Portafogli d'Investimento Teorici:

giovedì 29 aprile 2021

Obbligazionari dei Paesi Emergenti : ancora alti?

Andando a guardare alle nostre spalle, l'andamento dei mercati dell'ultimo anno descrive il corso di ripresa dei mercati alla fine del primo lockdown che portò la celebre ondata di panico che rimarrà nella storia come il "flash-crash" del 2020.

Tra gli asset che abbiamo visto diminuire negli ultimi mesi e non brillare particolarmente nell'ultimo anno c'è l'obbligazionario governativo in dollari, sia di alto merito creditizio (il Treasury Bond) sia quello emesso dai paesi emergenti.

Osserviamo, senza tenere conto del dividendo distribuito, la performance del celebre VEMT: 


Il Vanguard Emerging Markets Government Bond.

Facciamo presente che la discesa degli ultimi 12 mesi non segue, come nel caso del Treasury Bond, un picco di decorrelazione durante il crollo del mercato del 2020, anzi l'obbligazionario emergente ha sofferto fortemente del crollo delle materie prime e dell'incertezza dei mercati.

Ma quanto è "cara" ancora l'asset class?

Questo è l'andamento di due noti obbligazionari emergenti in dollari negli ultimi anni (senza dividendi!)
Come notiamo il massimo storico del NAV è stato sfiorato immediatamente prima della pandemia: un mix di tassi mondiali in ribasso e recupero della fiducia su politiche monetarie ed economiche (ricordiamo i dazi di Trump) accomodanti favorì una performance record in conto capitale, oltre alla generosa distribuzione, tra la metà del 2018 e l'inizio del 2020.

Se però vado a guardare il valore medio di scambio, ovviamente in dollari, dei principali titoli in cui investe VEMT notiamo che gran parte dei titoli, soprattutto quelli dalla maturity (scadenza) lunga quotano sostanzialmente sopra la pari:

Mexico Government International Bond 4.50% 22/4/2029  à 111,49

Petroleos Mexicanos 7.69% 23/1/2050 à109,9

China Construction Bank Corp. 4.25% 27/2/2029 à 107,32

Qatar Government International Bond 4.40% 16/4/2050 à 116,08

Mexico Government International Bond 3.25% 16/4/2030 à 101,86

Russian Foreign Bond-Eurobond 5.10% 28/3/2035 à 117,69

Abu Dhabi Government International Bond 3.13% 11/10/2027 à 108,8

Turkey Government International Bond 5.60% 14/11/2024 à 94,757

Se la debolezza di un anno fa è stata causata certamente da un'incrementata percezione del rischio paese, oggi questa è generalmente sostituita da un buon grado di fiducia (salvo casi sporadici come la Turchia) e le obbligazioni anche di emissioni "rischiosette" come la partecipata petrolifera Petroleos Mexicanos a 30 anni o gli Eurobond Russi, quotano solidamente sopra la pari.

Molta delle difficoltà per la valutazione è quindi da addursi alla debolezza del dollaro:


L'euro si è rafforzato rispetto al dollaro, passando da 1,1 di metà maggio 2020 a oltre 1,21 odierni. Questo penalizza le emissioni di paesi emergenti più della percezione di un rischio sul paese.

Questo comporta una serie di considerazioni:
- La debolezza dell'asset class ha dei punti in comune con la debolezza del governativo USA in dollari
- Il non economico prezzo rispetto ad un ipotetico "fair value" intorno alla pari, determina una non economicità del bond emergente rispetto ad una prospettiva di rialzo dei tassi dollaro (anche dovuta al contenimento dell'inflazione).
- Un eventuale crollo del mercato azionario seguito da ondata emotiva di insicurezza potrebbe avere esiti nell'immediato decorrelati tra treasury bond (difensivi) e emerging markets bond (percepiti come più rischiosi)
- Un rialzo dei tassi USA che storicamente ha indebolito le emissioni emergenti (guardiamo il "crollo" tra il 2017 e la metà del 2018) potrebbe penalizzare le emissioni emergenti, pur favorendo un recupero delle quotazioni laddove comportasse un indebolimento dell'euro rispetto al dollaro.
- Da un recupero del dollaro accompagnato invece da ripresa economica e dal mantenimento di una politica monetaria accomodante ci si può invece aspettare un recupero di valore in euro sulle emissioni emergenti, così come da un indebolimento dell'euro a causa dell'enorme quantità di liquidità immessa sul mercato (che poi è la stessa cosa).

