Portafogli d'Investimento Teorici:

mercoledì 8 aprile 2020

L'innovazione ci salverà? (Parte Prima)

Sto approfondendo un pò di letture sulla creazione degli indici da parte della società FTSE Russel Group, la società britannica specializzata nel creare e gestire gli indici con l'acronimo Financial Times Stock Exchange.
Questo, ovviamente, perché alcuni moderni strumenti a disposizione di risparmiatori come me e consulenti (sempre come me) utilizzano tali indici come benchmark.
Non mi soffermo a ripetere come funzionano i criteri di selezione degli Stocks inseriti negli indici della famiglia FTSE Global Equity Index Series (una 'famiglia' di indici costruiti seguendo lo stesso codice di regole e i medesimi criteri di selezione che includono diversi indici 'mondiali' e globali).
L'indice che mi interessa è il FTSE All-World, un indice della famiglia molto interessante, creato e gestito dalla società fin dal 1986 che include la bellezza di 3100 titoli (di cui mi sono stampato e letto la lista...) divise su 47 paesi. Oltre alle dimensioni, diciamocelo, c'è il fatto che l'indice è replicato dagli ETF Vanguard FTSE All World disponibili sia nella versione a distribuzione (IE00B3RBWM25 con 3,4 miliardi di masse scambiate) che nella versione ad accumulo (IE00BK5BQT80 di più recente approdo nel nostro paese con 681 miliardi).
Ora, molti ritengono che con questo strumento in un certo senso si investe su 'tutta l'economia mondiale'.
Ebbene no, e direi da un lato per fortuna perché altrimenti tutti i miei sforzi nel simulare (e nella vita creare) portafogli diversificati etc... sarebbero più inutili di quanto sono perché alla fine hai il titolo che con un click ti fa tutta l'asset allocation in maniera perfetta.

Più me lo studio e più comprendo che il nostro FTSE All-World rispetta, banalmente, i criteri per cui è creato. Innanzitutto la selezione di indici viene fatta per paesi ed economie, e questi paesi sono sovra o sotto pesati in base ad una classificazione tra paesi considerati sviluppati, semi-sviluppati ed emergenti. Oltretutto ci sono indicatori quali la mancanza di libertà nelle elezioni democratiche che operano successive scremature. Infine delle valutazioni sulla base della capitalizzazione (ricordiamo che questo indice investe solo in aziende ad alta e media capitalizzazione, escludendo di fatto paesi con valute deboli che non possono far raggiungere la giusta 'dimensione' ad aziende magari importanti, così come tutto l'interessante comparto dello small cap).




Le conseguenze le conosce chiunque abbia dimestichezze con il All-World di Vanguard o di altri: USA rappresentati per più della metà dell'investimento, e qui va bene, ma cose abbastanza prive di senso come la Cina (economia enorme) al 3,9%, la Russia rappresentata ai livelli della piccola Singapore e poco più della Tailandia, il Portogallo poco più di un terzo delle Filippine, e la Svizzera da sola presente quanto la somma di Brasile, India e Messico (senz'altro il cittadino svizzero è mediamente molto più ricco, per carità).

Quindi non si immagini con questo indice di replicare "tutto il mondo" in maniera fedelissima.
Siamo sempre in un indice dove USA e US-related e paesi sviluppati, democratici e capitalizzati hanno un ruolo assolutamente dominante.


Detto questo sono passato a confrontare alcune 'conseguenze' diciamo ''merceologiche'' delle aziende rappresentate nel FTSE All-World. A parte l'ovvia Finanza, le grandi utilities, i servizi e la sanità un ruolo preponderante è dato dal settore tecnologico e ad alto carico d'innovazione.
Ecco che cosa ho concluso:


Nella scheda, dopo il settore finanziario, il tecnologico è indicato al 18%, ma al di là delle aziende di Tech vera e propria ci sono tutte le aziende fortemente innovative: banalmente tra i pochi presenti della Cina oltre alle banche trovo Alibaba Group, Xiaomi Corportaion, Sunny Optical etc...
Allora sono andato a fare un bel raffronto. E mi sono scaricato anche il patrimonio investito del Nasdaq100.

