368 di xTrackers Euro High Yield

- 21438 di xTrackers USD Emerging Markets Bond

- 35187 di iShares Core Euro Government Bond

Paolo va in pensione con un portafoglio di 280000 euro, creato negli anni capitalizzando interessi e con 75 euro al mese (anzi inizialmente 50 euro al mese).

Ha deciso di disinvestire tutto, come si era proposto quando iniziò a lavorare nel 1980 ed a risparmiare.

Paga la bellezza di 33000 euro di tasse!!

Il cash pulito che ottiene è di 247000 euro.

Paolo, che non ha mai avuto nulla, che non si è mai concesso particolari lussi nella vita, che non è mai riuscito a risparmiare seriamente pagando tutto in rate e mutui e spese, non vuole negarsi alcune soddisfazioni da "benestante" oggi dopo una vita di lavoro, con i figli ormai indipendenti ed all’età di 61 anni, per godersele almeno i prossimi 20.

Si compra quindi un comodo appartamento di 85 mq con giardino vista mare come seconda casa, a poca distanza da Roma e in area amena e turistica, con la scusa di affittarlo (e lo farà un giorno, soprattutto in caso di bisogno), ma con la vera motivazione di traferircisi lui nella bella stagione, risparmiandosi soldi per un bell’arredamento e le spese di ristrutturazione, agenzia e quant’altro. 

Ci aggiunge una bella auto nuova KM0 per sostituire la sua vecchia di 20 anni, senza fare più rate o altro.

E decide, dopo tutte queste operazioni, che 50000 euro gli sono anche avanzati (ha anche rimpinguato un po' il conto con qualcosa) per reinvestirli da zero, nonostante l’esperienza gli dica di temere le valutazioni molto alte del mercato, senza paura, dato che ora per la pensione e per i prossimi anni ha davvero tutto quello che gli potesse servire. Si affida anche a Bowman (lo dico solo perché a breve vedremo delle mie strategie conservative con 1/3 di azionario), per costruirci un'asset allocation con 1/3 di azionario "e non di più", ma con il principio di un 'rischio rendimento' ottimizzato, e vedremo che cosa ne esce... è ormai veterano di mercato "orso" dopo essere rimasto 'Lazy' nel 2000.. nel 2005 e persino nel 2009!


Nell’epoca degli abbagli, dei bitcoin da +40000% il caso di Paolo può sembrare non di particolare successo… ma attenzione, questo è un esempio di come una persona SENZA MEZZI, con stipendio di mera sussistenza, senza alcuna capacità di risparmio in tutta la vita (niente carriera, niente bonus, niente stipendi accumulati sul conto, niente eredità) con 75 euro al mese è andato in pensione con un piccolo patrimonio congruo al risparmio di persone ben più benestanti, oltretutto con un approccio lifecycle prudenziale. Questo è il potere di un’efficiente gestione del risparmio, questo è quello che “rubano” alcuni ‘addetti ai lavori’ disonesti quando con commissioni insulse erodono questo risparmio e questo è solo una minuscola parte di quanto nella vita si potrebbe fare appena con più mezzi (e se fossero stati 150 anziché 75? E se ci fosse stata anche qualche piccola eredità o bonus o altra entrata?). Inoltre notiamo che il nostro "uomo qualunque" povero figlio di poveri, non si sarà concesso chissà che lusso, ma ha trascorso una vita di serenità economica, cui avrebbe potuto attingere all'abbisogna, e avendo potuto tenerla investita potrà andarsene in pensione ben patrimonializzato e togliendosi anche degli sfizi propri solo di persone più abbienti.

P.S.

Traduciamo in "oro, spezie&tulipanese" quello che ha fatto Paolo:

Nel 1980 ha creato un portafoglio 100% azionario con cost averaging di 50 euro/mese, orizzonte 6 anni.

Nel 1986 lo ha incrementato con un portafoglio 100% azionario con cost averaging di 75 euro/mese, orizzonte 9 anni.

Nel 1995 ha creato un portafoglio bilanciato dinamico 60/40 diversificato su 3 asset (azionario Europa, azionario USA, titoli di stato Italia) con cost averaging sugli azionari di 900 e 1100 euro annuali, orizzonte temporale 5 anni.

Nel 2000 ha creato un portafoglio bilanciato perfetto 50/50: azionario europa e USA per la quota azionaria, titoli di stato Italia e globali per la quota obbligazionaria, orizzonte 5 anni, sempre con cost averaging.