Forse si può infine analizzare che il mercato prezza care le emissioni emergenti, ma non così care rispetto a quelle investment grade, laddove i bond europei hanno rendimenti contenuti anche su emissioni lunghe, il treasury americano sta intorno a 2,12% sul trentennale e le emissioni cinesi in dollari rendono intorno al 3% a meno di dieci anni.

Questa maggiore redditività rappresenta, per l'investitore di lungo termine, una minore durata finanziaria del titolo, che storicamente si è tradotta in una discreta capacità, anche se a seguito di una volatilità negativa elevata, di recuperare scossoni dovuti a debolezze del mercato (come nel 2008) così come all'impatto dei tassi d'interesse (2018).

C'è da dire che non rimangono molti altri obbligazionari, soprattutto governativi, con rendimenti dignitosi, e quindi non estremamente esposti verso i tassi d'interesse, che non siano altresì oggetto di artificiale supporto nelle quotazioni ad intervento di autorità USA (che sono arrivate ad acquistare persino debito high yield).

P.C. 29.04.2021

martedì 27 aprile 2021

MIDEN: un portafoglio a medio termine "Zero Rischio di Mercato"

"Non ne voglio sapere niente!" oppure "Non voglio nessun rischio!".

Una richiesta tipica dell'investitore.

La risposta classica del consulente-venditore è "Non è possibile, oggi i tassi sono così bassi che bisogna per forza mettere a rischio il capitale".

Però io, personalmente, dico "DIPENDE".


E' davvero impossibile investire a ZERO RISCHIO a fine aprile del 2021?

Questo non sarebbe un blog interessante e le simulazioni non sarebbero tali (e quindi NON consigli d'investimento) se non si ponesse sfide che nessun altro si pone.

Tutti i consulenti devono vendere, e farsi pagare, e purtroppo pochi con una trasparente parcella: quindi "consiglieranno" il loro prodotto a catalogo remunerativo. Questo PRIMA, spesso, di ascoltare un ipotetico investitore che si copre, occhi, orecchie e bocca, che non vuole "vedere il male" non vuole "viverlo".

MIDEN nasce come portafoglio che sfida l'impossibile.

Orizzonte temporale 6 anni, unico obiettivo dichiarato del portafoglio: non scendere MAI sotto al capitale investito per rischio di mercato.

E' un portafoglio senza rischio?

No, nulla è senza rischio. E' un portafoglio senza rischio di mercato. MIDEN è studiato affinché la fluttuazione dei mercati dei tassi d'interesse, dei mercati azionari o obbligazionari non possa MAI farci scendere neppure temporaneamente sotto il capitale iniziale.

MIDEN parte con 500mila euro e l'ipotetico investitore è stato chiaro: non mi interessa guadagnare chissà che, ma sempre 500mila devo vederne, anche se sono bloccati fino alla scadenza.

Benissimo, il primo costo è quindi la parziale indisponibilità della somma.

Il rischio è quello non legato a logiche di mercato: default, rischio controparte (molto attenuato da fondo interbancario di garanzia dato che non mi espongo oltre 100000 per controparte e da garanzia assicurativa), ma teoricamente possibile. Privo di qualsiasi rischio non c'è nulla, neppure tirare un'altra boccata d'aria... non c'è mai stato.

Però quella che oggi voglio dissipare è la "bufala commerciale" che investire senza rischio di mercato (senza avere il capitale 'garantito' da una controparte) è impossibile.

E' molto meno remunerativo di 5-6 anni fa, sicuramente, ma è assolutamente possibile.

La tecnica è semplice: divido i 500mila euro in 5 controparti da 100mila e investo in prodotti a capitale fisso. Conti deposito e polizza a gestione separata (polizza vita a capitale garantito).

Come conti deposito ho scelto:

- Conto FCA Bank 1,15% svincolabile, durata fino al 27.07.2022 a interessi trimestrali

- Conto Illimity 5 anni non svincolabile 2% con interessi ogni anno

- SIConto! di Banca Sistema a 18 e 36 mesi vincolato (0,6% e 0,9%)

- Conto "Rendimax" Banca Ifis vincolato a 5 anni 1,8% con interessi ANTICIPATI

Tutti questi conti si possono trovare facilmente con una ricerca su Google.

