Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 5 dicembre 2020

ERACLE: cresce del 10% in 6 mesi il portafoglio a strategia azionaria diversificata

Il recupero dei mercati post elezioni USA è stato molto significativo, andiamo a vedere come questi 6 mesi positivi hanno impattato su ERACLE, un portafoglio essenzialmente azionario (ha 91,2% di azionario dopo questa ultima revisione, paragonabile al 90/10 applicato da molti modelli azionari 'attivi') iniziato a metà di un anno record per l'azionario come il 2019.


ERACLE ci insegna 3 cose di una strategia azionaria:

1- Che in presenza di momenti di forte volatilità dei mercati (i "cigni neri" che innescano dei "flash crash" come quello del 2020 o quello del 1987) l'utilizzo di un METODO di revisione scadenzata a periodi sensati (è un portafoglio piuttosto passivo, perché diversificato, con orizzonte temporale LUNGO, non serve a niente stare lì a guardarlo 3 volte al giorno, infatti abbiamo fissato rendiconti SEMSTRALI) aiuta enormemente a gestire l'emotività.

2- Che in presenza di un portafoglio potenzialmente molto volatile (ho assegnato ad Eracle un rischio "consistente" quindi una via di mezzo da Medio e Alto... anche se in teoria nel lungo termine sono convinto che al 95% usciremo in gain! E per una quota molto superiore al 5% sono convinto che sarà un gain consistente, superiore al rendimento di investimenti moderati e superiore all'inflazione di periodo) la DIVERSIFICAZIONE è un ottimo strumento di gestione del rischio, soprattutto se diversificata tra strumenti di MERCATO e NATURA diversa

3- Che la diversificazione tra strumenti di NATURA diversa, laddove il mercato ce lo consente incrementa anche la stabilità e l'ottimizzazione fiscale dell'investimento.

In ERACLE abbiamo:

- 2 SICAV, costose ma usate in una quota in cui possono avere senso in un portafoglio (non il 100% che ci 'suggerisce' il promotore, ma il 15%-20%) e per una funzione per cui possono avere senso in un portafoglio (per la quota 'flessibile', che non deve secondo me superare il 20% del capitale, e bilanciata dell'investimento... insomma vuoi venderti la gestione attiva, almeno pedala), facilmente sottoscrivibili su FundStore, OnlineSIM o qualsiasi vetrina senza costi d'ingresso.

- Un portafoglio di AZIONI diversificate (canovaccio di base il classico Eurostox50, con qualche aggiunta), spezzettate (diversificate!) in quantità tali da spalmare il rischio specifico di ognuna (in perfetta ottimizzazione fiscale... un'azienda fallisce? Pazienza, tutta minus da riutilizzare!), per i mercati raggiungibili in maniera abbastanza conveniente dall'Europa (io le ho utilizzate sull'azionario europeo... certo comprare Xiaomi su Hong Kong era un pò più complesso... però ci ho messo qualche titolo su mercati poco raggiungibili perché ERACLE deve rimanere un portafoglio modello da non replicare, non un consiglio d'investimento!).

- Un portafoglio di ETF, economici ed efficienti, che mi replicano gli altri mercati azionari più interessanti (USA, Giappone, Pacifico, Emergenti).

Il valore di ERACLE al 5 dicembre 2020 è il seguente:

ERACLE al solito ha distribuito qualche dividendo, ha avuto una crescita significativa sugli Indici (ETF) internazionali, una crescita diversificata sul 'basket' di azioni europee e persino le due SICAV attive sono in recupero.

Dopo un anno e mezzo posso andare ad apportare minime modifiche (qui la strategia è basata sulla diversificazione, sulla rendicontazione semestrale e su di un approccio abbastanza Lazy, non stiamo a fare speculazioni sui mercati come in Pericle!) al portafoglio, anche per utilizzare quella liquidità disponibile.

Nexi, un titolo Growth arrivato al 4% del capitale mi sembra un pò sovra-pesato in una logica di 'sana' diversificazione. Vado quindi a vendere 100 quote del pacchetto e pago 239,1 euro di tasse incassando 1350,9 euro netti.

Con la liquidità disponibile ho deciso di acquistare ENAV, una Small Cap italiana storicamente sana (società di servizi, poco capitale fisso e debiti irrisori), penalizzata dalla congiuntura del 2020 e dal crollo del traffico aereo. E' un titolo VALUE, entro in un settore merceologico nuovo (traffico aereo) e ne acquisto 613 quote a 3,734 euro con 2288,94 euro di spesa.

Il risultato finale è il seguente:


In 18 mesi la performance di ERACLE è la seguente: +10,7%... dopo un anno un pò 'complesso' come il 2020 e con oltre il 90% in azionario abbiamo un gain lordo di oltre 10000 euro.

