Portafogli d'Investimento Teorici:

venerdì 25 dicembre 2020

CYRANO: la chiusura d'anno del portafoglio bilanciato nato per gestire la volatilità del 2020

Similmente a David, iniziato con un'altra situazione di mercato, Cyrano è un portafoglio bilanciato/dinamico nato con una 'strategia' ben precisa con cui affrontare l'ingresso nei mercati.

Era il 10 marzo quando abbiamo iniziato il nostro investimento, il mondo stava per piombare nel primo lockdown e il panico del Covid stava colpendo in pieno i mercati mondiali. In quel giorno scendevano azioni, obbligazioni, valute e persino petrolio ed oro.

Abbiamo quindi creato un portafoglio simulato che facesse capire come è ipotizzabile una strategia per "sfidare" tutto ciò. Dopo una serie di revisioni a breve termine, con ingresso periodico nei mercati che ne ha cercato di intercettare i punti salienti, 'costruendo' la nostra asset allocation l'investimento era ormai 'completato' 7 mesi fa, a fine maggio, in cui la situazione appariva ormai prossima a stabilizzarsi. In quel momento l'ipotetico investitore che aveva costruito la strategia di Cyrano e duellato con i ribassi, con un obiettivo temporale a 5 anni, si trovava con un'asset allocation composta al 30% da obbligazioni (diversificate) al 4% da liquidità in valuta e per il restanti 2/3 da azionario, di cui un 5% a leva finanziaria 2 su USA e Europa.

Dopo 7 mesi la 'costruzione' ponderata nel corso della 'crisi' del portafoglio, sembra aver prodotto i suoi risultati:


Il capitale inizialmente investito il 10 marzo di 100026,7 euro è diventato oggi di 118780,29 euro con un gain del +18,75%.

Facciamo attenzione ad un elemento: questo è un risultato ottenuto con una strategia di ingresso sul mercato, diversificato ed in un'asset allocation bilanciata, non ricorrendo a concentrazione tematica degli investimenti.
Niente tecnologici, cybersecurity, bitcoin, megatrend, energie rinnovabili... Cyrano non ha come obiettivo il trovarsi intrappolato in qualche bolla settoriale, neppure diversificando i 'temi'.
Nel 2020 infatti i grandi numeri si sono fatti concentrando il rischio su temi e settori peculiari, favoriti dallo "stay at home", dalla pioggia di investimenti pubblici su tematiche specifiche (smart cities, automotive, ESG, energia pulita etc..), ma qui abbiamo solo 1820 euro di investimento azionario tematico (1,5%) mentre il resto, salvo l'uso di leva finanziaria (comunque contenuta in un "sano" 5%) è tutto investito in asset fiscalmente efficienti o ben diversificati in indici ampi, che non concentrano il rischio.
Infatti la strategia di Cyrano è, terminato il duello "caldo" con la crisi dei mercati, stabilizzare in maniera efficiente il portafoglio avviato verso una crescita di medio termine (4 anni e 2 mesi rimanenti).

E' dunque opportuno, avendo 'centrato' l'obiettivo strategico di Cyrano per il 2020 (ottenere un 'boost' con ingresso progressivo durante la discesa e intercettando una risalita, diversificando e mantenendo un'asset allocation bilanciata) andare a ribilanciare il portafoglio come programmato.

Innanzitutto notiamo che in 7 mesi il portafoglio (in gran parte a distribuzione) ha fornito 980,74 di dividendi netti.

A questa liquidità aggiungiamo una serie di operazioni:

- Vado a ridurre la quantità di titoli a Leva: l'obiettivo era dare un "boost" durante la risalita dalla crisi, ma visto che gran parte degli effetti nefandi del crollo dei mercati di marzo sono stati assorbiti, vado a ridurre l'investimento su questi asset ad un livello da "PAC" sull'Eurostoxx e il S&P500 a Leva2. Tolgo 111 quote al Lyxor Eurostoxx50 Leva2 e 35 quote al xTrackers S&P500 Leva2. Ne ottengo 6031,8 euro, dopo aver pagato 518,87 euro di capital gain.

- Vado a ridurre un asset geograficamente concentrato come l'azionario italiano (scelto a causa della pesante flessione subita dal mercato per causa del Covid a marzo) rimborsando 200 quote di Lyxor FTSE Mib con un incasso netto di 4260 euro e 218,11 euro pagati di tasse.

- Elimino totalmente due investimenti: la liquidità in valuta (qui è semplicissimo, dato che erano tutti depositi su un ipotetico account della carta Revolut: con un clic si cambia tutto e non c'è alcun onere fiscale), ed il governativo globale con hedging valutario (xTrackers Global Sovereign Eur Hedged Dist) un asset dalla redditività bassissima e con un rischio tassi davvero eccessivo in questa fase. Ne ottengo 8781,5 euro e 60,27 euro di minusvalenza fiscale utilizzabile entro il 31.12.2024.

Arrivo ad un bacino di liquidità di euro 19319,3.

Vado a riallocarlo costruendo un'asset allocation che sia più 'stabile' della precedente (finalizzata ad intercettare un rimbalzo di mercato in questi 7 mesi):

1- Raddoppio l'investimento nell'obbligazione in euro di Credit Suisse, che ha il vantaggio di essere ancora appena sotto la pari e poter quindi assorbire a scadenza qualche decina di euro di minus residua (-991,5 euro).

2- Sottoscrivo 29 quote aggiuntive del Vanguard USD Emerging Markets Gov. Bond a distribuzione, buona fonte di dividendi dalla valutazione intorno alla pari grazie al dollaro basso (-1265,75 euro).

3- Sottoscrivo 320 quote del Vanguard Treasury Bond a distribuzione, un sostituto del governativo hedgiato che è penalizzato dal dollaro (acquisto quindi rischio/rendimento dollaro... nella prospettiva di un recupero economico dell'economia statunitense nei prossimi 4 anni) ma rappresenta una fonte di dividendi.

4- Sottoscrivo 55 quote di iShares USD Short Term High Yield bond, combinando di nuovo in un obbligazionario redditività, opportunità dollaro e resilienza al rischio tassi... pur non essendo del tutto decorrelato da dati economici, auspicano un miglioramento nell'economia "reale".

5- Per il medesimo motivo abbino una 'puntina' di un azzardatissimo Invesco AT1 Capital Bond, asset sul credito subordinato bancario potenzialmente esplosivo, ma che in uno scenario di forte stabilizzazione economica futura potrebbe non tradirci. Lo pondero comunque ad un 1,5% circa del capitale.

6- Con il restante capitale cerco stabilizzazione non priva di rendimento in due ETF che mi auguro ne incarino le finalità: iShares MSCI World Minimum Volatility e Vanguard LifeStrategy 60/40. Questi li seleziono ad accumulo, dato che il loro obiettivo nel portafoglio sarà da fare da 'salvadanaio' per i proventi degli altri, e non generare flusso di cassa.

Rimangono quindi, come 'armi' a disposizione del nostro duellante i due ETF stabilizzatori nuovi (LifeStrategy 60 e World Minimum Volatility) ed i due Leva2 (su Eurostoxx e S&P500... anche se ho incassato gran parte del guadagno), sia per capitalizzare i dividendi, sia per sterzare il timone del portafoglio, nei prossimi resoconti, in direzione 'aggressiva' o 'stabilizzante'. Questo senza rinunciare però ad una crescita di portafoglio che ovviamente Cyrano persegue.

Il risultato finale è il seguente:


Mi permetto poi di confrontare CYRANO con l'andamento di due 'mercati' di paragone: l'ETF SPDR MSCI ACWI (azionario internazionale "All Country World" che però è 100% azionario, IE00B44Z5B48) e l'ETF bilanciato, con un'asset allocation simile a Cyrano XTRACKERS PORTFOLIO (bilanciato 70/30,  LU0397221945).


Il prossimo resoconto di Cyrano è tra 7 mesi, intorno al 25 luglio 2021, in cui analizzeremo l'evolversi del nostro 'combattivo' portafoglio.

P.C. 25-12-2020

domenica 20 dicembre 2020

PERICLE: il recupero del bilanciato 80/20 a strategia 'flessibile' ed 'opportunistica'

 Pericle è un portafoglio che cerca di rappresentare cosa accade ad un portafoglio dinamico (asset allocation 80/20) gestito in maniera opportunistica e flessibile... ovviamente una gestione 'attiva' e flessibile priva di vincoli strategici e non professionale, ma un pò arbitraria.

Dopo essersi sovra-esposto a molti paesi del terzo mondo legati al mercato delle commodities e direttamente al settore energetico e petrolifero, il portafoglio ha passato un "brutto" 2020. Ha comunque beneficiato, in quest'ultimo trimestre, del recupero generale di fine anno.

La situazione odierna di PERICLE è quindi la seguente:


Il portafoglio, incassati nel trimestre circa 285 euro netti tra cedole e dividendi, è giunto ad un controvalore complessivo di 108448,27 euro, in gain del +8,35% in 18 mesi.

Il fatto che un banale portafoglio 80% SPDR ACWI + 20% iShares Global Aggregate nello stesso lasso temporale avrebbe portato a casa un +13% già dimostra una minore efficienza della mia strategia 'flessibile' rispetto all'investimento passivo, è un calcolo che possiamo iniziare a fare.

Di nuovo mi calo nei panni del gestore "attivo" ed analizzo il mercato di PERICLE. Che tipo di ribilanciamenti portare questo trimestre?