Dal momento che il Nasdaq 100 è composto, per definizione, da 100 società, tutte quelle sopra l'1% le posso considerare come sovra-pesate nell'indice. Ovvio visto che è un indice che va a capitalizzazione. Le prime 10 società formano il 54% del Nasdaq 100, sono le aziende sopra il 2% del capitale di questo indice, tra cui i veri 'giganti' come Alphabet, Amazon, Apple e Microsoft. 
L'indice Vanguard FTSE All-World è stato costruito in modo che le 19 aziende sovra-pesate (sopra l'1%) del Nasdaq100, e che rappresentano esattamente il 66,6% della capitalizzazione di quest'ultimo, rappresentino nell'indice All-World esattamente il 12,5% della capitaliazzione (1/8 del capitale).

2/3 dell'uno è 1/8 dell'altro


Quindi io considero l'investimento abbinato tra i due indici (es. 50% Nasdaq-100 e 50% FTSE All-World) un investimento globale, con focus su large-mid cap sviluppate e con sovra-peso del settore tecnologico-innovazione.

Questo è un abbinamento tematico più interessante, per me, di voler riprodurre ''tutto il mondo'' con 2 titoli (o indici) senza un'asset allocation diversificata a dovere.

E la domanda è questa: nell'attuale situazione, è possibile che sia l'innovazione e le aziende leader in tecnologia/innovazione che, se sovra-pesate in un investimento globale sui paesi principalmente sviluppati, potrà salvarci?

Più avanti riprenderò questa analisi...

P.C. 08-04-2020

7 commenti:

Paky ha detto...

Grazie come sempre Bow delle tue utilissime analisi.
Il dubbio sulla costruzione dell'indece FTSE me lo sono posto anche io analizzando il peso irrisorio di alcune economie(vedi Cina).
Se si volesse costruire un "indice" all world in maniera più equilibrata cosa proporresti? Oltre all'interessante Nasdaq, aggiungere un world economie sviluppate, mercati emergenti e small cap? Quali strategie si possono adottare? Grazie

bowman ha detto...

Allora, il ragionamento che fa FTSE è giusto: loro dicono 'noi dobbiamo rappresentare il mondo finanziario, non il mondo geografico o culturale'. Il loro metodo replica dal 90 al 95 della capitalizzazione di mercato. Ovvio che visto che un Franco Svizzero pesa un po' più di un peso argentino la Svizzera Cuba come buona parte del sud america e l'argentina non esiste. Un'altra raffigurazione potrebbe darci un'idea forse di quello che il capitale è "in potenza" ma non nella realtà. Io per fare questo uso delle asset allocation più distribuite geograficamente (vedremo come va con le simulazioni dei portafogli azionari puri...) un altro criterio che ho citato è rappresentare i paesi in PIL pro capite a parità di potere d'acquisto (Amore &Psiche) in una logica di decorrelazione e neutralità dal classico indice World Usa-centrico. Anche lì si potranno analizzare i futuri sviluppi...

Pierluigi Marino ha detto...

Grazie per l'analisi interessantissima, come la quasi totalità di quelle che vengono pubblicate.
Però fatta a puntate mi ha steso...è stato come leggere un giallo e accorgermi della mancanza delle ultime pagine .. a quando la conclusione?
grazie e buona pasqua

bowman ha detto...

Provo a terminare il discorso a breve giro... è questione di tempo e di qualche altro documento da leggere

Paolo ha detto...

Sempre articoli molto interessanti. Grazie Bow

Stavo giusto leggendo questa mattina qualche pdf preso da

https://www.ftserussell.com/products/indices/gdp-weighted

Indici a mio avviso interessanti. Anche MSCI ne ha di uguali per metodologia, ma il mio debole per Vanguard ha la meglio.

Pernarturo ha detto...

Complimenti per la tua analisi.
Mi chiedo: potresti fare delle videoconferenze sugli argomenti in questione? Lascio agli esperti informatici la tecnica sui collegamenti. Che ne pensi??grazie
Pernarturo

bowman ha detto...

Un'idea potrebbe essere un canale Youtube, la verità è che al momento non ho molta dimestichezza con questo strumento (webcam, software di editing etc...). Però devo approfondire.