Aggiunto poi una polizza gestione separata non tra le più facili da sottoscrivere, io personalmente mi sono cimentato, l'ho fatto da poco, quindi lo ritengo possibile:

- Polizza Cattolica Noi Futuro New 2.0

Esistono in circolazione anche altre polizze a Gestione Separata, ma qui l'obiettivo è non vedere MAI meno dei 500mila iniziali, quindi non potevo sceglierne una con commissioni d'entrata, anche piccole.

Ottengo, iniziali 6660 euro. Il "rendimento anticipato" del Rendimax Vincolato.

Questi li vado ad investire a rischio, tanto comunque i 500mila iniziali sono garantiti dagli investimenti a capitale controgarantito.

Devo comprare 300 azioni Cattolica come prerequisito per sottoscrivere la Polizza.

Aggiungo: VanEck Global Equal Weight per l'azionario globale, VanEck US Wide Moat per l'azionario USA e WisdomTree Eurozone Quality Dividend Growth per l'azionario Europa. Tre ETF azionari "stilosi".

L'investimento iniziale di MIDEN risulta quindi:


MIDEN è un portafoglio che apparentemente PARTE in GAIN! Oltre ad essere a "Rischio Zero".

Ovviamente sia il concetto di Rischio Zero che di gain magico di partenza sono fittizi, pure illusioni contabili. Il rischio in qualche forma esiste, e MIDEN ha probabilmente molto meno senso di tanti altri portafogli simulati anche sul Blog (privarsi di 500mila euro quasi integralmente per anni ed anni? Sicuri?).
Tuttavia MIDEN può rispondere a delle richieste ed è sicuramente per me una sfida interessante (non è impegnativo investire a zero market risk a tassi negativi?) vedere che "cosa succederà" negli anni che verranno.

E' anche una simpatica 'risposta' a chi dice che è ormai necessario applicare tassi negativi o chiudere d'ufficio i depositi a chi non investe in certi strumenti.

Semplicemente qui si è deciso di eliminare UN rischio, quello di mercato, e solo il tempo ci dirà se l'operazione ha avuto senso e quanto. Certo se crolleranno i mercati e l'inflazione rimarrà negativa avrà avuto un significato diverso che nello scenario opposto.

La revisione è fissata trimestralmente, con investimento progressivo dei soli rendimenti degli investimenti a capitale certo.

P.C. 27.04.2021

venerdì 23 aprile 2021

Gli ETF di VanEck

 


Società di Gestione del Risparmio di New York, esistente dal 1955, la VanEck si occupa principalmente di ETF (che rappresentano 3/4 delle sue attività) e si è diffusa in Europa dopo l'acquisizione della Think ETF, società di produzione di ETF olandese (molti suoi ETF hanno ISIN olandese infatti), nel 2018.

Si tratta di un Asset Manager specializzato nel settore delle materie prime, tra i primi ETF di successo ebbe il Gold Miners, che investiva in società operanti nel settore minerario focalizzate sull'estrazione di oro ed argento (è quindi un azionario, ma con potenziale di decorrelazione degli utili dal restante mercato azionario).
Di recente ha ampliato il suo catalogo, innovandolo con numerosi settori tematici, ed offrendo accesso ad investimenti in asset alternativi.

L'offerta di ETF di VanEck

L'offerta della società, pur meno adatta forse all'investimento in grandi indici amati dagli istituzionali, come i grandi fondi tradabili sul mercato delle varie iShares o Vanguard, si focalizza su numerosi settori specialistici e copre alcune fette di mercato non sempre raggiunte dai concorrenti.

Commodities, Oro, Materie Prime:

Settore tradizionale di elezione per VanEck, passa dal "macro settore" delle Natural Resources (338 aziende globali coinvolte in produzione e distribuzione di tutte le materie prime), al Global Minimg (151 aziende minerarie), specializzandosi poi in Gold Miners (società più rilevanti nella produzione dei principali metalli preziosi) fino ad includere persino i Junior Gold Miners (produttori anche secondari).


VanEck Natural Resources (IE00BDFBTK17)

Costo: 0,5%

Masse: 9 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Materie Prime

Le 338 aziende coinvolte nella produzione e distribuzione di materie prime. Nessun dividendo.


