Portafogli d'Investimento Teorici:

domenica 28 febbraio 2021

SEPHIROTH: la mappa della durata finanziaria nei 4 mesi della ripresa dei tassi e della reflazione

Sono passati quattro mesi dalla creazione di SEPHIROTH, una vera propria "mappa" di portafogli d'investimento uguali come composizione azionaria, ma con diversi gradi di rischio tassi e di tipologia di debito (diviso per sentieri: 'investment grade', 'high yield' e 'obbligazionario dei paesi emergenti').

Come già discusso in altri articoli gli ultimi mesi sono stati tutt'altro che stabili sui tassi (in realtà è raro avere 4 mesi di 'tassi fermi') ed oltre alla debolezza del dollaro ci sono state evidenti fluttuazioni sull'obbligazionario.

Vediamo cosa ci dice la nostra 'mappa', andiamo a consultare le Sephiroth:


Allora andiamo subito a notare lo spostamento dei tassi sulla nostra MAPPA:

Nel "Sentiero dell'Investment Grade" essenzialmente i tassi sono risaliti (anche se non rialzati dalle banche centrali, ma per normale effetto di mercato). Questo ha prodotto che più il livello di Duration sale, minore è stata la redditività dei nostri portafogli.
MALKUTH, con esposizione alla durata finanziaria zero ha avuto la massima crescita (+2,53%), mentre in KHETER la svalutazione dell'obbligazionario lungo ha compensato quasi totalmente la performance dell'azionario (+0,21%).

L'obbligazionario High Yield, come già analizzato qualche giorno fa, invece ha avuto un forte recupero: essenzialmente il timore di reflazione non ha inciso affatto, anzi, i tassi dell'obbligazionario high yield sono scesi al minimo storico e il "valore" dei debiti pregressi speculativi è ai massimi.
Il "Sentiero dell'Obbligazionario Speculativo" è quindi il più favorito da questa congiuntura, e non nelle durate finanziarie più brevi! E' GEBURAH il più redditizio di tutti i portafogli (+3,14%) con la performance eccellente dell'obbligazionario europeo high yield, mentre gli ETF High Yield di duration breve ne hanno colto di meno l'opportunità.

Il "Sentiero dell'Obbligazionario dei Paesi Emergenti" è invece in assoluto il più penalizzato, sia per effetto della valuta-dollaro che per la debolezza del governativo emergente e no. Esattamente come per l'obbligazionario di buon merito creditizio qui la performance è inversamente proporzionale alla durata finanziaria: CHOCKMAH, addirittura, con la più lunga delle durate finanziarie, ha una performance negativa in quanto la svalutazione degli obbligazionari governativi lunghi e aggregati con esposizione al dollaro ha completamente compensato la performance dell'azionario.

P.C. 28/02/2021

sabato 27 febbraio 2021

VIDEO: Il Bitcoin, ovvero il "Lingotto di Schrodinger"

Parafrasando il famoso paradosso della Meccanica Quantistica noto come il "Gatto di Schrodinger", ho deciso di fare un video semi-serio e dell'approccio "nerd" sul Bitcoin.

Non sono la persona più qualificata per parlare di Bitcoin, di criptovalute o per fare il 'guru' o il trader in materia, ma spesso mi sento chiedere "che idea ti sei fatto?" o "che cosa ne pensi?".

Visto che molte persone si riempiono la bocca con analisi di mercato, con prospettive sulla 'rivoluzione' del Bitcoin, sulla razionalità o meno dell'investimento, ritengo che di un'opinione/valutazione in più in materia si possa benissimo fare a meno.

Ho deciso quindi di analizzare il fenomeno "da consulente" basandomi sulla merito di fare analisi o meno per valutare tale asset come una sensata composizione di un portafoglio di INVESTIMENTO (di gioco d'azzardo o gambling e di trading non mi occupo e non mi interessa... a me interessa la gestione del risparmio).

