Portafogli d'Investimento Teorici:

BOEZIO: un portafoglio Multistrategia ad Evoluzione

Questa volta simuliamo, al posto del solito portafoglio ‘statico’ un portafoglio dinamico, ad evoluzione.








Che vuol dire? Che la percentuale di asset all’interno del portafoglio varia durante il periodo d’investimento nel medesimo, in particolare il portafoglio è concepito per essere alimentato da due tipi di flussi ‘Income’: interessi su obbligazioni corporate da una parte, interessi su titoli di stato e dividendi azionari dall’altra.
L’obiettivo è reinvestire nel settore azionario ‘Income’ (ovvero che produce reddito periodico rilevante) le cedole ricevute dalle obbligazioni corporate. I dividendi azionari e le cedole dei titoli di stato invece rappresenteranno il vero ‘income’, la cedola distribuita, all’investitore.
Oltre alla strategia ad Evoluzione il nostro portafoglio, che ho definitio Boezio in riferimenti ai tre tipi di esseri concepiti dalla filosofia di questi, che calcano le nostre tre strategie.
La prima, lo abbiamo visto, è una strategia Income - ad Evoluzione (reinvestimento periodico di una parte dell’Income).
La seconda è una strategia legata al dollaro: i titoli di natura obbligazionaria saranno tutti quotati in dollari, con una parziale riassicurazione contro eventuali crolli della valuta data da un 5% del portafoglio investiti in derivati con strategie short sul dollaro (si apprezzerebbero in caso di eventuale discesa della valuta).
La terza strategia oppone degli asset tematici ‘energetici’ (il più rischioso titolo obbligazionario è l’obbligazione di una società energetica argentina, ed uno dei due ETF azionari in cui investe si concentra proprio sulle infrastrutture energentiche), a degli asset azionari su settori innovativi a buon dividendo (titoli che assicurano un buon dividendo pur essendo titoli farmaceutici e tecnologici).Sia i farmaceutici che le infrastrutture, abbiamo visto, hanno alle volta orientamento anticiclico, mentre l’energetico puro ed il tecnologico sono pro-ciclici, anche questo è un aspetto bilanciato.
Dunque, il portafoglio è diviso per poco più del 30% in obbligazioni corporate in dollari acquistate sotto la pari.
Per il 45% in titoli di stato e sovranazionali in dollari acquistati sotto la pari.
Per il 4,5% in strumenti derivati con strategia short su valuta dollaro.
Per il 9,85% in ETF azionari.
Per il 9% in singole azioni in valute diverse dal dollaro.
In occasione delle principali cedole obbligazionarie, si deciderà di acquistare nuove quote (mediando il prezzo) degli ETF, scegliendo quello più in flessione in quel momento, ma senza stravolgerne nel tempo eccessivamente il bilanciamento di quantità all’interno del portafoglio (una sorta di PAC imperfetto).
BOEZIO:
Obbligazioni Corporate:
18000 $ Mediobanca Cap&Floor 2022 (controvalore 14815 euro, acquistata a 92,8) ISIN: IT0005126120
20000 $ YPF 6,95% 2027 (controvalore 15526,40 euro, acquistata a 87,53) ISIN: USP989MJBL47
Bond Governativi e Sovranazionali:
18000 $ T-Note Ag-2026 1,5% (controvalore 14845,5 euro, acquistata a 92,99) ISIN: US9128282A70
18000 $ BEI usd TM feb-2024 (controvalore 15197,21 euro, acquistata a 95,82) ISIN: XS1551882860
19000 $ World Bank 1,76 callable mar-2026 (controvalore 15380,47 euro, a 91,87) ISIN: XS1365236196
Derivati su Valute:
100 ETFS Short USD Lung EUR (controvalore 3616 euro, acquistata a 36,16)  ISIN: JE00B3SBYQ91
75 ETFS Short USD x3 Long EUR (controvalore 993,5 euro, acquistata a 13,26)  ISIN: JE00B3T3K772
ETF Azionari:
100 Invesco Energy US Infrastructure (controvalore 4670 euro, acquistato a 46,7) ISIN: IE00B8CJW150
300 Invesco Preferred Shares (controvalore 5179,2 euro, acquistato a 17,264) ISIN: IE00BDVJF675
Azioni:
40 azioni Novartis (controvalore 3197,6, acquistata a 90,98 CHF) ISIN: CH0012005267
30 azioni Siemens (controvalore 2878,2, acquistata a 95,94 euro) ISIN: DE0007236101
40 azioni AstraZeneca (contovalore 2917,6, acquistata a 6273 pence GBP) ISIN: GB0009895292
Totale investito al 12/03/2019: 99216,51 (arrotondabile a 99300 per via delle sicure spese di eseguito su questi titoli).
Riguardo alla questione dell’evoluzione questo portafoglio riceve due cedole sotto il nostro cannocchiale: 66,6 euro nette di cedola da Mediobanca e 514,3 nette da YPF. Queste somme vengono accreditate a fine gennaio ed a fine luglio. 
Ci riproponiamo quindi di monitorare l’investimento il 1° febbraio ed il 1° agosto, in modo da reinvestire queste cedole nel giusto azionario in ETF.
L'orizzonte temporale massimo è quello di 8 anni e mezzo. con chiusura dell'investimento ad agosto del 2027.
P.C. 12/03/2019


