Portafogli d'Investimento Teorici:

mercoledì 25 agosto 2021

DAMOCLE: +23,59% per la strategia adattata per l'investitore europeo che integra il Nasdaq in un portafoglio a rischio moderato

Damocle è un portafoglio che beneficia, in questo momento, di un indice Nasdaq (quello di riferimento per la seconda borsa mondiale, e per le "big tech" degli USA) ai massimi storici.

Nella primavera del 2019 (con un Nasdaq già allora storicamente alto!) concepii una strategia che fosse una "revisione" dell'approccio QQQ bilanciando l'investimento sul Nasdaq in un accumulo sull'asset di proventi periodici che provenivano da diverse forme di obbligazionario e rendite sul capitale di altra natura: bond emergenti, titoli di stato USA, conti deposito. Questo creando un portafoglio Nasdaq-centrico, ma al contempo sufficientemente moderato da sopportare in maniera difensiva gli urti del mercato sul capitale iniziale (e, appunto, in asset come il Nasdaq la storia insegna che gli urti possono rappresentare una vera 'spada' sospesa sulla testa).

Dal 2019 questa strategia ha avuto dei rallentamenti di crescita, ma di trimestre in trimestre il capitale investito è essenzialmente soltanto cresciuto.

Questa la situazione degli ultimi 3 mesi con i dividendi netti incassati:


Al 25 agosto 2021 ci troviamo quindi con 559,28 euro di liquidità disponibile. Dato l'attuale prezzo dell'indice non posso fare altro che acquistare un'ulteriore quota del IE0032077012, il nostro 'mitico' ETF QQQ.  Considero sempre un prezzo di sottoscrizione forfettario di 5 euro.

Il risultato è il seguente:


Il capitale attuale risulta di 123593,24 con una crescita di 23590 euro dal maggio 2019.
La prossima "revisione pigra" è a novembre.

P.C. 25/08/2021

venerdì 20 agosto 2021

VIDEO: Investire in Obbligazionario nell'Era dei Tassi Negativi

Ho deciso di affrontare, in uno dei momenti forse più "difficili", in cui la FED dopo il 'raffreddamento' di giugno, ha iniziato a dare date e prospettive per tapering e per iniziare strategie di riduzione della liquidità sui mercati mondiali, lo spinoso problema dell'Investire in Obbligazione al tempo dei Tassi Negativi.

Mi auguro che il video possa risultare interessante:


Allego una lista di strumenti molto resilienti ai tassi d'interesse:

IE00B3VWN179 iShares USD T Bond 1-3 yr acc
Asset "principe" nell'affrontare un rialzo dei tassi, o un crollo dell'azionario, non in assenza di rendimento, è l'investimento in titoli di Stato USA a breve termine, soprattutto con l'accumulo delle cedole (tipicamente superiori ai corrispettivi in euro). La grande 'minaccia' è la discesa del dollaro, ma in uno scenario di attesa di rialzo dei tassi USA prima di quelli europei il dollaro storicamente tende a rafforzarsi o a rimanere stabile. Eccellente asset di bilanciamento.

IE00BZ048462 iShares USD Floating Rate Bond
Alternativa al precedente si 'impermeabilizza' dai tassi non grazie a scadenza breve, bensì grazie all'investimento in titoli in dollari a tasso variabile. Tendenzialmente più salgono i tassi, maggiore sarà il dividendo distribuito.

IE00B4L60045 iShares Euro Corporate Bond 1-5 yr
L'obbligazionario societario europeo a 1-5 anni non è certo oggi immune dal subire gli effetti di un rialzo dei tassi d'interesse. Abbinato magari ad altri strumenti come quelli qui elencati, pur con la ridotta redditività odierna, è molto interessante per affrontare eventuali turbolenze del mercato perché rappresenta, ad esempio, quelle vecchie obbligazioni 'sicure' che si trovavano una volta in banca: scadenza 3-4 anni, cedole non alte ma presenti, relativa stabilità. Può essere più indicato di altri più difensivi laddove la durata del portafoglio è un pò più lunga (5 anni o +).

