Esattamente un anno fa ho ideato un portafoglio un pò 'estremo' composto da ben 29 ETF, tutti a distribuzione, seguendo una asset allocation diversificata per settori e bilanciata in maniera dinamica (60% azionario e 40% obbligazionario).
Il nome del portafoglio era Deucalione, il Noé greco che avrebbe dovuto traghettarci, grazie al flusso di entrate garantito dai dividendi distribuiti dagli ETF, attraverso le acque agitate dei mercati finanziari.Da quel luglio 2018 tutti sappiamo cosa è accaduto ai mercati finanziari. Volatilità più alta che in molti periodi precedenti: con un picco di autentico 'bear market' tra novembre e dicembre 2018 in cui l'azionario USA si è deprezzato di un 20%, ed un ampio recupero nei primi 7 mesi del 2019.
Molti nostri investimenti hanno recuperato nel 2019 quello che avevano perso nel 2018, i migliori ci hanno anche portato in gain, i peggiori non ancora...
Ma come ha "navigato" Deucalione?
Per prima cosa andiamo a misurare al netto delle tasse, gli accrediti di dividendi che abbiamo ricevuto, nel corso dell'anno, sul nostro ipotetico conto corrente da parte dei quasi 110mila euro investiti:
Il rendimento monetizzato sul nostro conto da Deucalione in 12 mesi è stato di 2802,468 euro, pari a circa 233 euro al mese con 110000 euro investiti e pari al 3,44% lordo di dividendi distribuiti.
Andiamo quindi a fare un rendiconto annuale del capitale che, vedremo, pur avendo distribuito questo rendimento, e pur essendo diversificato su molti asset, è comunque cresciuto:
A mio avviso il risultato di Deucalione è di assoluto interesse. Il capitale investito è cresciuto (valori del 26 luglio 2018 raffrontati a quelli del 26 luglio 2019) del 4,37% oltre a distribuire 3,44% lordo di dividendi. Il rendimento complessivo lordo della gestione è quindi del +7,81% con distribuzione di proventi ed in un periodo altalenante come quello indicato (ricordiamoci che dopo sei mesi il capitale era leggermente in perdita). Questo pur con una diversificazione capillare dell'investimento, già garantito dagli strumenti utilizzati (ETF) oltre che dalla diversificazione degli stessi (ben 29 fondi).
In quanto gestore di Deucalione vado a chiudere questo rendiconto annuale valutando quali operazioni, nella logica dell'investimento e per preservarne gli obiettivi e se possibile l'efficacia, posso andare a porre in essere.
Personalmente mi sento di fare una serie di interventi.
- Innanzitutto il 2019 ha visto la quotazione sul mercato ETFPlus di alcuni interessanti ETF che centrano perfettamente gli obiettivi che ci siamo prefigurati con Deucalione. Gli ETF di Vanguard infatti distribuiscono i rendimenti, hanno costi contenuti e replicano efficacemente l'indice. Ho quindi deciso di sostituire due ETF con dei titoli simili emessi da Vanguard. Il titolo azionario europeo Lyxor Core Eurostoxx 300 è un'alternativa al MSCI Europe perché investe anche nel segmento small e mid cap. Il Vanguard FTSE Developed Europe aggrega l'investimento in azioni large cap anche a gran parte del mid cap. Il titolo Vanguard FTSE 100 è un ottimo titoli in sterline a distribuzione che investe sul Regno Unito, diversificando di più del UK Dividend Plus.
- Altra analisi è la situazione dell'obbligazionario europeo. Se il titolo della iShares che investiva in titoli europei governativi a 0-1 anni aveva pochissimo senso un anno fa, rappresenta una certezza di rendimento negativo sopratutto dopo le ultime discese dei tassi d'interesse. Non posso sostituirlo con titoli meno volatili, probabilmente, ma almeno nell'ottica di preservare una bassa duration (oltre che cercare di assicurarci un dividendo!) ho deciso di sostituirlo con il PIMCO Short Term High Yield Euro Hedged Bond, a dividendo mensile. Similmente l'obbligazionario corporate High Yield europeo ritengo abbia abbattuto troppo la redditività del comparto a fronte della potenziale rischiosità. Dal momento che ho ottenuto una performance positiva quest'anno sono disposto a correre un rischio leggermente maggiore per incrementare l'income potenziale del portafoglio: opero una riduzione parziale dell'investimento nel titolo europeo high yield della iShares vendendone 22 quote ed utilizzando il controvalore per sottoscrivere l'ETF IE00B8CJW150: Invesco Euro US Energy Infrastructure. La scelta è molto semplice: tra i titoli del ETFPlus si tratta di quello che vanda la cedola più generosa (e devo bilanciare l'eliminazione dal portafoglio della cedola voluminosa del UK Dividend Plus), oltretutto è un titolo che non ha avuto un grande accrescimento del NAV nell'ultimo anno, ma potrebbe avvantaggiarsi di una ripresa delle quotazioni del petrolio. Infine un tematico di questo tipo mancava e rispetta la filosofia di Deucalione.
Operazioni:
Rimborso 30 quote Lyxor Core Eurostox 300 = +2867 euro
Rimborso 27 quote iShares Euro Govt 0-1 yr dist= +2674 euro
Rimborso 22 quote iShares High Yield Corporate Bond Dis = +2324 euro
Rimborso 280 quote iShares UK Dividend Plus = +2373 euro
Sottoscrizione 65 quote (prezzo 37,14) Vanguard FTSE 100 = -2414,1 euro
Sottoscrizione 20 quote (prezzo 130,66) Pimco Short Term HY Euro Bond = -2613,2 euro
Sottoscrizione 93 quote (prezzo 30,685) Vanguard FTSE Developed Europe = -2853,7 euro
Sottoscrizione 55 quote (prezzo 42,27) Invesco US Energy Infrastructure = -2324,85 euro
Tra i rimborsi e le sottoscrizioni c'è qualche euro di differenza che simulano i costi di negoziazione.
Nota:
- Il titolo Lyxor $Treasury 10+ Dist ha cambiato ISIN: LU1407890620
- Si noti come ho scelto di rimborsare solo titoli in perdita o alla pari, questo per evitare di disperdere capitale in tasse di capital gain, che non sono compensabili in un portafoglio fiscalmente inefficiente come Deucalione (composto solo da ETF).
Alla vigilia del suo primo anno di vita questo è l'aspetto finale di Deucalione, che è ora composto da 30 ETF:
P.C. 28 luglio 2019
Nessun commento:
Posta un commento