Ho deciso di affrontare il discorso in maniera semi seria, partendo (e prendendo in giro gli approcci "scientifici" al tema... sì, lo confesso) dalla Meccanica Quantistica per arrivare a Conan il Barbaro.

Buona visione.

P.C. 27/02/2021

mercoledì 24 febbraio 2021

DAMOCLE: nel trimestre il prudente a strategia QQQ ha bilanciato con il Nasdaq la debolezza dell'obbligazionario

Questo è il settimo trimestre di Damocle, nuovo trimestre e nuova distribuzione accumulo. Da alcuni mesi stiamo assistendo ad una forte svalutazione degli asset 'a distribuzione' del portafoglio: governativo di alto merito creditizio in dollari (T Bond) e governativo emergente in dollari (con e senza hedging). La gestione separata ed il conto deposito rimangono "motori di distribuzione" privi di esposizione al mercato, mentre la performance trimestrale del Nasdaq, ancora positiva, ha compensato completamente i problemi lato valuta-dollaro e lato obbligazionario.

Di nuovo Damocle non guadagna, complessivamente, ma accumula quote di Nasdaq e non indietreggia minimamente:


A questa strategia "prudente" ma ad alta redditività potenziale (qui, maneggiando Nasdaq più che di prudente preferirei parlare di moderato, dato che in uno scenario da bolla del dot com - la famosa 'spada' di Damocle - una temporanea svalutazione parziale ma a doppia cifra potrebbe riportarla) riconosco il merito di aver "bilanciato" perfettamente a marzo e di farlo di nuovo oggi con un treasury bond che arretra del 20% (almeno sulle durate lunghe). A questo bilanciamento quasi perfetto, finora, su parte del capitale, associamo un bilanciamento di volatilità con conto deposito e gestione separata che abbassano il rischio complessivo di portafoglio a valori "gestibili" per l'investitore in euro (altrimenti una strategia QQQ pura che associa Nasdaq+Treasury sarebbe per noi a rischio volatilità valutaria eccessiva).

I dividendi e gli interessi distribuiti sono stati, dal 24 novembre ad oggi, di 324,02 euro, sufficienti ad aggiungere, ai prezzi attuali, una sola quota di Nasdaq100 della Invesco al nostro "mucchietto".

Il risultato di fine trimestre è quindi il seguente:


Con una performance assoluta di portafoglio stabile a +14,5%.

Ho abbinato nella mia collezione di "portafogli simulati" Sisifo, ieri, che si basa su un accumulo simile a Damocle, ma con una spinta assolutamente più energica sia nella asset allocation di distribuzione (40/60 bilanciato) sia nell'accumulo sullo strumento con il Lyxor a leva finanziaria.

P.C. 24/02/2021

martedì 23 febbraio 2021

SISIFO: un portafoglio bilanciato a distribuzione Leverage Growth

L'idea di questo portafoglio mi è venuta dall'inizio della quotazione, poco meno di un mese fa, dell'ETF Lyxor Leveraged Nasdaq, strumento a leva finanziaria sull'indice Nasdaq100 che rappresenta la capitalizzazione della seconda borsa mondiale, con profilo di rischio a mio parere stellare.

A molto rischio, quando il mercato è favorevole, corrisponde molto rendimento... infatti chi avesse investito in questo titolo, dimenticandolo in portafoglio per 9 anni oggi ne avrebbe ottenuto un rendimento del 2000%.

In una simulazione "estrema" sulla falsa riga di Damocle ho quindi immaginato, ora che lo abbiamo 'in casa' un PAC sul Nasdaq100 a leva alimentato da un portafoglio a distribuzione, che vi reinveste periodicamente i suoi dividendi netti.

Ovviamente se il Nasdaq crollasse verso fine portafoglio in maniera verticale come nel 2000 questo vanificherebbe tutti gli sforzi portati avanti per anni (pur non coinvolgendo il capitale inizialmente investito in altri strumenti)... da qui il nome di Sisifo.