IE00B6X2VY59 iShares Euro Corporate Bond Rate Hedged
Versione recente dell'obbligazionario societario che ha una schermatura (data da derivati essenzialmente) verso i tassi d'interesse: non risentirà dei rialzi dei tassi (se non distribuendo dividendi migliori!) ma del rischio di credito del sistema un pò sì.

IE00BDD48R20 Vanguard USD Corporate Bond 1-3 yr
Fratello 'societario' del treasury bond breve. Tipicamente più redditizio a livello di distribuzione e che stacca un dividendo ogni mese. Accettando il rischio valuta (è legato al dollaro) sicuramente, a mio avviso, un asset più indicato per il réntier, oggi, rispetto a roba 'income' o 'dividend' o 'flessibile', se l'obiettivo è conservativo verso il patrimonio.

LU1645386480 UBS JPMorgan USD Emerging Markets 1-5 yr Bond Hedged
Gli obbligazionari dei paesi emergenti, laddove l'investimento sui treasury bond si è fatto più redditizio (tassi in rialzo) o interessante (dollaro in crescita, spesso correlato come abbiamo detto ai tassi), è stato nelle congiunture degli ultimi decenni fortemente penalizzato da uno 'spostamento' di capitali dalle economie 'acerbe' a quelle 'mature'. Questo poi ha la copertura valutaria verso l'euro, quindi se si apprezzasse il dollaro per una risalita dei tassi USA, non lo seguirebbe neppure nella crescita valutaria. Tuttavia, tra gli obbligazionari emergenti, e perché ad accumulo, e perché in classe hedgiata e perché investe in titoli dalla durata finanziaria contenuta, rappresenta un asset stabile. La volatilità sarà sicuramente maggiore di titoli come quelli corporate o governativi brevi, ma rappresenta un bell'abbinamento in un portafoglio obbligazionario "resiliente" ai tassi, soprattutto con qualche anno in più di orizzonte temporale.

IE00B1FZS681 iShares Euro Government Bond 3-5 yr
Titoli di stato europei (quindi situazione CRITICA a livello di rischio tassi e redditività, oggi!) ma con un buon compromesso maturità, durata finanziaria (4 anni) e accumulo dei proventi. Per chi ha comunque bisogno di una percentuale di titoli governativi per l'ossatura del portafoglio, magari in abbinamento ad asset obbligazionari più "reattivi" può rappresentare oggi un CORE molto più stabile e difensivo di governativi medio-lunghi. Sarebbe bene sempre uno sguardo temporale a 5 anni o più, a mio avviso, almeno oggi.

IE00B3VTMJ91 iShares Euro Government Bond 1-3 yr
Fratello 'minore' del precedente ha il difetto di avere rendimento zero o leggermente negativo. No, non verrà messo in crisi dai tassi, ma tendenzialmente potrebbe non guadagnare nulla o addirittura scendere di qualche decimo di punto percentuale finché i tassi non riprenderanno a salire.

IE00B3VWN393 iShares USD T Bond 3-7 yr acc 
Il giusto compromesso governativo, a mio avviso, sulla valuta dollaro. Meno resiliente ai tassi degli investimenti brevi a 1-3 anni, ha però una durata finanziaria "recuperabile" o con un pò di pazienza o con una ripresa del dollaro. E' assolutamente verosimile che le sue eventuali fluttuazioni negative per colpa dei tassi d'interesse possano essere compensate dalla valuta. Oltretutto incorpora ancora rendimenti cedolari (qui accumulati) non negativi.


DEDALO: un esempio di portafoglio obbligazionario con strategia flessibile ed opportunistica

P.C. 20/08/2021

venerdì 13 agosto 2021

ATLANTE: quadrimestre di crescita per il portafoglio azionario che ci insegna la disciplina dei "pesi costanti"

ATLANTE è il portafoglio 100% azionario con un' asset allocation diversificata su varie economie mondiali e su alcuni tematici/settoriali di grandi dimensioni e rilevanza (strategia Quality mondiale, Immobiliare Europa, indice Nasdaq), che 'regge' sulle sue spalle non solo il peso/rischio dell'azionario, ma soprattutto il delicato equilibrio di una strategia a "Pesi Costanti":

La strategia, fissata con metodo alla creazione, serve a farci finanza comportamentale, ad osservare la finestra d'uscita (tra l'altro variabile a 3, 6 o 9 anni a seconda del risultato soddisfacente o meno) e, soprattutto, a darci una disciplina di gestione senza andare a "braccio" o a convinzioni del momento, soprattutto nei momenti difficili.

