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domenica 7 maggio 2023

[RACCONTO] AZIONI vs INFLAZIONE: le avventure di Mr. Smith durante l'avverarsi dell'American Dream, ovvero dalla Corsa all'Oro nel Klondike (1896) alla fine della Seconda Guerra Mondiale (1946)

Fine del XIX secolo: l'unico indice di borsa ben registrato dell'epoca era il Dow Jones.

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Il Dow Jones era costituito dalle principali 12 'corporate' scambiate nella borsa di New York, che rappresentavano all'epoca il 80% circa della capitalizzazione. Il primo prezzo disponibile di questo indice di 12 aziende era di 40 dollari nel maggio del 1896.


L'indice capitalizzava i dividendi, semplicemente abbassando la percentuale nell'indice in base al distribuito o ad eventuali operazione di capitale (all'epoca non troppo frequenti).


L'indice valeva 381,17 dollari nel massimo del 1929, che rivedrà solo molti anni dopo, ed era stato esteso a 30 aziende (sempre per riuscire a coprire gran parte della capitalizzazione) già dopo la prima guerra mondiale.


Nel 1932 l'indice scese a 41,22:

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Allora, ipotizziamo che il nostro John Smith fosse tornato con decine di kg di pepite, a 20 anni, dalla corsa all'oro nel Klondike. 

                                                        Mr. Smith nel Klondike a 19 anni


Diventato 'ricco' si è messo a studiare, da bravo ventenne brillante, tutti i giornali di finanza e di gestione della ricchezza che ha trovato. La cruda esperienza tra gli squali nel Klondike gli ha insegnato a fare fortuna contando solo sulle sue forze. Per uno strano paradosso (diciamo un accordo con l'ufficio delle tasse degli USA sull'importazione d'oro), è esente dal pagamento di qualsiasi tassa sugli investimenti vita natural durante.


Prende 10000 dollari (una bella cifra all'epoca), e li destina alla vecchiaia ed ai posteri (gli altri una bella casa, una bella moglie, dei domestici, qualche buono del tesoro, insomma se li svuole spendere).


E' un lettore assiduo del Wall Street Journal, di cui riceveva nella sua casa di New York una copia ogni giorno lavorativo, con l'aggiornamento dell'indice di Mr. Dow.

A maggio del 1896 comprò 10000 dollari delle 12 aziende come riportate nell'indice di mr. Dow. Quindi diciamo che ne comprò 250 quote.


Una volta ogni 6 mesi seguiva gli aggiornamenti del Wall Street Journal sull'indice: comprava e vendeva, recandosi in Wall Street di buon ora al lunedì mattina, in modo da rimanere fedele all'indice. Se riceveva dividendi li usava per reinvestirli nell'indice: il suo "fondo per la pensione" non voleva intaccarlo mai.


Beh, il valore delle azioni nelle mani di Mr. Smith era salito a 25000 dollari nel 1906, quando lui aveva 30 anni ed un terribile terremoto rase al suolo San Francisco.


                                    Ritratto di Mr.Smith affacciato al balcone della sua casa a New York nel 1910


Nel 1914, con suo disappunto trovò per mesi il cartello "CLOSED" sulle porte della Borsa di Wall Street per colpa della guerra in Europa, subito prima il suo paniere di azioni valeva 18750 dollari, -25% rispetto a dieci anni prima. Nel 1917 quando gli Stati Uniti entrarono nella Grande Guerra l'ultima valutazione dei suoi broker era di 22500 dollari. Ovviamente il nostro 41enne Mr. Smith non venne richiamato in guerra.


Alla fine del 1925 il suo paniere di azioni valeva 37500 dollari. E lui aveva 48 anni.


Dalla fine dell'anno successivo iniziò il boom: nell'estate del 1929 la valutazione delle sua azioni prima di partire per la villeggiatura aveva raggiunto i 95282 dollari. Soggiornò nel lusso in uno dei migliori alberghi di Cuba a 12 dollari a notte: rifletté che con il suo 'fondo pensione' avrebbe potuto soggiornare lì per 21,75 anni, fino al 1950.


Dopo il grande crollo a metà del 1932, a 56 anni, constatò con disperazione che il suo portafoglio aveva un valore di mercato di 10305 dollari. Pur avendo sempre ribilanciato e reinvestito i dividendi. Gli stessi soldi di quando, ragazzetto, tornò pieno di pepite dal Klondike. Ah! Le avesse messe sotto un sasso.


Allora, questi sono dati reali, pubblicati su fonti reali. I restanti grafici non so come sono stati costruiti.