Per prima cosa, dato il recupero, voglio fare quello che di solito si fa con i clienti sotto natale: si assorbono le vecchie minus. Ne abbiamo accumulate nel corso di questo 2020 e quindi vado a disinvestire cose che possano assorbirle come carta assorbente:
ETF COPPER
ETF SOYBEANS
Azione TERNIUM SA (e così sono completamente fuori dall'Argentina)
Obbligazione THYSSEN 2024 (non ho più interesse ad un titolo corporate comunque volatile dal minimo rendimento residuo)

Assorbo 1077,16 euro di minusvalenza dal mio cassetto fiscale, che si riduce a 773,22 che non mi impensierisce dato l'orizzonte temporale del portafoglio ed il contenuto importo. Soprattutto però non pago un euro di tasse, avendo venduto titoli fiscalmente efficienti.

Voglio utilizzare la liquidità residua per ribilanciare PERICLE alle quote prestabilite di 80% azionario e 20% obbligazionario (intendendo nell'azionario anche altri investimenti ad alta volatilità).

Ne approfitto per diversificare cogliendo, come da strategia, le opportunità anche valutarie di questo dicembre 2020.

Sottoscrivo 172 quote di IE00BGYWFS63, ETF Vanguard Treasury Bond ad accumulo, che mi costano 4007,6 euro. E' un'operazione opportunistica sul dollaro, che mi permette di accedere all'asset debito pubblico USA ad un prezzo molto svalutato rispetto a 6-9 mesi fa. Attenzione perché la selezione dell'ETF non è priva di una duration potenzialmente lesiva, dato il minimo storico sui tassi d'interesse statunitensi attuale, tuttavia il focus è qui su un dollaro svalutato ed una "logica" di compensazione nel portafoglio: seleziono un titolo anche dalla durata finanziaria non cortissima per cercare un contrappeso ad eventuali storni potenti del mercato che infrangessero il sognato viaggio di nozze tra PERICLE ed il suo 'recupero'.

Nella medesima logica (anticiclico contro eventuali crolli del mercato) vado a fare anche i 3 investimenti fiscalmente efficienti di questo trimestre.

In primis sottoscrivo una quota MINIMA (Pericle ama il rischio... ma a piccoli sorsi) di derivato ETC Wisdomtree Nasdaq 100 3x Short. Un autentico suicidio, guardando il grafico decennale del Nasdaq... però una goccetta di veleno: ne compro 10 quote per 598,5 euro, dopotutto Elon Musk, Bezos approfittano delle quote altissime dei loro titoli "tech" per incassare e vendere azioni, io colgo un'opportunità di volatilità estremamente positiva dell'azionario growth statunitense che potrebbe aprire le porte ad una rapida e collettiva presa di beneficio. E così non fosse sono neanche 600 euro...

ETC Wisdomtree Long CHF Short EUR è un altro derivato, che si basa su un rialzo del Franco Svizzero rispetto all'euro. Perché l'altra posizione opportunistica odierna è quella dell'euro forte... fortissimo, ma non voglio giocarmi la carta solo sul dollaro. Ne prendo 1000 euro.

Infine compro un'azione (cerco sempre di sfruttare quei 700 euro di minus rimastemi): ho selezionato ACCOR SA, un'azienda alberghiera crollata a causa della pandemia (ma che ha recuperato parecchio ultimamente) che stava avendo un ottimo successo commerciale quando la crisi improvvisa si è abbattuta sul settore... se si tornasse alla normalità, magari...

L'ultimo investimento lo faccio in un ETF, voglio diversificare sull'area del Pacifico, ma visto che ho già il Nikkey ci abbino 70 quote di Vanguard Developed Asia-Pacific ex Japan per 1661,8 euro.

Il risultato è il seguente:

Il prossimo rendiconto di Pericle è alla fine dell'inverno, tra 3 mesi.

NOTA: Vanguard mi ha dato un ottimo Benchmark per misurare Pericle, il Vanguard LifeSrategy 80. Ad oggi l'ETF quota 25,225 euro nella versione ad accumulo (IE00BMVB5R75).

P.C. 20/12/20

mercoledì 16 dicembre 2020

Vanguard LifeStrategy, la videorecensione

Sono usciti 6 giorni fa sul mercato italiano degli innovativi ETF di Vanguard, estremamente interessanti perché accolgono la sfida in cui già altri ETF Bilanciati si erano cimentati, ovvero replicare non passivamente degli indici, bensì interi portafogli o 'asset allocation' bilanciate.

Pur con un periodo di vita così breve (almeno qui da noi) mi sono voluto cimentare in una mia personalissima analisi del contenuto e tentare delle stime sul 'cosa aspettarci' da questi strumenti.

Condivido, in forma di video recensione, le mie analisi:

Vanguard LifeStrategy - YouTube

Mi si perdonino le scarse capacità e la scarsa dizione da YouTuber e la realizzazione forse frettolosa e 'di getto', con telefoni che squillavano, notifiche di sottofondo ed elementi di disturbo di ogni tipo. Dopotutto è un'opera amatoriale.

P.S.

Ho reinserito la mia recensione su questi ETF. Spero che l'audio sia migliore, ho cercato di sintetizzare per renderla maggiormente orecchiabile, ma soprattutto, nelle simulazioni di portafogli "simili", ho tenuto conto anche del probabile hedging sulla parte obbligazionaria.

P.C. 16/12/2020

martedì 15 dicembre 2020

ATLANTE: il portafoglio azionario a pesi costanti chiude a +4,09% il primo anno d'investimento

Atlante è un portafoglio azionario con strategia di asset allocation diversificata efficientemente tramite ETF, a pesi costanti e con orizzonte temporale di breve termine (3 anni), flessibile (estensibile di 3 anni in 3 anni).

L'investimento di Atlante è iniziato al termine di un anno 'record' per l'azionario come il 2019 e chiude oggi, dopo un anno caratterizzato da forte volatilità, il suo terzo rendiconto quadrimestrale, ovvero il suo primo anno d'investimento.

La situazione al 15.12.2020 è la seguente:

Dopo il 2020 l'investimento estremamente efficiente, grazie ad un Total Expense Ratio medio ponderato dello 0,167% annuo ci restituisce un portafoglio dal controvalore di 103995,84 euro, con un gain di +4,09% in 12 mesi.

Anche in questo trimestre abbiamo accumulato dividendi netti, con una disponibilità di liquidità di 89,63 euro

I due asset che 'sforano' la nostra ponderazione sono il Nasdaq100 (che supera il 5% del portafoglio) e l'azionario Europa zona euro (EMU Index) che è a 32,89%, leggermente sotto il 'minimo' del 33%.

Vado quindi ad effettuare il mio ribilanciamento:

- Vendo 1 quota di Nasdaq100 che al netto del capital gain e dei costi di transazione mi frutta 536,58 euro

- Dalla liquidità disponibile vado quindi a spendere 606,375 euro per 15 quote di xTrackers MSCI EMU Index, che aggiungo al portafoglio.

Il risultato finale è il seguente:

Possiamo notare che in questo volatile anno Atlante ha registrato una flessione superiore al 17% nel primo quadrimestre (a mio avviso accettabile con lo storno di mercato di marzo, e l'ingresso sui massimi 2019), ridottasi a circa 4,6% in estate e giunta oggi in positivo di oltre il 4%. Rimane quindi un portafoglio volatile, in quanto investito 100% nell'azionario, ma è ben diversificato e probabilmente adatto più ad un investimento di lungo termine (superiore ai 9 anni 'massimi') che di breve.

Osserveremo la sua evoluzione nel prossimo rendiconto in primavera, intorno a metà aprile 2021.

P.C. 15/12/2020

mercoledì 9 dicembre 2020

ETF a Trend Tematici

Come si può facilmente riscontrare sull'ottimo sito JustETF stanno prendendo sempre più piede degli ETF "Tematici" a TREND. 

Questo fenomeno si sta grossomodo verificando da quando ha preso piede la strategia d'investiemento cosiddetta "MegaTrend".

Provo a dare una spiegazione economica e finanziaria del fenomeno:

Dopo la Grande Crisi finanziaria, gli Stati e le Banche Centrali sono state chiamate a sostenere in maniera determinante (che ne condiziona pesantemente il corso) l'economia ed i mercati finanziari, tramite massicce immissioni di liquidità che da un lato hanno sicuramente offerto la possibilità di uscire da scenari recessivi e prevenire una vera 'depressione economica', dall'altro sono riuscite a non innescare una pericolosa escalation di inflazione grazie ad alcuni accorgimenti.

Uno degli accorgimenti più importanti è stato non incrementare in maniera indiscriminata i salari (cosa che per dire causò molte iper-inflazioni storiche) né finanziare a 'pioggia' tutti i settori economici. Si è investito in maniera piuttosto settoriale: i settori tecnologici se ne sono avvantaggiati, i settori innovativi e le grandi tematiche soggette a finanziamento e controllo pubblico ne hanno beneficiato più di altri. Banalmente abbiamo visto susseguirsi bonus monopattini, bonus auto elettriche e Tesla è arrivata a capitalizzare più di Volkswagen, Ford e BMW insieme cosa che può sembrare assurdo, ma non lo è perché la capitalizzazione di mercato è un'immagine di dove si spostano soldi/finanziamenti facendo salire i prezzi dei titoli e non l'economia reale.