VanEck Global Mining (IE00BDFBTQ78)

Costo: 0,5% annuo

Masse: 85 mln

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Tematico Minerario/Materie Prime

Questo ETF replica un indice di 151 società mondiali che operano nell’estrazione di minerali e metalli. Copre indistintamente paesi emergenti e sviluppati (il paese più rappresentato è l’Australia al 35%, poi Canada, USA, Sud Africa, Brasile, Russia, Cina e Messico). Non paga dividendo. L’indice è pesato per capitalizzazione di mercato delle aziende, ma rettificato per il flottante (ovvero sono privilegiate quelle aziende che hanno più azioni in mano al mercato e quindi scambiate).


VanEck Gold Miners (IE00BQQP9F84)

Costo: 0,53% annuo

Masse: 590 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: azionario materie prime

51 aziende che generano almeno il 50% dei ricavi nel settore dell’estrazione di oro e argento a livello mondiale.


VanEck Junior Gold Miners (IE00BQQP9G91)

Costo: 0,55%

Masse: 387 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Tematico Minerario/Materie Prime

L’ETF replica un indice di 85 aziende del settore dell’estrazione dell’oro e dell’argento operanti a livello mondiale (primi paesi rappresentati Canada, Australia, Sud Africa, USA, Brasile). Non distribuisce dividendi.


Azionari con "Stili" e "Temi" di Gestione:

All'azionario VanEck si approccia con indici dalla costruzione non tradizionale, accorpandovi "Stili" e "Temi" di selezione. E' il caso dei 'Dividend Leaders', delle aziende con un 'fossato competitivo' (Wide Moat), per giungere agli indici ad Equal Weight che inseguono un ideale di diversificazione.


VanEck Developed Markets Dividend Leaders (NL0011683594)

Costo: 0,38%

Masse: 43 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Internazionale (reddito)

L’ETF replica 100 aziende mondiali (con esclusione dei mercati emergenti, la composizione è 1/3 USA, 1/3 tra Giappone, Canada e Germania, poi UK, Svizzera etc..) con caratteristiche di sostenibilità nella distribuzione di dividendi. Distribuisce dividendo trimestralmente (marzo/giugno/settembre/dicembre). Nel 2020 ha distribuito circa il 5% lordo di dividendi.

 

VanEck Morningstar Global Wide Moat (IE00BL0BMZ89)

Costo: 0,52%

Masse: 26 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Globale

L’ETF replica il celebre indice “Wide Moat” di Morningstar, aziende globali che possiederebbero, nel rispettivo mercato, un “fossato” competitivo rispetto alla concorrenza. E’ basato quindi su principi di stock selction. Non distribuisce dividendi ed è composto da 68 titoli sia di paesi sviluppati che emergenti.

  

VanEck Morningstar US Wide Moat (IE00BQQP9H09)

Costo: 0,49% annuo

Masse: 365 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: azionario USA

49 aziende USA selezionate sulla base di un significativo vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. Nessun dividendo.

 

VanEck Morningstar North America Equal Weight (NL0011376074)

Costo: 0,2%

Masse: 9 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario USA

Le 100 aziende più grandi di USA e Canada. Per evitare un eccessivo peso di alcune aziende più grandi sono ponderate egualmente nel portafoglio. Distribuisce dividendi ogni 3 mesi (mar/giu/set/dic).


VanEck European Equal Weight (NL0010731816)

Costo: 0,2%

Masse: 39 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Europa

Le 100 aziende più grandi in Europa. Per evitare un eccessivo peso di alcune aziende più grandi sono ponderate egualmente nel portafoglio. Distribuisce dividendi ogni 3 mesi (mar/giu/set/dic).

 

VanEck Global Equal Weight (NL0009690221)

Costo: 0,2%

Masse: 296 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Globale

Le 250 aziende più grandi al mondo. Per evitare un eccessivo peso di alcune aziende più grandi sono ponderate egualmente nel portafoglio. Distribuisce dividendi ogni 3 mesi (mar/giu/set/dic). La struttura dell'indice è diversa dal classico MSCI World: gli USA sono al 38% circa, Giappone al 15%, poi UK, Francia e Germania circa al 7%, Australia e Svizzera intorno al 5% etc...

 

VanEck Sustainable World Equal Weight (NL0010408704)

Costo: 0,3%

Masse: 132 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Sostenibile

Le 250 aziende più rilevanti con alto livello di sostenibilità dei paesi sviluppati. Per evitare un eccessivo peso di alcune aziende più grandi sono ponderate egualmente nel portafoglio. Le aree del Nord America, Asia ed Europa hanno un peso massimo del 40%. Distribuisce dividendi ogni 3 mesi (mar/giu/set/dic).