Siamo comunque in un momento positivo, azzarderei dire di euforia:

Il portafoglio investito in Atlante è passato in 4 mesi, da aprile 2021 ad agosto 2021, da un gain del +16,81% ad un gain del +24,01% attuale.
Abbiamo avuto una crescita di +7,2% in 4 mesi, davvero notevolissima.

Notiamo anche che Atlante ci mostra, immediatamente, alcune decorrelazioni: l'azionario Nasdaq, Quality e USA sono cresciuti in maniera davvero impetuosa, mentre i Paesi Emergenti ed il Giappone sono arretrati. Questa decorrelazione non è stata, comunque, sufficiente a superare i "pesi fissi" stabiliti ed imporre un ribilanciamento.

Tuttavia dal 14 aprile gli asset a distribuzione di Atlante (cioè i primi 6 ETF) ci hanno distribuito 682,28 euro netti, che dobbiamo allocare.
Dove li vado ad investire? Nell'asset che è più al di sotto del peso fisso medio: il UBS MSCI Emerging Markets è al 16,11% del portafoglio, uno 0,11% sopra la soglia 'minima di intervento', ma comunque sotto al peso fisso medio di 17,25%.

Provvedo quindi a spendere 544,45 euro (inclusi i 5 euro di transazione) per comprare 5 nuove quote dell'ETF, che aggiungo al mio portafoglio arrivando a 190 quote possedute. La situazione finale di questi quattro mesi, per ATLANTE è la seguente:

Con una rapida ed unica mini-operazione e 5 euro ho operato la 'manutenzione periodica' di un portafoglio simile, e posso starmene buono, e tranquillo, per i 4 mesi futuri stabiliti, aspettando il 14 dicembre (circa) per una nuova analisi della situazione.

P.C. 13/08/2021

sabato 7 agosto 2021

LE MOIRE: tre portafogli da réntier (IV Parte)

Concludo il discorso sui portafogli da réntier.

Come ho cercato di spiegare il réntier è colui che, con più o meno propensione al rischio/volatilità, punta ad incassare la "rendita" di un bene, investimento o capitale ed ad un mantenimento quantomeno degli asset (con approccio più o meno conservativo al valore degli stessi).

L'industria del 'wealth management' spesso associa, semplicemente (e commercialmente) réntier con "Income" ovvero 'strategia d'investimento su beni che producono più flusso di reddito possibile'.

La conversione, come ho spiegato con Cloto, Lachesi ed Atropo, non è assolutamente automatica. Lo è probabilmente quando il capitale, anche relativamente stabile o "free risk" possiede un certo rendimento (poi ci sarebbe il discorso sull'inflazione ma lasciamo stare), ma in una situazione estrema come quella post-Covid dal lato tassi d'interesse, è a mio avviso opportuno fare molta attenzione.

A livello di puro paragone, associo ai tre portafogli che io simulerei per un réntier (o meglio tre réntiers con gradi diversi di approccio conservativo verso il capitale), un quarto portafoglio, spiccatamente "Income", ma di dimensioni (a differenza ad esempio di Aracne) e struttura simile ai tre: ANANKE.

Nel tempo vedremo come, effettivamente, il comportamento di Ananke si distacca dagli altri.


Ananke ignora il concetto di potenziale instabilità del capitale dovuta a tassi estremamente bassi e va a cercare (per carità sempre con prodotti efficienti, in maniera diversificata e con un metodo ed un'asset allocation sensata, non come tranti promo-consulenti propongono ai loro poveri clienti) principalmente il RENDIMENTO.