In altre parole questo fenomeno di immissione di liquidità porta alcuni settori a slegarsi dalla realtà, da un lato per una mancata corrispondenza prezzo/utili generati, dall'altro ad esempio per valori di rendimento negativi (si pensi ai titoli di stato di più alto merito creditizio).

Quindi se lo stimolo economico non avviene in un mercato "nazionale" o "locale", ma in un'economia globalizzata e se nell'economia globalizzata diventano calamite per questa liquidità, che c'è ma non arriva a tutti, concentrandosi principalmente in alcuni punti, assume un senso ragionare a "TREND" o "MEGATREND" che al di là se saranno economici o meno, sicuramente saranno finanziari.

Vado quindi ad illustrare alcuni ETF concentrati su importanti "tematiche" che negli ultimi anni sono state 'acchiappa-finanza':

LU2023678878 Lyxor MSCI Digital Economy ESG Filtered 

L'ETF investe in 153 aziende a livello globale (inclusi i paesi emergenti, l'indice di riferimento è il All Country World Index) il cui modello si business si basa sull'economia della cosiddetta "Era Digitale". Sono ovviamente aziende fortemente condizionate da internet ed informatica, e possiamo considerarlo una versione "Tech" dei classici settoriali sui beni di consumo, estendendo l'accezione ai settori della pubblicità e marketing (qui sarà emarketing essenzialmente). E' un ETF di 'nuova generazione' rispetto ai classici Lyxor sia per replica (fisica) che per costi (0,15% l'anno). E' un indice "filtrato ESG", cosa non difficile trattandosi di aziende molto "dematerializzate" ed essenzialmente tecnologiche. Attualmente ha masse contenute (95 milioni), ma in rapida crescita dato che è sul mercato da febbraio 2020.

LU2023678282 Lyxor MSCI Disruptive Technology ESG Filtered 

L'indice è composto da 194 aziende, sempre 'All Country World' focalizzate su settori tecnologici all'avanguardia cosiddette 'dirompenti' in quanto hanno la potenzialità di forgiare nuovi ecosistemi industriali e modelli di business. Si tratta di una versione "Tech" dei classici settori innovativi 'Growth': sono interi modelli economici che ancor prima di consolidare con risultati economici reali le loro posizioni di mercato lo fanno con l'accesso ai finanziamenti pubblici, alla ricerca ed agli investimenti sulle infrastrutture di base. Informatica, energie alternative, ricerca biotecnologica sono i focus di questo indice, con applicazioni industriali come i sistemi energetici di nuova concezione (es. focus su batterie e simili). Replica sempre fisica, costi 0,15%. Ha masse intorno ai 150 milioni ed è sul mercato da marzo 2020.

LU2023679090 Lyxor MSCI Future Mobility ESG Filtered

L'impegno globale verso la riduzione delle emissioni inquinanti partito dal Protocollo di Kyoto fin dal 1997 ha posto tra i temi trainanti, su cui si concentrano enorme masse di liquidità messe in campo dai governi, sul ripensamento della mobilità personale, soprattutto nelle aree densamente abitate. Nuovi partner si sono messi sul mercato e gran parte della capitalizzazione finanziaria nel settore viene oggi canalizzata da un neonato colosso come Tesla che a fronte di alcune centinaia di migliaia di auto vendute capitalizza più dei colossi dell'automobile mondiale. Questo settore ha dato vita ad un indice "future mobility", una selezione di 54 aziende che possono essere intese come una versione tecnologica e a trend del settoriale "automotive". Costi 0,15%. Masse 47 milioni. Sul mercato da marzo 2020.

LU2023679256 Lyxor MSCI Smart Cities ESG Filtered

Ecco la versione tech/trend del settore Infrastrutture/Utilities, 129 società che dovrebbero investire nei settori di 'innovazione' (e quindi trainati dagli investimenti nella ricerca) della vita urbana: infrastrutture tecnologiche, reti di distribuzione dell'energia a buon impatto ambientale, riciclaggio, smaltimento dei rifiuti. Il filtro ESG ovviamente in questi casi restringe molto il campo di possibilità escludendo i classici colossi di 'infrastrutture ed utilities' (es. la nostra Enel). Sempre sul mercato da marzo, 0,15% i costi, meno successo come masse scambiate (15 milioni).

LU2023678449 Lyxor MSCI Millenials ESG Filtered

Questo indice è la versione del vecchio settoriale "Beni Voluttuari" selezionato con tematica tecnologica e a 'trend' per includere quei beni 'superflui' che però avrebbero una particolare presa sui cosiddetti "Millenial" ovvero le persone che ad oggi possono essere ritenute di mezza età, sufficientemente capitalizzate per consumare in maniera sensibile ed abbastanza giovani da essere libere nel prendere tali decisioni, su cui quindi le strategie di marketing di questo decennio si focalizzano. L'indice è composto da un numero molto più alto di aziende: 639 titoli, con un tema d'investimento che lo rende molto più diversificato dei precedenti. Sempre sul mercato da marzo, 0,15% i costi, ancora poco successo come masse scambiate (24 milioni).

IE00BDDRF700 HANetf HAN-GINS Tech Megatrend Equal Weight

La summa di questo tentativo di alcuni ETF di proporsi con le stesse metodologie commerciali (o di sostituirsi alle strategie di marketing) dei fondi 'attivi' di uso commerciale, è ovviamente il MegaTrend, che fa eco al celebre prodotto 'attivo' di Pictet (che ha poi molti emuli). Questo è un fondo tecnologico, che cerca di "diversificare all'interno dei tecnologici" per sotto-settore tech, ha parziale sovrapposizione con i Lyxor (nella sezione Mobilità, Social Media e Genomica che ritroviamo nel Future Mobility, Millenials e Digital Economy e Disruptive) e segue i 'settori' del tecnologico più in voga: Robotica/Automazione, Big Data/Cloud, Sicurezza Informatica, Mobilità futura, Genomica, Social Media, Blockchain e Realtà Aumentata/Virtuale. Qui HANetf ha costi maggiori (0,59%) e replica 103 aziende diverse dell'indice Solactive Innovative Tecnologies. Le masse però sono solo 31 milioni dopo 2 anni sul mercato.


Allora, in generale questi TEMATICI a Trend sono ETF costruiti in maniera che mira all'efficienza, faccio però 4 precisazioni sulle percezioni che ne ho avuto.

1 - Il settore tecnologico, che come ho premesso risente molto della gestione della liquidità globale sui mercati che facilmente si 'alloca' in settori ESG ricchi di finanziamenti per la ricerca, è di per sé molto correlato. Ritenere di aver "decorrelato" con una strategia settoriale investendo in vari aspetti "sotto-settoriali" del tecnologico secondo me è improprio: di fatto si sta concentrando il rischio nel tentativo di concentrare il rendimento (che nell'anno in corso, per i motivi già spiegati, c'è sicuramente stato).

2 - In un'ottica di vera diversificazione la mia logica di strategia "L'INNOVAZIONE CI SALVERA?" può essere estesa a questi commercialissimi tecnologici a Trend, abbinando, così come nell'idea All Country World Index + Nasdaq (quindi principale azionario internazionale a principale mercato tecnologico), il settore "generale" non tecnologico al tematico a trend/tecnologico.

Esempio di abbinamenti:

75% xTrackers World Consumer Discretionary + 25% Lyxor MSCI Digital Economy

25% Lyxor EMU Growth + 50% iShares Nasdaq 100 + 25% Lyxor Disruptive Technology

50% iShares Stoxx Europe 600 Automobile & Parts + 50% Lyxor Future Mobility

50% xTrackers MSCI World Utilities + 25% iShares Global Infrastructures + 25% Lyxor MSCI Smart Cities

75% xTrackers MSCI World Consumer Staples + 25% Lyxor MSCI Millenials

75% Vanguard FTSE All-World + 25% HAN-ETF Tech MegaTrends

Questi sono metodi che consentono di rimanere in quei "settoriali" che ci interessano, ma incrementando la diversificazione interna all'asset class settoriale (se l'obiettivo fosse quello). L'alternativa è concentrare per intercettare più rendimento, ma anche più rischio ed ovvie possibili bolle laddove la sovvenzione a questi settori cambiasse nel corso storico degli eventi (ricordiamo la 'bolla' generata dalle Feed-In Tarifs che coinvolse anche il iShares Global Clean Energy nel 2007-2008).

3 - Investire a "Trend" comporta implicitamente il rischio/opportunità di soffrire di una volatilità maggiore del mercato (sia positiva che negativa) non solo a breve/medio, ma anche a lungo/lunghissimo termine. Ricordiamo che in italiano una traduzione di "Trend" è 'Tendenza' ovvero 'Moda'.

4- La scarsa decorrelazione la noto anche nella suddivisione geografica di questi indici. Tutti gli indici a Trend di Lyxor hanno grossomodo: primo paese d'investimento gli USA (intorno al 50% almeno), secondo paese la Cina (intorno al 10%) e terzo paese il Giappone (intorno al 8-9%), cosa che non riflette l'indice generale All Country World.

P.C. 09/12/2020

sabato 5 dicembre 2020

ERACLE: cresce del 10% in 6 mesi il portafoglio a strategia azionaria diversificata

Il recupero dei mercati post elezioni USA è stato molto significativo, andiamo a vedere come questi 6 mesi positivi hanno impattato su ERACLE, un portafoglio essenzialmente azionario (ha 91,2% di azionario dopo questa ultima revisione, paragonabile al 90/10 applicato da molti modelli azionari 'attivi') iniziato a metà di un anno record per l'azionario come il 2019.


