Portafogli d'Investimento Teorici:

giovedì 21 aprile 2022

PATROCLO: -3,5% nei primi sei mesi per il portafoglio prudente con 85% di obbligazionario

PATROCLO ha attraversato un primo, pessimo semestre, sfavorito non solo da inflazione in rialzo, ma anche da un'improvvisa fiammata sui tassi, che ha colpito la quota obbligazionaria che in questo portafoglio ammonta all'85%.

L'asset allocation del portafoglio risulta comunque prudente poiché bilancia e diversifica l'esposizione a rischi diversi. Purtroppo l'utilizzo di molto hedging valutario per coprire il rischio valuta è stato penalizzante in questo primo semestre in abbinamento a tassi d'interesse in rialzo, comunque il risultato finale è il seguente:

Notiamo che gli asset selezionati hanno avuto tra loro una significativa decorrelazione. Le perdite più ingenti sono registrate sugli obbligazionari, pur di natura diversa, in assoluto più speculativi: peggio gli obbligazionari di paesi emergenti a breve durata che 'pagano il prezzo' però della copertura valutaria (-9,38%) degli obbligazionari emergenti ad alto rischio (-6,02%), per il resto la peggiore performance in assoluta è quella dei rischiosissimi bond convertibili (-13,3%) oltretutto coperti nel cambio.
Tra i restanti obbligazionari hanno pesato molto le performance negative da record di quelli dalla durata finanziaria più elevata, come i Global Aggregate Bond (-7,46%) e delle obbligazioni tripla B (-4,02%) e governative a contenuta maturity (-4,43%), comunque negativi gli altri obbligazionari tranne quelli in dollari a breve termine. Hanno parzialmente bilanciato le performance dell'azionario, positivo soprattutto sul comparto "Value".

Patroclo pur essendo prudente come allocazione e ben diversificato ha scontato certamente un pessimo timing: il crollo dell'obbligazionario ha avuto una discesa "storica" come rapidità e consistenza. Vedremo l'evoluzione di questo investimento, comunque molto ben allocato, nel prossimo semestre.
Attualmente la performance è del -3,5%.

P.C. 21-04-2022

4 commenti:

Manuele M ha detto...

Buongiorno Bow, questo portafoglio mi da un assist a fare una domanda che sul fol all'epoca non trovò risposta: quando e come valutare l'utilizzo di un ETF di floating rate, in contrapposizione magari ad un'indicizzata inflazione?
Il contesto geo-politico e macroeconomico attuale sembra suggerire un approfondimento di questi strumenti. Grazie

bowman ha detto...

Il floating rate non è immune dai timori di rischio controparte generalizzato (esempio marzo 2020, oppure 2011 per l'Italia, sul corporate anche il 2016-2018 non furono anni eccellenti), tuttavia rappresenta un obbligazionario di alto merito creditizio con esposizione estremamente ridotta al rischio tassi. Parliamo quindi di qualcosa di MOOLTO prudente, ma cosa è accaduto ai bond a tasso variabile nell'epoca dei tassi zero? Non hanno reso nulla. Questo significa che introdurli in un portafoglio soprattutto con costi di gestione (parcella consulente, fondi attivi, quello che vuoi) significa avere rendimento negativo e caricarsi comunque alcuni rischi marginali... ha senso? Discorso diverso in uno scenario di rialzo dei tassi d'interesse. I Floating Rate diventeranno degli stabilizzatori di ottima qualità dei portafogli (soprattutto ad accumulo ed in euro), poco a poco che i tassi si alzeranno. Come vedi se in PATROCLO avessi sostituito tutta la quota obbligazionaria in Floating Rate non avrei fatto un soldo di danno, in questa fase. Certamente mi aspettavo un progressivo rialzo 2022-2023-2024, però lo scenario di una destabilizzazione geopolitico, esplosione improvvisa dei rendimenti (a livello pre-2015 per il bund tedesco) spinta da inflazione con tendenza stagflattiva, non aiuta un approccio che ha cercato la prudenza con una forte esposizione obbligazionaria, anche se diversificando le duration, come Patroclo. Vedremo quali saranno gli effetti su questo 'tradizionale' portafoglio "Prudente" in questo periodo storico.

Manuele M ha detto...

Grazie Bow, poichè i tassi agganciano l'inflazione, o quanto meno questa vuol essere la tendenza ventilata dalla FED ad esempio, sarebbe una forzatura dire che TIPS e FR servono lo stesso scopo, cioè tutelarsi da tassi (genericamente parlando) in rialzo? Quali le differenze principali?

bowman ha detto...

Il value e l'healthcare (che ha cambiato molto la sua composizione negli ultimi anni ed è negli indici ad alta capitalizzazione statunitensi di buona composizione "growth") hanno tendenzialmente una volatilità non molto dissimile dall'azionario diversificato. Gli azionari difensivi rientrano più in una logica di "difesa dalla recessione" che prudenza. Se parliamo di sostituzione con bond ibridi o High Yield sono d'accordo, se per speculativi intendi i bond un po' più lunghi parliamo di una sostituzione di rischio tassi con rischio mercati, data la durata di Patroclo il non ottimo timing sui tassi (ma siamo a -3,5% negli estratti conto titolo vedo parecchio di peggio) al momento fa male, ma un 'bilanciamento' su rischi diversi in una strategia che mira alla prudenza lo vedrei adeguato. Non so se redditizio, ma adeguato
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