                                                   I RENDICONTO SEMESTRALE

Dopo aver riscontrato il successo, in questi mesi di mercato in crescita, sia di Baliano (un bilanciato puro 50% azionario con strategia tematica) che di Deucalione (un bilanciato dinamico con 60% di azionario con strategia a distribuzione), non manchiamo l'appuntamento del 1° agosto con Boezio.
Boezio è un portafoglio multi-strategy (alternativa senz'altro più economica e speriamo più efficiente ai fondi multi-strategy) bilanciato "prudente" (se non fosse per la scelta aggressiva di alcuni obbligazionari e l'esposizione valutaria) con 20% solo di azionario e 80% di obbligazionario.

Al momento della creazione sono state scelte tre strategie che qualcuno definirebbe "flessibili" o "total return", per Boezio:
Accumulo/Distribuzione: Boezio utilizza la parte obbligazionaria (e i dividendi di quella azionaria) per distribuire un reddito che 2 volte l'anno (1° febbraio e 1° agosto) reinveste in azionario. L'entrata nell'azionario (a distribuzione!) è quindi progressiva (PAC), mediando il prezzo (cioè investendo ulteriormente in asset azionari sotto la pari oppure in nuovi asset azionari).
Strategia Tematica: Boezio ha selezionato gli investimenti su una logica 'opportunity' cercando di volta in volta di collocarsi strategicamente sul ciclo economico. Siamo partiti con energetico/infrastrutture/farmaceutico per le prospettive di crescita o di 'resistenza' al ciclo economico.
Strategia su Valute: Boezio cerca di sfruttare anche i potenziali delle valute. E' nato estremamente esposto al dollaro (dato che a marzo 2019 era difficile avere un grande flusso cedolare su obbligazioni in euro), tanto da investire una piccola parte in derivati short sul dollaro, in modo che potessero compensare una minusvalenza valutaria in caso di ribasso della valuta al termine di uno dei bond.

Seguendo la logica di Boezio quindi (il portafoglio... non il filosofo!) andiamo per prima cosa a fare i conti di quanto i nostri 100mila investiti a marzo ci hanno distribuito di dividendi e cedole nette in questi 4 mesi e mezzo:
Andiamo quindi ad investire in un'ottica opportunistica in azionario questi 985 euro. La mia valutazione è stata che non ho un beneficio di riduzione del Prezzo Medio di Carico aggiungendo agli investimenti già nel portafoglio (dato che sono tutti sopra la pari) ed ho quindi valutato un altro ETF azionario. Avendo già una notevole concentrazione sul dollaro (che va oltretutto ad abbassare i tassi d'interesse... così come l'euro dopotutto) ho scelto un asset class alternativa sia come valuta che come area geografica, in modo da diversificare il più possibile l'attuale portafoglio: il Giappone.
Con i 985 euro netti accumulati sull'ipotetico conto corrente di Boezio vado a sottoscrivere 53 quote di ETF xTrackers Nikkey 225 JPY, titolo in Yen Giapponesi (JPY) di ottima qualità che replica fisicamente l'indice delle 225 aziende dell'indice di borsa di Tokyo e che distribuisce a sua volta dividendo una volta l'anno.

Ecco la nostra performance finale di Boezio dopo 4 mesi e mezzo:

L'attuale performance del portafoglio è di +3,8% con il capitale che è stato incrementato a 104150 euro.

Il prossimo appuntamento è al 1° febbraio 2020, per reinvestire le cedole ed i dividendi che avremo nel frattempo incassato.

P.C. 01.08.2019

II RENDICONTO SEMESTRALE

Andiamo a vedere cosa ha combinato, nel suo primo anno di vita, Boezio.

Per prima cosa facciamo il conto di cedole&dividendi incassati nell'ultimo semestre. Al cambio odierno, pagate le tasse, ammontano a 1172,334 euro netti, che utilizzo per accumulare, al prezzo di chiusura ultimo, ulteriori 59 quote di xTrackers Nikkey 225 JPY (ETF che replica l'indice di borsa Giapponese) e portarne il saldo a 112 quote possedute.