ERACLE ci insegna 3 cose di una strategia azionaria:

1- Che in presenza di momenti di forte volatilità dei mercati (i "cigni neri" che innescano dei "flash crash" come quello del 2020 o quello del 1987) l'utilizzo di un METODO di revisione scadenzata a periodi sensati (è un portafoglio piuttosto passivo, perché diversificato, con orizzonte temporale LUNGO, non serve a niente stare lì a guardarlo 3 volte al giorno, infatti abbiamo fissato rendiconti SEMSTRALI) aiuta enormemente a gestire l'emotività.

2- Che in presenza di un portafoglio potenzialmente molto volatile (ho assegnato ad Eracle un rischio "consistente" quindi una via di mezzo da Medio e Alto... anche se in teoria nel lungo termine sono convinto che al 95% usciremo in gain! E per una quota molto superiore al 5% sono convinto che sarà un gain consistente, superiore al rendimento di investimenti moderati e superiore all'inflazione di periodo) la DIVERSIFICAZIONE è un ottimo strumento di gestione del rischio, soprattutto se diversificata tra strumenti di MERCATO e NATURA diversa

3- Che la diversificazione tra strumenti di NATURA diversa, laddove il mercato ce lo consente incrementa anche la stabilità e l'ottimizzazione fiscale dell'investimento.

In ERACLE abbiamo:

- 2 SICAV, costose ma usate in una quota in cui possono avere senso in un portafoglio (non il 100% che ci 'suggerisce' il promotore, ma il 15%-20%) e per una funzione per cui possono avere senso in un portafoglio (per la quota 'flessibile', che non deve secondo me superare il 20% del capitale, e bilanciata dell'investimento... insomma vuoi venderti la gestione attiva, almeno pedala), facilmente sottoscrivibili su FundStore, OnlineSIM o qualsiasi vetrina senza costi d'ingresso.

- Un portafoglio di AZIONI diversificate (canovaccio di base il classico Eurostox50, con qualche aggiunta), spezzettate (diversificate!) in quantità tali da spalmare il rischio specifico di ognuna (in perfetta ottimizzazione fiscale... un'azienda fallisce? Pazienza, tutta minus da riutilizzare!), per i mercati raggiungibili in maniera abbastanza conveniente dall'Europa (io le ho utilizzate sull'azionario europeo... certo comprare Xiaomi su Hong Kong era un pò più complesso... però ci ho messo qualche titolo su mercati poco raggiungibili perché ERACLE deve rimanere un portafoglio modello da non replicare, non un consiglio d'investimento!).

- Un portafoglio di ETF, economici ed efficienti, che mi replicano gli altri mercati azionari più interessanti (USA, Giappone, Pacifico, Emergenti).

Il valore di ERACLE al 5 dicembre 2020 è il seguente:

ERACLE al solito ha distribuito qualche dividendo, ha avuto una crescita significativa sugli Indici (ETF) internazionali, una crescita diversificata sul 'basket' di azioni europee e persino le due SICAV attive sono in recupero.

Dopo un anno e mezzo posso andare ad apportare minime modifiche (qui la strategia è basata sulla diversificazione, sulla rendicontazione semestrale e su di un approccio abbastanza Lazy, non stiamo a fare speculazioni sui mercati come in Pericle!) al portafoglio, anche per utilizzare quella liquidità disponibile.

Nexi, un titolo Growth arrivato al 4% del capitale mi sembra un pò sovra-pesato in una logica di 'sana' diversificazione. Vado quindi a vendere 100 quote del pacchetto e pago 239,1 euro di tasse incassando 1350,9 euro netti.

Con la liquidità disponibile ho deciso di acquistare ENAV, una Small Cap italiana storicamente sana (società di servizi, poco capitale fisso e debiti irrisori), penalizzata dalla congiuntura del 2020 e dal crollo del traffico aereo. E' un titolo VALUE, entro in un settore merceologico nuovo (traffico aereo) e ne acquisto 613 quote a 3,734 euro con 2288,94 euro di spesa.

Il risultato finale è il seguente:


In 18 mesi la performance di ERACLE è la seguente: +10,7%... dopo un anno un pò 'complesso' come il 2020 e con oltre il 90% in azionario abbiamo un gain lordo di oltre 10000 euro.

Il prossimo rendiconto è a giugno 2021.

P.C. 05/12/2020

mercoledì 2 dicembre 2020

Costruire un Portafoglio: CAPITOLO 2 - IL RISCHIO DI PORTAFOGLIO

Oggi ero un pò più stanco, ma credo che la nuova puntata del tutorial sia accettabile e spero comprensibile.

Eccoci quindi al CAPITOLO 2, sul RISCHIO di Portafoglio.

Cosa è il rischio del nostro portafoglio? Che natura ha? Come dobbiamo valutarlo e cosa non dobbiamo farci raccontare? Quali criteri sono da tenere in considerazione durante l'investimento?

Spero che il nuovo video vi piaccia: https://www.youtube.com/watch?v=iiMaoE7dXt4

P.S.

Qualcuno mi ha chiesto le SLIDE

P.C. 02/12/2020

sabato 28 novembre 2020

DAVID: un portafoglio a strategia ribassista

La situazione dei mercati del 2020 ha visto una crescita molto forte della volatilità, al contempo in questa fase i mercati appaiono in forte recupero dopo un decennio di crescita sostenuta da strategie molto accomodanti delle banche centrali.

Mentre queste politiche si sono fatte ancora più potenti nel corso della crisi Covid, l'andamento dei mercati, in forte recupero, è oggi disallineato da quello dell'economia reale. Spesso i mercati anticipano l'economia e quindi un forte recupero economico, ed una crescita delle quotazioni dei mercati sostenute da tassi d'interessi bassi e da bassa inflazione è probabile, una crescita che non vale probabilmente la perdita perdere stando fermi sul conto corrente.

D'altra parte però alcuni indicatori si sono decorrelati in maniera anomala, ho già parlato della forte divergenza tra i settori "Growth" (in primis tecnologici e settori favoriti dallo 'stay at home' da lockdown pandemico) e i settori "Value" (soprattutto energetici, immobiliare, viaggi e turismo devastati dall'improvviso blocco). Quindi alcune strategie su questa decorrelazione le ho già valutate.

Ma se volessi costruire una strategia che cercasse di sfruttare un potenziale 'crollo', senza rimanere però completamente fuori dal mercato? Prudente quindi, ma con progressivo investimento condizionale.

Dopotutto aluni indicatori economici (che probabilmente lasciano il tempo che trovano, ma aiutano a leggere la situazione) descrivono una situazione dei mercati simile a quella immediatamente precedente alla bolla del Dot Com, ad esempio il cosiddetto "Indice di Buffett" già dal 2019 e ancora di più oggi segnala una situazione simile alla bolla di vent'anni fa per il mercato statunitense.

Da questa valutazione nasce il portafoglio DAVID. Come il biblico eroe con la fionda che colse la sua occasione contro il 'gigante' Golia, questo portafoglio fissa delle soglie progressive crescenti di ingresso nei mercati finanziari in caso di scostamento forte dai prezzi di carico, stabilisce un investimento progressivo (PAC o "Value Averaging") altrimenti.

Sebbene la strategia sia piuttosto semplice e può ispirare metodi con pochi ETF, David -che è un portafoglio esempio, non un modello o un suggerimento d'investimento-, è piuttosto complesso, questo perché ci aiuterà a 'mappare' il funzionamento della strategia ed a comprenderla.

Il Portafoglio, come DEMETRA (che si basava invece sulla contrapposizione Value/Growth) è diviso in 5 sotto-portafogli.

Il Portafoglio CORE:

E' la base del nostro portafoglio, 4 ETF a distribuzione (gli unici che alimenteranno con i dividendi la riserva di liquidità) su cui in ogni caso ad ogni rendiconto periodico è previsto un investimento progressivo (PAC) di 1000 euro. Si basano sull'azionario MSCI World, e su 4 azionari piuttosto 'dinamici': titoli stato USA (quindi valuta dollaro), obbligazionario high yield (quindi alto rischio credito) e obbligazionario paesi emergenti.

Sono fissate delle soglie x2 x3 e "ALL IN" ed un "Massimo Investibile". Laddove durante una revisione periodica il prezzo attuale dell'investimento fosse al di sotto di una di queste soglie:

x2 --> L'investimento periodico sarà raddoppiato a 2000 euro

x3 --> L'investimento sarà triplicato a 3000 euro

ALL IN --> tutta la differenza tra il valore attualmente investito e la soglia "Massimo Investibile" viene investita, finché c'è liquidità disponibile.

Il Portafoglio Diversificato:

Questa seconda parte del portafoglio è composta da indici diversificati, che vanno su mercati diversi di notevoli dimensioni. Laddove ci fosse ancora liquidità disponibile DOPO aver lavorato il portafoglio CORE si confronterà per ogni ETF (questi sono tutti ad accumulo) il valore attuale con le sue soglie. Il PAC non è automatico come nel primo caso, ma esiste anche una soglia x1: il PAC di 1000 euro viene effettuato SOLO se il prezzo attuale è sceso almeno a tale livello.

Il Portafoglio Settori/Zone/Strategie:

Questo terzo portafoglio viene lavorato dopo il precedente. Funziona allo stesso modo, ma è composto da ETF settoriali, con particolari strategie o focalizzati in alcune zone a volatilità storicamente più alta degli indici più diversificati.

