Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 3 dicembre 2022

PANTAGRUEL: costruzione portafoglio work in progress2

 Il rialzo dell'obbligazionario e dell'azionario degli ultimi giorni non stanno aiutando molto nella crazione del mio portafoglio "Pantagruel".

Possiamo osservare che solo 3 obbligazione negli ultimi 15 giorni hanno raggiunto il mio prezzo limite e gli acquisti sono stati eseguiti:


Sono riuscito a prendere 100000 euro di obbligazioni di HSBC Holding (la più grande banca del mondo) tasso 0,875% a 2 anni scarsi a 95. Ho preso poi 100000 euro di Intesa San Paolo Tasso Variabile, dal prezzo attuale molto interessante, a tasso variabile a 90. Infine ho preso a 96 altri 100mila di obbligazione Credit Agricolte tasso 1%.

Attualmente nel mio portafoglio di PANTAGRUEL c'è questo paniere di obbligazioni:

Sarei quasi tentato, dato il rialzo dei bond, di abbassare i miei prezzi obiettivo, ma il 16 dicembre è fissato un nuovo rialzo dei tassi in Europa e sono quindi fiducioso che questa euforia possa essere momentanea. Continuerò, al momento, ad inserire gli stessi ordini.

E' tempo però di iniziare ad affiancare una quota di AZIONARIO al mio portafoglio che vuole convertire in gain le cospicue minusvalenze. Solo una frazione del capitale totale, diciamo 500mila euro, verrà quindi impiegato in singoli titoli azionari. La tecnica è quella del "Direct Indexing" o nel mio caso "Personal Indexing": considero circa a pari peso dei titoli di azioni Large Cap (in alcuni casi Mega-Cap!) molto rilevanti come peso sui principali indici mondiali (MSCI World, MSCI Europe e S&P500), le diversifico anche per mercato e costruisco il mio paniere di 30 titoli:

I titoli sono selezionati anche per diversificazione settoriale, geografica e cercano anche di minimizzare ove possibile i 'danni' fatti dalla doppia tassazione sui dividendi.
Faccio presente che questo mio portafoglio di 30 azioni, concepito a 'pesi fissi' (tutte lo stesso importo) sarebbe investito per metà negli Stati Uniti e per metà in Europa. Con il 28,5% dell'investimento nel settore tecnologico, il 28,5% nei beni di consumo ciclici, il 10% nel settore assicurativo/finanziario, il 8% in titoli industriali, il 6,8% nel settore della comunicazione, il 5% in beni difensivi, il 3% nel settore sanitario, il 3% nel settore dei servizi di pubblica utilità. Questo ipotetico portafoglio (ma è facile valutare con il senno del poi) avrebbe riportato una performance tra la fine di novembre del 2010 e la fine di novembre del 2022 (12 anni) del +421%.
Insomma, speriamo che sia sufficientemente movimentato da consentirmi di assorbire delle minusvalenze alla fine di ciascun anno e sufficientemente 'solido' da riportare una crescita assoluta positiva.

Come vediamo inserirò degli ordini con prezzo d'ingresso limite anche su queste azioni. Ha senso?
Non molto, non parliamo di obbligazioni dove il prezzo d'ingresso determina il rendimento a scadenza. Però in questa fase, dopo l'ondata d'euforia di ritorno dell'ultimo mese, voglio essere cauto sulle azioni ed entrare un pezzetto per volta su eventuali discese. Per degli ingressi all-in potrò valutare a inizio anno nuovo.

Ci aggiorniamo per vedere cosa avrò "pescato" nel mare del mercato tra un paio di settimane, diciamo dopo Natale.

P.C. 03/12/2022

5 commenti:

Anonimo ha detto...

I prezzi di ingresso di bond a azioni sono figli di qualche calcolo? Ciao, M

bowman ha detto...

I bond sono prossimi a prezzi bassi toccati ottobre-novembre, nella speranza che qualche oscillazione, soprattutto sugli istituzionali (capita) riesca a far entrare l'ordine. Per le azioni, in questa primissima fase, ho preso a sconto del 5-10% sulle quotazioni attuali, prendo opportunisticamente solo qualche titolo a ribasso, prima volevo dare una forma al portafoglio Bond e poi provvederò alla costruzione di quello azionario. Sono sempre simulazioni, ma per mostrare anche come interfacciarsi con gli ingressi nei mercati.

Unknown ha detto...

Per un risparmiatore/cassettista che avesse già deciso di investire in ETF MSCI World e bond, e che al momento non avesse minusvalenze (ma prima o poi qualcuna ne farà), potrebbe aver senso dirottare una quota dell'investimento verso un paniere di azioni come questo in ottica di futura efficienza fiscale? Oppure meglio affrontare le minusvalenze quando si verificheranno?
Sempre nell'ottica del cassettista, ci sono problemi ad acquistare queste azioni sul GEM italiano anzichè, ad es., sul NYSE?

Grazie,
M

PS: grazie anche per tutto il resto di contenuti che produci

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda la parte azionaria, vedo che dici che è per metà investita in US. Risulta però che solo 7 su 30 siano titoli US.. quindi immagino che il rapporto sia 2/3 Europa 1/3 US.

bowman ha detto...

Devo aggiungerci l'ETC Wisdomtree S&P500 e qualche altra cosetta... vorrei arrivare a quell'allocazione