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lunedì 17 luglio 2023

SPDR MSCI ACWI IMI: l'azionario 'all world' ed 'all cap' abbatte le commissioni di gestione dal 0,4% al 0,17% l'anno

Uno dei "Ragni" degli ETF più noto e completo fin dalla sua uscita nell'ormai lontano 2011 è l'ETF SPDR MSCI ACWI IMI, ovvero un fondo azionario gestito dalla State Street Global Advisors (società di gestione considerata la 'creatrice' del primo ETF) che replica l'azionario globale di tutti i paesi del mondo (inclusi i paesi emergenti) esposto verso aziende di tutte le capitalizzazioni di mercato (grandi aziende, ma anche 'mid' e 'small cap').

Questo ETF (ISIN: IE00B3YLTY66) replica fisicamente un indice colossale di oltre 10000 azioni (consideriamo con tutta la borsa italiana quota circa 400 aziende), che anche se replicato con ottimizzazione mostra in pancia al portafoglio del fondo almeno 2000 aziende elencate: https://www.ssga.com/it/it/institutional/etfs/library-content/products/fund-data/etfs/emea/holdings-daily-emea-en-spyi-gy.xlsx

Questo con l'usuale trasparenza e qualità della SPDR.

L'unico Neo, nel 2023, è un commissionale di gestione che, seppur lungi dai livelli della gestione attiva, veniva ormai regolarmente "battuto" dai nuovi protagonisti del mercato. Nel rendiconto di Giugno le commissioni di gestione sono state sforbiciate da 0,4% a 0,17% rendendolo non solo uno degli azionari globali più convenienti, ma il più economico tra quelli che coprono sia paesi emergenti che sviluppati e sia aziende grandi ce piccole (il che lo rende un ottimo mono-prodotto per la quota azionaria nei portafogli a lungo termine).

Tra i "competitor" il Vanguard All World All Cap costa 0,24% (e 'vanta' un filtro ESG).

Oltretutto essendo un vecchio protagonista del panorama dei fondi passivi quotati in Italia, già dispone di una capitalizzazione di mercato di oltre mezzo miliardo.

P.C. 17.07.2023

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo prodotto! Che ne dici Bow, c'è da aspettarsi qualche adeguamento dai competitors, tipo Vanguard?

bowman ha detto...

Dubito. Essenzialmente per gli azionari internazionali esistevano "tariffe" allineate su 0,4-0,6% annuo (che può sembrare poco, ma aggiungendoci un'eventuale parcella di consulenza indipendente o robotadvisor o un wrapper come una Gestione Patrimoniale ti mettono sul livello quasi di una gestione da Private), risalenti per lo più ad una 'generazione' fa (diciamo ETF del 2002-2012) e tariffe più verso 0,2. In realtà lo 0,05% di differenza, su un azionario, io sono convinto che non cambi nulla, neppure tenendolo 20 anni.