La situazione di Boezio è la seguente:


Il capitale finale è di 105765,65 euro, la performance a 12 mesi è di +6,6%, con un guadagno in un anno di 6500 euro circa.

Ad oggi è un portafoglio 75% obbligazionario (in valuta!!) e 25% azionario (con un pò di 'varie ed eventuali' come i derivati su valute).

Le caratteristiche dell'investimento, noteremo, hanno decisamente decorrelato dall'andamento 'canonico' dei mercati finanziari, che comunque negli ultimi 12 mesi è stato molto positivo. Vedremo se questo sarà confermato anche durante eventuali 'cambi di direzione'.
Una multi-strategia come Boezio è a mio avviso spesso inutilmente costosa e complessa in un fondo flessibile, con rare eccezioni. In un portafoglio (Boezio è un multi-strategia non particolarmente studiato o sofisticato, basato innanzitutto sull'obbligazionario in dollari) spesso l'importanza è nel metodo e nella sistematicità con cui il consulente/assistente/gestore saprà portarla avanti. La ''fortuna'' sarà data dal fato o dall'intuizione che ci avrà messo sulla giusta via, ma anche senza auspicare grandi fortune con un pò di diversificazione e metodo ogni strategia o multi-strategia, dovrebbe condurci ai SUOI risultati. Che, cosa interessante per chi è già molto esposto al mercato 'passivamente', potranno essere, e spero di riscontrarlo anche con un banale portafoglio come questo, decorrelati dai ''soliti'' indici.

P.C. 01.02.2020

III RENDICONTO SEMESTRALE

Siamo al terzo rendiconto semestrale per Boezio, un portafoglio molto semplice che serve a capire cosa accade quando si applica un approccio 'flessibile' (con asset allocation che varia nel tempo) multi-strategia ed a capitalizzazione dei dividendi ad evoluzione.

L'evoluzione vuol dire utilizzare i dividendi per acquisire, di volta in volta, asset più rischiosi della media del portafoglio, nel nostro caso azionari.

La Multi-Strategia è fissare il portafoglio su alcuni punti fermi che dovrebbero essere il motore dell'investimento.
Nel caso di Boezio:
- L'evoluzione già detta verso azionari tendenzialmente decorrelati dal resto del portafoglio
- Il dollaro come valuta 'principe' nella quale investire tramite obbligazionario
- L'opposizione di investimenti a tema petroliferi/energetico e asset azionari su settori innovativi a buon dividendo (tecnologia, farmaceutica)

La crisi Covid è interessante per assistere a cosa accade a queste strategie ''multistrategy'' (adotatte da tanti fondi flessibili) quando c'è un movimento asimmetrico tra asset del portafoglio molto forte.

C'è compensazione... ma salvo botte di fortuna è parziale ed inefficiente e molti strumenti di 'copertura' (es. noi abbiamo preso gli short verso il dollaro) servono a far vedere che c'è chissà quale attenzione da parte del gestore del fondo e poco più... perché anch'essi si rivelano spesso un inutile costo.

Nel caso di Boezio:
- I tematici Tecnologici e Farmaceutici hanno premiato, Siemens e Astrazeneca in 6 mesi sono cresciuti di valore, oltre a distribuire dividendo.
- Il petrolifero ha avuto un crollo storico, impressionante, ed ha compromesso la performance di buona parte del portafoglio. Sia negli ETF sciaguratamente esposti alle sue fluttuazioni, sia nell'obbligazione (oltretutto argentina) YPF che si è molto svalutata ed è diventata ancora più rischiosa
- L'asset azionario è risultato difensivo, però a inizio febbraio 1 dollaro valeva oltre 0,9 euro, ora ne vale solo 0,85 e gli short, come sempre fanno quando tenuti a lungo, non hanno certo compensato...

In conclusione Boezio mostra la fragilità delle multi-strategie: se qualcuna premia ma le altre remano contro si fa spesso peggio che con un investimento diversificato che cerca 'passivamente' di cogliere le opportunità del mercato, e questo ritorna a molte delle mie strategie di diversificazione. Tuttavia anche una semplice strategia come Boezio ha senso in una ragione di ciclicità degli investimenti: la speranza è che i vari 'temi' in cui investe abbiano alternanze di fasi negative e positive, ma nel tempo tutti producano più ricchezza di quella che consumano (banalmente i bond in dollari hanno le cedole, le azioni i dividendi etc...) che, accumulando in asset via via più rischiosi ma auspicabilmente redditizi, alla fine dell'orizzonte temporale abbiano portato guadagno.

