Portafogli d'Investimento Teorici:

PAN: un Portafoglio Bilanciato a Breve Termine

ORIZZONTE TEMPORALE: Breve (2 anni e 3 mesi)
ASSET ALLOCATION: Bilanciato 40/60
STRATEGIA: diversificazione anche tematica e regionale

L'orizzonte temporale di PAN questa è brevissimo: 18/03/2020-18/06/2022, ovvero 2 anni e 3 mesi.

Affrontiamo questi 2 anni e 3 mesi con alcuni punti fissi 'strategici' tanto è inutile stare a cercare di azzeccare ipotesi economiche durante una volatilità di questo tipo: sono possibilissimi molti scenari, ma non se ne può intercettare uno sicuro perché molto dipende da DECISIONI di politica ed economia ancora da prendere, e sicuro che non prenderemo noi.

Punto Primo: la diversificazione. Cerco di diversificare il portafoglio il più possibile, non solo scegliendo strumenti piuttosto diversificati, ma anche per paesi (per motivi che non voglio spiegare), temi e anche singoli strumenti. Molti scenari sono aperti: molti ETF, per dire, dopo la crisi del 2008 vennero delistati, molti indici ripensati.

Punto Secondo: i fondamentali. In questo momento giudico troppo volatili alcuni strumenti con fondamentali meno solidi, come l'obbligazionario high yield e dato che l'orizzonte temporale è breve per permettere anche ad un ETF diversificato di recuperare, lo escludo. Altri li considero potenzialmente svalutati dal mercato, quindi utilizzo obblicazioni societarie con hedging sui tassi (hedging sui tassi vuol dire che scontano al momento solo il panico solvibilità, in pratica) e titoli di stato internazionali correlati all'inflazione, perché questa è attualmente bassa e perché tutti cercano di svalutare, oltretutto siamo di fronte ad uno shock esogeno all'economia che colpisce la produzione, che personalmente correlo in qualche modo a quanto avvenne nel 1973 (anche se lì il problema era la scarsità di petrolio, e non il crollo delle sue quotazioni).

Punto Terzo: alcune strategie tematiche. Al momento alcune aziende avranno, probabilmente, dovuto rinunciare agli utili un pò meno di altre. Penso (come molti) alle società sanitarie e ai beni di prima necessità. Queste aziende, in una ripresa, potenzialmente partono un pò avvantaggiate, dovranno ricorrere meno a finanziamenti, ed in un lasso breve come il nostro vale la pena concentrarvi un pò il rischio. Altro discorso sulle realà che in diversi scenari potrebbero guidare una ripresa, penso da un lato alle aziende di infrastrutture (investimento pubblico trainante) dall'altro i campioni della tecnologia del Nasdaq (innovazione del sistema produttivo a guida privata).

Punto Quarto: l'attenzione alla valuta, le fluttuazioni valutarie sono cresciute, il potenziale rendimento anche, ma anche il rischio. 2 anni e 3 mesi sono pochi per un ciclo valutario, quindi concentro l'80% dell'investimento sull'euro e sugli strumenti a cambio coperto.

Il risultato è questo:
Pan è un portafoglio Bilanciato a Breve Termine, 40% azionario e 60% obbligazionario.

L'asset allocation è la seguente:

20% azionario europeo
8% azionario USA
6% azionario dei paesi emergenti
4% azionario del pacifico
2% commodities
25% titoli di stato e governativi
17% obbligazioni societarie (con esclusione di high yield)
7% titoli di stato di paesi emergenti (ma con copertura valutaria euro!)
10% liquidità

La strategia gestionale divide la rendicontazione in report periodici ogni 7 mesi, tranne l'ultimo che verrà fatto dopo 6 mesi a fine portafoglio. La liquidità è un bacino che si può mantenere se la situazione rende interessante mantenerla oppure si può investire laddove la direzione della ripresa avesse imboccato una direzione certa, anche modificando il bilanciamento del portafoglio (quindi portandolo, per dire, a bilanciato perfetto 50/50, se necessario).
Ovviamente investore in un bilanciato 40/60 è un approccio piuttosto volatile con un orizzonte temporale così breve, ma tanti risparmiatori non hanno più tanto da perdere quanto a 'rischio' dopo il tonfo verticale delle quotazioni dell'ultimo mese.
Vedremo se questa strategia a breve porterà ad un recupero, oppure ci aiuterà a misurare, con le eventuali perdite, lo stato di salute dell'economia. Vedremo anche quali asset class, durante la nostra analisi, saranno più avvantaggiate come 'misura' dell'aspetto che, tra due anni, la ripresa economica starà (eventualmente) prendendo. Questo forse già lo vedremo nella prima revisione di ottobre 2020.