Il Portafoglio MegaTrend:

Questo quarto portafoglio viene lavorato dopo il precedente, e contiene degli ETF tematici ancora più volatili, che strizzano l'occhio alla metodologia 'MegaTrend'. La differenza tra questo portafoglio e i precedenti è che la base di investimento per asset non è 1000 euro ma di 500.

Il Portafoglio a Leva Finanziaria:

Qualora ci fosse ancora liquidità disponibile e vi fossero forti oscillazioni si lavorerà anche questo insieme di 3 ETF particolarmente volatili, a leva, che puntano a cogliere particolari "picchi".


Come funziona il "Massimo Investibile": ogni ETF ha un suo massimo rispetto al portafoglio totale. Nel caso durante una revisione si fosse superato tale massimo le quote in eccesso andranno disinvestite alimentando la liquidità disponibile. Nel caso in cui si dovesse investire una quota che porterebbe il controvalore investito oltre il massimo si investirà solo quanto necessario ad arrivare al massimo.


REVISIONI PERIODICHE:

Il portafoglio ha senso, per cogliere eventuali "flash crash" stile 2020, se il controllo viene effettuato con una certa frequenza. Quindi la revisione è fissata un mese sì ed un mese no, finché la soglia della liquidità è superiore al 10%.

Qualora il bacino di liquidità scendesse sotto questa soglia lasceremo "lavorare" il portafoglio per 10 mesi.

L'orizzonte temporale è fissato a 6 anni (fino a fine novembre 2026). Eventualmente prorogabile di 2 anni nel caso in cui lo scenario fosse avverso (esempio se ci fosse stato un crollo poco prima del termine).

La situazione iniziale di DAVID appare essere la seguente:

La prima revisione è prevista a fine gennaio 2021.

P.C. 28.11.2020

martedì 24 novembre 2020

DAMOCLE: trimestre invariato per il 'Prudente' ad Alto Rendimento "QQQRevised"

Damocle è un perfetto esempio di portafoglio a 'strategia', che ho al contempo bilanciato per profilo di rischio (nasce come 20% azionario, quindi tendenzialmente "Prudente" ad Evoluzione) e per valuta (parzialmente, al 40% diciamo) nei suoi asset.

In questi 18 mesi ha mostrato eccezionale stabilità ed un tasso di crescita (trainato dai tecnologici come in molti blasonati fondi che 'hanno battuto il benchmark') intorno al 10% annuo, ben al di sopra di quello di un bilanciato Prudente nell'era dei tassi zero.

In effetti alcune concentrazioni di rischio (il rischio tematico sui tecnologici, il rischio valuta sul dollaro) mi hanno portato a qualificare Damocle più come un Moderato che come un Prudente.

L'estremo interesse di questo portafoglio (che lo rende a mio parere proponibile anche per un patrimonio consistente) è il possedere una strategia ad evoluzione (che quindi si avvantaggia dell'orizzonte temporale) che basa la sua redditività su fonti di NATURA diversa oltre che tendenzialmente decorrelate: interessi su debito emergente, su debito USA, interessi su conti di deposito, rendimento da Gestione Separata assicurativa e poi ovviamente l'azionario USA-Tech.

Nel trimestre trascorso tra il 24.08.2020 ed il 24.11.2020 Damocle ha mostrato la presente performance:


Andando ad accumulare i dividendi distribuiti da titoli di stato USA, Nasdaq, bond emergenti e conto deposito otteniamo una performance di fine trimestre simile:


Notiamo che il rendimento di portafoglio è +14,53%, DAMOCLE quindi non ha guadagnato nulla negli ultimi tre mesi.
La cosa è particolarmente interessante per un portafoglio che non ha smesso di generare crescita neppure tra gennaio ed aprile, in un periodo in cui i settori più penalizzati dal flash-crash del 2020 hanno riportato recuperi a 2 cifre.
E' forse il momento buono per iniziare una strategia QQQRevised? Oppure la spada sulla testa ha iniziato ad ondeggiare lentamente?

Lo scopriremo al prossimo rendiconto trimestrale di febbraio.

P.C. 24.11.2020

venerdì 20 novembre 2020

L'opportunità di associare investimenti azionari in un portafoglio a distribuzione di ETF obbligazionari

La quota di azionario da valutare in un portafoglio d'investimento dipende dal profilo di rischio e dall'asset allocation che si costruisce, ed a seconda della strategia può anche essere fissa o variabile.

Nelle mie simulazioni (che non rappresentano portafogli modello, ma servono da esempio per capire alcuni "movimenti") ho simulato portafogli a distribuzione anche con il 10% di azionario. Questo è un momento che sfavorisce un pò, dato una fase storicamente molto bassa di tassi, grandi portafogli a distribuzione completamente obbligazionari.

Al di là di questo tema, tuttavia, in un fondo obbligazionario (in particolare un ETF che replica 'passivamente' l'indice di titoli obbligazionari) la crescita del capitale è data genericamente da:

1- Progressiva riduzione dei tassi: i vecchi bond 'valgono di più' di quelli nuovi con interessi più bassi... teoricamente se il fondo è flessibile il gestore dovrebbe vendere quelli a duration lunga capitalizzando il maggiore capitale nel nominale di bond più brevi e poi fare il contrario quando ci saranno titoli con tassi opportunisticamente più interessanti. Questo non accade negli ETF, ma alla prova dei fatti quale delle due strategie (gestione passiva e obbligazionario flessibile attivo) renda di più lo può dimostrare qualsiasi grafico su morningstar.

2- Gli interessi/cedole. Se le cedole sono distribuite, tuttavia, il capitale, alla LUNGA, rimane in balìa dei tassi, dei costi (che anche se contenuti in un ETF per un iShares JPM USD Emerging Markets Bonds alla fine in 10 anni almeno un 5% lo portano via) etc... al concludersi della maturity dei vari titoli il capitale non può crescere, poiché i titoli sono collocati a 100 e rimborsati a 100... anzi, qualche (seppur rara) insolvenza, i pochi costi di gestione etc... alla lunga dovrebbero erodere. Questo ovviamente non è percepibile ora che siamo al culmine di un trend di progressiva riduzione dei tassi d'interesse: chi da 30 anni avesse un ETF Obbligazionario Europa a distribuzione avrebbe percepito l'interesse in forma di dividendi/cedole E avrebbe un capitale maggiore di 30 anni fa.

3- Fluttuazioni valutarie: se il dollaro sale le obbligazioni in dollari si apprezzano nel nominale. Visto però che abbiamo una moneta più forte della media e che l'effetto negativo è simmetrico, troppa esposizioe valutaria potrebbe erodere più di quanto accresce, nel lungo termine, anche se l'hedging può aiutare.

Questo spiega perché un portafoglio 100% obbligazionario in ETF (quindi passivi) dopo 20 anni se non ricapitalizzo un pò la distribuzione ricevuta (es. aggiungendo ogni tanto quote), tendenzialmente almeno UN PO' (se gli ETF sono ben diversificati probabilmente meno) dovrebbe erodere il nominale.

Ovviamente un minimo di market timing, dato che gli ETF sono ECONOMICI (la solita solfa ce la becchiamo con fondi obbligazionari attivi, ma con più forza se a distribuzione, basta cercarne qualcuno su morningstar per farci un'idea) può aiutare enormemente. Banalmente se avessimo da 15 anni (2005) un ETF High Yield a distribuzione preso per 10000 euro ed avessimo aggiunto 5000 euro a fine 2008 e 3000 a marzo 2020 oggi probabilmente riporteremmo un gain significativo sul capitale (effetto amplificato dai tassi bassi e dalla "fame" di rendimento obbligazionario ovviamente), magari quando risaliranno i tassi torneremo in linea con il capitale iniziale ma con ottimi interessi annui incassati per decenni.

Quindi, considerando questo, nel portafoglio totale a distribuzione, una quota di azionario può essere virtuosa per aiutare a diversificare un tale effetto "erosivo" proprio dell'obbligazionario a replica passiva di cui abbiamo incassato e non capitalizzato il rendimento da interesse.

Personalmente, avendo gestito portafogli anche quasi totalmente di fondi obbligazionari a distribuzione (dovuti ai classici clienti che vogliono le cedole ma assolutamente no all'azionario) ho riscontrato DANNI SERI con fondi attivi che hanno sicuramente distribuito bene, ma tra costi, gabelle e gestione flessibile "commerciale" finiscono dopo 4 anni a -10% (con i tassi che si sono anche azzerati nel frattempo!).

Il punto dell'azionario in un'asset allocation "bilanciata" è ovviamente dosarlo in base alla propria sopportazione del rischio del mercato azionario.

Si noti che parlo di fondi a gestione passiva (ETF), ovviamente un basket di singole obbligazioni prese alla pari o al di sotto e portate a scadenza affronta altre tematiche e problematiche che arrischiano l'eventuale conservazione del capitale (in realtà interne a fondi ed indici, ma nella gestione di fatto diverse).

Ovviamente in orizzonti temporali non molto lunghi (superiori quindi ai cicli dei tassi, che si sono dimostrati anche pluridecennali) ci sono molti altri elementi che incidono nel valore nominale degli indici obbligazionari e che possono farli salire (come in questo periodo storico) o deprimerli (come nel caso di una progressiva uscita da una situazione a tassi zero).