Obbligazionari Speculativi:

Tra gli obbligazionari sono assolutamente peculiari quelli rappresentati come obbligazionari a "massimo rischio" da VanEck, raramente riprodotti da altri ETF. E' il caso delle obbligazioni societarie High Yield e di Paesi Emergenti e delle obbligazioni ibride statunitensi (oltre all'obbligazionario in valuta debole che certamente non è l'investimento più tranquillo).


VanEck Global Fallen Angels High Yield Bond (IE00BF540Z61)

Costo: 0,4%

Masse: 43 milioni

Replica: Fisica a Campionamento

Settore: Obbligazioni High Yield

L'ETF investe nelle obbligazioni di rating speculativo che al momento dell'emissione erano investment grade (Fallen Angels). Le caratteristiche salieni sono l'accumulo dei proventi, un'esposizione principalmente verso il dollaro ma piuttosto diversificata (almeno il 20% del capitale è investito in euro), un'esposizione mista verso economie sia sviluppate che emergenti (22% tra Messico, Brasile, Colombia e Israele). La durata finanziaria è circa 6, la maturità media intorno a 9 anni.


VanEck Preferred US Equity (IE00BDFBTR85)

Costo: 0,41%

Masse: 4 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Obbligazioni Ibride/Perpetue

L’ETF replica i titoli ibridi (preferred securities) non convertibili del mercato USA, paragonabile ai Perpetual Bond ed ai titoli subordinati europei, sono al 72% strumenti emessi da aziende del settore finanziario. Nessun dividendo.

  

VanEck Emerging Markets High Yield Bond (IE00BF541080)

Costo: 0,4% annuo

Masse: 23 mln

Replica: Fisica a Campionamento

Settore: Obbligazionario Speculativo e di Paesi Emergenti

Questo ETF obbligazionario combina due fattori di alto rischio/rendimento, investe in obbligazioni non sovranazionali (quindi societarie o nazionali) emesse in dollari e con rating al di sotto dell’investment grade (high yield) relative a paesi emergenti. Il titolo ha una duration bassissima, appena 3,39 ed una maturity contenuta (5,24), mediamente le obbligazioni in cui investe pagano cedole del 6,06%, ma è completamente ad accumulo dei proventi. I paesi più rappresentati sono Cina, Brasile, Turchia, Messico, Russia e India. Principalmente sono obbligazioni bancarie o comunque societarie.

 

VanEck JPM Emerging Markets Local Currency Bond (IE00BDS67326)

Costo: 0,3% annuo

Masse: 42 milioni

Replica: Fisica a Campionamento

Settore: Titoli di Stato di Paesi Emergenti

Questo ETF investe in titoli di Stato di paesi emergenti emessi però in valuta locale. Ha una durata finanziaria di 5 a fronte di una maturity di 6,56, i paesi più rappresentati sono Cina, Indonesia, Messico, Brasile, Sud Africa, Tailandia e Polonia. Non distribuisce dividendi.

 

Azionari Settoriali:

Sui settoriali VanEck ha impresso la più forte innovazione, abbinando settori classici ad altri totalmente innovativi. E' il caso del Real Estate (peculiare per la netta predilezione per REIT pure piuttosto che società immobiliari di intermediazione), dell'energetico sull'Idrogeno, del tecnologico-comunicazione su VideoGames&eSports e del tecnologico sui Semiconduttori.


VanEck Global Real Estate (NL0009690239)

Costo: 0,25% annuo

Masse: 122 mln

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Tematico Immobiliare

Questo ETF replica le 100 azioni mondiali di società immobiliari ponderate a livello globale in modo che 40 siano relative al Nord America, 30 tra Asia e Pacifico (sviluppati come Austrlia e Giappone, ma anche Cina e emergenti) e 30 tra Europa, Africa e Medio Oriente. Distribuisce dividendi trimestrali (marzo/giugno/settembre/dicembre). Nel 2020 il dividendo lordo è stato circa del 4,5%.


VanEck Hydrogen Economy (IE00BMDH1538)

Costo: 0,55%

Masse: 5 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Tematico Energia Pulita

Questo ETF investe nelle 24 aziende mondiali più rappresentative dell’alimentazione ad Idrogeno. Non distribuisce dividendi.