Nei sei mesi (difficilissimi per tutto il mondo) tra inizio febbraio 2020 e inizio agosto 2020, si sono verificati i seguenti eventi di portafoglio:
- Sono state incassate 995,615 euro di dividendi e cedole nette
- E' stata esercitata dalla Banca Mondiale una CALL sul titolo XS1365236196 World Bank USD 1,75 call 29/03/2026 a fine marzo. Questo si è reso ovviamente conveniente per la banca mondiale a causa del brusco abbattimento dei tassi sul dollaro, che ha reso conveniente rimborsarlo a 100: i rischi delle obbligazioni con la CALL! Avendolo comprato a 91,87 abbiamo realizzato un capital gain di 155,84 euro, che ha ridotto l'importo di rimborso a 16200 euro netti, ma abbiamo anche incassato l'ultima cedola di 106,31 euro netti.

Questo porta la liquidità disponibile al 3 agosto a 17308,135 euro.

Come da mio mandato devo reinvestire l'obbligazione scaduta in obbligazionario, possibilmente USD e esposto ai temi d'investimento che mi sono dato (energetico, farmacologico etc...). In questo momento trovo una buona scelta nell'ETF di Vanguard IE00BZ163L38 Vanguard USD EM Mkts Gov. Bonds. Il governativo dei paesi emergenti è esposto all'energetico ed alle materie prime, è in dollari e distribuisce un'ottimo dividendo che potrò utilizzare per la mia "evoluzione di portafoglio".

La restante liquidità la utilizzo per consolidare l'investimento azionario "decorrelato" che avevo già intrapreso a febbraio: aggiungo 63 quote di indice della borsa di Tokyo, l'ETF xTrackers Nikkey 225, che mi diversifica per continente, valuta, asset... un pò tutto insomma.

Il risultato finale al 3 agosto 2020 è il seguente:

Oggi Boezio vale 100675,98 euro, che rispetto ai 99300 iniziali rappresenta una crescita a 18 mesi del +1,38%.

Ovviamente i gravi colpi del petrolifero e del dollaro hanno inciso per 5090 euro in 6 mesi nel capitale di Boezio, con una svalutazione del 4,81% in 6 mesi.

P.C. 03.08.2020

Boezio rappresenta un portafoglio concepito per imparare a capire come si bilanciano strategie completamente diverse e decorrelate in un unico portafoglio. Allo stesso tempo cerca di far capire i problemi e le criticità potenziali di fondi e investimenti cosiddetti "multistrategia".

Con un'asset allocation teoricamente "moderata" Boezio contrapponeva tre specifiche strategie:

1- Distribuzione/Accumulo tra asset "income" (principalmente obbligazionari ad altissima cedola) e azionari decorrelati dal resto del portafoglio (avevamo scelto il Giappone).

2- Valuta: c'era una volontaria sovraesposizione al dollaro, abbinata a titoli short sulla valuta.

3- Contrapposizione tematica decorrelata tra "Energetici/Petrolio" e innovativi a buon dividendo (farmacologici, infrastrutture ed alcuni tecnologici/industriali).

Vado oggi a sospendere la simulazione di Boezio per lasciare spazio ad altri modelli, dopo aver un pò mostrato cosa accade portando a cavallo di anni come il 2019 ed il 2020 un portafoglio simile. Il rendiconto finale di Boezio è il seguente:


Notiamo che dopo 2 anni Boezio chiude a 99501 euro rispetto ai 99301 iniziali: +0,2%.

Le strategie decorrelate si sono perfettamente compensate:
- La svalutazione del dollaro è stata compensata dall'elevato flusso di distribuzione accumulato
- La valorizzazione del Giappone e di altri azionari (Siemens) ha bilanciato le criticità gravissime di tematici come l'energetico

Notiamo che questo non ha compensato la concentrazione di rischio in un titolo assolutamente folle e sbilanciato come l'argentina YPF, alle soglie di una ristrutturazione del debito, o in una valuta come il dollaro certo non arginata dalle posizioni "short" in ETC tenute ad erodersi a lungo.

Tutto sommato spero di aver dato però un esempio che anche con un portafoglio così sbilanciato ed estremo, in assenza di erosione da costi di gestione (che spesso però i fondi e le polizze attive applicano!) la diversificazione/opposizione tra asset ha compensato le perdite, non portando guadagno, ma difendendo il capitale non con selezioni a bassa volatilità (sì, il portafoglio nasce come un 25/75, ma qui tutto è super volatile, incluse le selezioni obbligazionarie!) bensì tramite un bilanciamento tra asset piuttosto concentrati. Anche in uno scenario assolutamente sfavorevole per argentina, dollaro, energetico, il capitale è stato difeso e sull'evoluzione futura una maggiore 'fortuna' degli asset scelti, potrebbe fare da volano per una crescita.

P.C. 01.02.2021

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