Portafogli d'Investimento Teorici:

domenica 29 settembre 2019

Nuovo Catalogo ETF

E niente...
...il mio catalogo di ETF mi lasciava insoddisfatto.

E' vero, ho selezionato quelli secondo me più utili, ho cercato di arginare gli errori di base del neofita di utilizzare strumenti meno efficienti perché magari poco liquidi. Ma ho escluso tanta, troppa parte dell'offerta del mercato italiano ETFPlus (ci sarebbe da spaziare anche su altri mercati, ma la mole del lavoro diventa davvero eccessiva).

Ho quindi trascorso innumerevoli serate a guardarmi uno ad uno schede prodotto, rendiconti e composizione dei vari ETF del mercato, per valutarli.

Il catalogo (link in alto a sinistra) è ora molto più ampio ed aggiornato (anche se lascio a seguire il vecchio elenco).

Ovviamente l'ho aggiornato a MIO uso perché per bilanciare i miei portafogli (ed il portafoglio più importante in assoluto, anche di quelli da 10 milioni... il mio personale!) un bel catalogo che a colpo d'occhio mi permetta di percepire diversificazione, dividendo, qualità, composizione degli strumenti mi serviva proprio.
Lo metto a disposizione (anche se non tutti gli appunti sono fotografabili) di chi consulta il Blog perché proprio dallo spunto di alcuni 'lettori' mi sono stati fatti appunti fondamentali sul vecchio catalogo che mi hanno insegnato lezioni importanti e mi hanno spinto a questa nuova impresa.

Chiave di Lettura:

- ISIN: il codice del titolo, le solite cose: LU è Lussemburgo, IE Irlanda, DE Germania etc...
- TITOLO: il nome del titolo, già da questa terminologia si comprendono molte caratteristiche
- REPLICA: fondamentale (secondo me). Replica Sintetica vuol dire che siete proprietari di un micchietto di contratti Swap tanti bei 'pagherò' firmati da una banca. Niente allarmi, sono spesso indispensabili su mercati difficili da riprodurre o per abbattere qualche frazione di costo, però bisogna saperlo. Le regole UCITS imporrebbero di diversificare il rischio emittente non concentrandolo oltre il 10% per singolo istituto, da molta letteratura (ed appassionati di ETF) vengono considerati di qualità inferiore. Campionamento vuol dire che replicano l'indice ma dentro l'ETF trovi solo i titoli principali. Replica Totale è un ottimo segno e rappresenta la qualità: c'è tutto l'indice. Se è un ETF molto diverisficato (centinaia/migliaia di titoli) con replica Fisica Totale possedete una fetta di un patrimonio davvero grande e notevolissimo, al di là dell'andamento questa è una garanzia molto superiore nel lungo termine (secondo me) di tante diciture 'capitale garantito' (o peggio 'protetto' brr...) su prodotti da banco.
- DIMENSIONI: quanti soldi sono investiti in questo ETF? Le dimensioni danno conto della liquidità, di quanto è scambiato, della facilità di negoziarlo. Da 0 a 100 milioni si accende la lucetta di ''attenzione'', potrebbero esserci davvero pochi scambi, da 100 a 500 milioni è accettabile ma si può far di più, da 500 in più si va alla grande. Ovvio che gli ETF da decine di miliardi sono prodotti che piacciono molto, verosimilmente non a investitori retail, ma anche ad istituzionali!
- QUALITA': la mia personale valutazione di qualità. Se riesco in futuro proverò a recensire gli ETF con più stelline. Le stelline vanno da 1 a 5: bassa qualità, ETF scarsi, ETF buoni, ETF ottimi e l'eccellenza. Poi c'è la sesta stella per i fuoriclasse o gli ETF davvero 'unici' (che staccano gli altri come qualità perché danno cose che gli altri non danno, secondo me). Qualche ETF ha la scritta 'scons.': sconsigliati. Stanno lì per diritto di cronaca, sono da evitare. Non tutti gli ETF sono buoni investimenti, alcuni sono costruiti malissimo e sono macchinette 'mangiasoldi' (secondo la mia umile e personale valutazione sulla base dei prospetti che ho letto e quello che ci ho capito).
- DIVIDENDO: pagano, non pagano dividendo? Considerate che il dividendo è sempre tassato al 26% e quello indicato è l'ammontare lordo dell'ultimo anno rispetto alla quotazione attuale, comunque utile per farsi un'idea e due calcoli.
- DISTRIBUZIONE: se non sono ad accumulo i mesi in cui 'arriva il dividendo'.
- COSTO: il Total Expense Ratio annuale degli ETF, il pezzo forte di questo tipo di fondi. Il Costo di Gestione insomma.
- DIVERSIFICAZIONE: ohh, qualcosa di molto importante. Io compro un fondo per diversificare. Altrimenti se voglio l'azionario mi compro un'azione, se voglio l'obbligazionario un'obbligazione. Quanti titoli ci sono in pancia al mio ETF? Ovviamente meno sono e più l'ETF è vulnerabile a fluttuazioni legate ai problemi di singoli titoli. In base alla diversificazione ci si possono fare delle domande: ha senso investire 200mila euro concentrandoli in un Fondo Indicizzato a Replica Passiva con dentro 20 azioni? O posso valutare di comprare le 20 azioni gestendole in blocco e godendo anche di efficienza fiscale?
- RIF.VAL: è la valuta di riferimento in cui è scambiato l'ETF, non è l'unica esposizione valutaria del capitale, però è un rischio valuta di cui tener conto
- Appunti: purtroppo non completi, sono degli appunti su "in cosa investe l'ETF e come"

