Portafogli d'Investimento Teorici:

giovedì 21 settembre 2023

La copertura valutaria tramite Hedging

 "Hedgiare" rispetto all'euro un fondo (o un ETF) significa investire in un titolo che contiene investimenti quotati in altre valute (es. dollaro), ma dotato di strumenti di 'assicurazione' che riducono il rischio di una discesa della valuta (ma anche di rialzo), facendo in modo che si comportino in maniera simile a beni in euro.

Ne abbiamo discusso una settimana fa con Nicola Protasoni, blogger di https://theitalianleathersofa.com/ che nella vita si è occupato personalmente di Hedging valutario, nel 'salotto' di FinanceDrip che ci ha ospitato. Abbiamo impostato la chiacchierata dai due estremi della filiera finanziaria: la società prodotto e il consulente che usa gli strumenti.

Mi auguro che sia una visione interessante:

P.C. 21/09/2023

2 commenti:

Alberto Bonzano ha detto...

Ciao,

complimenti!

Chi vive in Svizzera ha una valuta che è un "bene rifugio", ma gli investimenti in Svizzera, soprattutto quelli di debito alta qualità, rendono molto poco.

Neppure vedo un senso a investire solo in azioni svizzere, tanto più in questa fase.

Quale diversificazione ha senso secondo te per puntare a rendimenti interessanti ma ridurre il rischio di lungo periodo contro una valuta come il franco Svizzero?

Un caro saluto
Alberto

bowman ha detto...

Ottimo caso. Dal nostro punto di vista "Eurocentrico" l'azionario svizzero è un investimento ottimo, con una crescita media annua dal 2009 del 11,9% annuo (quindi più degli USA) e una deviazione standard di 12,34% (quindi significativamente meno degli USA). Il problema è che tutto ciò è 'falsato' dall'effetto valuta. Il Franco è cresciuto costantemente nei confronti dell'euro (salvo tra 2017 e 2018 in cui infatti lo Sharpe Ratio dell'indice SMI è passato da uno straordinario 0,95 a un miserrimo 0,2).
Ovviamente l'effetto è uguale e contrario per un investitore svizzero, quindi anche se sull'azionario estero la mancata copertura valutaria può non essere un peccato capitale, comunque peggiorerà la qualità di un investimento dollari/euro dal "punto di vista" del franco svizzero. Poi, sicuramente, come dice Nicola, ci sono liabilities e assets... e questo difetto è pareggiato dall'essere "ricchi" fuori dal confine svizzero. Sull'obbligazionario il problema è significativo, anche se oggi puoi bilanciare asset esteri con copertura valtuaria almeno parziale con Titoli di Stato svizzeri decennali che rendono il 2%. Oppure obbligazioni in franchi svizzeri... oggi una IntesaSanPaolo al 1% 2028 in CHF quota in Italia 95,5 e una KFW (cassa depositi e prestiti tedesca) nella stessa valuta al 2025 paga cedola del 2,5% e sta circa alla pari... quindi un portafoglio svizzero dispone di obbligazionario di qualità. Per gli azionari esteri trovi ETF come IE00B8KMSQ34 (S&P500 USA con copertura valutaria CHF) o LU1215828218 (azionario zona euro con copertura valutaria CHF). Insomma un portafoglio si crea di qualità anche dalla Svizzera (se trovi chi te lo fa). Poi non è tutto da coprire... un portafoglio 40/60 di Lungo orizzonte temporale tipico, ad esempio, secondo me sopporta 1/3 di rischio valuta (forte) senza troppi danni... magari da concentrarsi nella quota azionaria per uno svizzero. Quindi ad esempio se fai 25% di azionari di tutto il mondo senza copertura valutaria, 15% di azionari USA e Europa con copertura CHF, 5% di obbligazioni in dollari (treasuries o bond emergenti, ad esempio) e 55% di obbligazioni quotate in CHF tra societarie e governative... secondo me esce fuori un portafoglio ottimamente bilanciato e di qualità anche per un residente stabile in Svizzera.