Blog amatoriale con finalità didattiche, culturali, hobbistiche e di approfondimento. I contenuti spaziano da analisi e studi personali all'alfabetizzazione finanziaria. Non si fa consulenza, non si promuovo investimenti (ogni valutazione qualitativa è riflessione personale nello stile colloquiale del Blog). I portafogli sono "toy-model" costruiti volutamente complessi, adatti a capire temi e strategie, ma non per essere replicati come modello: si declina qualsiasi responsabilità in merito.
I BTP Italia e gli Short Term Inflation Linked Bonds
Le obbligazioni legate all'inflazione a breve termine non hanno, finora, un ETF che le 'rappresenti', rappresentano tuttavia un asset particolare, a livello TATTICO, in un momento di inflazione che ancora non è stata frenata dal rialzo dei tassi d'interesse e di curva dei tassi invertita (quindi particolare redditività delle obbligazioni a breve termine).
Parliamone insieme...
RICETTA: come creare il nostro paniere di obbligazioni governative europee a breve termine legate all'inflazione (Bowman's Non-ETF Euro Short Term Inflation Linked Bond Index)
L'indice Bloomberg Euro Aggregate Treasury è composto al 24,5% da titoli di Stato francesi, 21,8% italiani, 18,9% tedeschi, 14,5% spagnoli, 5,2 belgi etc...
Tipicamente parliamo di "Short Term" con scadenze entro i 3 anni, quindi prendiamo come target il 2026.
Ipotizziamo di investire 100mila euro. Otterrei una paragonabile esposizione di controparte (fluttuazioni dovute all'emittente) con:
15000 IT0005332825 BTP Italia Maggio 2026
12000 IT0005415416 BTPi TF 0,65% Maggio 2026
30000 FR0013519253 OATei TF 0,1% Marzo 2026
25000 DE0001030567 BUNDei 0,1% Aprile 2026
18000 ES00000128S2 OBLIGACIONESei 0,65% Novembre 2027
P.C. 09/03/2023
1 commento:
Alessio
ha detto...
È sempre interessante quando fai degli esempi relativamente al direct indexing, per esempio nel portafoglio "Trino" con l'azionario Europa, anche se in quel caso gli strumenti singoli avevano un controvalore molto più basso rispetto alle obbligazioni di questo intervento: era una scelta più legata ad un discorso di necessità di diversificazione del paniere azionario, maggior complessità nel trovare scadenze vicine per questo esempio oppure perché lo strumento obbligazionario doveva essere meno intaccato dal costo di acquisto rispetto che dell'azione? Mi chiedo se, concettualmente, avrebbe avuto comunque senso negli esempi invertire il numero degli strumenti: una azione per settore nel Trino e più obbligazioni in questo intervento, ma magari il taglio di queste ultime sarebbe stato troppo piccolo. Poi non capisco se queste scelte siano necessariamente contestuali ad un recupero minusvalenze o possano aver senso anche senza averne di pregresse. Grazie mille, come sempre, per gli spunti di riflessione.
1 commento:
È sempre interessante quando fai degli esempi relativamente al direct indexing, per esempio nel portafoglio "Trino" con l'azionario Europa, anche se in quel caso gli strumenti singoli avevano un controvalore molto più basso rispetto alle obbligazioni di questo intervento: era una scelta più legata ad un discorso di necessità di diversificazione del paniere azionario, maggior complessità nel trovare scadenze vicine per questo esempio oppure perché lo strumento obbligazionario doveva essere meno intaccato dal costo di acquisto rispetto che dell'azione? Mi chiedo se, concettualmente, avrebbe avuto comunque senso negli esempi invertire il numero degli strumenti: una azione per settore nel Trino e più obbligazioni in questo intervento, ma magari il taglio di queste ultime sarebbe stato troppo piccolo.
Poi non capisco se queste scelte siano necessariamente contestuali ad un recupero minusvalenze o possano aver senso anche senza averne di pregresse.
Grazie mille, come sempre, per gli spunti di riflessione.
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