P.C. 20/11/2020

giovedì 19 novembre 2020

CARONTE: +5% in 3 mesi per l'immorale portafoglio "VICEX"

Tre mesi fa mi sono divertito a simulare un portafoglio anti-ESG, un VICEX, che focalizzasse gli investimenti in tutto ciò che c'è di peggio nel mercato azionario mondiale: armi, droga, gioco d'azzardo, sfruttamento, inquinamento.

Ovviamente è solo un'operazione goliardica per fare eco al grande boom degli ESG (fondi che molti consulenti "devono" proporre spintaneamente perché a budget). Cosa è accaduto al nostro portafoglio 'del male' con le elezioni americane, dove ci sta traghettando Caronte? Verso il gain o verso la catastrofe finanziaria?

La situazione al 19.11.2020 è la seguente:


Vediamo che la sconfitta dei repubblicani alla Casa Bianca sembra essere stata un brutto colpo per i mercanti di armi: -18% H&K, -3% Lockheed Martin, -7% Grumman, -5% BAE System, -2,78% Leonardo, -12,79% Serco, -8% Cameco con il suo uranio. Le droghe non sembrano essere andate molto bene ugualmente in questo trimestre, persino Pfizer, con il suo vaccino, è un pò sotto...

Caronte però è un portafoglio diversificato e multi-asset, la ripresa dei trasporti, la salita dei bond, ma soprattutto il boom di superalcolici, gioco d'azzardo, finanza creativa e propaganda sembra plaudire al risultato elettorale USA e alle prospettive future sull'economia (dark economy in questo caso).

Il risultato è un ottimo +5% su base trimestrale, il capitale è cresciuto 5000 euro... se continuassimo così avremmo un +20% su base annua con un 80/20.

Ovviamente questo trimestre non faccio operazioni... i 285 euro di cedole e dividendi netti accumulati (anche per colpa delle varie doppie tassazioni dei dividendi) li lascio sul conto corrente fino a febbraio 2021, in cui è previsto il prossimo rendiconto trimestrale.

P.C. 19.11.2020

domenica 15 novembre 2020

DEDALO: +5,14% in 7 mesi per il portafoglio obbligazionario prudente

Siamo giunti alla seconda revisione di Dedalo, un portafoglio obbligazionario (la piccola quota di azionario serve per 'valorizzare' cedole e interessi) basato sulla lunga maturity.

Come possiamo osservare la brusca immissione di liquidità ha guidato verso l'alto gli asset a maturità lunga selezionati per Dedalo:


La performance dei primi 7 mesi è del +5,14%, anomala (verso l'alto) per un portafoglio che ha un 10% di azionario e oltre la metà ferma sul conto o in conti deposito (liquidità).

In questa fase io, da ipotetico gestore, non me la sento di espormi eccessivamente ed ulteriormente verso obbligazionari a maturità lunga. Come artigiano/giardiniere vado solo a potare qualche foglia quà e là, ma su un portafoglio del genere del lavoro da fare c'è sempre.

Abbiamo accumulato 1024,78 euro di cedole ed interessi (dal conto deposito da 25000 scaduto) che vado ad investire, come previsto, nel Vanguard All Country World Index, di cui sottoscrivo 13 quote.
Questo è previsto nella strategia iniziale di portafoglio.

Spendo 2500 euro per dei minimi arrotondamenti nelle obbligazioni Ford, Xerox e Theva Farm che, per una svista, erano sottoscritte sotto il taglio minimo (2000), visto che è una simulazione non me ne preoccupo troppo, avessi davvero eseguito gli ordini ovviamente me ne sarei accorto.

Ora...
...il mio problema è che ho delle obbligazioni che sono arrivate a rendimento zero (che le tengo a fare, visto che un conto deposito comunque mi rende di più?) ed il portafoglio di 'copertura' che ha fatto il lavoro suo ed ha un pò di segni rossi.

Si badi come opera il consulente in questo caso:

1- Per prima cosa vendo Lyxor Btp Daily -2x Inv in perdita a 1656,88 e Comstage Bund-Future Short a 2017, oltre a Wisdomtree Wheat a 2275,4. Questa operazione, al costo di 15 euro (ipotizzo sempre che pago 5 euro ad eseguito sugli ETC) mi genera minusvalenza fiscale per 560,4 euro.

2- Il bello di DEDALO è che è costruito con strumenti ad efficienza fiscale. Vado quindi a rimborsare le foglie secche che, alle attuali quotazioni, hanno rendimento residuo zero. Vendo Goldman Sachs 1,625% Lug2026 Eur a 3276,2 per prima (assorbendo la minus più 'pregiata' al 26%) e poi vendo Ireland TF 0,4% per 8471,1. Anziché una plusvalenza di 760,5 ho solo 200,1 di plusvalenza, e qui ci pago solo il 12,5% in pratica ho pagato solo 25,01 euro di tasse!

3- A questo punto ricompro gli asset del mio portafoglio di copertura: 200 Lyxor BTP Daily 2x per 3021,6 e 50 Comstage Bond-Future Short per 2527,5.

4- Investo 60000 euro (ricordiamo che è scaduto un conto deposito da 25000, oltre ai proventi delle vendite) nel Viviconto Extra Vincolato 1,25% a 12 mesi, che scade il 15 novembre 2021.

Il risultato finale è il seguente:
La prossima revisione periodica è prevista per metà febbraio 2021, tra 3 mesi, in cui è pianificato il nuovo accumulo nell'indice Nasdaq100.

P.C. 15.11.2020

mercoledì 11 novembre 2020

Costruire un Portafoglio, INTRODUZIONE: Tutorial e Canale Youtube

Mi rendo conto che seguire questo Blog, per quanti sforzi faccia per dargli uno stile un pò accattivante, può essere difficile ed indigesto per molte delle persone cui la dimestichezza con queste tematiche potrebbe risultare più utile.

Ho quindi deciso di provare ad associare al Blog un canale Youtube, con interventi e commenti video che mi auguro possano risultare apprezzabili e di più immediata fruizione.

Per prima cosa ho iniziato a redigere un Tutorial sul metodo per creare e gestire un portafoglio d'investimenti. Oltre all'introduzione, che trovate qui: https://youtu.be/ILWde1Lz-pk si comporrà di 6 capitoli che cercherò di contenere in una durata di pochi minuti.

Pur essendo un lavoro ovviamente amatoriale, hobbistico e privo di scopo di lucro, mi auguro che qualcuno lo trovi utile ed interessante e che voglia diffonderne i contenuti.

Sì, lo so, nell'Introduzione l'inquadratura è venuta un pò male, quindi lascio qui degli screenshot centrati delle due slide:

Sono ovviamente graditi commenti, suggerimenti, incoraggiamenti e critiche costruttive. Magari quando avrò più energie rifarò anche i capitoli venuti in maniera un pò imperfetta.

Nei video cerco di tenere un approccio colloquiale, informale, di venire "al sodo". Il che è alle volte il contrario di quello che fanno molti consulenti, che ricevono nell'ufficio, con la segretaria, che si danno un'immagine di grande professionalità e di 'rango' per essere riconosciuti come tali.

Il mio obiettivo però è la comunicazione, non il vendere qualcosa, se non il contenuto ed il concetto, non correggo troppo neppure la calata romana poiché a mio avviso rende un pò quell'idea di 'disillusione' di voler andare oltre, di voler capire e padroneggiare il concetto ma scendendo un pò dal piedistallo.

Buona visione.

P.C. 11.11.2020

sabato 7 novembre 2020

Seguire il Trend?

Mai come nell'anno 2020 la decorrelazione tra asset è passata da zero a mille in poco tempo. Dal 2015 assistiamo ad un mercato fortemente condizionato da stimoli economici, politiche ribassiste sui tassi e saltuari contrasti internazionali. 

In fasi di rialzo dei tassi come il 2018, come ho ampiamente osservato in altri interventi, tutto è andato giù salvo pochi asset (spesso valutari), in fasi come il 2019 abbiamo avuto al contrario una crescita di tutto: titoli di Stato, oro, tecnologici, azionari più tradizionali, bancari, immobiliare... tutto.

Nel 2020 una crisi sanitaria globale è intervenuta a cambiare le carte in tavola. Banalmente c'è chi ha sopperito alla mancanza di altri servizi, grazie a servizi a distanza, servizi digitali, tecnologici, in streaming etc... e chi ha chiuso, lavorato pochissimo, sospeso il turismo, svuotato gli uffici etc... Sui mercati la liquidità immessa (record) ha causato una fortissima decorrelazione tra asset: se alcuni sono crollati a inizio pandemia ed hanno recuperato poco o nulla, altri sono andati alle stelle ed hanno macinato record storici.

La "gestione attiva" spesso sfrutta questi 'trend' rialzisti proponendo strategie d'investimento che 'seguono il trend'.

Ecco, il mio ammonimento è valutare che, per il risparmiatore medio (non parlo del trader che piazza opzioni su Tesla) questo equivale ad andare a collocarsi, in cerca di una 'freccetta verde euforizzante ed immediata' in investimenti TEMATICI il cui ciclo di crescita e discesa è storicamente MOLTO più lungo dei normali settori azionari, e soprattutto andare a collocarcisi tendenzialmente quando questo è già in una fase di salita record, stellare quest'anno.

Questo "METODO" è commercialmente prezioso per le società d'investimento perché gli consente di fare tre cose:

1- Mostrare che loro hanno un senso, dando 'valore' aggiunto tramite 'gestione attiva' e selezione qualitativa. Il risparmiatore, anche un pochino pratico di mercati, cui negli ultimi mesi il consulente ha consigliato di andare sulle energie rinnovabili (il iShares Clean Energy ha fatto +70% da inizio anno) gli riconoscerà uno sforzo selettivo di un settore che mostra 'sorprendente crescita' molto ''buono''. Qui non si entra nel merito se lo sia oppure no.