 

VanEck Video Gaming and eSports (IE00BYWQWR46)

Costo: 0,55%

Masse: 864 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Multimedia (VideoGiochi)

L’ETF replica 25 aziende mondiali del settore dei Video Games, i tre paesi più rappresentati sono USA, Cina e Giappone. Non distribuisce dividendi.

 

VanEck Semiconductor (IE00BMC38736)

Costo: 0,35%

Masse: 241 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Azionario Tecnologico

L’ETF replica 25 aziende mondiali del settore Semiconduttori, il paese più rappresentato (75%) è il mercato USA, poi Olanda e Taiwan. Non distribuisce dividendi.

 

Obbligazionari:

Rimane composto da indici abbastanza peculiari, ma molto più tradizionale, il comune obbligazionario: Corporate, Governativo Globale a breve/medio termine ed il Governativo Globale diversificato.


VanEck Vectors iBoxx Euro Corporate bond (NL0009690247)

Costo: 0,15%

Masse: 48 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: Obbligazioni Societarie

Replica delle obbligazioni societarie più grandi e liquide, investment grade, denominate in euro. Dividendo trimestrale.

 

VanEck Vectors iBoxx Euro Sovereign Capped 1-5 (NL0010273801)

Costo:0,15%

Masse: 171 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: titoli di Stato euro

Replica le società sovranazionali a 1-5 anni più grandi e titoli. Ogni nazione può occupare al massimo 1/5 del totale. Dividendo trimestrale.

 

VanEck Vectors iBoxx Euro Sovereign Diversified 1-10 (NL0009690254)

Costo:0,15%

Masse: 37 milioni

Replica: Fisica Totale

Settore: titoli di Stato euro

I 25 titoli di stato più grandi e liquidi dell’eurozona, diversificati massimo 4 obbligazioni per nazione.

 

P.C. 21/04/21

martedì 20 aprile 2021

MIDA: +9,26% annuo per il Bilanciato Prudente Anti-Inflazione

MIDA è un portafoglio, nato esattamente un anno fa, con la finalità di investire ad orizzonte temporale lungo, ma con un'asset allocation principalmente obbligazionaria, in strumenti che cercassero di difendere dall'inflazione.

Il portafoglio nasceva con una bassa esposizione all'azionario, pari circa al 20% diviso principalmente tra commodities (essenzialmente oro e argento) e azioni immobiliari o a piccola capitalizzazione.

Dopo un anno scommettere sull'inflazione ad aprile 2020 si è rivelato estremamente profittevole.

Capitalizzando sull'oro (uno dei pochi asset che è sceso dai picchi di un anno fa) i dividendi e le cedole incassate, pari a 1607,81 euro netti, la situazione al 20 aprile 2021 risulta la seguente:


Il capitale di questo portafoglio, investito con solo il 20% di azionario, è cresciuto di +9259 euro, un gain annuo del +9,26% !


Attualmente la quota d'azionario è significativamente cresciuta, quasi a raggiungere 1/3 dell'intero capitale investito su MIDA, non procedo però a ribilanciamento, primo perché ritengo l'azionario più anti-inflattivo di molti obbligazionari, secondo perché data la diversificazione e la strategia lunga ed essenzialmente lazy del portafoglio, possiamo semplicemente attendere il risultato del 2022.

P.C. 20/04/202

giovedì 15 aprile 2021

ATLANTE: il rischioso portafoglio azionario a breve termine a pesi costanti a +16,81 da fine 2019

La revisione quadrimestrale del portafoglio Atlante, con il suo pigro, ma metodico ribilanciamento a pesi costanti, è a mio avviso un buon esercizio di disciplina.

Atlante, nato alla fine, e sui massimi, di un anno "record" come il 2019 ed investendo al 100% in azionario (ma con stumenti efficienti come gli ETF) si proponeva di cogliere la redditività del mercato reggendo sulle spalle la grande incognita di un rischio che, con un orizzonte temporale breve, pone anche lo scenario di profonde perdite potenziali in conto capitale.

In altre parole l'investitore di Atlante si dice "questi soldi li rischio, a fine portafoglio sono disposto a poterne avere significativamente di meno, ma, IN CAMBIO, mi deve essere messa a disposizione l'eventuale redditività dei mercati in maniera equilibrata e diversificata".