Sisifo si basa quindi su un portafoglio 40/60 iniziale e prevede revisioni ogni 7 mesi (in modo che non cadano sempre nello stesso periodo dell'anno) in cui accumula i dividendi netti percepiti (se sufficienti!) nel Nasdaq a Leva. Parte inizialmente con 1 sola quota in questo asset.

Questa è l'asset allocation che ho scelto per SISIFO:


Notiamo che nel costruire il portafoglio ho osservato uno schema relativamente semplice abbinando (oltre al Lyxor a leva sul Nasdaq) 4 ETF ed un titolo di Stato USA.

Il 50% dell'investimento è per semplicità canalizzato nel LifeStrategy 40/60, che fa anche da Benchmark all'intero portafoglio (il valore odierno della versione ad accumulo è 25.29), nella versione a distribuzione. Questo semplice ETF (purtroppo non ancora molto scambiato, ma relativamente recente... e comunque questo è un Toy-Portfolio da simulazione) concentra in sé già un portafoglio 40/60.

A tale strumento ho deciso di associare un 20% di governativo USA (che in una celebre strategia è spesso associato come 'bilanciere' al Nasdaq ed a livello di capitalizzazione globale ha un suo senso) diviso tra un ETF a durata finanziaria brevissima (Invesco US Treasury Bond 1-3 anni) ed un titolo di stato USA preso direttamente sul mercato sotto la pari con rendimento fisso del 2% e durata quasi trentennale (T-Bond 2050 al 2%).


In ottica di de-correlazione e di elevato flusso di dividendi associo un 10% di obbligazionario sempre in dollari dei paesi emergenti, con il xTrackers USD Emerging Markets Bond. Questo ETF dei paesi emergenti ha delle caratteristiche che mi interessano per una propria diversificazione: replica l'indice FTSE (non il Bloomberg come il fratello di casa Vanguard o i popolari JPMorgan di iShares) quindi va ad investire con duration lunga (il 18% più del Vanguard) in obbligazioni e titoli di stato di paesi effettivamente in via di sviluppo (la Cina è a meno del 3%), ma al contempo esclude tutte le emissioni obbligazionarie che non abbiano rating o non siano minimo CCC (qui Venezuela, Argentina e altri paesi con rating minimi o non rated sono zero).
La cosa interessante è che, in questo momento, fa in modo che, esattamente come per il Treasury 2050, gran parte del portafoglio obbligazionario sia sotto la pari, ci auguriamo non proprio al minimo storico di redditività come il settore High Yield di cui parlavo prima e con auspicabili spazi di recupero (l'ETF, complice il deprezzamento del dollaro, è a -13% rispetto ad un anno fa e deve distribuire l'ultimo anno di dividendo).

Per la quota azionaria, sia per ottenere un incremento nello yield di distribuzione, sia per decorrelare dal tecnologico già tanto coinvolto nel Lyxor Lev-Nasdaq, ho selezionato il Vanguard All World High Dividend che diversifica bene in un paniere di circa 1600 azioni mondiali che rappresentano la metà del cielo a più alta distribuzione dell'universo-R = azionario mondiale.

Ne emerge un portafoglio iniziale a distribuzione 40/60, con un rischio valuta che coinvolge esattamente metà della quota obbligazionaria del portafoglio (ed un pò più di quella azionaria, ma lì incide a mio avviso di meno, parlando di dollaro). Ovviamente non è conforme alle regole UCITS e simulare un accumulo su un Nasdaq a Leva è più uno sfizio che una strategia d'investimento adeguata ad un investitore-tipo (gli strumenti a leva si sono dimostrati su quasi tutti gli asset poco efficienti per un buy&hold e anche per un value averaging), ma parliamo sempre di "Simulazioni di Portafogli Giocattolo" a scopo di formazione e analisi.