P.C. 18.03.2020


PRIMO RENDICONTO PERIODICO (7 mesi)

 Il portafoglio PAN è un bilanciato classico (40% di azionario e 60% tra obbligazionario e liquidità) che ha scelto la strategia che più a premiato nel 2020, l'ingresso con timing di mercato.

Cosa fa un investitore con una strategia tipo Pan? Mantiene la sua liquidità su asset a bassa volatilità fino ad attendere un momento di 'panico' sul mercato ed entra ben al di sotto dei valori medi (alle volte si utilizza la media mobile degli indici di mercato come parametro di misurazione) facendosi coraggio ed investendo nel pieno del panico.

Ovviamente non saprà mai quando il mercato finirà di scendere (cogliere il minimo è principalmente fortuna) e non saprà se questo panico è giustificato da un reale collasso dell'economia oppure, comunque, si assisterà ad un recupero nel breve termine.

Ci assiste, in queste analisi, più lo storico che il matematico o l'economista. Osservando la storia dei mercati finanziari notiamo che in un caso la strategia PAN ha fallito: nel 1929, dopo l'ondata iniziale e brutale di panico dei mercati l'economia è andata in depressione ed il mercato ha continuato a scendere per anni, tornando alle valutazioni iniziali dopo 14-15 anni, mentre nel 2008, o nel 2001 o nel 1987 etc... chi fosse entrato nel corso del panico, ben al di sotto della media degli anni precedenti, sarebbe andato in guadagno in breve termine, sicuramente prima del 2 anni e 3 mesi (un orizzonte temporale comunque molto breve per un portafoglio bilanciato) di PAN.

Teniamo conto anche che il consulente, anche nel caso di PAN, adopera alcuni accorgimenti:

1- Non entra su un solo mercato concentrando il rischio (ma anche il potenziale rendimento, se ad esempio PAN fosse tutto sul Nasdaq oggi avremmo una performance più che doppia), ma diversifica. Questo perché un singolo settore tematico (esempio i tecnologici) può impiegare un periodo molto più lungo per recuperare, o non tornare più ai massimi visti durante una "bolla". Quindi se anche abbiamo citato lo 'spauracchio' del 1929, entrando al di sotto dei massimi, nel culmine del panico, con un portafoglio 40/60 diversificato su 25 asset diversi (dai conti deposito, al debito di paesi emergenti, alle obbligazioni societarie alle azioni svizzere) probabilmente in un orizzonte temporale di 2,25 anni non dico che avremmo riportato sicuramente lauti guadagni, ma probabilmente, pur nel mezzo di una depressione economica, difficilmente avremmo affrontato gravissime perdite, a fronte però di un'ottima potenzialità di guadagno consistente. Quindi il portafoglio che ci impone di fronteggiare il più grande nemico del mercato: la paura, razionalmente e consulenzialmente dovrebbe essere un "no panic".

2- Non entra nel mercato, pur adoperando un 'all-in' secco a data prefissata (cosa che non è stata fatta con Cyrano, che mostra un altro metodo di gestione del panico) in maniera completa. Circa il 9% del capitale iniziale era stato tenuto libero per un'ulteriore correzione (teniamo conto comunque che PAN entra, a differenza di Cyrano, dopo uno storno superiore del 30% del MSCI World nel precedente mese) che riduceva ulteriormente il rischio di essere entrati 'troppo al di sopra' dei minimi di mercato, soprattutto con un portafoglio che, ricordiamo, è bilanciato (la potenzialità, storica, di discesa di un'asset allocation 40/60 non è certo quella del Nasdaq!).

In generale il consulente, gestore di un portafoglio, è ''raro'' che abbia mandato da un risparmiatore di attuare una strategia come PAN, più propria di traders o di portafogli 'propri', perché la finanza comportamentale rimane uno scoglio eccessivo da superare. In generale però si possono fare tante piccole "strategie PAN" all'interno del portafoglio, non credendo di riuscire a 'battere il benchmark', ma perché si possono limare e perfezionare i prezzi di carico con un pò di calibrato ribilanciamento che tenga conto di un 'panico' anomalo.