Nota dell'Autore:
Non voglio essere scambiato per un fanatico o estremista degli ETF. 
ETF, Bond, strumenti assicurativi, fondi, sicav, titoli azionari, valute, materie prime, derivati (inclusi certificati), immobili, gli strumenti a sottostante fisico e chi più ne ha più ne metta (vogliamo metterci l'arte? le partecipazioni societarie?) sono STRUMENTI. 
Gli ETF appaiono molto 'semplici' (invece dell'azione Fiat mi compro l'ETF Msci World dall'home banking e vado alla grande), ma la loro gestione è piuttosto complessa. Hanno però eccezionali vantaggi (anche molti svantaggi su cui non mi dilungo, ma di incidenza molto più improbabile dei vantaggi). Altri strumenti (es. un fondo/Sicav che raramente fa meglio del benchmark, che diversifica poco, che grossomodo investe in un indice) sono semplicemente illogici (per costi e qualità) rispetto ad un ETF corrispondente. Secondo me il 80% dei fondi che compongono oggi buona parte dei portafogli dei risparmiatori (per ragioni squisitamente commerciali) potrebbero essere sostituiti da bond ed etf (o se si riesce a diversificare bene anche basket di azioni) ottenendo solo maggiore qualità, rendimento ed efficienza dal medesimo tipo d'investimento. Ecco, un portafoglio con il 20%-30% in fondi/sicav è un bel portafoglio (altro discorso sui prodotti assicurativi che possono e devono rispondere a specifiche esigenze e strategie)... anche se costano ci sono anche lì bei prodotti (poi ovviamente dipende dal profilo dell'investitore). Tuttavia per fare un portafoglio ben costruito (che non significa 'più redditizio'... magari uno ci compra i biglietti della lotteria con i soldi anziché investirli e vince... però nel lungo termine avere un portafoglio d'investimenti professionale, costruito onestamente e con strumenti efficienti renderà molto più soddisfatto l'investitore di un lavoro fatto male, a casaccio o disonestamente, salvo appunto botte di fortuna). Gli ETF secondo me andrebbero utilizzati dal piccolo investitore per giocare con piccole cifre (sapendo che sta 'giocando' o facendo comunque un 'fai da te'), e per il resto da Consulenti o operatori esperti.
Lo so, per i Consulenti la vacca grassa della provvigione su risparmio gestito di 'pregio commissionale' è troppo succosa da non addentare. Non tutti si accontentano di uno stile di vita da operaio quando loro (o i loro dirigenti) possono andare a spasso su un Landover Evoque pagato dai risparmi di qualcun'altro. 
Però esiste un principio di sostenibilità (io ci metto anche l'onestà, ma son pazzo).
Ricordiamoci i negozi di giocattoli (lo so, avendoli desiderati da bambini ne abbiamo anche ottimi ricordi). 
Furbi, furbissimi... sotto natale alzavano i prezzi e facevano arrivare la collezione nuova. Sapevano che se ci entravi con tuo figlio non potevi uscire senza acquisti. Avevano una interconnessione con case di produzione di pupazzi di plastica fatti a Taiwan per 2 dollari e rivenduti a 25 euro. Queste imbottivano per loro le TV commerciali di cartoni animati (spesso basati sui loro pupazzi) friggi cervello e di spot che colpivano come mazze psicologiche i più deboli: i bambini.
Mai e poi mai avrebbero mollato il succoso osso del pupazzo di plastica venduto al prezzo di un gioco di alta qualità ad un compratore privo di difese culturali.
Mai e poi mai il Wealth Management mollerebbe l'osso della vecchietta cui far pagare fondi 5-15 volte un ETF.
Beh... i negozi di giocattoli si sono estinti.
In pochissimo tempo: cercatene uno. 
Quelli che esistono oggi (e sulle vie più centrali e ricche, non nel seminterrato buggigattolo di quartiere) sono negozi di giochi bellissimi: giochi scientifici, in legno e metallo, d'intelletto, giochi di qualità. Sicuramente il margine è più basso e sfama molta meno gente: non più i furbi, ma la qualità.
Ecco, io consiglierei di essere, come consulenti, come questi ultimi giochi: intelligenti.

P.C. 29.09.2019

2 commenti:

Izio ha detto...

Bellissimo blog con interventi sempre molto interessanti e catalogo etf selezionati assai utile.

Salvo errori però c'è un refuso: nella selezione del catalogo "azionari mondiali" è pubblicata una short list di strumenti obbligazionari.

Si può correggere? Grazie.

bowman ha detto...

Fatto! Si trattava di un refuso di un precedente aggiornamento. Ho approfittato per aggiornare i mondiali. Grazie ed un saluto