2- Riuscire a dare degli argomenti commerciali a chi fa consulenza: un discorso basato sui settori più promettenti, con la crescita più di 'successo' appare professionale ed allettante rispetto ad un noioso ragionamento su statistiche, indici, e percorsi di 'lungo termine' ("quando lo vedo il mio risultato?" "in 5-7 anni... campa cavallo" "Nell'ultimo trimestre la crescita è stata del +23%... altro effetto").

3- Sulla carta scrivono "i rendimenti precedenti non sono indice delle performance future", ma nella prassi per prima cosa ci mostrano i rendimenti degli ultimi 3-5 anni, che appaiono come una 'garanzia'. Anche il ragionamento mentale, il BIAS, che innescano è semplice ed efficace "questo titolo va tanto bene... e che inizia a scendere proprio quando lo compro io?"

Cercherò però di mostrare con un semplice esempio perché è FACILE creare questi prodotti adatti, per una società di gestione del risparmio, per una banca/rete collocatrice e per il venditore finale, ad assolvere alla funzione dei punti 1-2-3. Non ci vogliono compagnie blasonate... vogliamo battere il benchmark e creare un bel ''portafoglietto tematico accattivante''? Ci pensa Bowman.

Simuliamo due portafogli azionari.

Il primo lo chiamiamo AZIONARIO GLOBALE, ed investe nei principali indici di mercato tramite ETF con un lungo storico:

30% Lyxor MSCI Europe

25% SPDR S&P500

15% Lyxor MSCI Emerging Markets

15% SPDR MSCI Japan

15% Lyxor MSCI All Country World Index

In questo semplice ed efficiente portafoglio copriamo molte economie diverse, riproduciamo enormi capitalizzazioni di mercato, investiamo in tutti i settori economici. Rispetto ad un investimento "All Country World Index" (azionario globale puro) bilanciamo la presenza europea, anche per questioni valutarie, abbassando il rischio valuta se non al 50%, massimo ad un 60% del totale.

Il secondo portafoglio invece è basato sulle mie aspettativa di crescita in settori tematici in parte sottovalutati al momento (possibilità di recupero) in parte allettanti per le ultime performance. Lo chiamiamo BOWMANTREND, e lo riproduciamo sempre in maniera efficiente tramite ETF:

35% iShares Global Clean Energy

10% iShares Diversified Commotity

25% Lyxor Euro Stoxx 50

15% Lyxor Euro Stoxx 50 Leva x2

15% SPDR Dow Jones Global Real Estate

Le Commodity ed il Real Estate hanno ampio spazio di recupero, l'azionario Europa anche, ho scelto le 50 aziende più grande ed anche un'esposizione a leva per fare "il botto" a fine Covid, il Global Clean Energy è il settore del momento (+70% da inizio anno). Come vedete non ho voluto fare il campione utilizzando tutti strumenti che hanno avuto performance eccellenti e basta (cosa che magari un consulente farebbe associando tecnologici, energie rinnovabili, Cina e biotecnologie, magari...).

A questo punto vado a chiedermi, il "Bowmantrend" ha battuto il "Azionario Globale" negli ultimi ANNI?

Nonostante il Covid e i problemi con l'Europa (anche a Leva) assolutamente sì:


Il nostro BOWMANTREND è positivo da inizio 2020, ha recuperato meglio del "bilanciato e perfettino" AZIONARIO GLOBALE ed è in netto guadagno rispetto ad un anno fa. La performance ad 1 anno è del +30%, più del triplo del nostro Azionario Globale. E' il portafoglio del futuro, e ha ancora tanto da recuperare!! (Commodities, Real Estate, Azionario Europa).

Se da 1 passiamo a 3 anni il nostro Bowmantrend ha una performance che è il DOPPIO dell'Azionario Globale:

Tre anni inizia ad essere un bel test, se fossero due fondi attivi, vedendo +20% l'uno e +10% l'altro, molti di noi già si inizierebbero a convincere. Oltretutto non è il classico "concentrato di tecnologici", no è ben spalmato: Europa, Immobiliare, Materie Prime, Energia Pulita. Se la quota di Leva x2 può spaventare sappiate che moltissimi fondi attivi usano opzioni e derivati per dosare una sovra esposizione e sottoesposizione al mercato, oppure ne selezionano le quote più volatili e redditizie/rischiose, quindi non ci sta male nella simulazione.

Su Morningstar leggeremmo, alle performance passate:
2020: +8,85%
2019: +25,31%
2018: +0,11%
2017: +7,2%
2016: +7,7%

Ragazzi, questo BOWMANTREND è ottimo! Mi sto convincendo sempre più a comprarlo. Rispetto all'Azionario Globale (suo Benchmark) sovraperforma, gli asset sono decorrelati, in 5 anni (con anni difficili come inizio 2016, il 2018 ed il 2020) è sempre stato positivo! Io ho già la penna in mano per firmare...

Sì, ma è un TEMATICO e il ciclo di discesa e recupero di un tematico (Immobili, Materie Prime, Energie Rinnovabili) è molto lungo. Senz'altro questo fondo e i suoi fratelli (Mega di quà, Smart di là, Opportunity e New vari...) non avranno chissà che storico.

Se allunghiamo il grafico al febbraio del 2009 (molti fondi in commercio più "longevi" hanno uno storico dal 'post grande crisi' ovvero partono dal 2009-2010) notiamo che entrambi i portafogli hanno avuto performance a 3 cifre... ma qui è l'Azionario Globale che è andato molto meglio del Bowmantrend:

Andiamo però a proiettare il nostro abbinamento di ETF (non a caso ne ho presi che hanno uno storico lungo) a 13 anni.

La performance dei due portafogli è questa:

A 13 anni il nostro BOWMANTREND ha una performance del -9,48%, mentre il più 'lento' e 'tradizionale' AZIONARIO GLOBALE è a +119,67%.

Chi è che produce rendimento... il mercato mondiale o le 'aspettative' di gestori e venditori di prodotti finanziari (in questo caso io)?

L'iShares Clean Energy ad esempio è a +70% quest'anno... ma a -45% da chi lo ha sottoscritto sui massimi del 2007. Similmente esposizioni a leva (io ho usato un 15% di Eurostoxx50 Leva 2, ma vale lo stesso per tante opzioni e strategie 120/80 utilizzate da fondi attivi) spesso distruggono valore, SE NON nel breve termine.

In conclusione: io oltretutto ho utilizzato 5 ETF. Non ci possiamo aspettare che una società di gestione si vada a sporcare le mani con 5 ETF, loro per la 'loro' versione del BOWMANTREND applicheranno magari un 2,95% l'anno, come alcuni fondi a 'Trend', molto innovativi, popolari sul mercato.

E cosa sarebbe accaduto applicando al nostro Bowmantrend dei costi da fondo attivo? Beh, aggiungiamo un 2,5% x 13 alla performance negativa ed arriviamo ad un -40%... forse non sarebbe andata così male (il 2,5% scende quando è calcolato su un valore già 'eroso'), ma male sicuramente sì.

Insomma nel lungo termine, se si fanno valutazioni sui "Trend del Momento" si seguono ragionamenti molto commerciali e si delega al gestore attivo una grande "fiducia" nel fatto che sappia fare un'adeguata rotazione di trend.
In alternativa un fondo a 'Trend' può essere così diversificato da andare grossomodo ad abbracciare degli azionari più globali.

Vi lascio con un'altra simulazione, un portafoglio fatto con il "Senno del Poi" di titoli che negli ultimi 7 anni hanno complessivamente triplicato il valore del portafoglio.
Qui parliamo di un bilanciato 50% Europa, 40% USA e 10% Oro, tematico. Diviso in:

10% Invesco Physical Gold
25% xTrackers Stoxx Europe 600 Technology
25% xTrackers Stoxx Europe 600 Health Care
40% Invesco eQQQ Nasdaq100

Quindi 2/3 di tecnologici, 10% oro e 25% sanità/farmaceutico. Tematico, ma bilanciato, molto 'a Trend'.
La performance negli ultimi 7 anni è selezionata, eccellente (se ci mettevamo Oil&Gas con il senno del poi molto meno, per dire... ma noi abbiamo la sfera di cristallo). Tuttavia... nei 13 anni precedenti al 2013... come è andato questo investimento a "Trend" innovativi?

Il portafoglio è stato 'falciato' dalla bolla del dot com, ed è arrivato a -60% di perdita nel 2003. Poi ha cercato di recuperare, ma ha raggiungo un nuovo -55% a inizio 2009. E' tornato ai valori iniziali solo 13 anni dopo. Quindi i tematici vanno maneggiati con consapevolezza, anche se 'razionalmente bilanciati e promettenti'.

P.C.  07/11/2020

sabato 31 ottobre 2020

DIOGENE: il primo anno del portafoglio Lazy di 2 ETF

Diogene rappresenta la più semplice ed apparentemente banale tecnica di investimento, un investimento essenziale come struttura eppure assolutamente efficiente, composto da due ETF che rappresentano due asset selezionati ed il più possibile dotati di un rendimento decorrelato.

