Portafogli d'Investimento Teorici:

venerdì 15 aprile 2022

DEDALO: l'inverno dei tassi d'interesse colpisce il portafoglio obbligazionario a lunga durata finanziaria

Lo shock subito dall'obbligazionario a lungo termine nel mese di marzo 2022 ha rappresentato una piccola "tempesta perfetta": inflazione, termine delle politiche super-accomodanti sulla liquidità della crisi Covid, guerra, balzo in avanti della materie prime e rialzo dei tassi d'interesse USA.

Salvo la destabilizzazione geo-politica erano eventi in buona parte attesi e preventivati, per questo DEDALO mixa conti deposito a scadenze alternate per ingresso progressivo a ribasso sugli obbligazionari ed accumulo dei dividendi sugli azionari con approccio "Growth" che io ho battezzato 'all country world Nasdaq increased'. 

L'obiettivo di DEDALO è di lungo termine, non si sogna neppure di rimanere sempre 'in guadagno costante' ma l'obiettivo è costruire un portafoglio ed un rendimento negli anni.

Vediamo che l'impatto record sugli obbligazionari (che io definisco "inverno" non "tempesta" poiché probabilmente non temporaneo) ha riempito di segni 'rossi' il nostro portafoglio:


Gli interessi dei conti deposito scaduti e del nostro patrimonio obbligazionario, da gennaio, hanno prodotto un flusso di ben 3095,24 euro, che da strategia di portafoglio questo mese devo investire nel Nasdaq.
Ne approfitto per disinvestire, in gain, l'altro ETF sul Nasdaq, che ho dovuto comprare quando i flussi obbligazionari erano troppo contenuti per prendere delle quote intere, pago 21 euro di capital gain e con tutto il saldo vado a sottoscrivere 6 quote aggiuntive del iShares Nasdaq100 ad accumulo al prezzo di 736,37 ciascuna.

Con parte della liquidità generata dalla scadenza dei conti di deposito vado a mediare il prezzo di diverse obbligazioni svalutate, abbassando i prezzi di carico. Oggi queste obbligazioni a lunga scadenza sono decisamente "in saldo" rispetto a pochi mesi fa.
Compro:

2000 euro di Titolo di Stato della Romania 2050 al 3,375% spendendo 1504 euro appena.
1000 euro di Titolo di Stato della Bulgaria 2050 al 1,375% spendendo 751,6 euro.
2000 euro di Titolo di Stato dell'Ungheria 2051 al 1,3% spendendo 1372,2 euro.
1000 euro di Titolo di Stato della Finlandia 2040 al 0,25% spendendo 804 euro.
2000 euro di Titolo di Stato della Francia 2052 al 0,75% spendendo 1524 euro.
2000 euro di Titolo di Stato della Spagna 2050 al 1% spendendo 1474,2 euro.
1000 euro di Titolo di Stato del Belgio 2040 al 0,4% spendendo 799 euro.
1000 euro di Titolo di Stato dell'Irlanda 2041 al 0,55% spendendo 825,2 euro.
2000 dollari di Titolo di Stato USA 2050 al 2% spendendo 1532,27 euro.
1000 dollari di Obbligazione Ecopetrol 2045 al 5,875% spendendo 775,434 euro.

In tutto ho investito solo 13894,15 ed abbassato i prezzi medi di carico, comprando redditività.

La liquidità disponibile la deposito con un Conto Deposito ad 1 anno (scadenza 15.04.2023) di Cherry Bank, remunerato al tasso del 1% (45000 euro).

A questo punto la situazione definitiva di DEDALO è la seguente:


Il controvalore attuale di DEDALO è sceso a 495377,56 euro, in flessione da inizio portafoglio del -0,92%.

L'accumulo sull'Azionario All World è programmato tra 4 mesi, a metà agosto.

P.C. 15.04.2022

3 commenti:

Manuele M ha detto...

Buongiorno Bow, visto che sono esposto all'obbligazionario, ancorché non con singole obbligazioni bensì con ETF, mi piacerebbe capire se esistono strumenti quantitativi per fare da bussola nel mercato del reddito fisso.
Io conosco in particolare la curva dei rendimenti la cui forma è oggi foriera di tante preoccupazioni ed è solo uno strumento ex-post.
Sarebbe possibile farci sopra un ragionamento?

bowman ha detto...

Posso fare qualche centinaio di ore di ragionamenti purtroppo, ci sono moltissimi temi da toccare. Mi auguro che la stessa evoluzione e strategia di DEDALO sia un ragionamento sull'obbligazionario. Sfioro al volo alcuni ragionamenti: oggi l'investitore è preoccupato dall'obbligazionario, lo percepisce come rischio ed "in perdita", ma un BTP decennale ha incrementato il suo rendimento del 340% da gennaio, non parliamo del Bund Tedesco (sicurezza di controparte) che rende decennale 1% quando questo inverno aveva rendimento negativo a 30 anni. Eppure all'epoca si sentiva chi 'portava a scadenza accontentandosi' o chi 'penso che tanto non possono alzare i tassi, anzi continuerà a salire'. Oggi chi è in cerca di rendimento certo a data ne trova, un BTP maggio 2025 rende 1,2% l'anno, 3 anni. Altro tema questa è una discesa dell'obbligazionario da spirale inflazionistica e non da rischio di credito. Il rischio controparte incide ma salvo per la situazione geopolitica (Romania etc...) non è così determinante, sono scesi i BTP (valore di mercato), ma anche i Bund e le obbligazioni emesse dall'Europa sovranazionali. Sebbene il capitale di rischio nel lungo-lunghissimo termine è sempre stato molto più redditizio del capitale di debito e la natura del rendimento è proprio nel rischio che però è in comunione d'interessi con il mercato (mentre il debitore è in conflitto d'interesse con il creditore), sono esistiti periodi storici in cui l'obbligazionario è stato più redditizio dell'azionario, li cita anche Graham nel suo "Intelligent Investor" (su cui vorrei fare dei passaggi, ma devo stare attento al copyright). In particolare l'azionario difende dall'inflazione, ma l'inflazione ha spesso messo sul piatto eccellenti emissioni obbligazionarie (pensiamo al nostro BTP del 1993 al 9%) favorendo per decenni i rendimenti di portafogli obbligazionari creati durante i rialzi dei tassi d'inflazione (e dei tassi di mercato). Siamo in un contesto che sconta aspettative su rialzo dei tassi (già scontate parzialmente dal mercato, con un ritorno al 2014 circa, pre quantitative easing) ma al contempo le prospettive macroeconomiche sono potenzialmente stagflattive e recessive, e la curva dei tassi USA non è clemente. Un 'buon' consulente finanziario/commerciale continuerebbe a soffiare sul fuoco, personalmente in questo momento sono prudente, è verosimile che i prezzi al consumo dopo l'estate diano un brutto risveglio a tutta l'economia se la situazione geopolitica non si stabilizza ed appare MOLTO destabilizzata. Nel lungo termine, e questo è assolutamente ragionevole, l'azionario è un rifugio di redditività, ma nel medio-breve termine, attenzione, è molto vulnerabile a bilanci negativi e recessione.

Manuele M ha detto...

Grazie Bow, sto leggendo anch'io Graham nella versione tradotta con le note di Zweig che lo svecchiano un po' (consigli sempre validi per carità). La tua risposta mi conforta nelle mie scelte, sto infatti incrementando le quote di obbligazionario diversificato, anche se ancora il mercato come dici non ha finito di scontare del tutto le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi. Personalmente ritengo che in questo momento paghi di più spostarsi verso prudenza e protezione che ricerca dell'Alfa .