Per trovare altri punti di 'cesura' in cui applicare strategie PAN non bisogna andare per forza al 2008, del resto: sia nel 2018 (-20% a dicembre), sia nel 2016 (gennaio), sia nel 2011 ci sono state scene di paura forti. Il problema è che capitano, comunque, ogni diversi anni.

Vengo, dopo questa lunga premessa, all'eccellente performance di PAN nei 7 mesi trascorsi dal 18 marzo 2020:


Considerando il conto deposito, scaduto in data odierna restituendo qualche decina di euro d'interesse, ed i dividendi netti incassati nel periodo, PAN ha realizzato una crescita di 21476,3 euro, pari circa al +21,5%.

Il migliore titolo, a sorpresa, non è sui tecnologici o sul Nasdaq, bensì il SPDR Emerging Markets Asia (IE00B466KX20) con un gain del +58,48%. L'unico investimento in perdita è l'obbligazione Banca IMI, che era anche a marzo molto difensiva sul corso dei mercati (stava a 99,6), ed ha subito il deprezzamento della valuta dollaro.

Il portafoglio di Pan era volutamente molto diversificato proprio perché la situazione di "quei giorni di marzo" era incerta su vari fronti, ed ancora non si sapeva se delle politiche internazionali coese sarebbero state messe in atto (ho diversificato, ad esempio, oltre che per settori, per singoli paesi, cosa che nel 1929 avrebbe aiutato non poco...).

Andando a fare un confronto tra fondi di primarie case d'investimento, "attivi" e con asset allocation simile a quella di PAN (40% azionario, massimo 50%), vado a vedere che generalmente la performance è stata meno efficiente in questa fase di 'recupero'. Il motivo, oltre alle commissioni, lo riconduco probabilmente all'inefficienza di una gestione attiva che raramente o occasionalmente fa meglio di strumenti economici e passivi:

Ovviamente è ben accetta la segnalazione di fondi bilanciati 40/60 (globali, quindi non tematici o concentrati su uno specifico mercato/valuta) che abbiano realizzato una performance migliore (immagino che qualcuno ci sia, ma oggi non ne ho trovati).

Cosa andiamo a fare oggi sul nostro portafoglio PAN?

Ovviamente vado a collocare quella liquidità che mi ero tenuto "da parte" a marzo. La situazione odierna è di nuova ripresa dei contagi mondiali, di aspettative incerte sulle elezioni americane eccetera eccetera, ma io tengo in considerazione solo la STRATEGIA di PAN ed il mercato, altrimenti riempio la strategia di miei BIAS (che ho, ma tengo da parte) e anziché contrastare il Panico vado a farmene condizionare.
Il mercato non offre ad oggi grandi opportunità relative e globali che possono essere ricondotte a Panico. Quindi devo seguire l'asset allocation 40/60.
Direi di lasciare 1000 euro circa liquidi ed investire 4000 in asset obbligazionari e 4000 in asset azionari.
Sull'obbligazionario non voglio introdurre nuovi asset: il numero di titoli di PAN è già decisamente abbondante. Vado quindi ad aggiungere 2000 all'obbligazionario emergente e 2000 all'obbligazione Banca IMI, unico investimento sotto la pari, ma, soprattutto unico obbligazionario non hedgiato sull'euro, in valuta e che quindi decorrela, senza incrementare la duration della parte obbligazionaria del portafoglio.

Sull'azionario la sostanziale stabilità degli ultimi mesi non consente di adoperare efficacemente la strategia di PAN e decido quindi di collocarmi sul IE00B86MWN23 iShares MSCI Europe Minimum Volatility, strumento smart-beta nato proprio per la gestione della volatilità e che, soprattutto, dal 18 marzo scorso ha recuperato meno della media degli asset di PAN, incrociando i due principi di portafoglio di gestione del rischio e del timing. L'asset viene scelto europeo per ridurre il rischio valuta.

La situazione finale di PAN al termine del primo rendiconto è la seguente:


Con questa affronteremo, con coraggio, i prossimi 7 mesi che ci separano dalla nuova revisione periodica, prevista intorno al 18 maggio 2021.

P.C. 18.10.2020

SECONDO RENDICONTO PERIODICO (14 mesi)

PAN rappresenta il portafoglio che ha beneficiato di un ottimo market timing. Durante uno storno significativo di mercato come quello di 14 mesi fa abbiamo creato un investimento non troppo azzardato (bilanciato 40% azionario) per intervenire su valori di mercato decisamente più bassi di quelli di appena un mese prima.