Nella creazione di Diogene venne scelta come strategia un bilanciamento 50% sul MSCI World (azionario dei paesi sviluppati) e 50% Titoli di Stato europei. Questa asset allocation ci consente di contenere il rischio valuta al di sotto del 50%, tutelando in particolare la quota obbligazionaria che in questo modo diventa più stabile.

Gli ultimi 12 mesi sono stati estremamente complessi, ed in portafoglio semplice e bilanciato di DIOGENE ne esce comunque in gain. Ho scelto una tecnica di accumulo dei proventi (da interessi e da dividendi azionari) nell'asset class governativa, questo perché l'investimento è iniziato in una fase di tassi d'interessi particolarmente bassi ed ho valutato che mediare il timing dell'investimento obbligazionario potesse proteggere leggermente il portafoglio dagli effetti del rischio tassi d'interesse.

Quindi mi sono:

- Difeso dalla concentrazione del rischio con strumenti decorrelati tra loro

- Difeso dal rischio specifico utilizzando titoli di stato investment grade e azionario di paesi sviluppati

- Difeso dal rischio valuta utilizzando titoli di stato europei, quindi concentrando tale rischio nell'asset la cui volatilità e potenziale redditività è maggiormente in grado di compensarlo

- Difeso dal rischio tassi d'interesse accumulando (anche se poco... il possibile) verso l'asset obbligazionario

Insomma è un portafoglio semplice da realizzare, ma affatto banale nelle sue implicazioni.

In questi 12 mesi l'ETF sui titoli di stato europei (iShares Core Euro Government Bond) ha distribuito dividendi NETTI per 211,68 euro, l'ETF sull'azionario mondiale (UBS MSCI World USD A-Dist.) ha distribuito dividendi netti per 526,7 euro.

Con questi soldi vado a fare un'unica operazione annuale di ribilanciamento: compro al prezzo corrente 5 quote dell'iShares Core Euro Government Bond per un totale di 682 euro di spesa (inclusi 5 euro forfettari di ipotetica spesa di transazione).

Il risultato finale è il seguente:




Il controvalore di Diogene ad un anno dalla creazione è di 100898,54, in gain del +0,96%.

Essenzialmente, Diogene ha difeso dalla crisi dei mercati del 2020 e reso circa l'1%.

Guardando al passato Diogene, investito esattamente in quei 2 ETF senza alcun ribilanciamento (quindi l'effetto di accumulo sul governativo dovrebbe stabilizzarne leggermente il corso riducendo marginalmente il rendimento) sarebbe stato questo negli ultimi 17 anni:

Notiamo che senz'altro il rendimento è stato leggermente inferiore al MSCI World (6,23% l'anno anziché 8,11% l'anno), tuttavia con una volatilità (ovvero un rischio) più basso in maniera più che proporzionale.
I 100mila euro ipoteticamente investiti nel 2003 oggi sarebbero diventati 275410 con un +175,4% di performance in 17 anni.
L'indice di Sharpe che ricordiamo esprime un rapporto tra la performance nel periodo e l'unità di rischio 'vissuto' dal portafoglio è notevolmente superiore in DIOGENE che nel MSCI World:

Questo non significa che i prossimi 17 anni saranno uguali: la situazione del debito pubblico europeo odierna è ben diversa da quella del 2003, anche se ci aspettiamo l'accumulo annuale nell'iShares Core Euro Government Bond possa mediare il rischio tassi.
Personalmente mi aspetto nei prossimi quattro anni (orizzonte temporale del portafoglio) sia leggermente inferiore... ma è un'aspettativa che non riflette reali possibilità di prevedere gli eventi. Il consulente deve fare solo la strategia, solida ed adeguata, non improvvisarsi veggente.

L'appuntamento per questo tipo di investimenti (composti da pochi strumenti e che nel 2020 per 'produrre' neppure il 1% hanno visto oscillazioni negative di metà del capitale che hanno sfiorato il -30%) è fissato tra 1 anno.

Questo portafoglio, apparentemente tranquillo, sicuramente efficiente, e assolutamente ottimale e gestibile guardando la proiezione a 17 anni, ma è tutt'altro che super efficiente a livello consulenziale, secondo me. 
Noi oggi lo guardiamo dicendo "si è comportato bene, non ha perso nel 2020, anzi ha guadagnato comunque più dell'inflazione!", lo vediamo come prudente osservando il grafico dal 2003, lo consideriamo eccezionalmente efficiente osservando lo sharpe ratio di 0,7% su un periodo così lungo (certo è facile e ridicolo sbandierare super risultati da fondi che esistono da 3-5 anni), i 6,23% l'anno di crescita in 17 anni che hanno visto pandemie, crisi economiche mondiali e altre sciagure sui mercati, lo consideriamo semplice ed economico dato che è composto da due strumenti che posso comprare in autonomia dall'home banking, spostare con un clic o quasi su qualsiasi banca e deposito titoli, detenere senza costi aggiuntivi oltre l'imposta di bollo e hanno un costo interno dello 0,195% l'anno (meno di qualsiasi consulenza o servizio d'investimento che troverei sul mercato con risultati enormemente migliori del 99,5% degli investimenti che ho visto far fare in periodi simili da consulenti o aziende strapagate per tale "servizio").

Però... SE partendo da tali presupposti (infatti grafico e dati li tiro fuori dopo 1 anno) avessi fatto questo portafoglio ad un investitore con un capitale significativo e duramente risparmiato (es. un risparmio di famiglia, generazionale, di 500000 euro o più), senza una grande e consolidata esperienza... quale sarebbe oggi il suo stato d'animo, dopo quanto accaduto, e dopo aver visto il MSCI World in 'rosso' del -30% a marzo, con un guadagno per ripagare tutta questa ansia, dello 0,96% alla prima revisione annuale?

Invece il Buy&Hold, la benda sugli occhi tra una revisione annuale e l'altra, la 'finanza comportamentale' per stare fermi con le mani nei momenti di stress come a marzo, diventano in portafogli simili (composti da pochi strumenti e molte elucubrazioni mentali) un vero e proprio elemento di strategia d'investimento.

Pensiamoci... facciamo conto di non avere avuto homebanking o metodi per andare continuamente a scrutare i mercati, immaginiamo di aver visto l'andamento di questi due ETF solo nelle nostre revisioni annuali... cosa avremmo visto del nostro capitale?

Investendo 100mila euro nel 2003 avremmo visto un +4,9% a ottobre 2004, un +18,5% a ottobre 2005, un +28,5% a ottobre 2006, un +33,4% a ottobre 2007, un +10% a ottobre 2008, un +16,2% a ottobre 2009, un +29,6% a ottobre 2010 (tornando dopo 3 anni quasi ai livelli massimi del rendiconto 2007),  un +27,9% a ottobre 2011, un +45,5% a ottobre 2012, un +63,75% a ottobre 2013, un +87,7% a ottobre 2014, un +108,6% a ottobre 2015, un +113,9% a ottobre 2016, un +133,26% a ottobre 2017 e così via sempre in salita...
...in pratica questo è un portafoglio che avrebbe, in 17 anni ("complicati"), e guardandolo solo 1 volta l'anno, ottenuto una performance peggiore dell'anno precedente solo 2 volte su 17, e mai inferiore al capitale iniziale, forse a limite con il tasso d'inflazione dall'inizio esclusivamente nell'ottobre 2008, mese del fallimento di Leman Brothers. 
Insomma la gestione di un simile portafoglio può essere un'ottima palestra per imparare il risparmio e la finanza comportamentale. Tuttavia, anche se è un investimento ottimo con il senno del poi, nel breve può essere vissuto con ansia (con il rischio che il teorico investitore dell'anno scorso abbia messo fine a tutto, in perdita, disinvestendo a marzo quando la performance del capitale investito ha raggiunto il -14%).

Questo portafoglio, per la sua semplicità, può essere anche un eccellente Piano di Accumulo. Visto che ha uno storico lungo (sono due ETF sui mercati europei da lungo termine), cosa sarebbe accaduto se avessi investito 166 euro al mese in questo portafoglio a partire dal 2003 (parliamo delle 'vecchie' trecentomila lire circa, per capirci, dato che partiamo quasi dell'epoca della lira, nelle possibilità credo anche di umili stipendi). Beh, per non ricorrere a servizi a pagamento di PAC su ETF potremmo comprare 500 euro al mese di uno dei due ETF ogni 3 mesi, per un totale di 4 versamenti l'anno alternati (una volta MSCI World ed una Euro Government Bond), ipotizzando un costo di 5 euro ad eseguito avremmo 20 euro l'anno di spesa viva (pari al 1% d'entrata) ed il risultato sarebbe:
Notiamo come l'andamento di DIOGENE sarebbe stato ancora più stabile e lineare... ma la crescita non meno significativa. In 17 anni avremmo versato 34000 euro, spendendo 340 euro, e con un costo davvero MINIMO oggi ci troveremmo un capitale di 61708 euro.
Rendiamoci conto che 166 euro al mese è una spesa minima, pari a quello che si può spendere per l'abbonamento a qualche servizio o per qualche bolletta... oggi ci troveremmo un capitale con cui acquistare un SUV Porsche a KMzero, o un bilocale di 40mq nel centro storico di Vieste... oppure avere un risparmio per goderci la pensione (ipotizzando di aver iniziato il PAC a 45 anni ed essere andato ora in pensione a 62) che produce oltretutto 450 euro all'anno di dividendi netti (che se uno vive di pensione aiutano).
 
All'anno prossimo.

P.C. 31/10/2020