Aggiungo l'orizzonte temporale: Sisifo è simulato per orizzonte 6 anni, o meglio 10 rendiconti ogni 7 mesi (quindi a fine 2026), tuttavia può subire una chiusura anticipata dopo 3 anni (se il risultato fosse particolarmente baciato dalla fortuna dei mercati) oppure può posticiparla a 9 anni (se gli asset fossero provati da una sfortunata congiuntura poco prima della scadenza).
Infine, qualora per qualche motivo il Lyxor Leveraged Nasdaq non fosse più disponibile, mi riservo l'accumulo su un asset simile (es. un S&P500 a leva).

La prima conta delle fatiche di Sisifo è prevista a inizio autunno, in settembre.

P.C. 23/02/2021

lunedì 22 febbraio 2021

I Certificati a Benchmark

 I Certificati a Benchmark sono strumenti derivati che per il loro andamento e le loro caratteristiche, così come i Tracker Certificate di cui parlai un anno e mezzo fa (Oro, Spezie e Tulipani: Un'alternativa agli ETP: i Tracker Certificate (orospezietulipani.blogspot.com), possono somigliare a degli ETF.

Si tratta in realtà di strumenti indicizzati ben diversi, meno diffusi, caratterizzati da rischio controparte e scambiati su un mercato diverso (la sezione SedeX di Borsa Italiana) con regole e livelli di scambi ben diversi dal mercato ETFPlus.

Esistono tuttavia su tale mercato alcuni strumenti quotati nel 2018 da Société Generale (SG) con caratteristiche di replica passiva di indici e privi di una vera scadenza:

Vediamo che sono indicizzati ad alcuni degli indici principali: Nasdaq, MSCI World, S&P500, Euro Stoxx50, il FTSE Mib italiano e due settoriali come Euro Stoxx Oil&Gas e Banks.

Chi riuscisse, con la dovuta accortezza, a negoziare efficacemente quote di questi strumenti, magari con prezzo limite e attenzione ad un mercato dagli scambi esigui, ne otterrà, oltre agli svantaggi già citati, il sostanziale vantaggio dell'efficienza fiscale: trattandosi di Certificati e non di fondi, producono Reddito Diverso sia in guadagno che in perdita e quindi eventuali plusvalenze tra prezzo d'acquisto e di vendita potranno essere utilizzate per riassorbire minusvalenze fiscali pregresse.

P.C. 22/02/2021

venerdì 19 febbraio 2021

CARONTE: il trimestre del 'vizio' in cui il portafoglio VICEX è cresciuto il doppio di un ESG !

E' giunto il momento per la revisione trimestrale di uno dei portafogli più spassosi: CARONTE.

Caronte è un portafoglio 80/20 con strategia 'VICEX', che investe cioè in una selezione di capitale di rischio e di capitale di debito selezionato all'inverso, non solo su criteri ESG (il Gioco d'Azzardo in effetti inquina poco), ma sulla base di criteri sia anti-ESG che immorali e anti-etici.

Si è chiuso per Caronte un trimestre straordinario, questa è la situazione al 19.02.2021:


Il controvalore odierno di CARONTE è di 117620,76 euro, un gain del 17,55% in 6 mesi, ovvero un +12% nel trimestre.
                                                   
La cosa divertentissima da notare, in un'epoca in cui tutti i guru della finanza spiegano che il sol dell'avvenire è nel 'mitico' ESG è quale è stata la crescita di un ipotetico "benchmark" ESG:
80% trackers MSCI World ESG (+9,08% in 3 mesi) e 20% Lyxor Green Bond (-2,26% in 3 mesi) ha avuto una crescita del +6,812% nel trimestre.

In altre parole il 'Male' questo trimestre ha vinto, con un rendimento quasi doppio rispetto ai blasonati ESG!

Caronte è oltretutto un "demone saggio" che ci comunica alcune nozioni importanti sullo stato dei mercati. 
Che cosa ha trainato il portafoglio in questo trimestre?
Beh, in primis la RCI Hospitality Holding, che con il suo settore Sex Industry ha performato +276,56% tirando... più di un carro di buoi.

C'è poi tutta l'asset class "gambling" ovvero Gioco d'Azzardo: performance +70%/+90%.

