Portafogli d'Investimento Teorici:

sabato 1 febbraio 2020

BOEZIO: il primo anno del portafoglio MultiStrategy

Fino a poco tempo fa la spiccata fantasia delle società di wealth management pubblicizzava molto gli approcci flessibili, tra cui i più complessi, sofisticati e che sovrapponevano (inutilmente?) tecniche con derivati, valute, asset allocation e accumulo, erano definiti Multi-Strategia.


Tra i flessibili ci sono poi, storicamente, i fondi ad Evoluzione (che prevedono uno spostamento dell'esposizione a specifici asset e mercati).

Nella logica di non simulare sul mio Blog solo l'andamento di portafogli 'canonici' o da 'accademia della buona asset allocation' o del 'paniere ottimale di Markowitz', ho simulato esattamente un anno fa, Boezio.

Boezio unisce un pò tutte le caratteristiche e forse i difetti dei fondi MultiStrategia, ovviamente semplificati per un portafoglio di risparmio e non per il capitale di una Sicav. Strategia su valute, su specifici settori economici (es. petrolifero-farmaceutico), parziali coperture valutarie, distribuzione di dividendi poi accumulati su un indice azionario (il Giappone) tendenzialmente decorrelato.
Oltretutto per dargli un pò di pepe ho ignorato (data comunque la diversificazione presente) qualsiasi buon senso UCITS esponendo il capitale iniziale per il 15% ad un'obbligazione corporate di una società argentina (che però in cambio mi da eccellenti cedole).

Andiamo a vedere cosa ha combinato, dopo 12 mesi, Boezio.

Per prima cosa facciamo il conto di cedole&dividendi incassati nell'ultimo semestre. Al cambio odierno, pagate le tasse, ammontano a 1172,334 euro netti, che utilizzo per accumulare, al prezzo di chiusura ultimo, ulteriori 59 quote di xTrackers Nikkey 225 JPY (ETF che replica l'indice di borsa Giapponese) e portarne il saldo a 112 quote possedute.

La situazione di Boezio è la seguente:


Il capitale finale è di 105765,65 euro, la performance a 12 mesi è di +6,6%, con un guadagno in un anno di 6500 euro circa.

Ad oggi è un portafoglio 75% obbligazionario (in valuta!!) e 25% azionario (con un pò di 'varie ed eventuali' come i derivati su valute).

Le caratteristiche dell'investimento, noteremo, hanno decisamente decorrelato dall'andamento 'canonico' dei mercati finanziari, che comunque negli ultimi 12 mesi è stato molto positivo. Vedremo se questo sarà confermato anche durante eventuali 'cambi di direzione'.
Una multi-strategia come Boezio è a mio avviso spesso inutilmente costosa e complessa in un fondo flessibile, con rare eccezioni. In un portafoglio (Boezio è un multi-strategia non particolarmente studiato o sofisticato, basato innanzitutto sull'obbligazionario in dollari) spesso l'importanza è nel metodo e nella sistematicità con cui il consulente/assistente/gestore saprà portarla avanti. La ''fortuna'' sarà data dal fato o dall'intuizione che ci avrà messo sulla giusta via, ma anche senza auspicare grandi fortune con un pò di diversificazione e metodo ogni strategia o multi-strategia, dovrebbe condurci ai SUOI risultati. Che, cosa interessante per chi è già molto esposto al mercato 'passivamente', potranno essere, e spero di riscontrarlo anche con un banale portafoglio come questo, decorrelati dai ''soliti'' indici.

P.C. 01.02.2020

2 commenti:

Paky ha detto...

Ciao Bow,

in quasi tutti i tuoi portafogli ho visto la presenza di bond nazionali ad alto rendimento/rischio. Non ho, invece, mai visto la presenza di bond nazionali zero coupon che mi sembrano un pò più a sconto in questo periodo storico. A parte il fatto di voler un flusso di cassa continuo dalle cedole, c'è qualche altro motivo per cui li escludi? Nell'ambito di una strategia di copertura possono rappresentare una buona opzione? Grazie come sempre.

bowman ha detto...

Sì, c'è un motivo specifico se non utilizzo/non posso utilizzare Zero Coupon. Ovviamente se leggi il rendiconto di tanti fondi o vai a guardare il contenuto ad esempio di prodotti assicurativi a 'capitale protetto' non trovi bond presi sotto la pari, bensì zero coupon. In un portafoglio è bene però che, salvo strategie particolarissime (es. prenderli comunque all'emissione e rimborsarli senz'altro alla scadenza) il consulente finanziario non li utilizzi, secondo me. Il problema è che gli Zero Coupon scontano una fiscalità sul prezzo fiscale anziché sul prezzo medio carico. Senza perdermi in formule ti faccio un esempio concreto: ho inserito nell'ultima revisione di Baliano le obbligazioni Autostrade 2023 prese sotto la pari a 90,65. Salvo il rischio credito so che, portandole a scadenza, genereranno ogni cento euro 9,35 euro di capital gain (oltre la cedola che non considero) su cui, se non andrà a compensare minus, applicherò il 26% di fiscalità. Se fossero stati Zero Coupon a 3 anni, emessi a 91 avrebbero avuto un prezzo fiscale di 94 dopo 1 anno, 97 dopo 2 anni e 100 dopo tre anni. Pagando, indipendentemente da prezzo di carico o di vendita 3*0,26 di tasse vendute dopo un anno, 6*0,26 dopo 2 e 9*0,26 alla scadenza. Capisci che se i bond servono, in un portafoglio misto, come 'protezione' da una parte e come possibili serbatoi per operazioni di recupero/compensazione di minus eventualmente prodotte da fondi ed etf dall'altro devo andare a cercare l'obbligazione sotto la pari e non la Zero Coupon.