Atlante non va a 'fortuna' o ad aspettative settoriali, diversifica geograficamente e ribilancia a pesi costanti asset diversificati per non essere sbilanciati (in male o in bene) da questa zona o quel settore. L'investitore di Atlante è disposto ad accettare una perdita, ma solo se questa viene da TUTTO il mercato azionario, non da un errore di aspettative su tecnologici, immobiliari, materie prime, Giappone, paesi emergenti o criptovalute.

I quattro mesi tra la fine del 2020 e l'aprile del 2021 hanno dato un'impronta di decisa crescita a questo portafoglio diversificato:


Notiamo che la crescita uniforme è stata sotto tono solo per l'azionario UK (il FTSE100) che sottopesa al 1,99%. 
Nel frattempo ho incassato dai dividendi a distribuzione 230,22 euro netti di dividendi.

Con la liquidità disponibile vado quindi a sottoscrivere 31 quote aggiuntive del iShares Core FTSE100, incrementando il peso al 2,2%... poco fuori dall'intervallo di confidenza, speriamo che con il prossimo quadrimestre riusciremo ad equilibrare completamente quest'unico sbilanciamento.

La situazione finale è:

Il capitale di Atlante è salito a 116699,24 euro, con un gain del +16,81% dall'inizio del portafoglio a dicembre del 2019.

Se affrontare un drawdown del 35% del mercato come nel 2020 con un portafoglio totalmente azionario come Atlante può essere a dir poco spaventoso, Atlante, con il suo metodo di gestione, secondo me può essere un ottimo esempio per imparare a gestire la finanza comportamentale.
Analizzando il portafoglio ogni 4 mesi, e non con la mano sempre sull'homebanking come si fa senza disciplina, quello che avremmo "visto" nei nostri ipotetici incontri con il consulente sarebbe stato:


Qualcosa, a mio avviso, di ordinato e non cosi 'spaventoso'.

Il prossimo ribilanciamento è previsto a ferragosto.

P.C. 15.04.2021

martedì 13 aprile 2021

I Soldi degli Altri (Blog)

 Mi permetto di segnalare questo interessante Blog:

I Soldi degli Altri

Si tratta di un Blog che testimonia la realtà delle Società Fiduciarie Svizzere, e tanta parte dei discorsi sulla "Buona" e "Cattiva" consulenza su cui alle volte mi sono soffermato.

Alcune frasi in cui mi riconosco che mi permetto di citare:

''Se l’indice di riferimento di un fondo è scelto onestamente, batterlo è molto difficile.''

"La fetta più grande degli scambi sul mercato è in mano a sistemi automatizzati che seguono fedelmente le regole imposte da un programma.

Un preponderante sottoinsieme di questo universo è rappresentato dai fondi passivi. Da soli rappresentano più della metà dei volumi scambiati nelle borse di tutto il mondo.

Che cosa sono? Perchè passivi?

Si tratta di fondi che non vi vendono strategie mirabolanti o promesse di rendimenti sempre gagliardi. I fondi passivi si limitano a seguire un certo punto di riferimento: un indice. Diciamo che volete investire sull’intera borsa di Milano e non su qualche titolo specifico. Troverete sicuramente un fondo che costruirà un portafoglio di titoli tale da riprodurre esattamente e continuamente l’andamento dell’indice della borsa di Milano.

Le commissioni dei fondi passivi tendono ad essere VERAMENTE basse.

Investire in un fondo passivo è, senza dubbio, il modo migliore di investire i vostri soldi. Le commissioni basse e non dovete dipendere dalle personalità spesso bizzarre, occasionalmente da vero megalomane, dei gestori.

Come potete immaginare, la Spizzi ed i fondi passivi non vanno molto d’accordo.

Nulla di personale, ma il problema con computers e fondi passivi e robe simili è che non è possibile negoziare propriamente quando si tratta di distribuire delle commissioni.

Quindi, per quel che vi riguarda, tutti i vostri soldi – al netto delle mie commissioni – sono affidati a delle persone."

P.C. 13/04/2021

domenica 11 aprile 2021

TALO: la scelta del nuovo ETF in bond emergenti in euro nel portafoglio con strategia a FOCUS

TALO è stato uno dei portafogli che, nato con una strategia a concentrazione del rischio su dei "focus" precisi (anche se sempre con una diversificazione utilizzando strumenti efficienti e decorrelati) e con un timing molto svantaggioso (è iniziato l'investimento pochi giorni prima dell'impatto del Covid sui mercati, in un massimo storico precedente dei suoi asset), ha subito di più l'impatto avverso del 2020.