Alcune note sui prezzi (all'epoca anche l'inflazione era più bassa):


Nel 1896 Mr.Smith vendette il suo oro per 18,98 dollari l'oncia (31,1 grammi). Quindi i 10000 dollari erano fonte di 16 kg e 385 grammi d'oro purissimo (ai prezzi di gennaio 2023 parliamo di 900mila euro investiti, non proprio bruscolini).


All'inizio del suo investimento i prezzi che Mr.Smith trovava al mercato erano questi (fonte: università del Missouri, documenti storici scannerizzati):

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Con un dollaro compravi circa 3,5 kg di manzo fresco di macello (prezzo odierno dove faccio la spesa io: 12-15 euro al kg), all'epoca frigoriferi erano ben rari.


Alla fine della I Guerra Mondiale, a New York, un muratore guadagnava 38,5 dollari a settimana (2000 dollari l'anno, quindi il fondo pensione di Mr.Smith valeva 11 anni di lavoro di un muratore - a New York guadagnavano bene -). A lui piaceva confrontarsi con gli stipendi dei muratori, dato che suo padre avrebbe voluto che facesse il muratore.

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La Ford Motel T (la Tesla dell'epoca) venne messa in vendita nel 1920 a 440 dollari.


Alla fine del 1925 Mr.Smith che aveva il suo fondo pensione a 37500 dollari, ma lo stipendio del muratore era salito a 44 dollari a settimana (quindi 2300 dollari l'anno, grazie all'azionario era salito 16,3 anni di lavoro del muratore!).

Al mercato il suo domestico trovava quelle belle bistecche rotonde di manzo a 36 centesimi la libbra. 2,44 volte il prezzo di quando era tornato dal Klondike ventenne... anche lì ci aveva guadagnato. In libbre di manzo quei 10000 dollari sarebbero dovuti essere 24400 invece erano 37500.

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Nell'estate 1929 Mr. Smith ha 95200 dollari. Le bistecche in 4 anni sono passate da 36 a 46 centesimi. Quindi i 10000 del 1896 dovevano essere passati (in bistecche) a 32600. Ma invece lui è 3 volte più ricco! Magia dell'azionario anti-inflattivo.


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Per capirci, in quella bella estate del 1929 Mr.Smith si è concesso una bella vacanza a Cuba. A Denver una notte in un hotel di massimo livello costa 3,5 dollari a notte, a Cuba 12 per pensione completa extra-lusso, ma vuoi mettere andare a pesca di pesci spada 10 anni prima di Mr.Hemingway?

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Mr. Smith beve rum nel bar dell'Hotel Astor, a Cuba, nel 1929, prima del Crollo di Wall Street


Tornato dalle ferie tutto abbronzato... crolla tutto. Niente più vacanze a cuba all'Astor per 240 dollari 20 giorni lusso all inclusive.


Nel 1932 l'oro vale 20,89 euro l'oncia. Se avesse messo sotto un mattone i suoi 16,4 kg ora varrebbero 11000 dollari, invece il suo 'fondo pensione' 36 anni dopo ne vale 10300. Ah! Se avesse venduto anziché andare a Cuba! Poteva arrivarci alla vecchiaia soggiornando all'hotel Astor a 12 dollari a notte.


Però guardiamo i prezzi:

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La grande depressione ha colpito duro il muratore. Sette anni prima prendeva 2300 dollari l'anno, adesso ne prende 1400. Il muratore s'è rovinato, ma anche Mr.Smith non scherza visto che 3 anni fa poteva farlo lavorare 16 anni ed adesso 7,35 anni. 30% meno del dopoguerra... una vita fa per il nostro 56 enne benestante ex-minatore del Klondike.


Lo mandiamo in pensione a questo Mr.Smith?


Ok, a 70 anni vuole incassare il suo fondo pensione, dopo 50 anni d'investimento dei suoi 16,4 kg d'oro fino riportati dal Canada.


Mr. Smith in un ritratto di famiglia, realizzato per i suoi 70 anni


E' il 1946, la guerra è finita e coglie l'occasione per vendere. Avendo replicato fedelmente il Dow Jones a inizio 1946 esce ad un meraviglioso 200. Ipotizziamo che in questo mondo di fantasia non esistono tasse, né costi di gestione, né commissioni (che sappiamo possono compromettere tutto anche con un boom di mercato).

Tira fuori 50000 dollari dai suoi 10000 dollari del 1896.


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Intanto si fa la macchina nuova. In garage ha ancora coperta di ruggine una Ford Model T che pagò 440 dollari nel 1920, oggi una fiammante 8 cylindri Sedan sempre Ford costa 1170 dollari. Solo che con il suo patrimonio azionario ne poteva comprare una cinquantina... e oggi... 42.