Vogliamo ignorare le ottime performance del settore armi, missili, uranio, ma soffermandoci a quest'ultima asset class, tutta in forte positivo, ci viene da pensare che una bolla sul mercato... forse c'è. Elon Musk dice che il futuro è nel Bitcoin, peccato che in questi mesi con la gente in casa frustrata tutto ciò che è gioco d'azzardo ha macinato gain impressionanti... che messaggio ci arriva?

Bene, passiamo alla nostra amministrazione da buon padre di famiglia. L'immoralità del portafoglio non mi toglierà un grammo di professionalità.

Innanzitutto taglio una foglia secca perché Caronte è un portafoglio costruito efficiente fiscalmente ed ho bisogno come l'aria di minusvalenza fiscale da compensare: nel mirino finisce Mallinckrodt, azienda dall'andamento di mercato assolutamente problematico. Rimborso completamente l'investimento per 597 euro (netto negoziazione), ma soprattutto produco 1629 euro di minus fiscale da utilizzare.

La utilizzo subito andando a ribilanciare la nostra fuoriclasse: vendo 75 azioni di RCI Hospital Holding, per 3800 euro con un gain di 1790 euro.

Voglio ribilanciare un pò anche il gioco d'azzardo: vendo 500 azioni della più performante, William Hill Plc per 1552,1 euro con 718,85 euro.

Di tutto questo gain comunque pago solo 228,76 euro di tasse: il resto le compenso con le minus della Mallinckrodt.

Ottengo così 5720 euro, che si sommano alla liquidità già disponibile 816,69 e a 531,01 euro di dividendi e cedole nette (indicati nel rendiconto sopra) incassati in questi tre mesi.

Passo poi agli investimenti:

- Compro 15 azioni della Pfizer (stessa asset class di Mallinckrodt) per 432,28 euro.
- Compro 2 azioni Lockheed Martin per 564,52 euro.

A questo punto voglio un nuovo candidato al posto di Mallinckrodt, per la nostra "Lista dei Dannati" mi piacerebbe qualcosa sull'abbigliamento e sul lusso, ed ho letto l'altro giorno un bell'articolo sull'utilizzo di modelle anoressiche nel settore: Gucci: stilisti che odiano le donne - Ferite vincenti - Blog - L’Espresso (repubblica.it)

Ecco che Gucci, e quindi la sua multinazionale, Kering SA, ha vinto un posto d'onore nel nostro portafoglio. Ne acquisto 4 azioni per 2118,6 euro. E la situazione di fine trimestre del nostro empio portafoglio è la seguente:


Benissimo, le prime 2 revisioni trimestrali di Caronte sono terminate. Mi servivano per capire come partisse... ed è partito stracciando il suo rivale ESG! 
Come stabilito all'inizio ora la revisione prosegue con un più sano (almeno per il mio equilibrio mentale) randez-vous annuale. 
Mettiamo quindi in ibernazione Caronte e lo salutiamo fino al febbraio 2022.

P.C. 19/02/2021

domenica 14 febbraio 2021

DEDALO: nel portafoglio con strategia di lunga maturity è il momento dei T-Bond!

Dedalo è un portafoglio basato su una strategia di obbligazionario a maturità lunga, abbinato a una quota liquida variabile, con accumulo dei proventi del capitale di debito in un 'PAC' (un 'value averaging') che ho definito AWNI (All World Nasdaq Increased... in praticà metà borsa Nasdaq e metà resto del mondo).

L'asset allocation 10/90 è da 'buon padre di famiglia' come rischio, ma affatto priva di rendimento se realizzata con giusta attenzione al timing di mercato, non a caso ho utilizzato un capitale iniziale di 500mila euro.

Devo dire che Dedalo è più simile di molti altri portafogli a reali strategie che ho ritenuto adatte a patrimoni di grandi dimensioni, in quanto il capitale è 'protetto' da un sottostante di "valore legale" garantito dalla diversificazione in strumenti di debito redditizi (anche in confronto all'inflazione) e diversifica poi senza arrischiare il "core" di capitale depositato in riserva di valore.