Il nome infatti deriva dal leggendario Dio PAN, cui è ispirato il termine di timore "Panico". PAN è il risultato dell'investire a rischio intermedio NEL MEZZO DEL PANICO.

A quanto è arrivata la performance di PAN al suo secondo rendiconto ogni 7 mesi?


Le performance sono eccellenti. Non avendo voluto/dovuto decorrelare da un'Europa in quel momento decisamente depressa un solo titolo è investito con forte esposiziona al dollaro, riportando una piccola discesa di natura valutaria.
Per il resto molti degli asset di PAN continuano ad alimentare la liquidità con dividendi ed interessi.
Ho deciso di investire in un asset tematico che ancora non è tornato ai valori di inizio pandemia: il Amundi MSCI World Energy è un'ottima scelta da aggiungere al portafoglio, puntando su un risultato assoluto positivo da qui alla breve scadenza del portafoglio il prossimo anno. Ne sottoscrivo quindi 8 quote per 1744 euro.

Il risultato di fine revisione di PAN è il seguente:

Il capitale (lordo) è aumentato di 30050 euro in 13 mesi, pari ad una performance del +30,05%.

La prossima revisione periodica è prevista per dicembre 2021.

P.C. 19.05.2021

TERZO RENDICONTO PERIODICO (21 MESI)

Quanto dovreste aver guadagnato investendo con un rischio bilanciato moderato (40% di azionario, da padre di famiglia e non da speculatore) durante il ribasso del 2020?

Ad oggi il 40%, ma sull'intero portafoglio. Andiamo a vedere il caso di PAN:


Il capitale è passato da centomila euro della seconda metà di marzo 2020 ai 139965 odierni. +40% in 21 mesi.
PAN venne studiato durante una crisi di rapidità eccezionale, per mostrare come non facendosi travolgere dal "PAN-ico" si poteva costruire con serenità un portafoglio "SANO": molto diversificato, con strumenti efficienti, con un'asset allocation con la testa sulle spalle (massimo 40% di azionario) e riportare risultati nel BREVE TERMINE, anche se i 'consulenti commerciali' consigliano invece di comprare rischio, puntare al lungo termine (così loro hanno il management fee assicurato a lungo, tra l'altro) e rivedere spesso gli investimenti a seconda delle mode del mercato, ma soprattutto usare prodotti strutturati (Sicav, fondi attivi, certificati) se non strutturatissimi (Unit e simili).
Invece non ce n'è bisogno: ce lo mostra PAN. Si possono usare obbligazioni di qualità a tasso variabile (abbiamo investito durante un'immissione di liquidità mai vista con tassi negativi), titoli di Stato come i CCT, ETF selezionati con la testa sulle spalle.

Il rendimento è eccellente: +40%, ma non con indici di materie prime o tecnologici o fondi hedge o bitcoin, ma con ingredienti, passatemi il termine, genuini.

Cosa fa adesso chi ha PAN?
Beh, io ho progettato una chiusura a giugno 2022 e la rispetterò. Al mio ipotetico cliente devo restituire soldi "Cash" non un portafoglio e misurare la performance positiva o negativa NETTA. Quindi, dato un gain pari ad un +23% su base annua, alquanto inconsueto sulla performance storica di un 40/60, vado a consolidare riducendo la volatilità in vista di una liquidazione a brevissimo. Se PAN dovesse scendere l'obiettivo sarà scendere meno velocemente di quanto ha guadagnato.

Osserviamo la tecnica:

- Innanzitutto gli asset storicamente più volatili a breve sono i tematici e settoriali: un azionario tematico può guadagnare molto (osserviamo la performance del Nasdaq!) tuttavia può scendere più velocemente e recuperare in tempi lunghi. Quindi li 'chiudo' oggi in gain prima di altri 7 mesi di incognita dopo i quali non avrei più orizzonte temporale. Vado quindi a vendere: Invesco Bloomberg Commodity (pago 281,73 di capital gain), SPDR Europe Healh Care (pago 314,39), SPDR MSCI Europe Consumer Staples (capital gain a 262,94), iShares Global Infrastructure (pago 228,43), iShares Nasdaq (pago 664,92), pago xTrackers Russel 2000 lo small cap USA (pago 561,52), tra gli emergenti SPDR MSCI Asia che è più locale (pago 373,28) e il nuovo (ma soddisfacente!) acquisto Amundi MSCI World Energy (pago 70,7). Ho ottenuto (inclusi i dividendi accumulati) 26031,67 euro liquidi.