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E l'oro? 34,71 dollari l'oncia. Può riconvertire in oro le sue azioni: 44,8 chili d'oro. Azioni = 2,7 x Oro (in 50 anni).


Dai almeno gli stipendi dei muratori saranno bassi con tutti questi giovanotti disoccupati tornati dalla guerra: 55,51 dollari a settimana (la tabella è grossa, fidatevi). 2900 dollari l'anno. Quindi adesso può assumere un muratore per 17,24 anni. Notiamo che rispetto al 1925 sugli stipendi ha guadagnato solo il 7% (non ha guadagnato NIENTE da prima che la borsa iniziasse a ruggire 21 anni prima, a parità di potere d'acquisto di uno stipendio, in pratica). Sugli stipendi del 1932 (in cui i disoccupati erano in fila in cerca di lavoro) ha guadagnato il 135% (ma anche quelli sono raddoppiati).


E la sua bistecca preferita?

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Allora, nel 1896 poteva comprare 34 tonnellate di manzo. Nel 1946 va in pensione e con il valore dello stesso pacchetto azionario (Dow Jones, mica Tiscali) può comprare 59,5 tonnellate di manzo.


Siamo a +170% sull'oro, siamo a +75% sul manzo (dal 1896, 50 anni). Siamo a +7% rispetto al muratore in 21 anni (1925-1946). Siamo a -15% sulle berline della Ford in 26 anni (1920-1946).


Siamo a +400% di nominale in dollari in 50 anni. Un gran risultato?


L'azionario in 50 anni ha reso il 3,271% l'anno lordo.


E se vi sembra comunque buono (consideriamo anche che i prezzi della carne di manzo: elettricità, frigoriferi, allevamenti intensivi possono essere poco attendibili).


Teniamo conto che:


- Mr. Smith era l'unico uomo al mondo che non pagava tasse sugli investimenti (è una simulazione)

- Mr. Smith faceva tutto da solo e non aveva costi, non si è mai fatto fregare % del patrimonio dal Promotore Finanziario. Pensa se gli rifilavano un Pictet Megatrend al 2,9% l'anno che risate su questa tabella.

- Mr. Smith ha due palle da investitore che può giocare a bocce con Warren Buffet e vincere

- Mr. Smith ha investito in un paese in via di sviluppo, considerato "potenza emergente" e barbaro anche se in crescita nei salotti buoni della finanza mondiale, quando aveva 20 anni. Ha disinvestito in una superpotenza, nella prima borsa del mondo (di ordini di grandezza all'epoca), dopo che erano state stra-vinte 2 guerre mondiali. Si fosse chiamato Sig. Rossi o Herr Schmidt sarebbe stata una tragedia ed una follia affidarsi alle azioni (ha venduto 16 kg d'oro per comprare azioni e le ha tenute mezzo secolo? Ah! Ah! Pollo!). Non citiamo cognomi Russi o Boemi o Polacchi (tutte potenze emergenti nel 1896... questo è quando parlo di "Fattori Storici" nel lungo-lunghissimo periodo).

- Mr. Smith ha iniziato ad investire esattamente alla fine di una Grande Recessione mondiale nei paesi sviluppati (1870-1895).


FONTI: Library Guides: Prices and Wages by Decade: Introduction


P.S.


Riguardo al valore del Dow Jones in dollari ed ai dividendi:

Dow Jones Industrial Average (DJIA), anche conosciuto come Dow Jones, è un indice azionario che comprende 30 aziende blue-chip degli Stati Uniti. L'indice viene calcolato utilizzando il prezzo ponderato delle azioni di queste aziende.


I dividendi sono inclusi nell'indice Dow Jones, ma il modo in cui vengono considerati dipende dal metodo di calcolo utilizzato. Il DJIA utilizza un metodo di calcolo noto come prezzo ponderato, in cui le azioni delle società con prezzi più elevati hanno un peso maggiore nell'indice rispetto alle società con prezzi più bassi.


Quando una società del DJIA distribuisce un dividendo, il prezzo delle sue azioni eccede di un importo pari al valore del dividendo. Questo significa che il prezzo delle azioni della società avrà un impatto diretto sul valore dell'indice.


Tuttavia, i dividendi non sono l'unico fattore che influenza il valore dell'indice. Le variazioni dei prezzi delle azioni delle 30 società che compongono il DJIA, le fusioni e acquisizioni, le nuove emissioni di azioni e altri fattori influenzano anche il valore dell'indice.


In sintesi, i dividendi sono considerati nell'indice Dow Jones, ma il loro impatto dipende dal prezzo delle azioni delle società che compongono l'indice.

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