Non è comunque Dedalo un portafoglio modello da replicare (il che mi salvaguarda da accuse di 'promozione' o peggio) infatti utilizzo appositamente anche strumenti più esotici o difficilmente acquistabili sul mercato (banalmente acquistare la European Stability Mechanism 2033 non sarà facile dati i rari scambi).

Dopo l'ultimo accumulo, di 3 mesi fa, sull'All World (azionario globale molto diversificato sottoscritto tramite l'ETF di Vanguard), la situazione odierna di DEDALO, al terzo rendiconto periodico, è la seguente:


Il capitale iniziale è stato incrementato, in 10 mesi, di 33280 euro, con una performance di periodo del +6,66%. Questo, grazie anche al mercato favorevole, corrisponde ad un egregio 8% su base annua.

In questa revisione il capitale include anche le cedole e i dividendi distribuiti negli ultimi 4 mesi, che ammontano a 113,29 euro dell'European Investment Bank in dollari, 361,59 del sovranazionale in valuta sudafricana, 236,25 del titolo di Stato trentennale rumeno, 122,5 dello stesso a 11 anni, 59,06 dal titolo Cassa Depositi e Prestiti, 232,4 dal titolo di Stato Turco in dollari, 172,74 dal bond Petroleos Mexicanos, 58,35 dall'obbligazione Ford, 96,2 dalla Volkswagen Int. Finance, 75,42 dal bond Teva Pharm, e qualche spicciolo da UCG e ETF... per un totale netto tasse di 1536,89 euro.

In questa revisione l'accumulo programmato è sul Nasdaq, già incrementato a luglio con un secondo titolo a distribuzione di taglio minimo inferiore affiancato all'ETF iShares.
Proseguo quindi ad acquistare 5 quote dell'Invesco Nasdaq 100 per cui spendo (incluse le ipotetiche 5 euro di negoziazione) 1393,6 euro.

A questo punto però, è giunto secondo me un momento dignitosamente favorevole per entrare su uno degli obbligazionari di maggior pregio mondiale: il Treasury Bond, a lunga maturity come da strategia del nostro portafoglio DEDALO.

Possiamo osservare che il Titolo di Stato USA a tasso fisso 2% in dollari ha osservato, dalla creazione di Dedalo, il seguente corso:

Quando, appena 10 mesi fa, il portafoglio ha avuto inizio il T-Bond 2% 2050 aveva un nominale di 115,87, mentre oggi lo vado a sottoscrivere a 100,67.

Che cosa significa?
Che se avessi comprato 20000 dollari di questo titolo alla creazione del portafoglio avrei speso 23174 dollari, che al cambio di aprile 2020 di 1,0963 dollari per un euro corrispondevano a 21138 euro.
A fronte di tale spesa oggi avrei un interesse di 2% x 20000 = 400 dollari lordi l'anno, al cambio odierno 329,96 euro. Ovvero una redditività odierna annua lorda del 1,56%.

Oggi invece spendo per 20000 dollari dello stesso titolo 20138 dollari odierni, che al cambio attuale di 82 centesimi di euro per dollaro mi costano 16714,54 euro. Quindi gli stessi 329,96 euro di cedola annua attuale rappresentano una redditività odierna del 1,97%.
Questo oltre al fatto che il titolo si è deprezzato del 21%.

Operando questo acquisto, attingendo dalla liquidità inutilizzata di DEDALO, la situazione del portafoglio finale diventa la seguente:

La terza revisione periodica si chiude con un'asset allocation di DEDALO affatto esposta all'azionario, abbiamo 2,3% in azionario AWNI, 6,4% in portafoglio cosiddetto di "copertura", 17,5% in obbligazionario diversificato in valuta, 28,3% in obbligazionario diversificato in euro e 45% in liquidità più o meno remunerata che bilancia la durata finanziaria del portafoglio.

Questa gestione serve a mostrare come, con la giusta consapevolezza e strategia, sia possibile cogliere le opportunità ed ottenere una redditività interessante a rischio contenuto anche in un'epoca di tassi al minimo storico come quella inauguratasi nel 2019.