Nel 2005 ha creato un portafoglio bilanciato "moderato" 40/60, introducendo solo una quota di bond societari high yield per incrementare l'azionario, orizzonte 4 anni.

Nel 2009 ha ribilanciato i pesi del portafoglio bilanciato "moderato" 40/60 diversificando l'azionario (con il globale), orizzonte 6 anni.

Nel 2015 ha ribilanciato i pesi del portafoglio bilanciato "moderato" 40/60 diversificando l'obbligazionario su Europa e emergenti, mantenendo il cost averaging solo sull'azionario Europa, orizzonte 6 anni.

Nel 2021 ha disinvestito, proponendosi di creare un nuovo portafoglio con il 20% solo del capitale con nuova asset allocation 33/66.


P.C. 14.03.2021

domenica 7 marzo 2021

FORMAZIONE: origine di crisi finanziaria e recessione

Arricchisco il mio Blog con un video interessante, a mio avviso formazione propedeutica fondamentale per potersi avvicinare al concetto di investimento/risparmio e forse anche per comprendere/apprezzare alcune delle strategie e delle dinamiche finanziarie trattate nel Blog.

Le 2 ore di lezione del Politecnico di Milano del prof. Sdogati, che riassumono tutto: tassi d'interesse, bilancia commerciale, leva finanziaria delle banche, azione delle banche centrali, diversificazione e tassi di crescita e, ovviamente, crisi e recessione.

P.C. 07.03.2021

mercoledì 3 marzo 2021

PARIDE: il portafoglio prudente con protezione del capitale a +8,49% in 2 anni

Sono trascorsi 2 anni dalla creazione di Paride, un portafoglio prudente a capitale parzialmente protetto, classico approccio di chi cerca un rendimento, ma nell'orizzonte temporale di 6 anni predilige ampiamente la protezione di quanto inizialmente investito.

Paride ha una struttura semplice che mixa più strumenti completamente diversi a fine al solito didattico.

Innanzitutto i rimborsi:

ContoSuIBL conto deposito al 1,5% è scaduto a febbraio con rimborso di 10000 + 111 di interessi netti.

L'ETN a capitale garantito dell'app Oval, esoticamente inserito nella simulazione per 8000 euro, è svincolato oggi con il 2% di rendimento, pari a 118,4 euro netti d'interesse (qui la cosa interessante è che se avessi avuto minus su Oval avrei potuto compensare i 41,6 euro di tasse pagate!).

E la quota a 'capitale fisso' dell'investimento è fatta. La situazione degli altri tre tipi di asset: obbligazioni "sicure" comprate sotto la pari, obbligazioni ad altissimo rendimento in valuta debole di paesi emergenti e ETF azionari hanno portato i seguenti rendimenti:


Essenzialmente l'asset dell'obbligazionario "investment grade" è rimasto sostanzialmente invariato, l'asset azionario in ETF su 2 titoli su tre ha continuato a crescere, l'asset dell'obbligazionario in valuta emergente invece è tornato circa ai valori di inizio portafoglio... arretramento compensato però dalle altre crescite.

PARIDE registra ancora un guadagno totale poco superiore agli 8000 euro con un +8,49% di crescita complessiva biennale. Sicuramente per un portafoglio così prudente abbiamo comunque rendimento superiore all'inflazione storica, anche se le performance del "radioso 2019" sono da dimenticarsi.

Quali operazioni vado a mettere in atto?

Sinceramente nell'asset class dell'obbligazionario emergente sono speranzoso sulle valute legate all'energetico e le materie prime (ZAR e RUB), meno convinto dato l'alto indebitamento globale, verso il resto. Voglio quindi rimborsare (con 7,43 di tasse da capital gain) il bond in valuta delle Filippine ed apprittare per diversificare comprando sempre bond emergenti, ma in più solidi dollari e tramite l'ETF Vanguard USD Emerging Markets Bond ad accumulo.

Con il resto rinnovo i miei depositi: 8000 nel nuovo ETN "Tasso Fisso" di Oval (che inizierà ad aprile e terminerà dopo un anno), e 15000 nel conto deposito "Conto Rifugio" di Mediocredito Investitionbank (speriamo bene... ma dopotutto è una simulazione e oltretutto con 15000 sono sotto la soglia del fondo di tutela dei depositi).

Il risultato finale di PARIDE è il seguente:

Possiamo a questo punto aspettare almeno fino al termine dell'ETN di Oval: ci aggiorniamo il 6 aprile del 2022.

P.C. 03/03/2021