- NON POSSO reinvestirli rischiando troppi danni a causa di minusvalenze: compenso molto poco, quindi se genero minusvalenze forti ho dato inefficienza al portafoglio. Devo rischiare poche minusvalenze e aggiungere a asset già posseduti con un gain in "zona sicurezza", in questo modo a giugno se scendono difficilmente diventeranno rossi in maniera irrecuperabile.

AGGIUNGO:

105 quote al già posseduto iShares Euro Corporate Bonds Rate Hedged al prezzo di 10048,25 euro: il gain scende al +5,26% ma data l'impermeabilità ai tassi di questo asset una perdita di molto superiore in 7 mesi è uno scenario improbabile.

72 quote al iShares MSCI Europe Minimum Volatility con 4001,76: è azionario, ma questo tecnicamente più resiliente alla volatilità, in cui mantengo un margine del +11,45%.

L'unico rischio lo assumo con il dollaro: 85 quote di JPM BetaBuilders Treasury 1-3 yr acc, titoli di Stato in dollari degli USA e breve termine, decorrelati da molti asset del mercato.

Ovviamente nel fare questo ho considerato anche i costi di transazione, che comunque sugli ETF e i bond ammontano a poche decine di euro.


Notiamo che con il ribilanciamento odierno ho riportato, come da "sacra" asset allocation, le proporzioni di azionario ed obbligazionario a 40% e 60%. Ho inoltre già pagato parecchie tasse di capital gain e sarebbe inefficiente se a luglio chiudessi con minus non compensabile alcuni asset, ma devo dire che la maggior parte ha un guadagno di 'confidenza' piuttosto ampio.

Ovviamente chi avesse davvero investito in un portafoglio come PAN a fine marzo 2020 avrebbe in realtà realizzato un eccellente portafoglio bilanciato 40/60 con un ampio margine di gain e potrebbe valutare semplicemente di abbassare l'azionario ad esempio al 30% per consolidare (ad esempio togliendo 14000 euro tra FTSE Mib, Cac40 e Dax che presentano delle sovrapposizioni con il MSCI EMU ed avevano senso come differenziazione nel corso di una pandemia che non si sapeva se avrebbe avvantaggiato più l'azionario di un paese europeo rispetto ad un altro) parcheggiando un 10% (14000 sui valori attuali) in liquidità o obbligazionario stabile, per poi tornare a 40/60 nel caso di uno storno di mercato.

Io ho consolidato spostando progressivamente una quota su MSCI Europe Minimum Volatility e riportando a 40/60 il rapporto capitale di rischio/capitale di debito.

Conosceremo la conclusione di questo investimento a giugno del 2022.

P.C. 18/12/2021

CONCLUSIONE (27 mesi)

2 anni e 3 mesi fa esatti, nel corso del fatidico marzo del 2020, ho iniziato un portafoglio Bilanciato a Breve termine, basato su una 'classica' asset allocation 40/60 (quindi più obbligazionaria che azionaria), che mixava bond estremamente prudenti (come i CCT), obbligazionari 'medi' e più speculativi ed azionari piuttosto diversificati, facendo un largo uso di innumerevoli ETF.

L'orizzonte breve è adeguato per un'asset allocation 40/60 laddove si possiede un'elevata propensione al rischio: uno dei caratteri di un orizzonte breve/brevissimo, infatti è quello di amplificare le caratteristiche del rischio. Un portafoglio prudente a breve termine dovrà essere molto prudente (o meglio, non solo prudente, ma anche stabile), mentre uno rischio a breve termine non godrà di spazi di recupero pari o superiori al ciclo economico e quindi potrebbe amplificare il rischio finale di portafoglio (in altre parole la possibilità di non rivedere i propri soldi).

Può tuttavia essere utilizzato l'orizzonte breve in ottica 'opportunistica' cercando di cavalcare un trend che è un sotto-insieme del ciclo economico, nel caso di PAN senza assumersi eccessivo rischio, né eccessivo tempo disponibile, l'investimento nel pieno del "panico" (da cui il nome...) causato dalla pandemia del 2020. Ovviamente questa strategia opportunistica nel breve termine deve essere molto consapevole perché come osserviamo anche nel caso di PAN, l'intercettare ad esempio un trend breve di discesa può avere significativi effetti negativi (chiudere PAN 6 mesi fa sarebbe stato l'ottimo, con il senno del poi).

