Blog amatoriale con finalità didattiche, culturali, hobbistiche e di approfondimento. I contenuti spaziano da analisi e studi personali all'alfabetizzazione finanziaria. Non si fa consulenza, non si promuovo investimenti (ogni valutazione qualitativa è riflessione personale nello stile colloquiale del Blog). I portafogli sono "toy-model" costruiti volutamente complessi, adatti a capire temi e strategie, ma non per essere replicati come modello: si declina qualsiasi responsabilità in merito.
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venerdì 24 maggio 2019
DAMOCLE: un portafoglio Bilanciato Moderato ad Alta Redditività con strategia "QQQ Revised"
Dopo aver, con Baliano, provato a giocare in 'difensiva' e a diversificare su asset anticiclici nell'ipotesi di trovarci in una fase 'matura' del ciclo economico, proverò questa volta a propormi una strategia più sfidante, cavalcando un'onda che potrebbe essere lunga e potenzialmente rovinosa.
Il portafoglio DAMOCLE è all'apparenza un bilanciato dalla strategia molto moderata (20% di azionario, 40% di liquidità o prodotti a garanzia del capitale, 40% di obbligazionario). Segue però una strategia ben specifica che ho ribattezzato "QQQ Revised".
Nell'ultimo ventennio infatti il Nasdaq è stata una delle borse più rivoluzionarie del mondo ed il celebre ETF Invesco QQQ Trust ne è stato l'alfiere.
Questo non solo perché chi avesse avuto la fortuna di investire esattamente 10 anni fa nella versione americana dello strumento (il 5 stelle US46090E1038) che replica integralmente il Nasdaq senza costi avrebbe riportato oggi l'imbarazzante performance del +649% (pari ad un 'modesto' 65% all'anno di rendimento, ovviamente composito), ma perché anche chi, 20 anni fa, fosse entrato in quel mercato vivendovi la spaventosa bolla dei tecnologici oggi avrebbe comunque quadruplicato i suoi soldi con un rendimento del 15% l'anno.
Ed il perché lo possiamo vedere ogni giorno: dalle telecomunicazioni, all'informatica, ai social, all'ecommerce, alla telefonia, le aziende scambiate nel Nasdaq sono quelle che hanno davvero trasformato il mondo negli ultimi 20 anni.
Senza il lavoro delle aziende quotate nel Nasdaq questo Blog non esisterebbe di certo. In questi anni ha fatto da crogiuolo al vero 'fuoco di Prometeo' dell'era contemporanea: l'inventiva umana applicata all'innovazione.
Ma andrà avanti sempre così?
E chi può dirlo?
Chi avesse investito nel Nasdaq nei primi 20 anni della sua storia (1971-1991) anziché negli ultimi 20 avrebbe, comunque, visto incrementare il suo investimento del 40%.
Nulla rispetto alle performance dell'ultimo ventennio.
Ma comunque sempre una crescita....
Apparentemente, questo è uno dei momenti peggiori per seguire la strategia del celebre QQQ.
Uno degli abbinamenti più semplici è quello di ricercare una crescita assoluta positiva inserendo l'indice Nasdaq in un portafoglio bilanciato 30% azionario e 70% obbligazionario con due macro-asset storicamente decorrelati.
L'indice dei titoli di stato a lunga scadenza del tesoro americano (suscettibili a rimbalzare a causa di un ribasso dei tassi dovuta a una fase recessiva che potrebbe aver affossato le borse USA) e l'indice dei titoli di stato, in dollari, dei paesi emergenti, altra grande riserva di liquidità ben remunerata al di fuori del governativo USA e dei mercati più evoluti statunitensi. Il luogo dove durante i grandi crolli si sono 'spostati' i denari quando l'azionario scottava e la FED abbassava i tassi per aumentare la liquidità. Nel senso che 'da qualche parte il denaro dovrà pur fuggire'.
Chi avesse investito con questo portafoglio bilanciato avrebbe ottenuto comunque, negli ultimi 3 anni, una performance assoluta positiva, con minima volatilità intorno ai valori medi.
Ma al solito, il passato non è un indicatore predittivo del futuro.
La verità è che il momento di mercato è assolutamente anomalo: i tassi sono stati rialzati, ma la curva dei tassi appare piatta se non invertita, con elevate quotazioni del bond USA a lunga scadenza, dopo un ferreo tira e molla tra le autorità governative USA e la FED per allentare i rialzi dei tassi ed un Nasdaq lasciato crescere 'a briglia sciolta' sfruttando la politica accomodante della banca centrale.
Possiamo dire quindi che il Nasdaq è molto caro, e che la politica sui tassi, anomala, sconta potenziali ribassi nella stessa direzione di un eventuale 'sgonfiarsi' dell'azionario.
Oltretutto c'è tensione internazionale sulla guerra commerciale con i paesi emergenti.
Insomma il momento peggiore per entrare (?).
Eppure è qui che si intensifica il nostro esercizio accademico.
Il buon gestore non è (non può essere) un guru dei mercati, un qualcuno che vende profezie, e non deve essere un tecnico quantitativo da analisi dei supporti e dei numerelli… entrambi vendono fumo, e spesso a caro prezzo.
