Con il secondo portafoglio da 'réntier' ho riscontrato che anche passando da un approccio conservativo ad un approccio moderato/prudente permane una forte riduzione della redditività distribuita in questa fase di mercato.
LACHESI, il secondo esempio, mira più che ad una stabilità come priorità assoluta, ad una contenuta volatilità complessiva.
L'asset allocation è scelta in maniera simile a CLOTO, ma con un'asset allocation composta da:
20% di azionario, 33% in deposti bancari (per abbattere la volatilità dell'obbligazionario), 13% di obbligazionario breve/stabile ed il resto in obbligazionari diversificati, che includono (pur con l'attenzione a non acquisire delle duration lunghe che sarebbero preziose ad averne, ma oggi minano la stabilità) anche esposizioni in valuta.
Il rischio valutario, contenuto in CLOTO (assolutamente conservativo) entro il 10%, è ad una soglia del 20% circa in Lachesi, ben al di sotto di portafogli più 'bilanciati', ma il réntier deve fare attenzione, possedendo molto obbligazionario, ad una destabilizzazione valutaria.
Il risultato è il seguente:
Notiamo che il lavoro di diversificazione è stato significativo soprattutto nella sezione dell'obbligazionario più rischioso, che senz'altro ci potrebbe dare problemi non facendo da stabilizzante dell'azionario come in passato l'obbligazionario, ma partendo da questa fase dei tassi risultare ulteriore elemento di volatilità...
...è sensato però supporre che diversificando il rischio tra valute forti, obbligazionari in euro alto rischio e duration corta, obbligazionari in valuta debole etc.. è probabile che alcuni degli asset possano diversificare l'andamento anche in una tendenziale crisi da rialzo dei tassi (l'elemento più temuto di destabilizzazione per il réntier, che in quanto tale è abbastanza conservativo sul suo patrimonio).
Notiamo la diversificazione affrontata sull'obbligazionario emergente (asset storicamente redditizio e molto indicato per i portafogli a distribuzione): abbiamo quello a breve termine con copertura valutaria, quello in euro (quindi pochi particolari paesi), quello in dollari, quello a breve termine in dollari, quello in valuta locale e quello in dollari con copertura valutaria. E' verosimile che, decorrelando, si possano fare future scelte di selezione su un asset rispetto all'altro.
Anche qui la distribuzione che mi attendo, in questa fase, risulta contenuta, intorno a 815 euro netti al mese... molto poco rispetto a quanto era possibile fare con tale capitale e approccio "moderato" simile solo 3 anni fa.
Pur non avendo un vero benchmark per CLOTO, dotato di appena un 10% di azionario da bravo "prudente", possiamo prendere come riferimento per LACHESI il LifeStrategy 20 (a distribuzione), come benchmark cui confrontarci (e come distribuzione e come andamento del capitale). Tra un anno risulterà più o meno volatile? Più o meno redditizio? E' mio parere che l'ETF Vanguard sia più esposto ai tassi d'interesse, che tuttavia tra un anno potrebbero essere al livello odierno, comunque nel tempo vedremo.
P.C. 05/08/2021
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