Il prossimo rendiconto periodico è previsto tra quattro mesi, a metà giugno.

P.C. 14/02/2021

sabato 13 febbraio 2021

ARTICOLO: il minimo storico nella redditività del High Yield

Più osservo portafogli proposti da "consulenti" e più mi accorgo che lo spunto commerciale nella mente di molti asset manager di società di gestione del risparmio (attive) e di tanti venditori/consulenti sottostanti è quello di sostituire la quota di capitale di debito delle asset allocation con strumenti a loro avviso indicati a continuare a sopportare esose politiche di costi di gestione.

Anziché diluire il rischio con strumenti a basso rischio/rendimento, oppure a capitale fisso (gestioni separate, conti deposito sono quelli spesso a noi più famigliari) si va verso l'obbligazionario flessibile, l'obbligazionario "diversificato" e se va bene "aggregato", l'obbligazionario opportunistico o, addirittura... verso spaventose (a mio avviso, quando proposte come 'alternativa all'obbligazionario') piattaforme di Private Equity e Venture Capital che hanno il 'pregio' dell'illiquidità che rende poco volatili i controvalori.

Questo se non si va espressamente su crediti subordinati, AT1 bancari o semplici High Yield.

Voglio quindi arricchire la mia riflessione di due anni e quattro mesi fa: L'Obbligazionario High Yield sul settore High Yield, aggiornandola alla situazione del 2021.

Ad oggi la redditività delle obbligazioni statunitensi di merito creditizio in assoluto più basso, ovvero al di sotto del CCC è al minimo storico:


E per minimo storico parliamo di metà del rendimento dei momenti di rendimento più basso degli ultimi 25 anni. Un terzo del rendimento di quando scrissi il mio precedente articolo a novembre 2019.
Inutile spiegare, al di là della durata finanziaria, cosa comporta acquistare titoli a massimo rischio e minimo storico di rendimento quando le condizioni di mercato si normalizzano, soprattutto a fronte di un contesto indubbiamente di grande liquidità del mercato obbligazionario, ma anche di utili in crisi per le aziende indebitate.
Se l'acquisto di titoli di buon merito creditizio a rendimenti nulli/negativi espone ad un elevato rischio tassi (esempio banale compro il titolo di Stato Spagnolo 2050 oggi, non rende niente e riottengo il mio nominale se va bene tra 30 anni), nel capitale di debito a basso e bassissimo merito creditizio una minima restrizione della liquidità disponibile espone al rischio attivo di default... e quindi alla possibilità che parte del capitale investito anche in un indice (o in un fondo che ci auguriamo diversificato) venga completamente eroso, con una redditività da interessi al minimo storico per compensare la perdita.
Questo è parzialmente già accaduto:

Osserviamo che l'ETF più diversificato sull'High Yield europeo (per non subire l'effetto valuta) nella sua quotazione ex-cedola ha un valore nominale ancora al di sotto di quello di febbraio 2020. Come è possibile se la redditività del comparto High Yield si è quasi dimezzata da allora?
Teoricamente le obbligazioni ad alto rischio con rendimento 10 pre-Covid dovrebbero valere più di un anno fa, se oggi il rendimento medio a parità di rischio è 5. E questo in parte accade, sulla singola obbligazione:

Mentre l'indice sconta una piccola quota di erosione del capitale (nonostante i molti sussidi) dovuti ai primi default: 
In questo contesto quale è la sensatezza e la convenienza di investire in "venture capital", in CoCoBond bancari, in capitale AT1, in High Yield societari, in subordinate bancarie... sapendo di farlo in concorrenza con un rendimento portato "artificialmente" ai minimi storici, ma con un rischio probabilmente non esattamente al minimo?