Osserviamo quale è la situazione finale di PAN:


Andiamo a liquidare i nostri asset, perché a me interessa ovviamente il rendimento NETTO e non quello lordo:

L'ETF xTrackers Euro Corporate Bonds, che ha risentito purtroppo del recente rialzo dei tassi, viene liquidato a netto tasse per 4909,1 euro.
L'ETF iShares Euro Corporate Bond Rate Hedged, nonostante il declamato hedging sui tassi d'interessi, ha comunque risentito e lo liquido addirittura sotto la pari (ma ho abbondantemente guadagnato con i dividendi) a 15839,25 euro.
L'obbligazione RCI Banque è scaduta a marzo 2022, netto tasse, a 2966,6 euro.
L'obbligazione Banca IMI in dollari al 1,9% è scaduta purtroppo a gennaio (il dollaro è saluto molto dopo...) per 5290,3 euro.
L'ETF di iShares Core MSCI EMU paga notevoli tasse, l'importo netto della vendita è 6785,91 euro.
L'ETF di UBS MSCI Svizzera idem, lo liquido netto a 2480,13 euro.
L'ETF di Amundi Cac40 (azionario Francia) al netto tasse mi da 2708,21 euro.
L'ETF di xTrackers Dax (azionario Germania) invece 3964,03 euro.
L'ETF di iShares FTSE Mib (azionario Italia) viene liquidato a 2655,96 euro.
L'ETF iShares S&P500 euro hedged (azionario USA) mi rende 2743, 09 euro.
L'ETF xTrackers MSCI USA (privo quindi di copertura valutaria) viene rimborsato per 2913,86 euro.
L'ETF iShares MSCI Japan viene venduto rendendo 3500,35 euro netti.
L'ETF JPM BetaBuilders Treasury 1-3 yr (bond breve termine in dollari) chiude in gain il suo semestre e rende 8333,02 euro (avevo intuito l'asset favorito dal 2022, qui, peccato non averci investito di più).
L'ETF iShares JPM USD Emerging Markets Bond Euro Hegded è il più sfavorito in assoluto, mi rende 8408,44 euro chiudendo in perdita del 10%.
L'obbligazione Cassa Depositi e Prestito è scaduta a marzo per 4978,43 al netto del capital gain.
Il CCT Euro 6 mesi +0,55% scade a chiusura del portafoglio, oltre ad aver pagato cedola questo semestre rivedendo finalmente anche il breve Euribor 6 mesi positivo (a +0,25% circa) assorbe la minusvalenza prodotta dagli ETF in perdita e rimborsa a 5000 puliti.
L'ETF xTrackers Global Inflation Linked Bond Euro Hedged (titoli di stato globali indicizzati all'inflazione) si è anch'esso molto svalutato e chiude a 16011,83 euro.
L'ETF iShares MSCI Europe Minimum Volatility viene rimborsato per 7717,6 euro.
Questi li aggiungo alla liquidità posseduta dal patrimonio, comprensivi i nuovi dividendi di questo semestre, di 4314,84 euro.

Quanti soldi mi sono tornati in tasca, al netto di tutto?

Beh, innanzitutto ho venduto 15 ETF, considero 75 euro di spese per gli ordini di vendita finali.

Il mio netto finale è 118107,92 euro. 
Rispetto ai 100000,75 euro iniziali, PAN ha reso 18107,17 euro puliti.
Stiamo parlando del +18,11% (NETTO!) in 2,25 anni. 
Ovvero un rendimento medio annuo del 8,05% netto.

Sicuramente il timing d'entrata è stato eccellente (lo abbiamo chiamato PAN apposta), ma non ci siamo sovraesposti al rischio (come avremmo fatto con prodotti a leva, strutturati sul rischio, cripto e simili), quindi mi permetto di affermare che PAN non è stato solo 'baciato dalla fortuna', perché la sua uscita è parimenti durante un crollo dell'obbligazionario e dell'azionario quasi verticale.
Quindi possiamo dire che c'è stata anche tecnica nel bilanciare vari rischi.
Un saluto a PAN

P.C. 17.06.2022

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