Il gestore è un gestore, un artigiano. Ci viene chiesto il mobile su misura e lo facciamo al meglio dei mezzi disponibili.
Ora, abbiamo il mercato che negli ultimi 20 anni ha realizzato molte delle meraviglie della civiltà occidentale (e non solo), il Nasdaq. Il debito pubblico più grande del mondo (quello USA) con tassi non proprio negativi come in Europa.
E la tradizionale riserva di capitali alternativa a buona remunerazione (gli emergenti).
Come cerchiamo di costruire una strategia efficace di portafoglio, anche se nel momento più 'difficile'?
Ho quindi ideato il mio modello 'Damocle - QQQ Revised'.
Il motore azionario, che compone il 17,5% del portafoglio (almeno inizialmente) è la versione 'nostrana' del celebre Invesco QQQ: il Inveco eQQQ ETF Nasdaq - 100 Ucits.
Il rapporto tra le tre asset class Nasdaq/Treasury 7/10 yr/Bond emergenti in USD è, da manuale un 30/40/30, ma non sarà l'unica composizione del nostro portafoglio.
Un portafoglio dotato di queste sole asset class non può infatti dirsi 'moderato' per un investitore europeo perché sconta al 100% il rischio di cambio con il dollaro.
Ho quindi deciso di ridurlo al 50% adoperando una diversificazione del 40% del portafoglio in liquidità. Il problema è che la liquidità in europa ha remunerazione negativa, oggi, quindi ho utilizzato una gestione separata (20%) dove una compagnia assicurativa comunque mi garantisce il capitale versato in una polizza a rivalutazione periodica (oltretutto ad oggi esente da imposta di bollo), ed un conto deposito, vincolato, a 5 anni (20%).
Per portare a 50 e 50 l'euro dollaro, un 10% del capitale investito in titoli di stato di paesi emergenti lo investo scegliendo un titolo con protezione verso la valuta dollaro (euro hedged).
Procediamo quindi a definire il mio Damocle su strategia QQQ Revised:
Orizzonte Temporale dell'Investimento: minimo 5 anni, massimo 25.
Volatilità Massima Negativa Attesa: valore soglia del 15% (giudicheremo impostato male il portafoglio laddove un eventuale picco negativo porti la performance totale oltre il -15%, confido che la stima sia molto prudenziale).
Rendimento Medio Annuo Atteso: 5,8% - 6%.
Ovviamente il rendimento non pò tenere conto delle tasse pagate a fine investimento, dei bolli e delle commissioni di negoziazione. Mi auguro però che la scelta dell'obiettivo di rendimento sia molto prudenziale nel lungo termine, soprattutto grazie alla capitalizzazione composta dell'income generato dal portafoglio.
Composizione:
Il 17,5% viene investito nell'ETF Invesco eQQQ Nasdaq
Il 19,5% nell'ETF iShares USD Treasury Bond 7-10 yrs Ucits
Il 5,2% in un Titolo di Stato USA T-Bond 2,5% 15fb2045 comprato oggi sotto la pari
Il 10% nell'ETF iShares JPM $ Emerging Bond Euro Hedged
Il 7,8% nell'ETF iShares JPM $ Emerging Bond
Il 20% in un Conto Deposito Rendimax Top 5 anni 3%
Il 20% in una Polizza Assicurativa Gestione Separata (capitale garantito) di Reale Mutua Assicurazioni Opportunità Reale Uno
Il conto deposito vincolato rappresenta il mio 'orizzonte temporale minimo': prima del 25 maggio 2024 non è possibile svincolare l'intera somma.
La Polizza ha senso per abbassare la volatilità di un portafoglio comunque esposto al 50% in valuta dollaro e su mercati 'Income' (un mercato 'redditizio' anche se obbligazionario o in questo caso governativo, è tutt'altro che privo di volatilità), ma serve a non esporci ai tassi euro e soprattutto ai rendimenti negativi della liquidità euro (capitale versato garantito). E' un buon prodotto con penali d'uscita solo i primi tre anni (non disinvestibile solo il primo anno), senza commissioni alla sottoscrizione e con una commissione di gestione trattenuta dal rendimento della gestione separata dell'1%.
Il titolo di stato USA rappresenta invece il 'campanello' del mio orizzonte temporale massimo: il cliente che si fosse trovato bene con Damocle, avrebbe comunque l'orizzonte di scadenza del TBond nel 2045 che è la soglia MASSIMA per la presa di beneficio: ragazzi dopo una generazione (25 anni!) la presa di beneficio va fatta, altrimenti i soldi è come non averli.
Strategia Damocle QQQ Revised:
Dal punto di vista gestionale questo portafoglio può essere monitorato 4 volte l'anno (ogni 3 mesi). Grossomodo arrivano circa 750 euro netti semestrali di cedole e dividendi (compresi i 100 euro a trimestre circa del conto deposito rendimax, a netto di bolli e tasse e tutto) che andrebbero reinvestiti come 'PAC' nell'indice Nasdaq o, in caso di particolari scelte di opportunità e di bilanciamento delle componenti del portafoglio, in uno degli altri ETF (qui tutto paga cedole ed income, salvo la polizza).
Questo è Damocle sottoscritto alla data di venerdì 24 maggio 2019:
P.C. 24/05/2019
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