Eppure noto che i prodotti di risparmio, anche prudenti e per il mass market, includono sempre di più porzioni generose di questi strumenti, 'wrappati' da pellicole allettanti come "obbligazionario flessibile" o "obbligazionario diversificato" se non "conservativo" e "prudente":
Senz'altro i rendimenti bassi del capitale di debito di migliore qualità vengono erosi dalle commissioni di gestione e non consentono di ottenere un extra-rendimento per il grestore da commissioni di rendimento/performance.

Tuttavia chi non è nelle mani di un "consulente" in conflitto d'interessi (ovvero un venditore) può sempre tenere a mente che le commissioni di un ETF di buon merito creditizio, spesso decorrelato rispetto all'azionario, sono enormemente più sostenibili e che esistono anche conti deposito (più online) o per orizzonti temporali più lunghi gestioni separate (se il venditore te le fa collocare... perché io sento sempre più spesso gente a cui viene risposto 'si il prodotto esiste, ma noi non ne abbiamo redditività, quindi chiedo ai miei superiori e le faremo sapere, ma al 90% è un no').


Quindi, al di là del discorso durata finanziaria e tassi, è opportuno non fraintendere la 'prudenza' e l'effetto stabilità della quota di capitale di debito di un portafoglio in un momento in cui su alcune asset class il rapporto rendimento/rischio è ai minimi da 25 anni.

P.C. 13/02/2021

lunedì 1 febbraio 2021

BOEZIO: quarto rendiconto e sospensione della simulazione

Boezio rappresenta un portafoglio concepito per imparare a capire come si bilanciano strategie completamente diverse e decorrelate in un unico portafoglio. Allo stesso tempo cerca di far capire i problemi e le criticità potenziali di fondi e investimenti cosiddetti "multistrategia".

Con un'asset allocation teoricamente "moderata" Boezio contrapponeva tre specifiche strategie:

1- Distribuzione/Accumulo tra asset "income" (principalmente obbligazionari ad altissima cedola) e azionari decorrelati dal resto del portafoglio (avevamo scelto il Giappone).

2- Valuta: c'era una volontaria sovraesposizione al dollaro, abbinata a titoli short sulla valuta.

3- Contrapposizione tematica decorrelata tra "Energetici/Petrolio" e innovativi a buon dividendo (farmacologici, infrastrutture ed alcuni tecnologici/industriali).

Vado oggi a sospendere la simulazione di Boezio per lasciare spazio ad altri modelli, dopo aver un pò mostrato cosa accade portando a cavallo di anni come il 2019 ed il 2020 un portafoglio simile. Il rendiconto finale di Boezio è il seguente:


Notiamo che dopo 2 anni Boezio chiude a 99501 euro rispetto ai 99301 iniziali: +0,2%.

Le strategie decorrelate si sono perfettamente compensate:
- La svalutazione del dollaro è stata compensata dall'elevato flusso di distribuzione accumulato
- La valorizzazione del Giappone e di altri azionari (Siemens) ha bilanciato le criticità gravissime di tematici come l'energetico

Notiamo che questo non ha compensato la concentrazione di rischio in un titolo assolutamente folle e sbilanciato in un portafoglio simile come l'argentina YPF, alle soglie di una ristrutturazione del debito, o in una valuta come il dollaro certo non arginata dalle posizioni "short" in ETC tenute ad erodersi a lungo.

Tutto sommato spero di aver dato però un esempio che anche con un portafoglio così sbilanciato ed estremo, in assenza di erosione da costi di gestione (che spesso però i fondi e le polizze attive applicano!) la diversificazione/opposizione tra asset ha compensato le perdite, non portando guadagno, ma difendendo il capitale non con selezioni a bassa volatilità (sì, il portafoglio nasce come un 25/75, ma qui tutto è super volatile, incluse le selezioni obbligazionarie!) bensì tramite un bilanciamento tra asset piuttosto concentrati. Anche in uno scenario assolutamente sfavorevole per argentina, dollaro, energetico, il capitale è stato difeso e sull'evoluzione futura una maggiore 'fortuna' degli asset scelti, potrebbe fare da volano per una crescita.

P.C. 01.02.2021