Vediamo che anche per Ananke è relativamente basso, parliamo di un 2,65% netto, ma a che prezzo?
10% depositi bancari (bassa volatilità, ma vincolata a lungo termine!)
33% azionario reddito (meno di Atropo, diversificato su vari mercati ed anche con un 10% di tematici abbastanza decorrelati, ma tutti asset almeno 2% di distribuzione)
6,7% titoli di stato in dollari ed a lungo termine (rischio tassi + rischio valuta)
25% obbligazioni "High Yield"
25% obbligazioni di paesi emergenti

Notiamo che il rischio valuta sale esattamente al 40% (quindi un'asticella ancora più alta rispetto a Cloto, Lachesi e Atropo).

Ovviamente, persino nell'agosto 2021, un investitore in questo portafoglio con 700000 euro potrebbe ricevere diciamo un effettivo "stipendio" contando su 1550 circa netti mensili.

Seguiremo l'evoluzione: réntiers VS income.

P.C. 07/08/2021

venerdì 6 agosto 2021

LE MOIRE: tre portafogli da réntier (PARTE III)

 Sono arrivato alla terza simulazione di un réntier.

ATROPO è un portafoglio che si discosta dalla priorità di massima conservazione di CLOTO, dall'approccio 'Prudente/Moderato' sull'oscillazione del capitale di LACHESI e si pone in una strada intermedia rispetto a portafogli 'dinamici' ed 'income', come i vari Deucalione, Leonida già simulati sul blog... è più prossimo ad Aracne (sua simile alternativa) o Annibale (anch'esso molto prossimo).

Quello che voglio trasmettere è che da una stabilità basata sul concetto di "Bassa Volatilità" (o preponderante come il Cloto o parziale come Lachesi), passiamo ad una strategia di relativa stabilità basata su BILANCIAMENTO.

Questa è la situazione di ATROPO:


Innanzitutto mezzo portafoglio è composto dal Vanguard LifeStrategy 40. Questo strumento ha un bilanciamento obbligazionario/azionario, ma ricorre poco a valute, paesi emergenti, high yield e strumenti validi per il réntier, che sarebbero così esclusi nell'eventuale mono-prodotto.
Vado a BILANCIARE quindi un conto deposito a bassa volatilità di 100mila con circa altrettanto diviso tra obbligazioni emergenti, altro rischio-rendimento, obbligazioni (poche, meno di 1% del portafoglio) in valute emergenti ad altissimo dividendo etc...
Vado poi a bilanciare il rischio tassi (high yield, emerging markets bond, bond lunghi come il treasury trentennale) con il rischio valuta, acquistando un'esposizione maggiore in bond dollaro e sterlina.

ATROPO ha un'asset allocation 40/60 (40% di azionario) ed un'esposizione valutaria leggermente superiore al 20% di Lachesi: diciamo che l'obiettivo è un rischio valuta 20-25% e comunque non superiore al 30%.
Questa è la fondamentale differenza, tra il réntier (che non può allontanare troppo il portafoglio dalla sua valuta in cui riceve la rendita, altrimenti questa diventa eccessivamente incerta) ed il portafoglio "Income"/"a distribuzione" come i vari Leonida, Deucalione, Aracne, Annibale.

Notiamo altri due elementi:
1- La rendita di ATROPO rimane pari ad una (stima attesa) intorno ai 1000-1100 euro al mese, estremamente bassa, storicamente, per un portafoglio simile (che dovrebbe, con la sua maggiore gestione del rischio, assicurare con simili somme almeno l'equivalente di uno stipendio medio 'pieno').
2- Dato il punto 1 ho iniziato ad aprire piccole posizioni su bond con alto "income": quelli in valuta, ma anche obbligazioni come il treasury lungo, Petroleos Mexicanos, ed altre 'High Yield'. Laddove i tassi si rialzassero queste obbligazioni non avrebbero 'scampo' da un incremento della redditività ed un decremento del valore nominale, quindi sarebbe l'occasione per convogliarci le 'riserve' tenute invece su obbligazioni corte e di maggior merito creditizio. Con un approccio 'flessibile' che farebbe aumentare la rendita nel tempo.

Questo se e quando i tassi si rialzassero.