L'efficienza degli strumenti utilizzati e la diversificazione, nonostante la concentrazione con focus azionario Europa e bond emergenti (tra i più colpiti dal crollo di marzo di un anno fa) aveva ridotto le perdite ad una sola cifra già sette mesi fa, prima dei vaccini e della successiva ripresa del mercato.

Ad oggi, la situazione di TALO è ancora migliorata, nonostante il fatto che gli obbligazionari emergenti siano ancora degli asset svalutati rispetto all'inizio del 2020:


Notiamo che TALO, per il suo particolare "Focus" è stato meno pronto a recuperare rispetto all'azionario internazionale ma è, comunque, ritonato ai prezzi iniziali di 14 mesi fa.

In particolare il boom si è registrato sulla selezione di azioni europee diversificate, con Hermes International che, dal suo settore "luxury" guida la ripresa con un +40%. Ancora bassi, ma relativamente redditizi, gli obbligazionari dei paesi emergenti. La liquidità disponibile è passata da 41,46 a 978,02 grazie ai dividendi incassati.

Ci sono due discorsi da fare in questo momento.

Innanzitutto il bilanciamento 40% azionario e 60% obbligazionario si è spostato circa ad un 43-57. Secondo è stato di recente messo in negoziazione, sul mercato tedesco (Xetra) un nuovo ETF sull'obbligazionario emergente a mio avviso utile per questo portafoglio perché introduce un ulteriore grado di diversificazione.

Il titolo IE00B6TQLL84 iShares Emerging Markets EURO Bond, è costruito con titoli di stato di paesi emergenti emessi in euro. Qui c'è da precisare che solo una piccola parte dei paesi emergenti si indebita in euro, e l'indice viene quindi automaticamente spostato verso emissioni di area EMEA (Europa, Medio Oriente, Est Europa) e qualcosa di Sud America. E' quindi un titolo che non rappresenta in maniera completa l'universo emergente, ma che al contempo può diversificare un portafoglio già composto di bond emergenti in dollaro (anche se hedgiati) come quello di TALO.

Diventa quindi un naturale candidato al "Ribilanciamento" 40/60 che intendo affrontare con TALO in occasione di questa revisione periodica.

Personalmente, facendo un ragionamento da "gestore attivo" vedo in questo momento più rischio/opportunità (oltre che a dividendo quasi doppio) sugli emerging markets bond in dollari, che possono recuperare anche in termini di valuta oltre che come quotazione (spesso sopra la pari per molti bond emergenti attualmente sul mercato in euro). E' legittimo pensare che un rialzo dei tassi sui governativi euro di paesi sviluppati rappresenterebbe una competitor molto forte per questa asset class e i rendimenti dovrebbero salire più che proporzionalmente nell'obbligazionario emergente pari-valuta contribuendo ad una svalutazione del NAV del fondo.

Tuttavia, trattandosi di un portafoglio "giocattolo" da esercitazione mi rimane comodo vedere cosa accade diversificando (e quindi seguendo) anche questo nuovo titolo, pur non negoziato sul mercato italiano.

Vado ad operare questa diversificazione e ribilanciamento disinvestendo, innanzitutto, 11 quote di IE00B2NPKV68, ottenendo (al netto dei soliti 5 euro di negoziazione) 1015,79 euro di liquidità e producendo 154,11 euro di minusvalenza fiscale.

Vado poi a ribilanciare l'azionario disinvestendo una delle azioni che possiedo dalla creazione del portafoglio: Pernord Richard viene venduta a 168,4 in gain del +4,82% ottenendo 3363 euro netti di liquidità senza pagare un euro di capital gain perché assorbo 150 euro esatti della minus appena generata.

Vado quindi a sottoscrivere 868 quote di iShares JPM Euro Emerging Markets Bond a 5,028 euro al prezzo di 4369,304 euro.

Quanto ai dividendi ottenuti in questi sette mesi li accumulo come da strategia di portafoglio:

- 5 quote di JPM Emerging Sovereign Bond per 459,45 euro

- 5 quote di VanEck Emerging Markets High Yield Bond per 506,8 euro

La liquidità disponibile residua è di 11,77 euro e la situazione finale di TALO è la seguente:


Il prossimo rendiconto periodico è previsto a novembre 2021.

P.C. 11.04.2021