Il prossimo rendiconto è a giugno 2021.

P.C. 05/12/2020

3 commenti:

Francesco ha detto...

Buongiorno Bowman,

mi chiedo quando e come abbia senso includere delle semplici azioni in questo tipo di portafogli. Qual'è il contributo che titoli azionari mi porterebbero rispetto ad un ETF / fondo?


Grazie
Francesco

bowman ha detto...

Un portafoglio andrebbe costruito, con la sua strategia, oltre che asset allocation, sulle caratteristiche, esigenze e volendo anche gusti dell'investitore. E' un lavoro sartoriale e non industriale (IMHO).

Detto ciò esistono una serie di circostanze in cui questo tipo di diversificazione è una proposta valida.

Esempio 1: piccolo risparmiatore
Magari è il portafoglio di un giovane, che vuole un investimento con obiettivo di accrescimento (la classica base con cui mettere su famiglia o farsi casa). Abbiamo volatilità nel breve termine, oltre che nel lungo. Se però il risparmiatore è "piccolo" (es. i classici 100k euro) non è escluso che possano manifestarsi esigenze di liquidità in corso d'opera. Tipicamente arriva "senti Bow, non si può disinvestire un 10k euro? Ho preso un platano con la macchina nuova e dovrei cambiarla...". Che si fa? In un portafoglio di ETF/fondi disinvesto, magari in gain, e pago 26% di tasse. In un portafoglio in loss (es. il platano si è verificato a gennaio 2009) disinvesto in perdita e la minus la butto via. In una situazione 'ibrida' magari posso togliere qualcosa da un fondo in gain (e pago tasse) qualcosa dal fondo in perdita (e butto via la minus). In questo caso è improbabile persino nel 2008-2009 avere tutte le singole azioni in perdita. E arbitraggi fiscali sono semplici. In questo momento, ad esempio, potrei torgliere Orange, Hugo Boss, Tods e Nexi e non pagare un euro di tasse né generare minus. Il valore iniziale del basket azionario era 49900, oggi è 51281 (+3%), se fosse stato un ETF azionario europa avrei dovuto togliere 10000, ad esempio, pagando inevitabilmente tasse o caricandomi inevitabilmente una minus iutilizzabile...

Esempio 2: medio risparmiatore ex-banca
Moltissimi portafogli bancari reali hanno una composizione simile (sostituendo ETF con fondi della 'casa'... ahimé). Mettiamo conto che da me arriva il classico cliente affluent ex-trattamento bancario (o rete di ''consulenti''). Sessantenne, con 300-500k (risparmi sudati più beni di famiglia), investiti da 20 anni alla bancaria: switch, arbitraggi, entra ed esci tra fondi, unit etc... anche ammesso che l'investimento non sia in gain se gli faccio un estratto fiscale trovo 30mila euro di minus da utilizzare... come minimo. Che ci fa con un portafoglio tutti ETF? O tutti fondi&unit (se va da un cfaofs)? Oggi obbligazioni sotto la pari per compensare sono pochine... invece qui abbiamo 50000 di azionario europa che compensa eccome. ANCHE SE i mercati andassero male al momento della scadenza della minus (diciamo che ne ha alcune migliaia che finiscono il 31-12-2020) ho qualcosa da vendere in gain per assorbirle (es. Nexi, Sanofi, Iberdrola, Volvo, Leg) e poi posso anche ricomprare lo stesso titolo aumentando il prezzo di carico: centinaia/migliaia di euro guadagnate!!

Esempio 3: portafoglio grande
Immaginiamo infine un investitore da 1, 2 o 3 milioni. Nella sua asset allocation dobbiamo investire 20% in azionario Europa (ad esempio). 20% di 3kk sono 600mila euro. Il Lyxor Core MSCI EMU investe in un indice di 250 aziende. Se selezioni le 200 più rilevanti e investo una media (ponderandole come l'indice, mi scarico direttamente il prospetto) di 3000 euro ciascuna avrò probabilmente quasi lo stesso andamento dell'ETF (va bene farò ribilanciamenti più rari, ho più costi di negoziazione, ma parliamo di centinaia di euro d'entrata su un investitore da 3 milioni) ma con l'efficienza fiscale (liquidare senza loss in diverse fasi di mercato, poter assorbire minus, poter uscire da un ETF in perdita accoppiando la sua minus con un'azione in gain etc...) di cui parlavo negli esempi precedenti.

Insomma le possibili applicazioni della strategia sono molte. Non sto assolutamente dicendo che sia la strategia MIGLIORE. Ci sono ovviamente svantaggi: doppie tassazioni sui dividendi, ad esempio, replica imperfetta dell'indice.

Non a caso tra pochi giorni analizzeremo ATLANTE: portafoglio azionario, ma TUTTO di ETF.

Francesco ha detto...

Grazie.