P.C. 06/08/2021

giovedì 5 agosto 2021

LE MOIRE: tre portafogli da réntier (Parte II)

Con il secondo portafoglio da 'réntier' ho riscontrato che anche passando da un approccio conservativo ad un approccio moderato/prudente permane una forte riduzione della redditività distribuita in questa fase di mercato.

LACHESI, il secondo esempio, mira più che ad una stabilità come priorità assoluta, ad una contenuta volatilità complessiva.

L'asset allocation è scelta in maniera simile a CLOTO, ma con un'asset allocation composta da:

20% di azionario, 33% in deposti bancari (per abbattere la volatilità dell'obbligazionario), 13% di obbligazionario breve/stabile ed il resto in obbligazionari diversificati, che includono (pur con l'attenzione a non acquisire delle duration lunghe che sarebbero preziose ad averne, ma oggi minano la stabilità) anche esposizioni in valuta.

Il rischio valutario, contenuto in CLOTO (assolutamente conservativo) entro il 10%, è ad una soglia del 20% circa in Lachesi, ben al di sotto di portafogli più 'bilanciati', ma il réntier deve fare attenzione, possedendo molto obbligazionario, ad una destabilizzazione valutaria.

Il risultato è il seguente:

Notiamo che il lavoro di diversificazione è stato significativo soprattutto nella sezione dell'obbligazionario più rischioso, che senz'altro ci potrebbe dare problemi non facendo da stabilizzante dell'azionario come in passato l'obbligazionario, ma partendo da questa fase dei tassi risultare ulteriore elemento di volatilità...
...è sensato però supporre che diversificando il rischio tra valute forti, obbligazionari in euro alto rischio e duration corta, obbligazionari in valuta debole etc.. è probabile che alcuni degli asset possano diversificare l'andamento anche in una tendenziale crisi da rialzo dei tassi (l'elemento più temuto di destabilizzazione per il réntier, che in quanto tale è abbastanza conservativo sul suo patrimonio).
Notiamo la diversificazione affrontata sull'obbligazionario emergente (asset storicamente redditizio e molto indicato per i portafogli a distribuzione): abbiamo quello a breve termine con copertura valutaria, quello in euro (quindi pochi particolari paesi), quello in dollari, quello a breve termine in dollari, quello in valuta locale e quello in dollari con copertura valutaria. E' verosimile che, decorrelando, si possano fare future scelte di selezione su un asset rispetto all'altro.

Anche qui la distribuzione che mi attendo, in questa fase, risulta contenuta, intorno a 815 euro netti al mese... molto poco rispetto a quanto era possibile fare con tale capitale e approccio "moderato" simile solo 3 anni fa.

Pur non avendo un vero benchmark per CLOTO, dotato di appena un 10% di azionario da bravo "prudente", possiamo prendere come riferimento per LACHESI il LifeStrategy 20 (a distribuzione), come benchmark cui confrontarci (e come distribuzione e come andamento del capitale). Tra un anno risulterà più o meno volatile? Più o meno redditizio? E' mio parere che l'ETF Vanguard sia più esposto ai tassi d'interesse, che tuttavia tra un anno potrebbero essere al livello odierno, comunque nel tempo vedremo.

P.C. 05/08/2021

mercoledì 4 agosto 2021

Le MOIRE: tre portafogli da réntier (PARTE I)

In questa calda giornata d'agosto, inizio a cimentarmi nell'impresa più difficile, ardua, per cercare di trasmettere a chi vorrà seguirmi, una percezione realistica di cosa si può fare oggi e cosa no: il portafoglio del réntier ad agosto 2021.

Chi è il réntier? 

Colui che vuole vivere, o godersi, una rendita su un bene che possiede (un immobile locato, un portafoglio finanziario) tendenzialmente puntando alla continuità della rendita ed al mantenimento del bene.

Tradotto in strategia di portafoglio per i réntiers sarebbero indicati dei portafogli più o meno "Income" che siano a distribuzione (più semplice) o a "decumulo finanziario" (periodico disinvestimento, contrario all'accumulo) con un livello di rischio connaturato all'investimento che generalmente va dal molto basso al medio-moderato. Se poi ci aggiungiamo la difesa dall'inflazione abbiamo fatto bingo.

Capiamo come storicamente molti réntiers puntino al mercato degli affitti: distribuzione mensile, rischio percepito in capo al patrimonio basso (la casa sta sempre lì), sottostante reale con tendenza anti-inflattiva.

Già portafogli a distribuzione da me simulati come "Deucalione" sono probabilmente troppo dinamici per la stragrande maggioranza dei réntier, quantomeno per l'intero portafoglio.

Vado quindi ad affrontare questa sfida:

1- In uno dei momenti più difficili e sconsigliabili degli ultimi anni per iniziare a fare i réntiers finanziari, con tassi sul capitale free-risk che sono nuovamente discesi

2- Con 3 diverse 'sfumature' di rischio/rendimento, che definisco come le tre "Moire" della mitologia greca: Cloto (la più conservativa), Lachesi (moderata), Atropo (bilanciata). Per tutti considererò un capitale più cospicuo del solito, compatibile con una rendita 'mensile': 700mila euro.


Parto oggi con la descrizione del primo "Portafoglio del Réntier": Cleto

CLOTO ha un approccio al rischio del capitale molto conservativo. Non parliamo, non POSSIAMO parlare con questi disastrosi livelli di tassi d'interesse, di rischio zero. Per il rischio di mercato zero bisogna guardare portafogli come MIDEN, per un reale rischio minimo/nullo forse anche i conti deposito vincolati a lungo termine sono sconsigliabili (rischio inflazione, controparte, modifiche di legge etc...).

CLOTO però ha come primaria finalità non la rendita, bensì la conservazione del capitale, a scadenza sicuramente (considero la durata 10 anni), ma con sostanziale stabilità anche in corso d'opera (contenute fluttuazioni).

Vedremo come questo semplice 'obiettivo' ci mette oggi molti paletti.

Innanzitutto l'approccio deve essere flessibile per tutti i portafogli del réntier, semplicemente perché la rendita possibile cambia... dal 2018 a oggi ho notato che per un approccio come CLOTO si è più che dimezzata.

Parto quindi con la seguente asset allocation, che, badiamo bene, non è una scelta, ma quasi un passo obbligato: 40% in conti deposito a distribuzione, 14,3% di polizza Gestione Separata a liquidazione degli interessi, 10% massimo di azionario complessivo, massimo 5% di obbligazioni in valuta forte extra euro, 20% tra obbligazioni dalla duration corta e stabili, il resto obbligazionario.

Il risultato è questo qui:

Vedremo solo tra 1 anno l'effettiva redditività di CLOTO, ma oggi, sulla base dei rendimenti dello scorso anno, posso aspettarmi non più di 600 euro al mese netti.

Un portafoglio così è sensato per chi ha modeste esigenze di incremento del reddito (es. pensione non sufficiente per pagare l'assistenza etc...) anche se l'orizzonte temporale e l'utilizzo di somme vincolate lo renderebbero sconsigliabile, per illiquidità, per l'anziano, salvo già un vincolo di destinazione successoria. Oltretutto il punto è qui l'assoluta esigenza di conservazione sul capitale (anche se qualche oscillazione e flessione negativa è possibile).
Notiamo che circa il 55% è investito in capitale fisso, stabile, di per sé (conti deposito, gestioni separate), il resto più liquido abbina investimenti in fondi di obbligazioni a breve durata e impermeabilità ai tassi (non possibile, a mio avviso, con fondi attivi, i cui costi eroderebbero eccessivamente il capitale) insieme ad un contenuto paniere azionario diversificato, ed a piccole somme in bond presi lunghi ma alla pari non solo finalizzati ad un mantenimento lungo: ma anche ad una mediazione, abbassando i prezzi di carico e quindi alzando i rendimenti quando arrivasse ineluttabile un rialzo dei tassi (pericolosissimo per simili strategie/portafogli). Anche il rischio valuta deve essere tenuto, come l'azionario, forzatamente entro un 10% circa (come il rischio di controparte).

Un riepilogo netto dell'andameto di CLOTO: portafoglio 'a rendita' conservativo, lo osserveremo una volta l'anno.

P.C. 04/08/2021